GARE & PROBLEMI - ITIS E. Divini
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<strong>ITIS</strong> “E. DIVINI” SAN SEVERINO MARCHE a.s. 2006/2007<br />
Ricerca realizzata dagli alunni della classe 3° CH :<br />
Silvio Antoniade<br />
Federico Antonini<br />
Laura Antonini<br />
Laura Canali<br />
Andrea Capodimonte<br />
Danilo Capradossi<br />
Daniele Emiliozzi<br />
Francesco Fulvi<br />
Laura Lancioni<br />
Tony Maccari<br />
Jessica Micucci<br />
Giovanni Natalini<br />
Monia Palazzesi<br />
Federico Papa<br />
Valeria Pichierri<br />
Walter Piviero<br />
Gionata Quacquarini<br />
Manolo Seghetti<br />
Alessio Testiccioli<br />
Sabrina Trognoni<br />
Nicola Martorelli<br />
Alessandro Menichelli<br />
Raffaele Miccini<br />
Jessica Micucci<br />
Giovanni Natalizi<br />
Francesco Fulvi<br />
Laura Lancioni<br />
Tony Maccari<br />
Nicola Martorelli<br />
Alessandro Menichelli<br />
Raffaele Miccini<br />
Coordinatrice: Prof.ssa Valchiria Liberati
INTRODUZIONE . In questo articolo, illustriamo, attraverso esempi, i rapporti e le reciproche influenze,<br />
dai tempi antichi ad oggi, tra “ matematica ricreativa” e “ matematica seria” e , più in generale, tra queste e la<br />
società nel senso più vasto del termine. In particolare, gli esempi proposti, mostrano come molta parte della<br />
cosiddetta “matematica seria”, anche quella che oggi dà luogo ad importanti applicazioni, abbia tratto origine<br />
o si sia sviluppata a partire da contesti ludici o agonistici.<br />
La linea che separa la matematica da intrattenimento dalla matematica seria è<br />
sottile ed indistinta. Molti matematici professionisti considerano il loro lavoro<br />
una sorta di gioco, si sentono un po’ come professionisti del golf o della<br />
pallacanestro. In generale, la matematica è considerata ricreativa se ha un<br />
aspetto giocoso che può essere capito ed apprezzato anche dai non matematici:<br />
comprende problemi elementari con soluzioni eleganti e allo stesso tempo<br />
sorprendenti, nonché paradossi inquietanti, giochi ingegnosi, sconcertanti<br />
trucchi matematici e curiosità.<br />
Martin Gardner<br />
Molte volte l’impegno che gli uomini mettono in attività che sembrano<br />
assolutamente gratuite, senz’altro fine che il divertimento o la soddisfazione<br />
di risolvere un problema difficile, si rivela essenziale in un ambito che nessuno<br />
aveva previsto, con conseguenze che portano lontano. Questo è vero per la<br />
tecnologia . Il gioco è sempre stato il grande motore della cultura.<br />
Italo Calvino
1. Matematica e affettività<br />
In alcune persone la matematica arriva a generare disagio o addirittura blocchi, ansietà, angosce. Ciò<br />
dipende da molti fattori, non ultimo il tipo di insegnamento scolastico ricevuto. Altri invece amano la<br />
matematica a tal punto da confrontarsi con problemi matematici , sia per puro passatempo, sia, come<br />
vedremo più avanti , in forma agonistica, anche a livello mondiale. Agli amanti della matematica alcuni<br />
periodici dedicano apposite rubriche. Famosa al riguardo è stata la rubrica “Mathematical Games” del<br />
mensile Scientific American, tenuta da Martin Gardner . A livello più popolare c’è il sempreverde “ Quesito<br />
con la Susi” de La Settimana Enigmistica.
