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Relazione di coordinamento della Variante al PTCP con il PTCP previgente La Variante al PTCP della Provincia di Forlì Cesena comporta il recepimento di quanto previsto nei Piani di Gestione del Distretto idrografico dell'Appennino settentrionale, dell'Appennino centrale nonché del Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna. In particolare: - ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e dal D.Lgs. 152/06, la Variante al PTCP in recepimento delle previsioni di piani sovraordinati, comporta il recepimento degli obiettivi di qualità, le misure per il loro raggiungimento ed i tempi, specificamente indicati nei Piani di gestione dell'Appennino Settentrionale e dell'Appennino Centrale, per quanto riguarda i corpi idrici superficiali (compresi l'invaso di Ridracoli e le acque marino costiere) nonché i corpi idrici sotterranei. - ai sensi di quanto previsto dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna circa la trasposizione cartografica in scala operativa delle perimetrazioni delle aree di ricarica delle zone di protezione delle acque sotterranee nel territorio di pedecollina – pianura, delle zone di protezione delle acque superficiali, nonché della delimitazione delle aree di ricarica delle zone di protezione delle acque sotterranee in territorio collinare - montano, la Variante al PTCP in recepimento delle previsioni di piani sovraordinati, comporta la sostituzione di parte della attuale Tavola 2 “Zonizzazione Paesistica” e di parte della Tavola 4 del PTCP “Carta del dissesto e della vulnerabilità territoriale” ove sono indicate le “Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei”, le “aree di alimentazione degli acquiferi sotterranei” e le “aree caratterizzate da ricchezza di falde idriche”. In tali tavole saranno ricomprese le: “Zone di protezione delle acque sotterranee in territorio di pedecollina-pianura”; "Zone di protezione delle acque superficiali destinate al consumo umano" ; “Zone di protezione delle acque sotterranee in territorio collinare-montano”, comprensive delle “emergenze naturali della falda”; Risulta pertanto necessario recepire gli obiettivi di qualità le misure per il loro raggiungimento ed i tempi, specificamente indicati nei Piani di gestione dell'Appennino Settentrionale e dell'Appennino Centrale, per quanto riguarda i corpi idrici superficiali (compresi l'invaso di Ridracoli e le acque marino costiere) nonché i corpi idrici sotterranei. Conseguentemente all'approvazione della nuova cartografia, redatta in conformità al PTA ed in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, risulta inoltre necessario declinare l'impianto normativo del PTCP negli articoli che sono in relazione con la suddetta cartografia. Il PTCP vigente affronta i temi oggetto del PTA agli articoli 48 “Piano di tutela delle acque Regionale”, 49 “Ulteriori disposizioni di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei” e 50 “Adeguamento del PTA: ulteriori zone di protezione delle acque sotterranee”. Altre disposizioni inerenti, sono presenti anche nell'art. 28 “Zone di tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei”. Pertanto, la variante si occupa di riportare i contenuti normativi dei suddetti articoli alla giusta relazione con il recepimento dei Piani sovraordinati e della nuova cartografia.
Nel complesso, la variante al PTCP comprende: 1) l’elenco degli elaborati costitutivi della Variante al PTCP per il recepimento dei Piani di Gestione del Distretto idrografico dell'Appennino settentrionale, dell'appennino centrale nonché del Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia Romagna, e le modalità con cui ciascuno di essi integra o sostituisce determinati elaborati del PTCP vigente; 2) l’elencazione delle modifiche alle norme del PTCP vigente; 3) l’esplicitazione del carattere delle norme, con la distinzione fra prescrizioni, direttive ed indirizzi; 4) il testo dei nuovi articoli così come modificati in sostituzione dei precedenti articoli di PTCP n. 28, 48, 49 e 50.
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