ARGONAUTI - Auditorium Parco della Musica
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K345THAMOSRED’EGITTO<br />
Fiore all’occhiello dell’Italia musicale all’estero, ma anche in patria una volta tanto, apprezzatissimo violinista e direttore<br />
di uno dei più preziosi complessi barocchi del mondo, Europa Galante, il siciliano Fabio Biondi dirigerà per l’ultimo<br />
concerto del K Festival un pezzo tanto splendido quanto di raro ascolto: le musiche di scena per Thamos Re<br />
d’Egitto K 345, drammone complicato di un certo barone Thobias Gebler, tra l’altro rappresentato tempo addietro<br />
a Salisburgo da quello stesso Schikaneder che insieme a un Mozart molto più maturo creerà, 12 anni più tardi, il<br />
Flauto Magico. Gebler, come Schikaneder, era Massone. E Mozart, che fu affiliato ufficialmente alla Massoneria soltanto<br />
nel 1785, frequentava evidentemente già da ragazzetto il mondo delle logge. Da qui può darsi che scaturì<br />
l’incarico di comporre le musiche di scena per un dramma scritto da un altro “fratello”. Tanto quanto il Flauto, anche<br />
il Thamos (che altri non sarebbe che il Faraone Tutmosi) è intriso di significati legati alla simbologia massonica.<br />
Racconta di una fanciulla pura e bella, prigioniera di alcuni sacerdoti <strong>della</strong> Grande Piramide e liberata da un principe.<br />
La somiglianza con Il Flauto magico è evidente, anche se siamo di fronte a una composizione giovanile.<br />
L'austerità apparente <strong>della</strong> partitura nasconde tesori preziosi che la finezza intellettuale di Fabio Biondi saprà restituirci<br />
con il consueto splendore. In apertura di programma, come ideale ricongiunzione al film-opera di Losey proiettato<br />
nella serata inaugurale, l’Ouverture del Don Giovanni suggellerà questa seconda edizione del K Festival.<br />
Oltre al Don Giovanni di Losey, la sezione cinematografica del K Festival comprende<br />
altri due titoli mozartiani, filmati in altrettanti e magnifici allestimenti.<br />
Il primo, il Così fan tutte, diretto alla Scala da Riccardo Muti con la regia di<br />
Michael Hampe e le scene di Mauro Pagano. In contrasto con la discutibile<br />
tendenza delle ardite messe in scena di Bohème, Carmen, e i vari Mozart e<br />
Wagner ambientati in discariche di rifiuti, squallidi sottopassaggi <strong>della</strong> tangenziale,<br />
stanzoni di cliniche per malattie mentali, miracoloso è dunque<br />
ammirare il simmetrico gioco di seduzione del sestetto dei protagonisti nella<br />
Napoli delle didascalie di Da Ponte, con tanto di Golfo e Vesuvio.<br />
E poi c’è Pavarotti, tra i sommi interpreti di uno dei più impervi ruoli lirici scritti<br />
per voce di tenore: Idomeneo. Filmato al Metropolitan di New York, dove a<br />
dirigere l’orchestra e uno stuolo di cantanti di gran nome c’era James Levine,<br />
anche questo spettacolo, concepito dal grandissimo e mai dimenticato Jean-<br />
Pierre Ponnelle, ha dovunque raccolto entusiastici consensi di pubblico e critica.<br />
Infine, il critico cinematografico Mario Sesti si è divertito a mettere insieme<br />
tutti quei momenti <strong>della</strong> storia del cinema in cui registi come Abel Gance,<br />
Godard, Visconti, Pasolini, ma anche Ridley Scott e Peter Weir e molti altri<br />
ancora, hanno voluto utilizzare la musica di Mozart per aumentare il tasso<br />
espressivo delle loro pellicole...<br />
MOZARTALCINEMA<br />
DISSONANZE<br />
Dissonanze è lo spettacolo ideato da<br />
Pierpaolo Sepe sulla pièce di Daniele<br />
Ciccolini che ha per sottotitolo<br />
Variazioni teatrali su temi di Mozart e realizzato dal Gruppo Teatro<strong>Musica</strong> dell’Accademia<br />
Nazionale di Santa Cecilia su commissione del Festival Internazionale W.A.Mozart di Rovereto.<br />
Le problematiche vissute da Mozart, in un serrato confronto con il padre Leopold, saranno metaforicamente<br />
rivissute da un quintetto dei giorni nostri intento a provare un programma da concerto<br />
con musiche di Mozart. Tutto questo a testimoniare l’estrema attualità di alcune tematiche<br />
come il difficile rapporto tra un padre possessivo ed il figlio che cerca in tutti i modi la libertà e<br />
l’indipendenza, l’amore per una donna che sposerà un altro, il matrimonio come una sorta di<br />
atto dovuto, il concetto di posto fisso ed altro. Il tutto accompagnato e raccontato dalla musica<br />
di Mozart suonata dai cinque musicisti in diverse formazioni, dal duo, al trio, al quartetto.<br />
28 e 29 Settembre 2005<br />
Sala Santa Cecilia ore 21<br />
Introduzione al concerto<br />
ore 20,30<br />
Orchestra e Coro<br />
dell'Accademia Nazionale<br />
di Santa Cecilia<br />
direttore Fabio Biondi<br />
Don Giovanni ouverture K 527<br />
Thamos Re D'Egitto K 34<br />
13 Settembre 2005<br />
Sala Petrassi ore 20,30<br />
“Mozart al cinema”<br />
brani da diversi film a cura di<br />
Mario Sesti di Mario Sesti<br />
20 Settembre 2005<br />
Sala Petrassi ore 20,30<br />
Cosi fan tutte<br />
film di Michael Hampe<br />
27 Settembre 2005<br />
Sala Petrassi ore 20,30<br />
Idomeneo<br />
film di Jean-Pierre Ponnelle<br />
26 Settembre 2005<br />
Sala Petrassi ore 21<br />
Spettacolo<br />
Dissonanze<br />
Variazioni teatrali su temi di<br />
Mozart<br />
di Daniele Ciccolini<br />
regia Pierpaolo Sepe<br />
Gruppo Teatro<strong>Musica</strong><br />
dell’Accademia Nazionale di<br />
Santa Cecilia<br />
Commissione del Festival<br />
Internazionale W. A. Mozart di<br />
Rovereto