2. Matematica ricreativa nei tempi che furono<br />
I problemi presenti nelle rubriche per gli appassionati di matematica sono formulati generalmente in modo<br />
originale ed accattivante e non in modo accademico come nei trattati di matematica e nei manuali scolastici.<br />
Essi fanno parte di un’antica tradizione che annovera opere come l’ Aritmetica di Diofanto ( vedi Appendice<br />
n°1) , il Papiro di Rhind nel quale si ipotizza la presenza dell’ “Indovinello più antico del mondo” (vedi<br />
Appendice n° 2 ) ed i manuali didattici come i trattati d’abaco del Medioevo ( vedi Appendice n°3) e del<br />
Rinascimento. In Occidente , anche nei secoli bui dell’Alto Medioevo, come nel mondo indo-arabico ,<br />
vennero realizzate opere di matematica ricreativa , quali la cosiddetta Antologia Greca , nell’area di lingua<br />
greca e precisamente a Bisanzio, capitale dell’Impero d’Oriente e le Propositiones ad acuendos juvenes,<br />
nell’area di quello che era stato l’Impero d’Occidente. Delle Propositiones ci sono pervenuti tredici<br />
manoscritti, una raccolta di questi è attribuita al Venerabile Beda e l’altra ad Alcuino di York . Oltre ai<br />
problemi aritmetici vi sono dei veri e propri rompicapo tra cui il famoso enigma de “ Il lupo, la capra ed il<br />
cavolo” (vedi Appendice n°4) che costituisce un ottimo esempio per illustrare la versatilità e l’utilità della<br />
teoria dei grafi. Durante il Rinascimento continuò l’uso di proporre questioni di matematica ricreativa<br />
nell’insegnamento dell’aritmetica. Nel Quattrocento divenne addirittura consuetudine proporre giochi<br />
matematici per rallegrare riunioni conviviali; è del periodo tra la fine del Quattrocento e l’inizio del<br />
Cinquecento un ampio trattato in lingua volgare, interamente dedicato ai giochi, indirizzato ad una corte<br />
signorile: il De viribus quantitatis di Luca Pacioli. Dopo la scoperta della stampa il primo trattato di giochi fu<br />
pubblicato nel 1612 da Gaspar Bachet de Méziriach. A questa opera ne seguirono tante altre.<br />
3. Matematica ricreativa e scienza<br />
Nel Cinquecento, la matematica ricreativa, che nel tempo era entrata sempre più nella vita sociale e<br />
culturale, cominciò ad influire sullo stesso sviluppo della matematica e delle sue applicazioni. In effetti nella<br />
storia della scienza non sono rari gli esempi di giochi, anche non matematici, che , pur essendo nati al solo<br />
scopo ricreativo, hanno dato impulso alla ricerca e promosso nuove teorie. Forse qualcuno trova esagerata<br />
questa affermazione, perché , pur essendo convinto che per vincere in certi giochi si devono utilizzare<br />
raffinate conoscenze matematiche, non immagina che esse siano nate proprio “ per gioco” , ossia a partire<br />
da problemi legati ai giochi d’azzardo ed ai rompicapo. Ciò che segue ne è una dimostrazione.<br />
3.1. Matematica nata da giochi d’azzardo<br />
Per quanto riguarda l’influenza dei giochi sulla scienza , il gioco dei dadi ha focalizzato l’ attenzione sul<br />
calcolo combinatorio elementare ed è all’origine di una fondamentale teoria matematica: il calcolo delle<br />
probabilità che oggi trova applicazione in importanti settori quali le assicurazioni e le indagini statistiche.<br />
Infatti, le regole dei giochi d’azzardo si prestano , grazie alla loro schematicità , ad essere facilmente<br />
interpretate, mediante un modello matematico pratico e funzionale. I primi studi documentati condotti<br />
nell’ambito della probabilità sono riportati nel De ludo aleae ( Sul gioco dei dadi) di Girolamo Cardano<br />
pubblicato postumo . Costui fu filosofo e matematico nonché illustre medico e cultore di astrologia e , per<br />
l’appunto accanito giocatore d’azzardo. Lo stesso Blaise Pascal nel 1654 , poco prima della sua crisi<br />
mistica, quando conduceva ancora vita da gaudente, diede una soluzione ad un problema molto sentito tra i<br />
giocatori d’azzardo ( Il problema delle parti) utilizzando il “ triangolo aritmetico” noto in Italia come “<br />
triangolo di Tartaglia”.<br />
3.2. Matematica nata da passatempi e rompicapo<br />
Anche i passatempi ed i rompicapo hanno avuto la loro parte nello sviluppo della matematica. Due fra questi<br />
furono studiati da Eulero.<br />
− Il primo rompicapo, noto come problema dei ponti di Konigsberg , prende il nome dalla città della prussica<br />
che ha dato i natali al grande filosofo Immanuel Kant , autore de “ La critica della ragion pura” opera in cui la<br />
matematica svolge un ruolo importante. Nei primi del Settecento , al tempo in cui Kant era giovinetto i suoi<br />
concittadini, durante la passeggiata domenicale, si dilettavano a cercare un cammino che consentisse di<br />
attraversare tutti e sette i ponti, che allora collegavano i quartieri della città, senza passare due volte per uno<br />
stesso ponte. La soluzione di questo problema, che aveva acquistato una certa fama ed aveva cominciato a<br />
circolare fuori da Konigsberg e dai confini della Prussia, si trova in una nota del 1736, in cui Eulero, che<br />
allora viveva a San Pietroburgo ed aveva 29 anni, dimostrò in maniera brillante che “ il problema è<br />
impossibile” ossia non ammette soluzioni (vedi Appendice n°5) . La questione può apparire scarsamente<br />
interessante ma non è così perché l’analisi del problema e la relativa soluzione di Eulero è generale:<br />
consente di risolvere tutti i problemi di tracciamento di linee continue. Questo studio ha aperto la strada alla<br />
teoria dei grafi e più in generale alla topologia combinatoria.
