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DaNZa prIMaVEra al coMUNalE - Teatro Comunale di Modena

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MDA / COMPAGNIA PETRILLO DANZA<br />

Venerdì 9, sabato 10 marzo ore 21 Prima assoluta<br />

Fuori abbonamento<br />

<strong>Teatro</strong> delle Passioni<br />

one+one=one<br />

One+One=One<br />

oneplusonequ<strong>al</strong>sone<br />

Coreografia e regia Loris Petrillo<br />

Musica ed elettronica live Pino Basile<br />

Disegno luci Loris Petrillo<br />

Costumi Papp<strong>al</strong>ardo<br />

Coproduzione Fondazione <strong>Teatro</strong> Comun<strong>al</strong>e <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />

MDA Produzioni Danza/Compagnia Petrillo Danza<br />

In collaborazione con Scenario Pubblico e Danzarte<br />

ONEPLUSONEQUALSONE<br />

Guardando il film Nost<strong>al</strong>ghia <strong>di</strong> Andrej Tarkowskj, siamo rimasti colpiti da un frame<br />

in particolare, quando Domenico il “matto” versando due gocce d´olio nella mano<br />

spiega così la scritta 1+1=1 sulla parete della sua casa: una goccia più una goccia<br />

fanno una goccia più grande e non due.<br />

Questa strana ma particolare osservazione ci ha spinti a sperimentare questo<br />

assurdo postulato in danza. Il concetto su cui abbiamo spostato la nostra<br />

osservazione è il corpo del danzatore che <strong>di</strong>venta “strumento sonoro” e la relazione<br />

<strong>di</strong> quest'ultimo con uno spazio vuoto. Ecco dunque che spazio, corpo e suono nel<br />

nostro lavoro entrano in relazione, si contaminano e si indagano.<br />

Ogni corpo infatti per mezzo <strong>di</strong> una tecnologia applicata ad esso produce un<br />

suono. L'esplorazione delle capacità mobili del corpo del danzatore in relazione<br />

con questa tecnologia produce un suono e il corpo si trasforma in uno strumento<br />

musico-visivo. La relazione del suono con il corpo viene poi amplificata d<strong>al</strong>la<br />

relazione tra il corpo sonoro e lo spazio, ecco che le singole unità fisico acustiche<br />

<strong>di</strong>ventano un unico strumento nello spazio visivo producendo una più complessa<br />

e articolata composizione sonora.<br />

Il suono è dentro, è protetto d<strong>al</strong> corpo, e così danza attorno <strong>al</strong>l’ascoltatore. Il teatro<br />

è superficie che avvolge, che si modella su un vuoto scosso d<strong>al</strong> mutamento,<br />

pellicola che si <strong>al</strong>tera rispetto <strong>al</strong> movimento del suono che lo abita, come la pelle<br />

<strong>di</strong> un Danzatore.<br />

Loris Petrillo<br />

Sempre impegnato nello stu<strong>di</strong>o della relazione che lega la mente pensante <strong>al</strong> corpo<br />

danzante, dopo Il cece nel secchio, trattato sulla follia e la norm<strong>al</strong>ità, La pelle del<br />

popolo nudo, uno squarcio della eroica vicenda degli in<strong>di</strong>pendentisti siciliani e<br />

M.carnedellamiacarne, intensa riflessione sul complesso personaggio <strong>di</strong> Medea,<br />

Loris Petrillo in<strong>di</strong>rizza il suo nuovo lavoro sulla pura sperimentazione. Abbandona<br />

per un attimo il carattere più riflessivo della sua danza, finora impegnata come<br />

esigenza nella denuncia soci<strong>al</strong>e, cultur<strong>al</strong>e e politica, e in forma <strong>di</strong> ricerca fa<br />

convergere sulla medesima piattaforma suono, movimento e matematica nella loro<br />

più concreta relazione.<br />

Ne emerge un armonioso ensemble <strong>di</strong> ritmi percussivi creati da strumenti–non<br />

strumenti trattandosi <strong>di</strong> percussioni in senso stretto, <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> riciclo costruiti<br />

in corso d’opera, <strong>di</strong> corpi sonori in movimento amplificati da microfoni e sensori<br />

piezoelettrici sparsi per la scena, il tutto rigorosamente d<strong>al</strong> vivo o registrato<br />

attraverso generatori an<strong>al</strong>ogici <strong>di</strong> loop esclusivamente in tempo re<strong>al</strong>e.<br />

E sono proprio i corpi in movimento a determinare la drammaturgia visiva dello<br />

spettacolo. Si susseguono infatti scene d<strong>al</strong> carattere ora clownesco, ora <strong>di</strong> forte<br />

tensione, ora d<strong>al</strong> ritmo vivace ed estremamente fisico.<br />

Uno spettacolo che si presenta come una partitura <strong>di</strong> immagini, nella qu<strong>al</strong>e i suoni<br />

sono movimento, i corpi sono musica e la matematica ritmicità, il tutto racchiuso in<br />

uno spazio comune che è la scatola p<strong>al</strong>coscenico.<br />

Loris Petrillo è stato primo b<strong>al</strong>lerino e solista del B<strong>al</strong>letto <strong>di</strong> Toscana e ha proseguito<br />

con una carriera svolta per molti anni tra la Svezia <strong>al</strong> Goteborgs Operan B<strong>al</strong>let, il<br />

Belgio <strong>al</strong> B<strong>al</strong>let Roy<strong>al</strong>e de W<strong>al</strong>lonie e la Svizzera <strong>al</strong>lo Stadttheater <strong>di</strong> Berna. Come<br />

coreografo ha creato per Aterb<strong>al</strong>letto, <strong>Teatro</strong> Regio <strong>di</strong> Torino e <strong>Teatro</strong> Soci<strong>al</strong>e <strong>di</strong><br />

Rovigo e nel 2000 ha fondato la propria Compagnia.<br />

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