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Approvvigionare - n. 50/51 - Settembre/Novembre 2010 - Adaci

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OSSERVATORIO<br />

Romeo Ferrini<br />

Imp/Exp Hi-Tech<br />

Trading Consultant<br />

(r-ferrini@libero.it)<br />

Vedi articoli<br />

dello stesso autore<br />

pubblicati su<br />

<strong>Approvvigionare</strong><br />

(n. 22-23-24<br />

del 2006<br />

e n. 34-35<br />

del 2008)<br />

su Cina e Vietnam.<br />

Acquistare<br />

nei paesi<br />

Low Cost<br />

per Vendere<br />

in quegli<br />

stessi paesi,<br />

avendo come<br />

obiettivo<br />

un proficuo<br />

sviluppo<br />

di tutte le parti<br />

coinvolte.<br />

Sostenibilità, ovvero la “genialità<br />

dell’acquisto per il bene comune”<br />

L’Arte non si Acquista, si acquista semmai l’Opera d’Arte. Il Genio non si Delocalizza, si fa<br />

in modo che l’Opera Geniale serva a tutti. Questo è il mio concetto di Globalizzazione, che<br />

dovrebbe accompagnare tutti coloro a cui preme contribuire a sostenere e far evolvere il<br />

mondo povero (Africa in primis), che costituisce il 65% dell’umanità.<br />

Questo concetto mi ha accompagnato in<br />

questi ultimi anni della mia vita lavorativa,<br />

passati all’estero, in cui ho contribuito e<br />

contribuisco tuttora a spingere le aziende<br />

italiane a Delocalizzare ed Acquistare nei<br />

paesi cosiddetti “Emergenti” e “Low Cost”.<br />

Sono, infatti, uno di quelli che propone ed ha<br />

proposto soluzioni per l’innovazione alle<br />

Aziende italiane con cui oggi collaboro, con<br />

l’obiettivo d’incrementarne lo sviluppo<br />

economico e cioè: portare LAVORO. Secondo<br />

il motto, che ho contribuito a diffondere in<br />

ADACI, di “Acquistare nei paesi Low Cost<br />

per Vendere in quegli stessi paesi”, dove<br />

l’opportunità di business è almeno 26 volte<br />

quella dell’Europa.<br />

Talvolta, però, ero indotto a credere di essere<br />

in errore! Perché il pensiero di molte aziende<br />

italiane è quello di Delocalizzare in questi<br />

paesi in modo ben diverso dal ben più ampio<br />

concetto di “Consortiated Global Business”,<br />

consistente nel rendere interagibili gli scambi<br />

tra i Paesi con l’obiettivo di un proficuo<br />

sviluppo di tutte le parti coinvolte. Parecchie<br />

aziende desiderano Delocalizzare<br />

semplicemente una linea di prodotti, in cui la<br />

mano d’opera incide notevolmente, per<br />

avere margini e combattere così la<br />

concorrenza sui prezzi. Questo<br />

comportamento ha, però, poca vita nel<br />

mercato Globale, è solo sfruttamento e di<br />

breve durata, come ho avuto modo di<br />

constatare con alcune società che hanno<br />

usato questo metodo con la Cina.<br />

Possibile che fossi io a sbagliare tutto<br />

quando raccomandavo alle ditte con cui<br />

collaboravo di delocalizzare portandosi<br />

dietro anche il loro indotto (Terzisti compresi),<br />

per far sì che tutto il comparto potesse<br />

usufruire di questo grande mercato che era<br />

ed è la Cina Ma ora, mi ha confortato un<br />

articolo sulla "New Global Opportunity",<br />

apparso su FORTUNE di Luglio <strong>2010</strong>, che<br />

parlava del FORUM del 26-28 Giugno <strong>2010</strong>,<br />

tenuto a Cape Town, South Africa, con la<br />

partecipazione di <strong>50</strong>0 CEO di tutto il mondo<br />

industriale (oltretutto durante l’Ultimo World<br />

Cup). Mi ha reso chiaro che non solo non ero<br />

per niente in errore, ma che le cose che<br />

ripeto in ADACI e nelle Università dal 2004<br />

sono la migliore strada per fare business,<br />

anche nei luoghi dove alberga l’estrema<br />

povertà.<br />

Nel 1986 iniziammo, con l’azienda di<br />

Telecomunicazioni in cui lavoravo, a vendere<br />

in Cina e a costituire Joint Venture per il<br />

Transfer Know How. Poi, visto che il sistema<br />

ce lo permetteva, abbiamo Delocalizzato<br />

negli anni ’90 le linee di produzione di alcuni<br />

prodotti “maturi”, added Transfer Technology<br />

(SKD+CKD), in cui c’era una notevole<br />

incidenza di mano d’opera; e così ci siamo<br />

beati nel trovare una forma di<br />

Delocalizzazione vicina allo sfruttamento.<br />

Purtroppo, abbiamo insegnato ai cinesi a<br />

fare altrettanto, tanto che oggi loro lo fanno<br />

con il Vietnam, dove il costo della mano<br />

d’opera è metà di quello cinese! Ma non lo<br />

hanno adottato nei paesi da cui vogliono<br />

acquistare materie prime, anche se<br />

sottosviluppati e poveri. Loro hanno circa<br />

800 milioni di persone da dover far<br />

beneficiare dello sviluppo di cui beneficiano<br />

oggi i restanti <strong>50</strong>0 milioni. Loro sanno quanto<br />

e come questo sia difficile.<br />

Pensavamo allora che con tale tipo di<br />

delocalizzazione si potesse fare un’opera di<br />

Cost Reduction e battere la concorrenza sui<br />

prezzi, avendo alzato i margini senza<br />

preoccuparci dell’obsolescenza dei nostri<br />

impianti e dimenticandoci dell’Innovazione<br />

(fantasia creativa e genialità buttati in soffitta<br />

per non dire di peggio!). Poi però, nel 2001, mi<br />

trovai in certe gare in Africa dei concorrenti<br />

agguerriti: i CINESI della Huawei! Quelli che<br />

oggi sono il primo fornitore di apparati di<br />

telecomunicazioni di Telecom Italia e di altri<br />

importanti Operatori TLC Europei.<br />

In 40 anni le nostre aziende di<br />

Telecomunicazioni, tipo Telettra (oggi Alcatel),<br />

GTE (oggi Siemens Nokia) e Italtel, si sono<br />

ridotte ai minimi termini o sparite.<br />

I cinesi hanno invece capito, fin dal 2000, di<br />

cosa ha bisogno il 65% del mondo povero,<br />

Africa in primis; hanno capito che, se vogliono<br />

le materie prime, dovranno far sì che ci sia<br />

immancabilmente una ricaduta consistente in<br />

economia e infrastrutture nei paesi poveri dove<br />

loro si approvvigionano, non ultimo l'aiuto in<br />

alfabetizzazione delle giovani, come successe<br />

da loro durante il maoismo più ferreo.<br />

Alcune riflessioni poste dai CEO al Forum<br />

sono veramente significative e stimolanti per<br />

capire meglio la Globalizzazione.<br />

14 n. <strong>50</strong>-<strong>51</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Novembre</strong> <strong>2010</strong><br />

<strong>Approvvigionare</strong>

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