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Christian Elia - E - il mensile online

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Storie in fuorigioco<br />

1954, durante i campionati di calcio, <strong>il</strong> Fln aveva annunciato l’insurrezione<br />

armata contro la Francia. Pochi mesi prima di Soummam, inoltre,<br />

nel maggio 1956, un cartellino rosso era diventato <strong>il</strong> detonatore della<br />

rabbia algerina.<br />

Finale della Coppa Nordafricana, torneo tra formazioni del Maghreb<br />

occupato dai francesi. In finale arrivano due formazioni della stessa<br />

città dell’Algeria: Sidi Bel Abbès. Sono lo Sporting, formazione dei pied<br />

noirs (i coloni francesi) e l’Union, formata da musulmani. Il capitano<br />

dello Sporting si vede annullare la squalifica prima del match decisivo,<br />

la rabbia degli algerini è enorme. Ennesimo sopruso, regole violate<br />

dall’occupante, boicottaggio delle squadre composte da tunisini, algerini<br />

e marocchini.<br />

Boumezrag e Laaribi sono determinati: creare una squadra che giri<br />

per <strong>il</strong> mondo portando all’attenzione di tutti le condizioni di vita degli<br />

algerini. Nessuno meglio dei campioni che giocano in Francia possono<br />

riuscirci, perché aderire a questo team significava perdere gli ingaggi<br />

che garantiva <strong>il</strong> campionato francese. Nessuna delle stelle algerine<br />

della Ligue 1, <strong>il</strong> camionato d’oltralpe, si tira indietro. Aderiscono al<br />

progetto <strong>il</strong> grande Mekloufi, del Saint-Etienne, Zitouni, del Monaco,<br />

Maouche, dello Stade-Reims e Ben Tifour del Monaco. Alcuni di loro<br />

erano nella lista del commissario tecnico francese per i prossimi mondiali<br />

in Svezia, previsti nel 1958, eppure non si erano tirati indietro.<br />

L’appuntamento per tutti è a Tunisi, dove <strong>il</strong> presidente Bourghiba, dopo<br />

aver portato all’indipendenza <strong>il</strong> suo Paese, nel marzo 1956 era diventato<br />

<strong>il</strong> protettore politico dei vertici del Fln. I giocatori e i tecnici si lanciano<br />

nell’impresa, in gran segreto, di raggiungere la Tunisia. Ci vogliono due<br />

anni, ma alla fine un gruppo passa <strong>il</strong> confine francese in macchina e,<br />

dall’Italia, si imbarca per <strong>il</strong> Nord Africa. Un altro gruppo, in treno, raggiunge<br />

la Svizzera e prende un volo per la Tunisia. Ce la fanno tutti, tranne<br />

<strong>il</strong> povero Maouche, che faceva <strong>il</strong> servizio m<strong>il</strong>itare. Lo arrestano e con<br />

l’accusa di diserzione sconta quattro anni di carcere.<br />

I giornali francesi, dopo che si diffonde la notizia dell’arrivo dei giocatori<br />

algerini a Tunisi, <strong>il</strong> 13 apr<strong>il</strong>e 1958, danno ampio risalto alla vicenda.<br />

Loro posano per una mitica foto, sulla pista dell’aeroporto della capitale<br />

tunisina, vestiti da impiegati ma sistemati tra in piedi e accosciati<br />

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