piano territoriale di coordinamento provinciale - Provincia di Forlì ...

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Legenda (P) = norma prescrittiva (D) = direttiva (I) = norma di indirizzo Pag. 8
NORME DI ATTUAZIONE della variante ART. 1 Elaborati costitutivi della Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Forlì Cesena, ex art. 27 bis della L.R. 20/2000 in recepimento dei piani di gestione dei distretti idrografici dell'appennino settentrionale e dell'appennino centrale e del piano regionale di tutela delle acque. 1. La presente Variante al PTCP è costituita dai seguenti elaborati: a) Relazione di Piano e allegati; b) Relazione di coordinamento della Variante al PTCP con il PTCP previgente e Norme di attuazione; c) i seguenti elaborati cartografici: Tavola 2 “Zonizzazione Paesistica” e Tavola 4 del PTCP “Carta del dissesto e della vulnerabilità territoriale” nelle quali saranno ricomprese le seguenti zone: - “Zone di protezione delle acque sotterranee in territorio di pedecollina-pianura”; - "Zone di protezione delle acque superficiali destinate al consumo umano" - “Zone di protezione delle acque sotterranee in territorio collinare-montano”, comprensive delle “emergenze naturali della falda”; 2. Gli elaborati di cui alle lettere a), b) del primo comma integrano gli elaborati del PTCP vigente. 3. le tavole di cui al primo comma punto c), sostituiranno le medesime tavole del PTCP. ART. 2 – Modifiche alle norme del PTCP 3. L'art. 28 del PTCP è sostituito dai seguenti: “Art. 28A - Zone di protezione dei corpi idrici superficiali e sotterranei in territorio di pedecollina pianura 1. Le zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei nel territorio di pedecollinapianura si identificano nella fascia di territorio che si estende lungo il margine pedecollinare a ricomprendere parte dell'alta pianura caratterizzata dalla presenza di conoidi alluvionali dei corsi d'acqua appenninici che presentano in profondità le falde idriche da cui attingono i principali acquedotti per usi idropotabili; in esse sono ricomprese sia le aree di alimentazione degli acquiferi caratterizzate da elevata permeabilità dei terreni, sia aree proprie dei corpi centrali delle conoidi, caratterizzate da ricchezza di falde idriche. Le caratteristiche morfologiche, le peculiarità idrogeologiche e di assetto storico-insediativo definiscono questa fascia di transizione come uno dei sistemi fisico-ambientali strutturanti il territorio provinciale. 2. Ai fini dell’applicazione delle disposizioni del presente articolo tale ambito è articolato in distinte zone delimitate nelle tavole contrassegnate dal numero 4 del presente Piano nel modo seguente: A) settori di ricarica di tipo A: aree caratterizzate da ricarica diretta della falda, a ridosso dei principali corsi d’acqua idrogeologicamente identificabili come sistema monostrato, contenente una falda freatica in continuità con la superficie da cui riceve alimentazione per infiltrazione; B) settori di ricarica di tipo B: aree caratterizzate da ricarica indiretta della falda, quasi interamente comprese tra la zona A e la media pianura, idrogeologicamente identificabili come sistema debolmente compartimentato in cui alla falda freatica superficiale segue una falda semiconfinata in collegamento per drenanza verticale; Pag. 9
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