02.06.2015 Views

Visualizza

Visualizza

Visualizza

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

1<br />

PROGRAMMA DI CHIMICA GENERALE ED INORGANICA<br />

STRUTTURA DELL’ATOMO<br />

Prof. Rolando Barbucci<br />

Materia, Luce ed Energia. Natura ondulatoria della luce. La radiazione elettromagnetica.<br />

Lunghezza d’onda, periodo e frequenza. Velocità della luce , c=3x10 10 cm.sec -1 . Fenomeni<br />

ondulatori: diffrazione e interferenza delle radiazioni luminose. Natura corpuscolare della luce:<br />

fotoni, energia dei fotoni, equazione di Planck: E = h ν , h = 6,62x10 -27 erg.sec. Fenomeni corpuscolari:<br />

effetto fotoelettrico. Natura corpuscolare degli elettroni: produzione di elettroni. Natura<br />

ondulatoria degli elettroni, diffrazione di elettroni da parte di un reticolo metallico. Lunghezza<br />

d’onda associata ad un elettrone in movimento, equazione di De Broglie, λ = h/mv.<br />

L’atomo, nucleo e elettroni. Il nucleo, protoni e neutroni. Dimensioni di massa e natura elettrrica<br />

dei nucleoni. Numero atomico Z (= numero di protoni = numero di elettroni di un atomo neutro).<br />

Numero di massa A (= numero di protoni + numero di neutroni). I 106 elementi; isotopi: nuclidi di<br />

uno stesso elemento, che differiscono per il numero di massa. Come si studia il comportamento<br />

degli elettroni che si muovono nel campo elettrico generato dal nucleo. Principio di<br />

indeterminazione di Heisenberg. Criterio probabilistico nello studio del comportamento degli<br />

elettroni. La funzione d’onda ψ o funzione orbitale o “orbitale”. Il significato fisico di ψ; ψ 2 e<br />

probabilità di trovare l’elettrone. Nucleo radioattivo. Radiazioni α β γ.<br />

L’atomo di idrogeno. Gli orbitali atomici dell’idrogeno. I numeri quantici n (principale), l<br />

(secondario) e m (magnetico) e i loro possibili valori. Ogni orbitale atomico è contraddistinto da<br />

una terna di numeri quantici, ψ n,l,m . Rappresentazione geometrica degli orbitali atomici e dei loro<br />

quadrati (“forma degli orbitali”). Orbitali s (sferici), P x , P y e P z (bi-lobati), d x<br />

2 -y<br />

2, d z<br />

2, d xy , d yz (tetralobati).<br />

Energia degli orbitali dell’atomo di idrogeno (E = E(n) = 2,18x10 -11 /n 2 erg).<br />

Atomi poli-elettronici. Energia degli orbitali, E = E(n,l), cioè a parità di n , i sottolivelli hanno<br />

energia diversa. Sequenza energetica dei sottolivelli. Come si riempiono di elettroni gli orbitali<br />

atomici (Aufbau). Regole di riempimento: 1) principio della minima energia; 2) principio di<br />

esclusione o di Pauli (spin elettronico, il quarto numero quantico di spin, s = ± ½); 3) principio<br />

della massima molteplicità o regola Hund.<br />

Configurazione elettronica degli elementi. Come si rappresenta la C.e. di un elemento. C.e<br />

completa e C.e. esterna. Nocciolo o “core” (gli elettroni del gas nobile precedente) e gli elettroni<br />

esterni o di valenza.<br />

Organizzazione degli elementi secondo la loro configurazione elettronica esterna e in ordine di<br />

numero atomico crescente: la<br />

Tavola periodica. Gruppi (colonne di elementi che hanno la stessa C.e. esterna e, di conseguenza,<br />

proprietà chimiche simili). Periodi (righe di elementi, dal metallo alcalino al gas nobile). Gruppi A<br />

e gruppi B. suddivisione della Tavola in blocchi: s, p, d, f. Le tre serie di transizione d e le due serie<br />

f (lantanidi e attinidi). Proprietà chimiche e fisiche degli elementi in relazione alla loro C.e. esterna.<br />

Ripetizione periodica delle proprietà al crescere del numero atomico. Alcune proprietà periodiche:<br />

potenziale (o energia) di ionizzazione, l; affinità elettronica, A. Il raggio atomico. Suddivisione<br />

della Tavola in Metalli e Non-Metalli. Linea di demarcazione ed elementi con proprietà<br />

intermedie.<br />

La massa degli atomi. massa in g dei nucleoni e dell’elettrone (1/1836 della massa del nucleone).<br />

