Approvvigionare - n. 50/51 - Settembre/Novembre 2010 - Adaci
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COMUNICAZIONI E CRONACHE<br />
Gianclaudio Torlizzi<br />
Dow Jones<br />
Energy & Commodities<br />
gianclaudio.torlizzi@<br />
dowjones.com<br />
Nell’incontro<br />
pomeridiano<br />
di discussione ed<br />
approfondimento<br />
(svolto nell’ambito<br />
del laboratorio tematico<br />
“ADACI_Lab”)<br />
venti “Buyer”<br />
hanno seguito con<br />
grande interesse<br />
l’esposizione delle<br />
“Tecniche<br />
operative di hedging<br />
(copertura finanziaria)<br />
nel mercato dell’acciaio<br />
e dei metalli non ferrosi”.<br />
Hedging,<br />
una risposta per proteggersi<br />
dalla volatilità dei prezzi<br />
Nell´arco degli ultimi 10 anni la finanza ha<br />
assunto un ruolo sempre più importante nel<br />
determinare l´andamento dei prezzi dei metalli,<br />
rendendo molto difficili le politiche industriali di<br />
approvvigionamento. Capire il modo in cui il<br />
settore finanziario incide sul settore dei metalli e<br />
apprendere le adeguate tecniche per<br />
proteggersi dalla volatilità dei prezzi sono state le<br />
tematiche affrontate nel corso dell’incontro<br />
“ADACI_Lab”, curato dalla Sezione ADACI -<br />
Lombardia-Liguria in collaborazione con la Dow<br />
Jones e dedicato all´hedging, tenutosi lo scorso<br />
8 ottobre presso la sede ADACI di Milano<br />
“La fiammata dei prezzi dei metalli di base a cui<br />
si sta assistendo dal mese di settembre a questa<br />
parte è frutto più delle manovre speculative da<br />
parte dei fondi finanziari internazionali che non di<br />
una reale e solida ripresa della domanda<br />
mondiale, che rimane fragile fatta eccezione per<br />
alcune realtà asiatiche e dell´America Latina -<br />
dice Gianclaudio Torlizzi, responsabile per l´Italia<br />
della Dow Jones Energy & Commodities -<br />
Questo fenomeno rischia di incidere in maniera<br />
molto pesante sui conti delle imprese italiane, la<br />
maggior parte delle quali si ritrova disorientata<br />
nel gestire la forte volatilità dei prezzi”.<br />
Nella prima parte del seminario si è voluto<br />
fotografare la crescente presenza da parte dei<br />
fondi speculativi nel settore dei metalli di base ed<br />
illustrare quale ruolo essa gioca nella formazione<br />
dei prezzi e dei trend di mercato. “Tutto ha avuto<br />
inizio con l´avvio della politica monetaria super<br />
espansiva portata avanti dalla banca centrale<br />
Usa a cavallo del biennio 2000-2001, che si era<br />
fatta necessaria per far uscire l´economia Usa<br />
dalla recessione successiva allo scoppio della<br />
bolla tecnologica – spiega Torlizzi – Tuttavia<br />
l´aver mantenuto i tassi di interesse a un livello<br />
molto basso per anni ha spinto gli operatori<br />
finanziari a riversare miliardi su miliardi di dollari<br />
negli asset ad alta ciclicità come i metalli,<br />
provocandone l´impennata dei prezzi”.<br />
Il successivo avvento della crisi finanziaria<br />
tuttavia ha avuto un effetto solo temporaneo<br />
nel riportare i prezzi su livelli più accettabili.<br />
“Oggi siamo tornati ai livelli pre-crisi – continua<br />
Torlizzi – Certo, se è vero che la domanda da<br />
parte dei paesi emergenti ha ripreso vigore, è<br />
anche vero che il balzo di oltre il 20% cui<br />
assistiamo dall´inizio dell´estate del complesso<br />
dei metalli è molto influenzato anche dalle<br />
attese di svalutazione del dollaro Usa. Proprio<br />
insomma come l´oro, oggi i metalli di base sono<br />
divenuti un bene rifugio, una sorta di<br />
assicurazione nei confronti di una possibile<br />
impennata dell´inflazione nell´arco dei prossimi<br />
anni. La conseguenza è che i prezzi della<br />
materia prima non rispondono più solo a<br />
logiche di domanda e offerta ma a quelle<br />
proprie di un bene finanziario”.<br />
In un contesto del genere per i buyer non vi è<br />
molto da fare, se non adattarsi alle nuove<br />
dinamiche. “Inutile prendersi in giro – afferma<br />
Torlizzi – la finanza avrà un ruolo sempre<br />
maggiore nel settore dei metalli. La soluzione<br />
più intelligente è dotarsi di un adeguato know<br />
how che metta in condizione il buyer di nuotare<br />
in queste acque difficili. La finanza può essere<br />
considerata un´opportunità e non una<br />
maledizione. Penso per esempio a quale<br />
irripetibile occasione di acquisto ha<br />
rappresentato la passata crisi finanziaria. Ci<br />
sono tutt´oggi buyer illuminati che grazie<br />
all´utilizzo di strumenti finanziari pagano il rame<br />
ancora 3.000 dollari la tonnellata”.<br />
Per far questo però è opportuno conoscere le<br />
regole base dell´hedging ossia della copertura<br />
finanziaria. Il primo punto importante è che<br />
l´hedging non deve assolutamente diventare<br />
speculazione, altrimenti si finisce per fare un<br />
lavoro che non è quello del buyer, oltre che<br />
mettere a rischio l´azienda – ammonisce<br />
Torlizzi – Diversamente dalla speculazione<br />
l´hedging è infatti un gioco a somma zero, dove<br />
la perdita che avviene sul fisico viene bilanciata<br />
dal guadagno che si ottiene operando sul<br />
London Metals Exchange e viceversa.<br />
Insomma, una strategia di hedging puro non ha<br />
come finalità il guadagno in borsa, ma<br />
l´annullamento del rischio derivante dal rialzo<br />
dei prezzi della materia prima. Con un obiettivo<br />
molto chiaro: dare la possibilià ai buyer di<br />
focalizzarsi nuovamente sulla marginalità<br />
dell´azienda”.<br />
6 n. <strong>50</strong>-<strong>51</strong> <strong>Settembre</strong>/<strong>Novembre</strong> <strong>2010</strong><br />
<strong>Approvvigionare</strong><br />
LME Ring