− Il secondo rompicapo trae origine dal seguente problema : “ Disporre gli assi , i re, le regine ed i fanti di un<br />
mazzo di carte in un quadrato, in modo che in ogni riga e colonna figurino i quattro valori ed i quattro semi “.<br />
Questo rompicapo , noto come problema dei trentasei ufficiali, si trova in una nota del 1782 , composta da<br />
Eulero. In quella nota egli dimostrò che il problema n 2 “ ufficiali” può essere risolto sempre se n è dispari<br />
oppure è “ doppiamente pari” ( cioè se n è divisibile per 4). Rimane il caso dei numeri “ semplicemente<br />
pari” ( cioè dei numeri divisibili per 2 e non per 4, come 2 e 6). Per n =2 la soluzione non esiste. Per n=6 ,<br />
dopo vari tentativi, Eulero formulò la seguente congettura : >. Tuttavia anche i grandi possono sbagliare<br />
; infatti nel 1959 si è dimostrato che la congettura di Eulero è falsa per tutti i numeri semplicemente pari<br />
maggiori di sei, anche se ci sono voluti ben 177 anni . Non va però dimenticato che proprio questo studio di<br />
Eulero è all’origine dei cosiddetti quadrati greco-latini , strutture combinatorie collegati ai quadrati magici<br />
impiegate per progettare esperimenti biologici, medici … e ricerche di mercato. Ma c’è di più : oggi i quadrati<br />
greco-latini dalla matematica pura ed applicata sono tornati alle origini in veste orientale. Stiamo parlando<br />
del Sudoku , il gioco che , nato negli Stati Uniti nel 1984 , è divenuto popolare in Giappone ed è approdato<br />
in Italia , nell’estate del 2005 , dopo essere passato per Londra.<br />
4. Disfide di matematica<br />
Le disfide di matematica, nei tempi antichi, non sono state un fatto puramente agonistico o folcloristico , ma<br />
hanno fornito, a volte, documenti preziosi alla storia della matematica, cambiato il comportamento degli<br />
stessi matematici e sottolineato importanti punti di svolta del pensiero matematico.<br />
• La disfida più leggendaria è quella secondo cui Archimede, riprendendo un passo dell’ Odissea, propose<br />
ai matematici di Alessandria il cosiddetto “ problema dei buoi” la cui soluzione, determinata solo in tempi<br />
206.545<br />
recenti, è un numero che ha 206. 545 cifre e quindi è dell’ordine di 10 . Questo numero enorme è di<br />
fatto inimmaginabile in quanto non è direttamente raffrontabile con alcunché di fisico. Si pensi che i numeri<br />
maggiori di 10 1000 sono detti titanici e che la stima del numero totale degli atomi presenti nell’Universo si<br />
colloca tra 10 80 87<br />
e 10 .<br />
• Intorno al 1223 si svolse a Pisa la disfida tra Fibonacci e Federico II e la sua corte che a quel tempo era la<br />
più viva dal punto di vista culturale ed intellettuale. Questo evento riguardò la risoluzione di problemi con<br />
metodi algebrici sia nell’indirizzo geometrico-algebrico sia in quello aritmetico-algebrico, facendo riferimento<br />
alla matematica greca del periodo classico e alla matematica araba. Fibonacci nel 1225 pubblicò la<br />
soluzione dei problemi che gli erano stati posti in due trattati ( il Flos ed il Liber Quadratorum).<br />
• Un’ altra famosa disfida , svoltasi nel 1535, vide contrapposto Niccolò Fontana (detto Tartaglia) ad Antonio<br />
Maria Fior ,allievo di Scipione del Ferro. In questa disfida Fior sottopose a Tartaglia trenta problemi la cui<br />
soluzione era riconducibile ad alcune equazioni ridotte di terzo grado ( che nel simbolismo attuale possiamo<br />
3<br />
scrivere x + px=q con p,q positivi) , risolvibili grazie ad una regola che del Ferro aveva confidato a Fior<br />
prima di morire. Tartaglia ,tuttavia, scoprì quella regola sbaragliando il suo avversario… e la tenne per sé.<br />
Questo evento suscitò un grande scalpore perché fino ad allora si pensava che non si potessero risolvere le<br />
equazioni di terzo grado. Lo stesso Pacioli, grande divulgatore delle conoscenze matematiche del suo<br />
tempo, considerava il problema della risoluzione delle equazioni di terzo grado arduo come il problema della<br />
quadratura del cerchio. In questo modo si innescò un processo che in poco tempo portò al crollo del muro<br />
