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DI RICERCA SVOLTA NEL 2009 - Dipartimento di Studi Geologici e ...

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gravitativo e/o connessi all’azione delle acque <strong>di</strong>lavanti e sono, pertanto, fortemente rappresentative<br />

dello stato <strong>di</strong> spinta degradazione dei suoli. I risultati <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o sono opportunamente espressi<br />

in termini <strong>di</strong> cartografie tematiche, nelle quali i paesaggi erosionali in<strong>di</strong>viduati sono cartografati<br />

sulla base della loro più tipica risposta spettrale.<br />

D) Sono state stu<strong>di</strong>ate le variazioni spazio-temporali della linea <strong>di</strong> costa molisana desunte<br />

dall’analisi multitemporale <strong>di</strong> immagini Landsat, al fine <strong>di</strong> valutare l’evoluzione della fascia<br />

costiera in termini <strong>di</strong> erosione e progradazione. I dati classificati sono stati analizzati all’interno <strong>di</strong><br />

un software GIS che ha permesso <strong>di</strong> quantificare le superfici erose/progradate nell’intervallo <strong>di</strong><br />

tempo 1975-2004. Sono state altresì stimate le velocità me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> arretramento e progradazione nei<br />

<strong>di</strong>versi tratti costieri esaminati.<br />

5 - I floods: procedure <strong>di</strong> previsione degli eventi <strong>di</strong> piena a scala <strong>di</strong> bacino<br />

(Responsabile Scientifico Prof. A.Zuppetta, Assegnista <strong>di</strong> Ricerca Dott.ssa Alfonsina Buonanno)<br />

I tipi più importanti <strong>di</strong> rischio temuto per effetto <strong>di</strong> acque non-costiere sono rappresentati dai floods<br />

dei fiumi, da livelli eccezionalmente alti dei laghi, dall'erosione delle sponde dei fiumi e dei laghi,<br />

dalle frane e dai fenomeni <strong>di</strong> subsidenza accelerata del terreno. La magnitudo e la frequenza della<br />

maggior parte <strong>di</strong> questi rischi sono largamente determinate da con<strong>di</strong>zioni geologiche regionali o<br />

locali e da eventi metereologici, sebbene l'attività antropica possa dar luogo ad effetti scatenanti o<br />

calmieratori significativi. Tuttavia, la subsidenza del terreno é solitamente provocata da un'attività<br />

antropica: l'estrazione delle acque sotterranee che aumenta lo stress sui suoli e sulle rocce.<br />

I floods sono i <strong>di</strong>sastri naturali più <strong>di</strong>struttivi in ogni parte della Terra, e per questo una percentuale<br />

significativa delle ricerche idrologiche é stata devoluta al loro stu<strong>di</strong>o.<br />

6 - Le analisi idrologiche e la previsione dei floods: il bacino del fiume Tammaro<br />

Le analisi idrologiche si basano sulla comprensione della meteorologia e climatologia delle<br />

precipitazioni e dello scioglimento delle nevi, nonché dei meccanismi che consentono all'acqua <strong>di</strong><br />

riversarsi in un corso d'acqua per produrre idrogrammi <strong>di</strong> risposta. Queste analisi sono<br />

particolarmente importanti nella messa a punto <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> previsione la risposta del flood ad uno<br />

specifico ipotetico input e per pre<strong>di</strong>re i picchi del flood che si potrebbero verificare per effetto <strong>di</strong> un<br />

input reale. Gli approcci alla caratterizzazione dei floods <strong>di</strong>fferiscono a seconda se siano o meno<br />

<strong>di</strong>sponibili per il bacino da stu<strong>di</strong>are registrazioni <strong>di</strong> flussi idrici in numero idoneo ad essere trattate<br />

statisticamente.<br />

Nel caso del Fiume Tammaro, un affluente <strong>di</strong> destra del Calore Irpino, per il quale esistono<br />

registrazioni per un periodo più lungo <strong>di</strong> 10 anni (il minimo assoluto), l'analisi dei floods si è basata<br />

sulla caratterizzazione statistica della serie temporale dei picchi <strong>di</strong> flusso istantanei più alti registrati<br />

in ciascuno dei 23 anni compresi tra il 1953 e il 1975. Si è trattato <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o pilota volto a<br />

stimare, sulla base del record <strong>di</strong> 23 anni estratto dagli Annali Idrologici, eventi <strong>di</strong> piena a 2, 5, 10,<br />

25, 50, 100 anni.<br />

In definitiva, le metodologie utilizzate forniscono risultati coerenti per la serie pilota utilizzata e<br />

possono da un lato essere estese ad un bacino più ampio, p.e. il bacino del Volturno, per costituire<br />

un target <strong>di</strong> confronto per validare nuove metodologie <strong>di</strong> stima delle portate istantanee <strong>di</strong> picco <strong>di</strong><br />

importanti aste fluviali presenti alle nostre latitu<strong>di</strong>ni.<br />

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