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DI RICERCA SVOLTA NEL 2009 - Dipartimento di Studi Geologici e ...

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prime utilizzate, al fine <strong>di</strong> fornire un preciso quadro sulle tecnologie produttive nelle antiche<br />

officine campane e la <strong>di</strong>stribuzione dei prodotti nel bacino del Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Progetti finanziati<br />

1) PRIN 2008 – Aspetti Deposizionali e minerogenesi autigena dei depositi da flusso<br />

dell’Ignimbrite Campana. Unità del DSGA <strong>di</strong> Benevento. Importo: € 23.500,00.<br />

2) Bando Firb - Programma "Futuro In Ricerca" del Ministero dell'università e della Ricerca<br />

Pubblicazioni a convegno<br />

1) Mercurio M., Monetti V., Cappelletti P., De’ Gennaro M., Langella A. (<strong>2009</strong>) - Evaluation of<br />

some toxic elements in zeolitites used for animal <strong>di</strong>et. Procee<strong>di</strong>ngs of 14° International Clay<br />

Conference – Castellaneta Marina (TA), Extended Abstract.<br />

2) Mercurio M., Mercurio V., Buondonno A., Conticelli S., Coppola E., De’ Gennaro M., Grifa C.,<br />

Langella A., Morra V. (<strong>2009</strong>) - Natural zeolitites and white wines from campania region: a new<br />

approach for solving oenological problems. Procee<strong>di</strong>ngs of 14° International Clay Conference –<br />

Castellaneta Marina (TA), Extended Abstract.<br />

Pubblicazione su rivista internazionale<br />

1) Grifa C., Cultrone G., Langella A., Mercurio M., De Bonis A., Sebastián E., Morra V. (<strong>2009</strong>) -<br />

Ceramic replicas of archaeological artefacts in Benevento area (Italy): Petrophysical changes<br />

induced by <strong>di</strong>fferent proportions of clays and temper. Applied Clay Science, 46/3, 231 - 240.<br />

Dott.ssa Eliana Palumbo<br />

ATTIVITA' <strong>DI</strong> <strong>RICERCA</strong> <strong>SVOLTA</strong> <strong>NEL</strong> <strong>2009</strong><br />

(Dottorato <strong>di</strong> Ricerca – XXIV Ciclo)<br />

Le attività <strong>di</strong> ricerca sono state svolte presso il Laboratorio <strong>di</strong> Paleontologia del DSGA e il<br />

Laboratorio <strong>di</strong> micropaleontologia dell'Universidad de Salamanca (Spagna). Lo svolgimento delle<br />

attività <strong>di</strong> ricerca è avvenuto sotto la supervisione della Prof.ssa F.O. Amore del DSGA e in<br />

collaborazione con il Prof. J. A. Flores (co-tutor della tesi <strong>di</strong> dottorato) dell’Università <strong>di</strong> Salamanca<br />

(Spagna).<br />

Le attività <strong>di</strong> ricerca svolte nell’ambito del Dottorato sono finalizzate allo stu<strong>di</strong>o delle associazioni a<br />

coccolitofori<strong>di</strong> riscontrate nelle “carote” del Pleistocene Me<strong>di</strong>o prelevate dall'Oceano Atlantico e<br />

dal Mar Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

I coccolitofori<strong>di</strong> sono alghe calcaree appartenenti al gruppo del fitoplancton e viventi all'interno della zona<br />

fotica (0-200 m <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà). Sono utilizzati come strumento <strong>di</strong> indagine nello stu<strong>di</strong>o delle variazioni<br />

climatiche del passato perché sono <strong>di</strong>rettamente influenzati dalla temperatura, dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> nutrienti,<br />

dalla salinità e dalla quantità <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione solare che raggiunge la zona fotica. Inoltre i coccolitofori<strong>di</strong><br />

rispondono bene alle fluttuazioni delle variazioni climatiche e delle con<strong>di</strong>zioni delle masse d'acqua<br />

superficiali. Per queste ragioni lo stu<strong>di</strong>o sulle associazioni a coccoliti (resti fossili dei coccolitofori<strong>di</strong>) è utile<br />

per investigare le <strong>di</strong>namiche del clima del passato e per le ricostruzioni delle variazioni nella produzione<br />

causate dalle principali correnti oceaniche. Sulla base delle analogie con le variazioni del passato si possono<br />

elaborare possibili scenari futuri sell'evoluzione del clima alle nostre regioni latitu<strong>di</strong>nali.<br />

Finora la scrivente ha svolto attività <strong>di</strong> raccolta bibliografica e <strong>di</strong> inquadramento temporale del<br />

Pleistocene Me<strong>di</strong>o e dell’Olocene focalizzando l’attenzione sui principali eventi climatici,<br />

geologici, biostratigrafici e paleoecologici (relativi alle associazioni a coccolitofori<strong>di</strong>) che hanno<br />

segnato i due perio<strong>di</strong> in esame. Inoltre, ha approfon<strong>di</strong>to le conoscenze sulle con<strong>di</strong>zioni idrografiche<br />

ed oceanografiche che caratterizzano le aree in esame (Oceano Atlantico - 39°02.20' N, 10°39.63'<br />

W - e Mar Me<strong>di</strong>terraneo - Mar Tirreno Centrale), al fine <strong>di</strong> apprendere le <strong>di</strong>namiche che<br />

principalmente influenzano (quin<strong>di</strong> che potrebbero aver influenzato nel passato) le <strong>di</strong>stribuzioni dei<br />

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