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Compañía Antonio Gades Compagnia residente a Getafe Venerdì 17 febbraio ore 21 TEATRO COMUNALE LUCIANO PAVAROTTI Bodas de Sangre Balletto in sei scene ispirato all’opera omonima di Federico García Lorca Coreografia Antonio Gades Adattamento Alfredo Mañas Musiche Emilio De Diego, Perelló y Monreal, Felipe Campuzano Suite Flamenca Coreografia Antonio Gades Coreografia Soleá per Bulerías e Tanguillos Cristina Hoyos Musiche Antonio Solera, Antonio Gades ANTONIO GADES Antonio Esteve Rodenas, in arte Antonio Gades, straordinario ballerino e coreografo, è considerato il principale artefice del rinnovamento del flamenco e della sua diffusione a livello mondiale. Nato a Elda (Alicante), il 14 novembre 1936 da una famiglia operaia e antifranchista, si trasferisce a Madrid, dove resterà per quasi tutta la vita. A quindici anni entra nell’accademia della maestra “Palitos” dove viene notato da Pilar Lopez che lo inserisce nella propria Compagnia, dove resterà fino al 1961. Nel 1962 è in Italia, dove collabora con Antonio Dolin per la coreografia del Bolero di Ravel al Teatro dell’Opera di Roma e, nello stesso anno, è con Carla Fracci al Festival dei due Mondi di Spoleto e al Teatro alla Scala come ballerino e maître de ballet. L’anno successivo inizia la sua carriera di direttore e coreografo indipendente, fondando una sua piccola compagnia, con la quale partecipa alla New York World’s Fair e ai più importanti festival internazionali. La maturità artistica arriva nel 1974 con Bodas de Sangre, ispirato al dramma teatrale di Fedrico García Lorca. Scosso dalle fucilazioni del 1975 in Spagna, annuncia il ritiro dalle scene e lo scioglimento della Compagnia. Nel 1978 la Spagna del dopo-Franco gli offre la direzione del Ballet Nacional de España e, nello stesso anno, è invitato al Balletto Nazionale di Cuba da Alicia Alonso. Attivo anche in campo cinematografico, partecipa alla realizzazione di film come Los Tarantos, El último encuentro, El amor brujo, Los días del pasado. Nel 1981 Bodas de Sagre è realizzata in versione cinematografica da Carlos Saura. A seguito del grande successo nel 1983 gira Carmen, che successivamente adatta al teatro. Nel 1994 crea al Teatro Carlo Felice di Genova quella che sarà la sua ultima opera, Fuenteovejuna, summa del ricco folklore spagnolo. Nel 1997, a Madrid, danzando Carmen e Fuenteovejuna si ritira dalle scene come ballerino, continuando la sua attività nella compagnia come direttore artistico. BODAS DE SANGRE Nel 1974 Antonio Gades crea Bodas de Sangre, basato sul racconto di Federico García Lorca. L’adattamento del balletto è di Alfredo Mañas, che aveva già collaborato con Antonio Gades dieci anni prima in Don Juan. Parlando del balletto, il ballerino e coreografo disse: “Con Bodas de Sangre ho voluto rendere omaggio al poeta. Sono nato nella cultura mediterranea che è fatta di gelosia, amore e morte, aspetti che si riflettono nella danza, nella letteratura, nella pittura e in altre forme d’arte. Anche il tragico fa parte della nostra cultura. Bodas de Sangre è una vera storia spagnola, una tragedia impregnata di folklore. Ho sempre amato molto le opere di García Lorca, perché descrivono la ricchezza e le attitudini del popolo andaluso in profondità.” SUITE FLAMENCA Le danze con cui Antonio Gades ha iniziato la sua carriera da solista all’incirca nel 1963 confluirono gradualmente nelle coreografie di Suite Flamenca cinque anni dopo, otto danze di flamenco tradizionale. Suite Flamenca è composta da una serie di danze che offrono un bell’esempio dell’estetica del flamenco attraverso assoli, passi a due e danze di gruppo, aspetti del flamenco presentati nella prospettiva personale di Antonio Gades. È l’occasione giusta per assistere a un modo di ballare il flamenco che non è più in uso e che è stato descritto ai suoi tempi come un’avanguardia ed è considerato oggi un classico. suite flamenca, foto maria esteve bodas de sangre, foto javier del real suite flamenca, foto maria esteve 8
mario brunello roman brogli-sacher FILARMONICA ARTURO TOSCANINI Sabato 18 febbraio ore 21 TEATRO COMUNALE LUCIANO PAVAROTTI Roman Brogli-Sacher direttore Mario Brunello violoncello Mi ch a i l Gl i n k a Russlan e Ludmilla, Ouverture Dm i t r i j Ka b a l e v s k i j Concerto n.1 in sol minore per violoncello e orchestra Pi o t r Il i c Ci a i k o v s k i j Sinfonia n.1 in sol minore op.13 “Sogni d’inverno” La Filarmonica Toscanini guidata da Roman Brogli-Sacher sarà interprete, insieme a uno dei più noti solisti e animatori della vita musicale italiana, di un programma interamente imperniato sul repertorio russo, presentato attraverso tre dei suoi punti cardine: Michail Glinka, considerato il fondatore, alle soglie dell’Ottocento, di una tradizione radicata nella cultura popolare del proprio Paese; Ciaikovskij, espressione della musica romantica di matrice occidentale e Kabalevskij, morto nel 1987 e intimamente legato alla sensibilità politica e sociale dell’Unione Sovietica del secondo dopoguerra. Nato in Svizzera nel 1966, Roman Brogli-Sacher è direttore musicale del Teatro di Lubecca dal 2001 e dal 1997 al 2001 è stato primo Kapellmeister e direttore musicale sostituto al Teatro dell’Opera di Halle Saale. Ha collaborato con i Berliner Symphoniker, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestra della Radio Bavarese e l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. giulia lazzarini, foto di attilio marasco REMAKE 24, 25 FEBBRAIO ORE 21.00 26 FEBBRAIO ORE 17.00 TEATRO DELLE PASSIONI di Myriam Tanant regia MYRIAM TANANT scene Francesco Fassone costumi Brigida Sacerdoti musiche Matteo Curallo luci Antonio Merola assistente alla regia Emiliano Bronzino con Giulia Lazzarini e Maria Alberta Navello FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA sostenuto dal FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE Programma Europeo di Cooperazione Transfrontaliera Alcotra 2007 - 2013 / Progetto “Gli Scavalcamontagne” Remake nasce dal desiderio di intrecciare il tema della memoria teatrale con quello della trasmissione dell’arte in teatro. Myriam Tanant, docente di Arti dello Spettacolo alla Sorbona di Parigi e già collaboratrice di Giorgio Strehler presso il Theatre Odèon di Parigi, conosce e stima da anni Giulia Lazzarini, grande protagonista della scena teatrale italiana e di molti allestimenti strehleriani, che traccia con questo lavoro un vero e proprio inno alla sua straordinaria carriera. Una attrice che lo stesso Strehler ebbe occasione di definire uno di «quei rari “talenti naturali”, nati così, non si sa perché, che salgono su un palcoscenico, cominciano a recitare e sanno tutto della teatralità». In Remake Lazzarini nel ruolo di se stessa, viene invitata a tenere una lezione di teatro ad un gruppo di giovani non professionisti. Un violento temporale impedisce a tutti, tranne che ad una ragazza, di raggiungere il luogo della lezione. L’incontro tra le due si fa occasione di confronto e di scoperta reciproca: un viaggio emozionante tra memoria e suggestione, nella passione teatrale rivissuta alla luce della difficoltà del presente. 9
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