del terzo ma anche di quello del quarto grado.<br />
• L’ultima disfida che proponiamo è quella rivolta da Blaise Pascal , nel 1658, a tutti i matematici del tempo<br />
e prevedeva una vincita in denaro. Questa sfida non riguardava l’algebra, ma lo studio delle proprietà della<br />
curva detta cicloide. Molti matematici accettarono la sfida, ma nessuna risposta fu riconosciuta completa<br />
dalla giuria, cosicché il vincitore risultò lo stesso Pascal.<br />
• Dalle storiche dispute tra professionisti della matematica passiamo alle vere e proprie gare di matematica,<br />
che si stanno diffondendo sempre di più, in diverse forme, anche con lo scopo di avvicinare i giovani alla<br />
matematica. Per tutte si possono segnalare , in ordine di “ anzianità”, le Olimpiadi Internazionali della<br />
Matematica, il Kangourou della Matematica, i Campionati Internazionali di Giochi Matematici, il Rally<br />
Matematico Transalpino etc…
APPENDICE N°1<br />
Diofanto di Alessandria<br />
Diofanto di Alessandria fu l’ultimo dei grandi matematici greco-ellenistici, ed è noto come il padre<br />
dell’algebra. Della sua vita si sa ben poco; la sua nascita va collocata tra il 200 ed il 214 d.C. , la sua morte<br />
tra il 284 ed il 298 d.C. La sua opera principale, l’Arithmetica , trattato in 13 volumi , dei quali soltanto 6<br />
sono giunti fino a noi, influenzò profondamente i matematici successivi, dagli arabi a Gauss , passando per<br />
Bombelli e Fermat.<br />
L’ indovinello di Diofanto<br />
A Diofanto si deve un famoso indovinello che egli stesso volle venisse scritto sulla propria tomba sottoforma<br />
di epitaffio:<br />
Questa tomba racchiude Diofanto. Trascorse un sesto della sua vita per l’infanzia, un dodicesimo perché le<br />
sue guance si coprissero della peluria dell’ adolescenza. Inoltre per un settimo visse con la moglie, che dopo<br />
cinque anni di matrimonio gli diede un figlio. Infelice bambino! Morì alla metà della vita del padre. Dopo<br />
quattro anni trascorsi, consolando il suo dolore con lo studio delle cifre, Diofanto morì. Quanti anni visse?<br />
La relazione algebrica oggi “ suonerebbe” così:<br />
x x x x<br />
+ + + + 5 + 4 =<br />
6 12 7 2<br />
x<br />
⇒ x=84<br />
APPENDICE N°2<br />
IL PAPIRO DI RHIND<br />
Il papiro di Rhind deve il suo nome all’antiquario Henry Rhind che lo acquistò nel 1858 a Luxor,in Egitto. E’<br />
anche noto come papiro di Ahmes, dal nome dello scriba che lo trascrisse ,verso il 1650 a.C. , traendolo da<br />
un papiro precedentemente composto tra il 2000 ed il 1800 a.C. Si trova attualmente al British Museum che<br />
lo acquistò nel 1865. Presenta una raccolta di 87 problemi ed è il più ampio testo matematico del periodo<br />
egiziano a noi pervenuto.<br />
L’indovinello più antico del mondo<br />
E’ stata avanzata l’ipotesi che la versione più antica dell’indovinello si trovi nel problema 79 del papiro di<br />
Rhind, la cui soluzione comporta il calcolo della somma di termini in progressione geometrica ( spesso di<br />
ragione sette). Eccone due varianti.<br />
• As I was going to St. Ives,<br />
I met a man with seven wives,<br />
Every wife had seven sacks,<br />
Every sack had seven cats,<br />
Every cat had seven kits.<br />
Kits, cats, sacks, and wives,<br />
How many were going to St. Ives?<br />
• Lungo una via vi sono sette case,<br />
In ogni casa ci sono sette gatti,<br />
Ogni gatto mangia sette topi,<br />
Ogni topo mangia sette spighe di grano,<br />
Ogni spiga produce sette misure di grano,<br />
Dimmi qual è il numero totale di<br />
Case, gatti, topi,spighe e misure di grano.<br />
Bisogna tuttavia intendersi: nel papiro questa filastrocca non c’è. Al suo posto si trovano numeri e calcoli<br />
accompagnati da indicazioni di difficile interpretazione. Fu Moritz Cantor , nel1880, ad illustrare gli aspetti<br />
scientifici del papiro ravvisando l’analogia tra i numeri ed i calcoli presenti nel problema 79 e quelli presenti<br />
in un problema medioevale che coinvolge la somma di sei termini in progressione geometrica ( e non cinque<br />
né quattro come nelle versioni riportate precedentemente).
