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Documento PAFF_revisione aperta - Agenzia di Sanità Pubblica ...

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COLLEGAMENTO CON I SERVIZI TERRITORIALI<br />

In questa sezione vengono in<strong>di</strong>viduati alcuni elementi caratterizzanti la presa in carico da parte<br />

dei servizi territoriali, con particolare riferimento all’accoglienza del paziente, alla valutazione del<br />

caso e alla stesura del piano <strong>di</strong> assistenza in<strong>di</strong>viduale (PAI).<br />

Continuità assistenziale ospedale-territorio<br />

Un elemento <strong>di</strong> rilievo nei processi <strong>di</strong> continuità assistenziale è rappresentato dal Punto Unico<br />

<strong>di</strong> Accesso Integrato Sociosanitario (PUA), collocato nel <strong>di</strong>stretto, così come definito dalla DGR<br />

n. 315 del 8 luglio 2011 “Il Punto unico <strong>di</strong> accesso integrato socio-sanitario nella Regione Lazio<br />

– Linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo”. In tale documento il PUA è caratterizzato quale modalità organizzativa sia<br />

strutturale che funzionale. Il PUA, pur garantendo la massima apertura a tutte le persone che, a<br />

qualsiasi titolo, vi si rivolgano, deve sviluppare una particolare attenzione verso quelle fasce <strong>di</strong><br />

popolazione che presentano con<strong>di</strong>zioni sanitarie e/o sociali che possano determinare uno stato<br />

<strong>di</strong> fragilità e/o complessità assistenziale, facilitandone l'accesso unificato alle prestazioni<br />

sanitarie, sociosanitarie e sociali, non comprese nell'emergenza.<br />

Le funzioni che il PUA deve svolgere sono:<br />

- accesso, in termini <strong>di</strong> accoglienza, informazione, orientamento e accompagnamento;<br />

- avvio della presa in carico, me<strong>di</strong>ante una prevalutazione integrata sociosanitaria funzionale<br />

alla identificazione dei percorsi sanitari, sociosanitari o sociali appropriati e attivazione dei<br />

servizi interessati;<br />

- monitoraggio e valutazione degli interventi avviati.<br />

Si raccomanda l’utilizzo <strong>di</strong> tale modalità <strong>di</strong> accesso ai servizi della rete territoriale.<br />

Valutazione multi<strong>di</strong>mensionale<br />

La Valutazione Multi<strong>di</strong>mensionale (VMD) può essere utilizzata a livelli <strong>di</strong>fferenziati <strong>di</strong> analiticità e<br />

complessità in considerazione degli strumenti adottati e dei <strong>di</strong>versi contesti assistenziali e <strong>di</strong><br />

ricerca. Si definisce VMD <strong>di</strong> I livello, qualora la stessa sia volta a <strong>di</strong>fferenziare, all’interno della<br />

popolazione esaminata, i soggetti in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute caratterizzate da un equilibrio stabile<br />

da quelli che presentano con<strong>di</strong>zioni tali da essere soggetti ad un più o meno consistente rischio<br />

<strong>di</strong> rapido deterioramento della propria salute.<br />

La VMD <strong>di</strong> II livello è riferibile a soggetti con funzioni sicuramente compromesse; a tale<br />

valutazione concorre un’équipe multi<strong>di</strong>sciplinare, detta unità valutativa - la cui composizione<br />

minima è data da un me<strong>di</strong>co, un infermiere e un’assistente sociale – ed è specificamente<br />

orientata al trattamento della persona attraverso la definizione del Piano assistenziale<br />

in<strong>di</strong>viduale (PAI).<br />

In sintesi, la VMD può essere quin<strong>di</strong> definita quale processo <strong>di</strong>namico ed inter<strong>di</strong>sciplinare<br />

finalizzato a identificare e descrivere, o pre<strong>di</strong>re, la natura e l’entità dei problemi <strong>di</strong> salute <strong>di</strong><br />

natura fisica, psichica e funzionale <strong>di</strong> una persona non autosufficiente, e a caratterizzare le sue<br />

risorse e potenzialità. Questo approccio <strong>di</strong>agnostico globale, attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> scale e<br />

strumenti validati, consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un piano <strong>di</strong> intervento socio-sanitario coor<strong>di</strong>nato e<br />

mirato al singolo in<strong>di</strong>viduo.<br />

Schematicamente, le aree tematiche fondamentali, o ‘<strong>di</strong>mensioni’, che configurano la natura<br />

multipla della valutazione, sono rappresentate da: salute fisica; stato cognitivo (o salute<br />

mentale); stato funzionale; con<strong>di</strong>zione economica e con<strong>di</strong>zione sociale.<br />

L’insieme delle <strong>di</strong>mensioni da valutare deve comprendere:<br />

con<strong>di</strong>zione clinica (patologia principale, comorbosità, con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> instabilità clinica, dolore<br />

ecc.);<br />

stato funzionale (autonomia nelle attività della vita quoti<strong>di</strong>ana ecc.);<br />

stato cognitivo (valutazione dello stato mentale, memoria ecc.);<br />

stato psico-emozionale (<strong>di</strong>sturbi del comportamento, capacità <strong>di</strong> comunicazione, umore);<br />

con<strong>di</strong>zione socio-economica (titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, red<strong>di</strong>to)<br />

benessere psicosociale (relazioni-attività sociali, supporto);<br />

con<strong>di</strong>zioni abitative (congruità alloggio, barriere architettoniche)<br />

bisogni assistenziali (terapia in atto, servizio utilizzato/richiesto, durata prevista della presa in<br />

carico).<br />

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