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Riggio Marilisa, Scudiero Rosaria, Borrelli Lucia, De Stasio Roberta ...

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146 RIGGIO ET AL<br />

gli organismi vivono. L’utilizzo dei profili di espressione delle MT, in qualità di<br />

indicatori dei livelli di metallo presenti nell’ambiente, è attualmente oggetto di<br />

studi (Morris et al., 1999). Pertanto potrebbe risultare vantaggioso utilizzare il<br />

cDNA codificante le MT di P. sicula e P. muralis come sonda in esperimenti di<br />

Northern blotting, per valutare l’eventuale correlazione tra l’esposizione sperimentale<br />

ai metalli pesanti e l’espressione genica delle MT nei lacertiliani dell’area<br />

del Matese.<br />

Conclusioni<br />

L’analisi del contenuto tissutale dei metalli nei Rettili e negli Anfibi del parco<br />

del Matese dimostra che lo zinco e il rame, oligoelementi essenziali che svolgono<br />

un ruolo fisiologico, sono presenti in tutti i tessuti esaminati mentre il cadmio,<br />

oligoelemento notevolmente tossico, è contenuto in quantità rivelabili solo nel<br />

fegato e nell’intestino. La contaminazione ambientale da cadmio potrebbe derivare<br />

dal trasporto del cadmio proveniente da zone limitrofe all’area protetta del Matese<br />

ad opera degli agenti atmosferici. Nei Rettili studiati, la presenza delle proteine<br />

CTR e MT, il cui cDNA è stato clonato e sequenziato dal fegato, dimostra l’esistenza<br />

di meccanismi omeostatici coinvolti nel trasporto e nel deposito di metalli<br />

in forma non tossica. In prospettiva, lo studio del profilo di espressione di tali<br />

proteine in animali sottoposti a trattamenti sperimentali con metalli potrebbe<br />

essere vantaggioso per valutare la capacità di risposta degli animali ad una situazione<br />

di stress.<br />

Ringraziamenti<br />

Questa ricerca è stata effettuata nell’ambito del programma di ricerca “Salvaguardia<br />

dei Vertebrati del Parco del Matese attraverso lo Studio delle caratteristiche Genomiche,<br />

Riproduttive e di Struttura di Popolazione”. Programma finanziato dalla Regione<br />

Campania (Programma POP, azione 5.4.2). Esemplari catturati con autorizzazione<br />

del 1/06/2000 n. SCN/2D/2000/9213 del Ministero dell’Ambiente.<br />

Riassunto<br />

I metalli pesanti Zn, Cu, Fe, Mn sono indispensabili per gli organismi viventi. Tuttavia,<br />

quando sono presenti in concentrazioni elevate, essi risultano tossici e di conseguenza<br />

possono rappresentare contaminanti ambientali. I danni agli organismi derivanti dall’inquinamento<br />

da metalli pesanti spiegano l’interesse verso i meccanismi biomolecolari responsabili<br />

dell’omeostasi dei metalli pesanti. Attualmente numerosi organismi indicatori<br />

sono utilizzati nel biomonitoraggio ambientale dell’inquinamento da metalli pesanti.<br />

Nel presente studio abbiamo preso in considerazione, in qualità di potenziali bioindicatori<br />

ambientali, Rettili e Anfibi che vivono nell’area del Parco del Matese. In particolare, abbiamo<br />

misurato il contenuto di metallo (Zn, Cu e Cd) in diversi tessuti e abbiamo clonato<br />

il cDNA codificante le metallotioneine (MT) e le proteine di trasporto ad elevata affinità per<br />

il rame (CTR) , che sono coinvolte nell’omeostasi dei metalli pesanti.

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