APPENDICE N° 3<br />
La successione di Fibonacci.<br />
Fibonacci, il cui vero nome era Leonardo Pisano (1175-1250), diede notevoli contributi all’aritmetica,<br />
all’algebra ed alla geometria. Visse a lungo a Bugia, vicino all’attuale Algeri, prese dimestichezza con il<br />
sistema decimale indo-arabo che era un sistema posizionale ed usava il simbolo zero. Nel1202, scrisse il<br />
Liber abaci , un esauriente manuale in cui si spiegava l’uso delle cifre indo-arabe e come eseguire con<br />
queste operazioni e problemi. E’ curioso che Fibonacci sia famoso per una successione di numeri che<br />
risultava da un oscuro problema che all’epoca in cui fu scritto era considerato unicamente un esercizio<br />
mentale. Fu il matematico Edouard Lucas, nel XIX secolo, a dare il nome di Fibonacci alla serie che era la<br />
soluzione del problema seguente.<br />
Il problema dei conigli.<br />
L’intento di Fibonacci era quello di trovare una legge che descrivesse la crescita di una popolazione di<br />
conigli. Supponiamo che la prima coppia diventi fertile al concepimento del primo mese e dà alla luce una<br />
nuova coppia al concepimento del secondo mese, supponiamo inoltre, che ogni mese, a partire dal secondo,<br />
i conigli producano una nuova coppia. Quante coppie di conigli ci saranno all’inizio di ciascun mese? La<br />
soluzione è rappresentata dalla seguente successione(detta di Fibonacci): 1+1+2+3+5+8+13…<br />
Ogni termine di tale successione è la somma dei due termini precedenti ed è rappresentato dalla formula:<br />
F = F + F<br />
n n−1<br />
n−2<br />
APPENDICE N° 4<br />
Un problema logico.<br />
Questo problema logico risale all’ottavo secolo.<br />
Un contadino deve portare sull’altra riva di un fiume la sua capra, un lupo ed un cavolo. Nella sua barca, c’è<br />
posto solo per lui e per la capra, il lupo o il cavolo. Se porta con sé il lupo, la capra mangerà il cavolo. Se<br />
porta con sé il cavolo, il lupo mangerà la capra. Solo la sua presenza può evitare che il cavolo e la capra<br />
siano mangiati dai rispettivi predatori. Come farà a trasportare ogni cosa sull’altra riva del fiume?<br />
Il contadino trasporta per prima la capra. Poi ritorna e prende il lupo. Lascia il lupo sull’altra riva e riporta<br />
indietro la capra. Poi lascia la capra al punto di partenza e porta il cavolo dove c’è il lupo. Infine, ritorna a<br />
prendere la capra e la porta dove ci sono già il lupo ed il cavolo.
APPENDICE N° 5<br />
I ponti di Konigsberg.<br />
I cittadini di Konigsberg ,frustrati, portarono il problema all’attenzione di Eulero che spiegò perché non era<br />
possibile. Questo problema inaugurò la teoria dei grafi e, benché semplice, richiese un approccio originale:<br />
fino ad allora tali problemi non erano stati considerati per ciò che realmente rappresentano, cioè problemi<br />
matematici. Per rappresentare il problema Eulero usò il seguente grafo: ( i nodi rappresentano le due rive<br />
del fiume e le due isole mentre le linee rappresentano i ponti), e dimostrò che non era possibile tornare al<br />
punto di partenza attraversando un ponte una sola volta.<br />
Questo problema e la soluzione di Eulero segnarono l’inizio dello studio della topologia, che è una branca<br />
relativamente nuova della matematica. I matematici del XIX secolo cominciarono a studiare la topologia<br />
assieme ad altre geometrie non euclidee. Il primo trattato di topologia fu scritto nel 1847.