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Christian Elia - E - il mensile online

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Storie in fuorigioco<br />

– come l’hanno ribattezzata i media libanesi – non è <strong>il</strong> massimo del<br />

marketing politico. Per la cronaca la partita l’ha vinta la squadra della<br />

maggioranza, per 2-0, doppietta di Sami Gemayel, uomo di punta dei<br />

falangisti, formazione cristiano-maronita fondata dal nonno del bomber<br />

di giornata e responsab<strong>il</strong>e di svariati massacri durante la guerra<br />

civ<strong>il</strong>e in Libano.<br />

Il 13 apr<strong>il</strong>e è un giorno particolare per <strong>il</strong> Paese dei Cedri. Il 13 apr<strong>il</strong>e<br />

1975, infatti, viene comunemente fissato come l’inizio del conflitto<br />

interno che durò fino al 1990, causando la morte di duecentom<strong>il</strong>a<br />

persone. Quel giorno Pierre Gemayel, nonno di Sami, fu oggetto di un<br />

attentato da parte di m<strong>il</strong>iziani palestinesi e scatenò i suoi sgherri che<br />

massacrarono 27 civ<strong>il</strong>i palestinesi su un bus. Fu la scint<strong>il</strong>la che diede<br />

inizio l’inferno, culminato nell’invasione dell’esercito israeliano nel<br />

1982. La partita, quindi, è stato un bello spot per la pace, ma come<br />

di tutti gli spot bisogna diffidare della sua autenticità. Non a caso le<br />

tribune erano vuote. I libanesi hanno infatti potuto seguire la partita<br />

in televisione, ma non allo stadio, presidiato da centinaia di poliziotti<br />

e m<strong>il</strong>itari. Lo stesso accade per <strong>il</strong> campionato che si gioca a porte<br />

chiuse da anni per timore di scontri. Il calcio, in Libano, rispecchia una<br />

società multietnica che da troppo tempo, però, non riesce a conoscere<br />

la pace. Ogni squadra della capitale è <strong>il</strong> simbolo di una delle anime del<br />

Paese. L’al-Ansar, che detiene <strong>il</strong> record di scudetti, appartiene al clan<br />

della famiglia Hariri, punto di riferimento della comunità sunnita. La<br />

formazione al-Safa, invece, è la squadra più vicina alla comunità dei<br />

drusi guidata da Walid Jumblatt. La comunità cristiana è divisa in due<br />

pure nel mondo del pallone: <strong>il</strong> Sagesse è <strong>il</strong> team dei maroniti, <strong>il</strong> Racing<br />

quello degli ortodossi. Per finire gli sciiti, dove i seguaci di Hezbollah<br />

tengono per l’al-Ahed e gli altri per <strong>il</strong> Nejmeh.<br />

Lo stadio di Beirut è uno dei simboli del martirio vissuto da questa<br />

parte del Mediterraneo. Durante la guerra civ<strong>il</strong>e, nel 1983, venne totalmente<br />

distrutto dai bombardamenti. Ricostruito nel 2000, fu la sede<br />

della partita inaugurale dell’edizione di quell’anno della Coppa d’Asia.<br />

Sempre nel 2000, l’esercito israeliano si ritirava dalle zone occupate e,<br />

per davvero, un nuovo futuro pareva stagliarsi all’orizzonte per <strong>il</strong> Libano.<br />

Il 14 febbraio 2005, però, <strong>il</strong> padre dell’attuale premier, Rafiq Hariri,<br />

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