Massa di un nuclide espressa in g, o peso assoluto. Unità di massa atomica (uma, 1/12 della massa<br />

di un atomo dell’isotopo 12 C). Peso atomico relativo, par. numero che si ottiene dal rapporto tra la


2<br />

massa di un atomo e l’uma. Peso atomico medio della miscela isotopica, media dei par degli<br />

isotopi di un elemento, ciascuno moltiplicato per la sua abbondanza percentuale.<br />

I nucleoni liberi hanno una massa maggiore di quelli incorporati nel nucleo: difetto di massa.<br />

Trasformazione della massa in energia, equazione di Einstein E = mc 2 .<br />

Difetto di massa, energia nucleare e stabilità dei nuclei. Variazione del difetto di massa e della<br />

stabilità dei nuclei, in funzione del Numero Atomico. Scelta di una unità di misura della quantità<br />

di materia. La mole. quantità di sostanza che contiene tanti atomi, molecole o ioni, quanti atomi<br />

contengono 12,000 g di 12 C. numero o costante di Avogadro, N = 6,023x10 23 mol -1 , numero di<br />

particelle (atomi, molecole o ioni) contenute in una mole.<br />

INTERAZIONI TRA ATOMI. IL LEGAME<br />

Sostanze ioniche e Legame Ionico. Ioni positivi o cationi e ioni negativi o anioni; anioni monoatomici<br />

ottenuti da non-metalli che hanno acquistato elettroni, e anioni poliatomici,<br />

raggruppamenti di più atomi tenuti insieme da legami covalenti e con un’eccedenza di elettroni.<br />

Nomenclatura degli ioni mono-atomici. Gli ioni come sfere dure: raggi ionici. Relazione tra carica e<br />

dimensioni degli ioni. Organizzazione degli ioni in un reticolo ed interazione coulombiana tra<br />

cariche. Tipi di reticoli ionici a seconda del valore del rapporto tra i raggi ionici: reticoli tipo CsCl<br />

(numero di coordinazione n = 8), tipo NaCl (n = 6), tipo ZnS (n = 4). Energia che tiene insieme il<br />

reticolo ionico. Energia di reticolo. Fusione delle sostanze ioniche.<br />

Sostanze molecolari e Legame Covalente. Le molecole. Il legame a coppia di elettroni: messa in<br />

compartecipazione ed appaiamento di spin di due elettroni da parte di due atomi vicini. Il legame<br />

covalente come sovrapposizione di opportuni orbitali, ciascuno contenente un elettrone. Molecole<br />

biatomiche: H 2 , F 2 , HF. Legame σ (sovrapposizione marginale degli orbitali, fuori dell’asse<br />

internucleare). Parametri che caratterizzano un legame covalente, lunghezza ed energia di legame.<br />

Addittività delle lunghezze di legame. Il raggio covalente.<br />

Geometria delle molecole. Teoria della Repulsione delle Coppie Elettroniche di Valenza (VSEPR) =<br />

previsione della struttura geometrica delle molecole e degli ioni poliatomici in base al numero<br />

delle coppie elettroniche di valenza (coppie di legame + coppie di non-legame o solitarie).<br />

L’organizzazione geometrica di una molecola dipende dal numero n di coppie elettroniche attorno<br />

all’atomo centrale: esse tenderanno a disporsi nello spazio, così da disturbarsi il meno possibile. n<br />

= 2, geometria lineare, angolo di legame = 180°, es. BeCl 2 , HgCl 2 ; n = 3, geometria triangolare, =<br />

120°, es. BF 3 , AlCl 3 , SnCl 2 n = 4, geometria tetraedrica, = 109.5°, es. CCl, PF 3 , SF 2 , BF 4 , SiF 4 , CH 4 ,<br />

NH 4<br />

+, NH 3 , H 2 0, H 3 O + , PbI 3<br />

-; n = 5, bipiramide triangolare, = 120° e = 90°, es. PF 5 , SF 4 (le coppie<br />

solitarie, più ingombranti, prediligono le posizioni equatoriali), I 3<br />

-, BrF 3 . n = 6, geometria<br />

ottaedrica, = 90°, es. SF 6 , SiF 6<br />

2-, BrF 5 , XeF 4 .<br />

Distorsione degli angoli di legame dai valori previsti: le coppie solitarie sono più ingombranti,<br />

respingono di più di quelle di legame (CH 4 : 109.5°; NH 3 : 107.3°; H 2 O: 104.5°).<br />

