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Christian Elia - E - il mensile online

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11<br />

La partita della vita<br />

l’aiuto di Trusevich, riesce a rimettere insieme otto giocatori della<br />

Dynamo, garantendogli un lavoro, un pasto caldo e protezione. Ne<br />

salva anche tre della rivale Lokomotiv Kiev, perché un conto è <strong>il</strong> tifo<br />

e un altro la guerra.<br />

I nazisti, nel 1942, decidono di organizzare un campionato cittadino.<br />

Ci sono quattro squadre formate da m<strong>il</strong>itari nazisti con m<strong>il</strong>iziani<br />

rumeni o ungheresi loro alleati e una formazione di ucraini collaborazionisti.<br />

Kordik non ci pensa due volte e iscrive i suoi panettieri calciatori.<br />

Nome della squadra Start. Saranno loro a tenere alto <strong>il</strong> nome<br />

dell’Ucraina. La differenza tecnica è impressionante, nonostante<br />

i calciatori di Kordik non possano nutrirsi e allenarsi come i rivali.<br />

Li massacrano tutti e, piano piano, diventano gli idoli della gente di<br />

Kiev, che in loro vede l’ultimo baluardo di resistenza all’invasore. Resta<br />

da affrontare la squadra nazista più tosta, la Flakelf, amata dai<br />

generali tedeschi in quanto legata all’aviazione, la Luftwaffe. Si gioca<br />

<strong>il</strong> 6 agosto, trionfa la Start per 5-1. Sembrava finita, invece la mattina<br />

dopo la città è piena di locandine che annunciano una non prevista<br />

partita di ritorno, per <strong>il</strong> 9 agosto 1942. Il messaggio è chiaro: non ci<br />

stanno a perdere e faranno di tutto per battere la Start. La popolazione<br />

è con i panettieri e li sostiene in ogni modo. Allo stadio Zenit<br />

arbitra un ufficiale nazista, che minaccia i campioni prima, durante<br />

e dopo la partita. Loro non mollano, fin dall’inizio: contravvengono<br />

all’ordine di urlare «he<strong>il</strong> Hitler» e urlano «Viva lo sport!». E vincono.<br />

Questa storia ha ispirato tanti f<strong>il</strong>m, dei quali <strong>il</strong> più famoso è Fuga per<br />

la vittoria, di John Houston, nel quale recitarono anche tanti calciatori<br />

famosi. A Hollywood, si sa, non amano i finali tristi e le ricostruzioni<br />

storiche lasciano spesso a desiderare. Quindi la partita nella pellicola<br />

è ambientata in Francia e, soprattutto, finisce bene. Per i campioni della<br />

Start, purtroppo, non andò così. Una commissione d’inchiesta, molti<br />

anni dopo, ha stab<strong>il</strong>ito che non ci sia stato nessun legame tra la “partita<br />

della morte” e la sorte dei panettieri. Comunque sia, quella soddisfazione<br />

l’hanno pagata cara. Alcuni giorni dopo la Gestapo, polizia politica<br />

nazista, arresta otto degli undici giocatori. Quelli che non muoiono<br />

per le torture finiscono nel lager di Siretz. E’ là che muore <strong>il</strong> portierone

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