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Materiali di discussione - Dipartimento di Economia politica

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stessa grava sugli acquirenti dei beni prodotti dalla società, in misura proporzionale al<br />

consumo degli stessi, relativamente al quale non si hanno ovviamente dati. Molti <strong>di</strong> tali<br />

acquirenti potrebbero poi risiedere in comuni <strong>di</strong>versi rispetto a quello in cui avviene il<br />

pagamento dell’Ici. Questa “esportazione dell’imposta” renderebbe il prelievo effettuato<br />

dal Comune privo <strong>di</strong> effetti re<strong>di</strong>stributivi sulla comunità locale. Analoghe <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

attribuzione incontrerebbe l’ipotesi <strong>di</strong> traslazione dell’imposta all’in<strong>di</strong>etro, sui fornitori<br />

della società o sui suoi lavoratori.<br />

Nell’ipotesi, infine, in cui l’onere dell’imposta rimanga a carico della società e ne<br />

riduca quin<strong>di</strong> i profitti, ci si potrebbe porre il problema <strong>di</strong> attribuirne l’onere ai singoli<br />

azionisti, pro quota. Ciò non è comunque possibile, oltre a non essere presumibilmente<br />

corretto in presenza <strong>di</strong> utili non <strong>di</strong>stribuiti, in quanto non esistono dati circa il possesso<br />

<strong>di</strong> azioni delle singole società da parte delle singole famiglie, senza contare che, ancora<br />

una volta, gli azionisti potrebbero risiedere in comuni <strong>di</strong>versi.<br />

2) Analoghe <strong>di</strong>fficoltà, relativamente all’arbitrarietà <strong>di</strong> avanzare ipotesi circa la<br />

traslazione del tributo, possono essere avanzate per quanto riguarda l’Ici pagata da<br />

società <strong>di</strong> persone e imprese in<strong>di</strong>viduali.<br />

3) Non è possibile, anche se sarebbe corretto, <strong>di</strong>stribuire integralmente l’onere<br />

dell’Ici relativo agli immobili <strong>di</strong>versi dalle abitazioni principali, anche se <strong>di</strong> proprietà<br />

<strong>di</strong> persone fisiche <strong>di</strong>verse da imprese, in quanto i dati campionari su cui si basano tutte le<br />

simulazioni effettuate non contengono un’informazione completa al proposito. Si stima<br />

in particolare che, a causa della reticenza degli intervistati, nell’indagine della Banca<br />

d’Italia venga rilevato solo il 20% delle seconde case e delle abitazioni date in affitto<br />

(Brandolini-Cannari 1994).<br />

L’Ici <strong>di</strong> cui conosciamo, con ragionevole atten<strong>di</strong>bilità, la <strong>di</strong>stribuzione fra le famiglie<br />

è quin<strong>di</strong> l’Ici relativa alle abitazioni <strong>di</strong> proprietà ed agli altri immobili rilevati<br />

nell’indagine, che costituiscono solo una piccola parte del totale. Non è corretta e in ogni<br />

caso sarebbe totalmente arbitraria l’attribuzione, in capo alle famiglie medesime, dell’Ici<br />

relativa agli immobili non <strong>di</strong>chiarati dalle famiglie del campione.<br />

Una volta ipotizzata la parità <strong>di</strong> gettito per la variazione delle due imposte, la scelta<br />

compiuta in questo lavoro consiste, <strong>di</strong> conseguenza, nel mettere a confronto l’impatto<br />

re<strong>di</strong>stributivo dell’intera ad<strong>di</strong>zionale Irpef (TD) con quello della sola quota <strong>di</strong> Ici <strong>di</strong> cui<br />

conosciamo la <strong>di</strong>stribuzione fra le famiglie (Ici <strong>di</strong>stribuibile, TC) (cfr. figura 5).<br />

Questa ipotesi, indubbiamente la più corretta sotto il profilo metodologico, permette<br />

<strong>di</strong> ottenere, dalle simulazioni effettuate, importanti elementi conoscitivi sull’effetto<br />

re<strong>di</strong>stributivo delle due imposte. Occorre però avere la consapevolezza che è fuori<br />

dall’indagine l’onere che l’Ici impone sulle imprese e, in generale, sui proprietari <strong>di</strong><br />

immobili <strong>di</strong>versi dalle abitazioni principali.<br />

L’ipotesi effettuata ha inoltre un importante inconveniente: rinunciando a<br />

<strong>di</strong>stribuire sulle famiglie una parte dell’Ici, si riduce, in capo ad esse, l’onere me<strong>di</strong>o del<br />

prelievo, in<strong>di</strong>pendentemente dalla sua <strong>di</strong>stribuzione, e con esso, ovviamente, l’aliquota<br />

me<strong>di</strong>a. Ma, come si è ricordato nel paragrafo precedente, l’aliquota me<strong>di</strong>a può giocare un<br />

ruolo nel determinare l’effetto re<strong>di</strong>stributivo complessivo del prelievo. Per superare<br />

questo inconveniente, e quin<strong>di</strong> al solo scopo <strong>di</strong> rendere meglio comparabili le<br />

aliquote me<strong>di</strong>e delle due imposte, abbiamo effettuato altre simulazioni in cui<br />

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