Il legame delle molecole con più di due atomi. Necessità di orbitali che soddisfino i requisiti<br />

geometrici della molecola: orbitali ibridi (dell’atomo centrale) ottenuti dalla combinazione degli<br />

orbitali atomici dell’atomo centrale. Vari tipi di “ibridazione” degli orbitali a seconda della<br />

geometria molecolare. Ibridazioni: lineare, sp; triangolare, sp 2 ; tetraedrica, sp 3 ; bipiramidale, sp 3 d;<br />

ottaedrica, sp 3 d 2 .<br />

La regola dell’ottetto (un atomo nel formare i legami tende ad accomodare attorno a se’ otto<br />

elettroni, valida a rigore per gli elementi del II periodo) e il suo superamento (per gli elementi dal<br />

III periodo in poi). Perché esistono SiF 6<br />

2-, PF 5 , SF 6 E AlF 6<br />

3- e non CF 6<br />

2-, NF 5 , OF 6<br />

2-, BF 6<br />

3-. Le molecole<br />

elettron-deficienti (es. BF 3 , SiF 4 , SnCl 4 ) e la loro reattività (vedi acidi e basi di Lewis).<br />

Il legame chimico secondo il metodo dell’orbitale molecolare. Orbitale molecolare di legame e di<br />

antilegame. Diagramma dei livelli energetici degli orbitali molecolari di molecole biatomiche del<br />

secondo periodo e loro configurazione elettronica.


3<br />

Rappresentazione di risonanza e suo significato fisico: delocalizzazione degli elettroni. Mesomeria:<br />

Risonanza fra legami di diversa molteplicità. Molecole linerari (CO 2 , CS 2 , OCN - , SCN - , N 2 O, N 3<br />

-)<br />

triangolari (SO 3 , NO 3<br />

-, CO 3<br />

2-, SO 2 , NO 2<br />

-, AsO 2<br />

-, BO 3<br />

3-), tetraedriche (SO 4<br />

2-, ClO 4<br />

-, PO 4<br />

3-, SiO 4<br />

4-, SO 3<br />

2-,<br />

Clo 3<br />

-, ClO 2<br />

-). Cariche formali e peso delle formule limiti di risonanza: CO e CN - ; OCN - e SCN - ; N 3<br />

- e<br />

N 2 O. Lunghezza dei legami “risonanti (intermedia tra semplice e multiplo). Energia di risonanza:<br />

differenza tra l’energia (sperimentale) della formula vera e quella (calcolata) della più stabile delle<br />

formule limiti. Risonanza nelle molecole organiche: benzene, il gruppo –COO - degli acidi<br />

carbossilici. Legami localizzati: etilene, CH 2 =CH 2 ; acetilene, CH≡CH.<br />

Elettronegatività e sue conseguenze. Elettronegatività: tendenza di un atomo in una molecola ad<br />

attrarre elettroni di legame. Polarizzazione del legame covalente e sua rappresentazione: risonanza<br />

ionico-covalente. Il legame covalente polarizzato (o legame covalente con parziale carattere ionico)<br />

è il più forte del legame covalente puro: energia di risonanza ionico-covalente. Scala delle<br />

elettronegatività di Pauling, a partire dall’energia di risonanza ionico-covalente. Scala di Mulliken.<br />

Interpretazione del legame, covalente o ionico, in base alla differenza di elettronegatività. Polarità<br />

del legame covalente e momento dipolare di legame.determinazione del momento dipolare di una<br />

molecola dalla composizione vettoriale dei momenti dipolare di legame. Molecole polari (SnCl 2 ,<br />

NF 3 , SF 4 ) e apolari (BeCl 2 , BF 3 , SiF 4 ).<br />

INTERAZIONI TRA MOLECOLE. STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA<br />

Forza di attrazione tra molecole. o forze di Van del Waals. Attrazione tra molecole polari<br />

(interazioni dipolo-dipolo). Polarizzazione di molecole apolari indotta da molecole polari vicine<br />

(interazione dipolo-dipolo indotto). Un tipo particolare di interazione dipolare: il legame a ponte<br />

di idrogeno (interazione elettrostatica tra un atomo di idrogeno legato ad un atomo fortemente<br />

elettronegativo appartenente ad un’altra molecola). Alcune evidenze sperimentali della esistenza<br />

del legame di idrogeno: a) anomalie nei punti di ebollizione degli idruri dei gruppi V, VI e VIII; b)<br />

punti di ebollizione di H 2 O, C 2 H 5 OH e (C 2 H 5 ) 2 °. Il legame di idrogeno nell’acqua solida e liquida.<br />

