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IN AUTO. - Circolo del Cinema di Bellinzona

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Auto_LIBRICC<strong>IN</strong>O_08.08.08.qxp 18/08/2008 16.34 Pagina 30<br />

BADLANDS. La rabbia giovane<br />

<strong>di</strong> Terrence Malick, USA 1973<br />

dvd, colore, v.o. st. it, 95’<br />

Sceneggiatura: Terrence Malick; fotografia: Tak Fujimoto, Stevan Larner, Brian Probyn;<br />

montaggio: Robert Estrin; musica: George Tipton; interpreti: Martin Sheen, Sissy Spacek,<br />

Warren Oates, John Carter, Ramon Bieri, Alan Vint…; produzione: Terrence Malick.<br />

Dopo aver ucciso il padre <strong>del</strong>la sua ragazza Holly, l’ex spazzino Kit Carruthers<br />

fugge con lei in automobile attraversando sud Dakota e Montana e lasciandosi<br />

<strong>di</strong>etro una scia <strong>di</strong> sangue. La passione tra i due fuggiaschi (25 e 15 anni,<br />

rispettivamente), se mai c’è stata, finisce in fretta: Holly assiste agli omici<strong>di</strong><br />

con un misto <strong>di</strong> sbigottimento e in<strong>di</strong>fferenza; Kit, per conto suo, uccide senza<br />

o<strong>di</strong>o e, per quanto si atteggi a James Dean, ostenta buone maniere e idee<br />

conformiste.<br />

Primo film girato da Malick, allora noto solo come sceneggiatore <strong>di</strong> Per una<br />

manciata <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>. La scelta <strong>di</strong> ambientare un noir negli spazi sconfinati <strong>del</strong>le<br />

Badlands è <strong>di</strong> per sé vincente, ma la forza <strong>di</strong> Malick (che ha scritto la storia<br />

ispirandosi a un fatto <strong>di</strong> cronaca, il caso Starkweather-Fugate) risiede soprattutto<br />

nell’alternare <strong>di</strong>stanza e partecipazione emotiva: la violenza (dal padre<br />

<strong>di</strong> Holly che le uccide il cane per punizione, agli inutili omici<strong>di</strong> <strong>di</strong> Kit) è filmata<br />

senza nessuna adesione emotiva, ma raccontata con un senso <strong>del</strong>l’assurdo<br />

che elimina qualsiasi compiacimento, così come manca, nei personaggi,<br />

ogni traccia <strong>di</strong> facile ribellismo. L’uso <strong>del</strong>la voce off <strong>di</strong> Holly, che racconta la<br />

storia leggendo passi <strong>del</strong> suo <strong>di</strong>ario, tende ad avvolgere gli eventi <strong>di</strong> un alone<br />

favolistico e permette al regista <strong>di</strong> giocare con i cliché <strong>di</strong> quella cultura americana<br />

– da Grant Wood a Norman Rockwell – che descrive la provincia come<br />

“un para<strong>di</strong>so perduto (o sonnolento) che rifiuterebbe la violenza” (Coursodon-Tavernier).<br />

L’ironia, il surrealismo sottotono, l’assoluta mancanza <strong>di</strong><br />

retorica ne fanno uno dei film più insoliti e preziosi <strong>del</strong> cinema americano.<br />

Malick compare nel ruolo <strong>del</strong>l’uomo che bussa alla porta <strong>di</strong> casa. (Mereghetti)<br />

30<br />

IL SORPASSO<br />

<strong>di</strong> Dino Risi, Italia 1962<br />

35mm, bianco e nero, v.o. it., 108’<br />

Sceneggiatura: Dino Risi, Ettore Scola, Ruggero Maccari; fotografia: Alfio Contini; montaggio:<br />

Maurizio Luci<strong>di</strong>; musica: Riz Ortolani; interpreti: Vittorio Gassman, Jean-Louis<br />

Trintignant, Catherine Spaak, Clau<strong>di</strong>o Gora, Luciana Angiolillo, Luigi Zerbinati, Franca Polesello,<br />

Linda Sini, Mila Stanic, Bruna Simionato, John Francis Lane, Annette Stroyberg;<br />

produzione: Mario Cecchi Gori per Fair Film/Incei Film/Sandro.<br />

In una Roma deserta per il Ferragosto, il trentaseienne cialtrone Bruno riesce<br />

a convincere il timido studente Roberto a seguirlo sulla sua “Aurelia decappottabile<br />

e supercompressa”, dandogli lezioni <strong>di</strong> edonismo spicciolo. Alla ricerca<br />

<strong>di</strong> un tabaccaio o <strong>di</strong> un ristorante i due arrivano fino a Castiglioncello,<br />

dove Bruno ritrova l’ex moglie Gianna e Lilli, la figlia se<strong>di</strong>cenne: il giorno dopo<br />

vorrebbero andare fino a Viareggio, ma un incidente metterà tragicamente fine<br />

a questo viaggio iniziatico.<br />

Uno spaccato <strong>di</strong> grande precisione sociologica <strong>del</strong>l’Italia <strong>del</strong> boom, <strong>di</strong> cui Gassman<br />

incarna con istrionismo tutti i <strong>di</strong>fetti (l’euforia artificiale, la presunzione,<br />

l’irresponsabilità, il vuoto <strong>di</strong> fondo) e i pochi pregi (la generosità, la <strong>di</strong>sponibilità).<br />

In un paese dove anche i burini si lasciano tentare dagli ancheggiamenti<br />

<strong>del</strong> twist (la colonna sonora è una vera antologia dei motivi <strong>di</strong> moda, da Guarda<br />

come dondolo, a Pinne fucile ed occhiali, a Quando quando quando, a Vecchio<br />

frac, a St. Tropez Twist), dove “i frigoriferi intasano i tir e i tir le strade”,<br />

Bruno Cortona si trasforma in una specie <strong>di</strong> “commesso viaggiatore spavaldamente<br />

alle prese con l’inventario dei beni che il miracolo economico squaderna<br />

alla vista <strong>del</strong>l’italiano rapito” (Brunetta) e che coerentemente chiede al timido<br />

Roberto: “Non bevi, non fumi, non sai nemmanco guidare la macchina:<br />

ma che te go<strong>di</strong> <strong>del</strong>la vita, tu?”. La storia, però, ricca <strong>di</strong> molti <strong>di</strong>aloghi improvvisati<br />

da Gassman durante le riprese, non risolve alcune ambiguità e il finale tragico<br />

suona come una morale appiccicata a un elogio <strong>del</strong>la strafottenza e <strong>del</strong>l’arte<br />

<strong>di</strong> arrangiarsi. Snobbato dai critici all’uscita ma applau<strong>di</strong>tissimo dal<br />

pubblico, è <strong>di</strong>ventato oggi un mito <strong>del</strong>la critica <strong>di</strong> casa nostra. Il cugino Alfredo<br />

è interpretato dal giornalista John Francis Lane; nella scena <strong>del</strong> ping pong, tra<br />

il pubblico, si intravede il giovane Vittorio Cecchi Gori, ai tempi solo figlio <strong>del</strong><br />

produttore Mario. Una <strong>del</strong>le due turiste tedesche seguita al cimitero è Annette<br />

Stroyberg, futura fidanzata <strong>di</strong> Gassman. (Mereghetti)<br />

31

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