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1 - sociologo e direttore marketing italia donna impresa

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donne<br />

che<br />

raccontano<br />

donne<br />

nadia<br />

abbiamo incontrato per voi<br />

E’ titolare di<br />

uno studio di<br />

comunicazione<br />

pubblicitaria<br />

che porta il suo<br />

nome ed è Vice<br />

ABBIAMO INCONTRATO PER VOI<br />

BEANIPresidente<br />

di<br />

Donne Impresa<br />

Confartigianato<br />

della Provincia<br />

di Macerata.<br />

Giovanna Salvucci, 41 anni, sposata e madre di due bambini. Una marchigiana purosangue che si è contaminata con le fredde<br />

atmosfere del Nord Europa. Ci racconti un po’ della sua vita.<br />

Raccontarmi mi genera sempre un po’ di imbarazzo, prima di tutto perché, mio malgrado, non sono esattamente il genere di persona<br />

che si può immediatamente riconoscere con una professione: l’ingegnere, l’infermiera, l’insegnante… A quarantuno anni, quando mi<br />

chiedono che lavoro faccio, ancora non riesco a rispondere, nel senso che non so cosa rispondere, nonostante i titoli accademici e le<br />

tante esperienze professionali accumulate. La mia vita infatti ha preso due strade parallele che ho percorso in contemporanea: quella<br />

della ricerca scientifica e quella del lavoro professionale, due strade completamente diverse. Anzi tre, se ci aggiungiamo il mio “lavoro”<br />

di mamma. Quattro, se consideriamo il fatto che da due anni a questa parte sono anche l’Assessore alla Cultura e all’Ambiente del<br />

Comune di Urbisaglia.<br />

Seguiamo allora queste strade diverse e parallele…<br />

Dopo il Diploma ho frequentato l’Università di Macerata, Facoltà di Lingue, ed ho iniziato a scrivere una tesi in scandinavistica dal titolo<br />

un po’ lugubre: “La morte e il morire nell’Islanda medievale”. Per iniziativa del Prof. Diego Poli, relatore della mia tesi, ho trascorso un<br />

intero anno accademico in Islanda, un anno fondamentale per la mia formazione non solo accademica, ma soprattutto di vita. Diciamo<br />

che nove mesi fra i ghiacci del Nord sono serviti a far nascere in me la sicurezza nell’affrontare situazioni estreme, la forza di<br />

combattere e di non scoraggiarmi facilmente, la consapevolezza delle mie capacità intellettuali e caratteriali.<br />

Quando sono ritornata in Italia a giugno mi sono laureata, ed ho iniziato a lavorare con mia sorella all’Abbadia di Fiastra. Nel 1994,<br />

insieme ad altre quattro donne, abbiamo fondato la società Meridiana Srl per la gestione dei beni culturali.<br />

Quindi una strada molto diversa da quella aperta dalla tua formazione universitaria…<br />

Sì, una strada molto diversa ed via via sempre più impegnativa. Dai primi servizi guida alla Riserva Naturale e all’Abbazia di Chiaravalle<br />

di Fiastra per gruppi su prenotazione, la Società è passata dall’organizzazione dell’apertura al pubblico del complesso monastico alla<br />

gestione del Castello della Rancia e del Museo della Caricatura di Tolentino, all’organizzazione delle visite guidate e dei laboratori<br />

didattici al Parco Archeologico di Urbs Salvia, alla realizzazione dei progetti del Centro Educazione Ambientale Abbadia di Fiastra. Il<br />

numero degli occupati è passato dal nucleo iniziale dei sei soci fondatori, a 12 fra amministratori, dipendenti part-time a tempo<br />

indeterminato, collaboratori, guide turistiche ed interpreti ambientali professionisti. La professionalità e la disponibilità degli operatori che<br />

hanno investito nel proprio lavoro, una promozione mirata e l’attivazione di servizi turistici di qualità e rispondenti al progredire delle<br />

richieste degli utenti hanno fatto sì che il numero dei visitatori paganti, nella sola Abbadia di Fiastra, sia passato dagli iniziali 8.800 ai<br />

circa 30.000 dell’anno scorso.<br />

Non certo un lavoro da poco.<br />

In realtà penso che sia stato fatto un grande lavoro, soprattutto perché quello della gestione dei beni culturali è un settore povero, in cui<br />

vengono a crearsi tante aspettative da parte di giovani laureati che stentano a trovare un’occupazione adeguata al loro titolo di studio.<br />

Possiamo dire che noi ce l’abbiamo fatta, anche se è così frustrante vedere che, nonostante il know-how ed i successi ottenuti, questa<br />

attività viene considerata da molti alla stregua di uno pseudo-volontariato. Pensi che gli Enti Pubblici offrono per i nostri operatori<br />

specializzati una paga oraria di 11 euro lordi… Molto meno del costo di una <strong>donna</strong> delle pulizie!<br />

Quindi questo lavoro non è riuscita a soddisfarla pienamente...<br />

Assolutamente no. Infatti ho affiancato a questo lavoro un’attività professionale di <strong>marketing</strong> turistico, consulenza e studi di settore che,<br />

fra l’altro, mi ha portato alla pubblicazione del volume “Standard di qualità per l’ospitalità e l’accoglienza turistica” e ad insegnare per<br />

due anni consecutivi al Master in “Gestione delle risorse turistiche e <strong>marketing</strong> del territorio” dell’Università di Macerata. Questa è l’ironia<br />

delle mie strade parallele...ho insegnato in qualità di esperto di turismo nel momento in cui mi specializzavo in scandinavistica<br />

medievale!

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