Un’eccezione alla natura elettrostatica del legame a idrogeno: lo ione HF 2<br />

-. Interazione tra<br />

molecole apolari attraverso la formazione di dipoli istantanei: interazioni per dispersione o di<br />

London. Forze di London in funzione della grandezza delle molecole. Es., stato di aggregazione<br />

degli alogeni.<br />

Interazioni inter-molecolari e stati di aggregazione della materia. I tre stati di aggregazione come<br />

conseguenza del bilancio tra energia cinetica e energia d’attrazione tra le molecole. Gas (l’energia<br />

cinetica vince l’energia di attrazione, massima libertà e disordine). Solidi (l’energia di attrazione<br />

prevale su quella cinetica. Le particelle sono organizzate in un reticolo, ordine massimo). Liquidi<br />

(situazione intermedia, le molecole interagiscono tra loro, ma non così fortemente da esserne<br />

immobilizzate: scorrono le une sulle altre).<br />

Lo Stato Gassoso. Variabili che definiscono lo stato di un gas: temperatura, pressione, volume e<br />

numero di particelle. Termometri. Scala centrigrada di Celsius, gradi °C. Pressione. Unità di<br />

misura della pressione: Atm, torr, mm (Hg), mm (H 2 O), etc. Barometri. Equazione di stato di un<br />

gas: V = V(p,T,n). Relazione tra V e p (legge di Boyle) e tre V e T (legge di Gay-Lussac). Scala delle<br />

temperature assolute o di Kelvin: gradi °K. Relazione tra V e n (principio di Avogadro). Il volume<br />

molare ( a 1 atm e 273,16°K, 22,414 l). Equazione generale dei gas perfetti: pV =nRT. R, costante<br />

universale dei gas = 0,08206 l•atm•°K -1 •mol -1 . Determinazione del peso molecolare delle sostanze<br />

gassose. Gas ideali (o perfetti) e gas reali. Deviazioni dalla idealità. Attrazione tra le molecole e il<br />

loro volume intrinseco (vololume). L’equazione di Van del Waals. Comportamento reale dei<br />

gas:liquefazione. Temperatura critica, differenza tra gas e vapore. Miscela di gas. Pressioni<br />

parziali. Legge di Dalton.


4<br />

Lo Stato Solido. Reticolo cristallino. Solidi veri (anisotropia delle proprietà, punto di fusione netto)<br />

e vetri (isotropia, mancanza di un punto di fusione, rammollimento graduale). Energia di reticolo<br />

(energia necessaria per portare le particelle costituenti il reticolo a distanza infinita l’una dall’altra,<br />

cioè allo stato gassoso). Cristalli ionici (attrazioni elettrostatiche). Cristalli molecolari (attrazioni di<br />

Van dei Waals tra le molecole, es. I 2 , P 4 , S 8 ). Cristalli covalenti (legami covalenti estesi a tutto il<br />

cristallo, es. diamante carborundum SiC, silice SiO 2 , o a strati di esso, es. grafite). Cristalli metallici.<br />

Cenni sul legame metallico (un reticolo di ioni metallici, immerso in un mare di elettroni).<br />

Proprietà delle sostanze solide (durezza, resistenza meccanica, conducibilità elettrica e termica,<br />

temperatura di fusione o sublimazione, energia di reticolo, solubilità in solventi polari o apolari) in<br />

relazione al tipo di legame che li tiene insieme. Allotropia (possibilità di una sostanza elementare<br />

di esistere in due o più stati diversi). Allotropia molecolare (O 2 e O 3 ). Allotropia cristallina (Zolfo,<br />

Sg, rombico e monoclino). Allotropia molecolare o di legame che induce la formazione di<br />

modificazioni cristalline diverse (diamante e grafite, fosforo giallo e rosso).<br />

Lo Stato Liquido. Caratteristiche. Isotropia. Leggi che regolano lo stato liquido. La diffrazione nei<br />

liquidi.<br />

Equilibri di fase (o passaggi di stato). Fase (porzione omogenea di materia, definita da una<br />

superficie). Sistemi omogenei (una sola fase) ed eterogenei (più fasi). Fusione (solidificazione),<br />

evaporazione (condensazione) sublimazione (condensazione). Equilibrio liquido-vapore 8vapore<br />

saturo, tensione di vapore e pressione del vapore saturo).<br />

Tensione di vapore dei solidi. Diagrammi (p T) e diagrammi di stato: suddivisione nelle zone<br />

solido, liquido e vapore: punto triplo. Come si ricavano dal diagramma di stato le temperature di<br />

fusione (T alla quale il liquido raggiunge la tensione di vapore di 1 atm). Diagramma di stato<br />

dell’acqua e sua anomalia. Diagramma di stato di CO 2 perché la CO 2 solida (ghiaccio secco) non<br />

fonde a pressione atmosferica, ma sublima. Fusione sotto pressione dei solidi volatili.<br />

