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piano territoriale di coordinamento provinciale - Provincia di Forlì ...

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3. Gli elaborati che costituiscono gli approfon<strong>di</strong>menti paesistici svolti in attuazione dell'art. 7<br />

del P.T.P.R. sono quelli in<strong>di</strong>cati alle lettere b2), b3), b4), b5), e5) e6) e7), e8), e9), e10)<br />

e11) ed e12) del precedente primo comma.<br />

d) La documentazione del presente Piano, che assume valore ed effetti <strong>di</strong> P.S.C. per i<br />

Comuni in<strong>di</strong>cati nel comma 3bis del precedente articolo 2, è costituita dagli elaborati<br />

elencati nell’Appen<strong>di</strong>ce C delle presenti Norme.<br />

(omissis artt. da 4 a 27)<br />

Art. 28A - Zone <strong>di</strong> protezione dei corpi idrici superficiali e sotterranei in territorio <strong>di</strong><br />

pedecollina pianura<br />

1. Le zone <strong>di</strong> tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei nel territorio <strong>di</strong> pedecollinapianura<br />

si identificano nella fascia <strong>di</strong> territorio che si estende lungo il margine<br />

pedecollinare a ricomprendere parte dell'alta pianura caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong><br />

conoi<strong>di</strong> alluvionali dei corsi d'acqua appenninici che presentano in profon<strong>di</strong>tà le falde<br />

idriche da cui attingono i principali acquedotti per usi idropotabili; in esse sono<br />

ricomprese sia le aree <strong>di</strong> alimentazione degli acquiferi caratterizzate da elevata<br />

permeabilità dei terreni, sia aree proprie dei corpi centrali delle conoi<strong>di</strong>, caratterizzate da<br />

ricchezza <strong>di</strong> falde idriche. Le caratteristiche morfologiche, le peculiarità idrogeologiche e<br />

<strong>di</strong> assetto storico-inse<strong>di</strong>ativo definiscono questa fascia <strong>di</strong> transizione come uno dei<br />

sistemi fisico-ambientali strutturanti il territorio <strong>provinciale</strong>.<br />

2. Al fini dell’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni del presente articolo tale ambito è articolato in<br />

<strong>di</strong>stinte zone delimitate nelle tavole contrassegnate dal numero 4 del presente Piano nel<br />

modo seguente:<br />

A) settori <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> tipo A: aree caratterizzate da ricarica <strong>di</strong>retta della falda, a<br />

ridosso dei principali corsi d’acqua idrogeologicamente identificabili come sistema<br />

monostrato, contenente una falda freatica in continuità con la superficie da cui riceve<br />

alimentazione per infiltrazione;<br />

B) settori <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> tipo B: aree caratterizzate da ricarica in<strong>di</strong>retta della falda, quasi<br />

interamente comprese tra la zona A e la me<strong>di</strong>a pianura, idrogeologicamente<br />

identificabili come sistema debolmente compartimentato in cui alla falda freatica<br />

superficiale segue una falda semiconfinata in collegamento per drenanza verticale;<br />

C) settore <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> tipo C: bacini imbriferi <strong>di</strong> primaria alimentazione dei settori <strong>di</strong><br />

tipo A e B;<br />

D) settori <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> tipo D: fasce a<strong>di</strong>acenti agli alvei fluviali con prevalente<br />

alimentazione laterale subalvea.<br />

3. (D) Nelle zone ricomprese nei perimetri definiti dal secondo comma, fermi restando i<br />

compiti <strong>di</strong> cui al D.P.R. 236/88 e D.lgs. 152/06 e s.m.i., è sottoposta a precise<br />

prescrizioni qualsiasi attività suscettibile <strong>di</strong> danneggiare i corpi idrici.<br />

4. (D) Nelle zone A, B e D l'esercizio delle attività estrattive va effettuato nel rispetto delle<br />

seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

- le attività estrattive non devono comportare rischi <strong>di</strong> contaminazione della falda<br />

e sono subor<strong>di</strong>nate alla definizione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> recupero ambientale da effettuarsi alla<br />

cessazione dell'attività; nella formazione dei detti progetti dovrà essere valutato il<br />

potenziale utilizzo delle ex cave come bacini <strong>di</strong> accumulo della risorsa idrica;<br />

- non sono ammessi tombamenti <strong>di</strong> invasi <strong>di</strong> cava con terreni eccedenti i limiti <strong>di</strong><br />

qualità <strong>di</strong> cui alla colonna A della Tabella 1 dell'Allegato 5 alla Parte IV del D.Lgs<br />

152/06;<br />

- nei settori <strong>di</strong> ricarica <strong>di</strong> tipo D le attività estrattive vanno finalizzate<br />

prioritariamente al recupero idraulico al fine <strong>di</strong> ripristinare e favorire il rapporto fiumefalda;<br />

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