Le soluzioni. Soluzioni solide (es. le leghe metalliche), liquide (es. l’acqua del mare) e gassose (es.<br />

l’aria). Soluto e solvente. Le soluzioni liquide. Le quantità relative di soluto e solvente =<br />

concentrazioni. Modi di esprimere la concentrazione in chimica: frazione molare, molalità<br />

molarità. Perché si formano le soluzioni: natura delle interazioni soluto-solvente. Solventi polari<br />

(H 2 O, NH 3 liquido, alcool etilico C 2 H 5 OH, acetone (CH 3 ) 2 CO) e apolari (CCl 4 , cloroformio CHCl 3 ,<br />

benzene C 6 H 6 ) I solventi polari sciolgono soluti polari e ionici, i solventi apolari sciolgono i soluti<br />

apolari (interazioni per dispersione). Soluzioni sature. Solubilità (=concentrazione della soluzione<br />

satura). Solubilità dei solidi nei liquidi, corpo di fondo. Solubilità e temperatura. Curve di<br />

solubilità (S, T) dei sali. Perché la dissoluzione di un sale in acqua, pur assorbendo calore<br />

dall’esterno (processo endotermico) è un fenomeno spontaneo.<br />

Proprietà Colligative delle Soluzioni. Proprietà tra loro collegate, che dipendono dal numero, e non<br />

dalla qualità, delle particelle del soluto. Tensione di vapore delle soluzioni. Legge generale di<br />

Raoult: p = p A x A + p B x B . Caso particolare di un soluto poco volatile (p B = 0). Determinazione del<br />

peso molecolare di un soluto poco volatile dall’abbassamento relativo della tensione di vapore di<br />

una sua soluzione diluita. Abbassamento del punto di fusione e innalzamento del punto di<br />

ebollizione delle soluzioni rispetto al solvente. Costanti, crioscopica edebullioscopica. Peso<br />

molecolare del soluto dalla crioscopia ed ebullioscopia. Pressione osmotica, π (=pressione-urti su<br />

unità di superficie esercitata dalle particelle del soluto). Misura della pressioone osmotica,<br />

esperimento di osmosi, membrane semi-permeabili. Dipendenza di π dalla concentrazione molare<br />

e dalla temperatura T: π =cRT. Peso molecolare della misura di π. Anomalie osmotiche nelle<br />

soluzioni di sali (soluzioni elettrolitiche): il coefficiente di correzione i di Van’t Hoff.<br />

Concentrazione e attività degli ioni in acqua: le attrazioni tra cariche frenano il movimento degli<br />

ioni, che sono meno “attivi” di quanti ci si aspetterebbe dalla concentrazione. Coefficiente di<br />

attività, V = l a diluizione infinita.


5<br />

ASPETTI GENERALI DELLE REAZIONI<br />

PARTE II: LE REAZIONI CHIMICHE<br />

Reazioni ed Equazioni Chimiche. Reazioni chimiche. Reagenti e prodotti. Come si rappresenta<br />

sulla carta una reazione: equazioni chimiche. Il bilancio (o bilanciamento) delle equazioni<br />

chimiche: i coefficienti stechiometrici. Aspetti quantitativi delle reazioni ( stechiometria). Quanti<br />

grammi di A con quanti grammi di B reagiscono (e quanti grammi di C, o D, o F si formano).<br />

Passaggio di grammi a moli, confronto di molti con moli, ritorno ai grammi.<br />

Come avvengono le reazioni, Cinetica Chimica. Velocità di reazione V = -d A/dt. Reazioni lente e<br />

veloci. Da cosa dipende la velocità di reazione. Velocità e concentrazione dei reagenti. Legge di<br />

velocità e costante di velocità. Ordine di una reazione e sua determinazione solo sperimentale.<br />

Induzione del processo molecolare più lento e quindi determinante la velocità della reazione<br />

complessiva dall’ordine di reazione. Reazioni del I ordine o loro trattamento analitico: perché il<br />

tempo di dimezzamento t 1/8 è costante. Reazioni del II ordine. Come si distingue una reazione del I<br />

ordine da una del II. Velocità e temperatura. Dipendenza esponenziale. Urti e urti efficaci.<br />

L’energia di Attivazione E A . interpretazione di E A : i) soglia di energia delle molecole oltre la quale<br />

gli urti sono efficaci (diagramma di distribuzione dell’energia delle molecole (N, E); ii) la barriera<br />

di energia che molecole reagenti devono superare per raggiungere lo stato ….. dei prodotti,<br />

attravesto la formazione del “complesso attivato”; diagramma di energia coordinata di reazione.<br />

Equazione generale della velocità di reazione: v = PZ c -E A/RT. Derivazione dell’equazione di<br />

Arrhenius. Quando il surplus di energia per superare E A è fornito dalla luce: reazioni fotochimiche.<br />

Come si può ridurre E A : catalisi e catalizzatori. Interazione catalizzatore-complesso attivato.<br />

Catalisi eterogenea.<br />

Equilibrio chimico. Reversibilità e irreversibilità delle reazioni. Reazioni reversibili. Il simbolo<br />

dell’equilibrio. Equilibrio: la velocità della reazione diretta uguaglia quella della reazione inversa.<br />

La legge di Azione di Massa. Costante di equilibrio, K. Dipendenza di K dalla temperatura (razioni<br />

endotermiche, K cresce con T; reazioni esotermiche, K diminuisce con T). costante delle<br />

concentrazioni, K c , e delle pressioni parziale, K p , (per le reazioni di equilibrio in fase gassosa).<br />

Relazione tra K c e K p . il principio di Azione e Reazione tradotto in termini chimici: il Principio di<br />

Le Chatelier (o dell’equilibrio Mobile). Effetto della Temperatura (reazioni eso- ed endo- termiche),<br />

della pressione e della concentrazione sullo spostamento dell’equilibrio. Esempi:<br />

N 2 + 3H 2 = 2NH 3 , 2NO 2 = N 2 O 4 ; H 2 + I 2 = 2HI; PCl 3 + Cl 2 = PCl 5<br />

EQUILIBRI NELLE SOLUZIONI ACQUOSE<br />

Lo stato degli ioni e delle molecole nell’acqua. Struttura a proprietà dell’acqua. Idratazione degli<br />

ioni, cationi ed anioni. Prima sfera di idratazione: Fe(H 2 O) 6<br />

2+, Be(H 2 O) 4<br />

2+, Cl(H 2 O) 4 . Seconda sfera<br />

di idratazione. Simbologia nella rappresentazione degli acquiioni:<br />

A(H 2 O) n<br />

m ± , A m± (aq), A m± . Idratazione dello ione idrogeno: H + , H 3 O + H 9 O 4<br />

+.<br />

Acidi e basi. Proprietà degli acidi e delle basi. Definizione di Arrhenius. Neutralizzazione<br />

reciproca di a. e b. Insufficienze della teoria di Arrhenius. Teoria di Brönsted e Lowry: reazioni a.-<br />

b. come trasferimento di un protone dall’a. alla b.: acidi e basi coniugati. Reazioni di Brönsted in<br />

acqua: l’acqua come acettore di protoni (base) e come donatori di protoni (acido). L’acqua come<br />

elemento discriminante del comportamento acido-base delle sostanze. Reazioni di equilibrio acidobase<br />

con l’acqua. Acidi forti e deboli. Costante di dissociazione acida o di acidità, K A . Basi forti e<br />

deboli. Costante di basicità, K B . l’equilibrio di ionizzazione dell’acqua. Il prodotto ionico<br />

dell’acqua, K w . Forza degli acidi e delle basi in acqua (misurata dal valore di K): dall’acido più


6<br />

forte H 3 O + (K A = 1) all’acido più debole H 2 O (K A = 10 -14 ); dalla base più debole H 2 O (K B = 10 -14 ) alla<br />

base più forte OH - (K B = 1). Acidi poliprotici (es. H 3 PO 4 , H 2 S, CO 2 , SO 2 ). Equilibri e costanti di<br />

dissociazione graduale. K A1 K A2 … K An : fattore statistico e fattore elettrostatico (preponderante).<br />

Basi poliprotiche e poliacide (PO 4<br />

3-, S 2- , CO 3<br />

2-, SO 3<br />

2-)? Costanti di basicità graduale e loro sequenza<br />

(come sopra).<br />

Acidità degli acquoioni metallici (es. Fe 3+ , Al 3+ , Cu 2+ ). Meccanismo della dissociazione acida<br />

(espulsione di un H + dalla prima sfera di idratazione). Dipendenza di K A dalla carica e dalle<br />

dimensioni dello ione metallico. Natura degli idrogeni acidi: ossi-acidi (H acido legato ad O) ed<br />

idracidi (acidi alogenidrici e pseudo-alogenidrici, H 2 S).<br />

Perché H 3 PO 4 è un acido tri-protico, H 3 PO 3 bi-protico e H 3 PO 2 mono-protico.<br />

La concentrazione degli ioni idrogeno in soluzione acquosa. Necessità di introdurre una scala<br />

logaritmica nella misura degli H + in soluzione: pH (= - log 10 H + ). PH + pOH = pK w = 14. Calcolo<br />

del pH di soluzioni di sostanze con proprietà acide e basiche.<br />

Acidi forti: formula approssimativa e formula esatta (per soluzioni fortemente diluite, da 10 -6 in<br />

giù). Acidi deboli: (es. HF, CH 3 COOH, NH 4<br />

+, Al 3+ ): formule approssimate, due livelli di<br />

approssimazione successiva. Basi forti e basi deboli (NH 3 , CH 3 COOH - , F - etc.) trattate in maniera<br />

analoga. pH di soluzioni di un acido e della sua base coniugata (soluzioni tampone). Es. di<br />

tamponi: acetico, ammonico. Proprietà delle soluzioni tampone (mantenimento, tamponamento<br />

del pH costante in seguito all’aggiunta di acidi e basi). pH tamponato dell’acqua di mare (= 7,8).<br />

Indicatori acido-base. Indicatori come acidi deboli Kln, per i quali la specie indissociata Hln ha un<br />

colore intenso e diverso da quello della specie ln - . Viraggio dell’indicatore e campo di viraggio: pH<br />

= pK ln ± 1. Alcuni indicatori di uso comune: metilarancio, pK ln = 3,7 , Vira dal rosso al giallo:<br />

fenolftaleina, pK ln = 9,4, vira dall’incolore al rosso; tornasole, miscela di indicatori con pK ln<br />

apparente = 7, vira dal rosso al blu.<br />

Titolazione acido-bae. Titolo = concentrazione. Titolazione: determinazione della concentrazione<br />

ignota di una soluzione attraverso l’aggiunta di una soluzione a titolo noto (o standard).<br />

Volume equivalente: volume di soluzione titolante aggiunta perché il numero di moli del titolante<br />

sia uguale a quello della specie da titolare: n A = n B ; V A •c A = V B •c B . Punto equivalente: valore di pH<br />

al quale n A = n B . Curve di titolazione (pH, volume o moli di titolante). Come si costruisce una<br />

curva di titolazione: titolazione di un acido forte con una base forte e viceversa (p.to equivalente a<br />

pH = 7); titolazione da un acido debole con una base forte (p.to equivalente nella zona alcalina);<br />

titolazione di una base debole con un acido forte (p.to equivalente nella zona acida). Rivelazione<br />

del p.to equivalente per mezzo di indicatori: scelta dell’indicatore appropriato.<br />

Proprietà acido-base degli ossidi. Ossidi di metalli, ionici, basici. La base O 2- . Reazioni degli ossidi<br />

basici con l’acqua e con gli acidi. Ossidi di non metalli, covalenti, acidi (anidridi). Reazioni con<br />

H 2 O, OH - , O 2- .<br />

Le reazioni acido-base ed il legame covalente. Teoria di Lewis. Acidi: accettori di doppietti<br />

elettronici (H + , BF 3 , SiF 4 , PF 5 , SO 2 ). Basi: donatori di doppietti elettronici, in compartecipazione<br />

(NH 3 , F - , OH - ). Reazioni a.-b. di Lewis: formazione di un addotto acido-base, attraverso la messa in<br />

compartecipazione di una coppia di elettroni. Es.<br />

H + + NH 3 , H + + OH - , BF 3 + NH 3 , BF 3 + F - , SiF 4 + 2F - , CO 2 + OH - .<br />

Formazione di composti di coordinazione (o complessi). La formazione di composti di<br />

coordinazione come reazione acido-base di Lewis. Ione metallico accettore (acido): uno ione<br />

metallico di transizione (es. Cu 2+ , Fe 3+ , Ag + ). Legante (base): una molecola o anione capace di<br />

cedere in compartecipazione una coppia di elettroni attraverso un suo “atomo donatore”. Lo ione<br />

metallico ordina attorno a se’ (co-ordina) più atomi donatori di leganti. Numero di coordinazione e<br />

geometria più comuni per i complessi metallici: n = 2, lineare [Ag(NH 3 ) 2<br />

+, CuI 2<br />

-, Au(CN) 2<br />

-]; n = 4,<br />

tetraedrica (CoCl 4<br />

2-, Hg(CN) 4<br />

2-, ZnBr 4<br />

2-) o quadrata ((Ni(CN) 4<br />

2-, Pt(NH 3 ) 4<br />

2-, AuCl 4<br />

-); n = 6, ottaedrica


7<br />

(FeF 6<br />

3-, Ni(NH 3 ) 6<br />

2+, Co(H 2 O) 6<br />

2+). Nomenclatura dei composti di coordinazione. Natura del legame<br />

coordinativo: da prevalentemente elettrostatico (ione metallico con elevata carica elettrica e atomo<br />

donatore fortemente elettronegativo: es. CoF 6<br />

3-, Al(OH) 4<br />

-) a prevalentemente covalente (ione<br />

metallico con bassa carica elettrica e atomo donatore poco elettronegativo, il metallo accomoda i<br />

doppietti elettronici del legante in opportuni orbitali ibridi che ha reso vuoti: es. Ag(CN) 2<br />

-, sp:<br />

Ni(CO) 4 , sp 3 ). I complessi in soluzione. Equilibri di formazione graduale e costanti di formazione<br />

(o di stabilità) graduale. K 1 K 2 …. K n . Costante di formazione globale β n . Selettività nella<br />

formazione dei complessi. Complessi chelati ed Effetto Chelato. Agenti chelanti (leganti con più di<br />

un atomo donatore): etilendiammina (leg. bi-dentato), ione etilendiammino-tetra-acetato (EDTA,<br />

leg. esa-dentato). Stabilità dei complessi chelati: a parità di numero e tipo di atomi donatori, i<br />

chelanti danno complessi più stabili dei leganti mono-dentati (Effetto Chelato): es. K (Cu<br />

etilendiammina 2+ ) 2K (Cu(NH 3 ) 2<br />

2+. Interpretazione dell’Effetto Chelato: la coordinazione del<br />

secondo atomo donatore del chelante (ad es. bi-dentato), che si muove in un volume molto piccolo,<br />

è estremamente più probabile di quella del secondo legante mono-dentato, che si muove nel<br />

volume dell’intera soluzione.<br />

Solubilità dei sali e Reazioni di Precipitazione. Equilibrio di dissoluzione di un sale. Prodotto di<br />

solubilità K ps. Relazione tra solubilità S e prodotto di solubilità K ps . Es. AgCl, CaF 2 , Ag 3 (PO 4 ),<br />

Ca 3 (AsO 4 ) 2 . Sali solubili e insolubili. Reazioni di precipitazione: il prodotto delle concentrazioni<br />

supera il K ps : es. soluzione di Cu(NO 3 ) 2 + soluzione di Na 2 S, soluzione di BaCl 2 + soluzione di<br />

K 2 SO 4 . Effetto dello ione a comune: ulteriore precipitazione di un sale nella sua soluzione satura, in<br />

seguito all’aggiunta di un sale contenente uno ione comune: es. HCl aggiunto ad una soluzione<br />

satura di AgCl: CaCl 2 aggiunto ad una soluzione satura di CaSO 4 . Solubilizzazione dei precipitati<br />

ionici in seguito all’aggiunta di reagenti appropriati (un’applicazione del principio di Le<br />

Chatelier): a) l’anione del sale insolubile è una base forte o di media forza: il precipitato si scioglie<br />

in seguito all’aggiunta di acidi forti (H + ): BaCO 3 , Fe(OH) 3 , Ca 3 (PO 4 ) 2 , ZnS + H + ; b) il catione dà<br />

complessi stabili: il precipitato si scioglie per aggiunta di leganti opportuni: AgCl + 2NH 3 , AgI +<br />

2CN - , HgI 2 + 2I - , Al(OH) 3 + OH - . Anfoterismo di alcuni idrossidi: Al (OH) 3 , Cr(OH) 3 , Zn(OH) 2 ,<br />

Pb(OH) 2 , Cu(OH) 2 .<br />

Reazioni di ossido-riduzione. Trasferimento di elettroni da una specie all’altra: es.: 2Fe 3+ + Sn 2+ =<br />

2Fe 2+ + Sn 4+ . Scomposizione di una reazione di trasferimento di e - in due semi-reazioni:<br />

ossidazione (il riducente di ossida) e riduzione (l’ossidante si riduce). Reazione di o.-r. implicanti<br />

molecole. il Grado (o Stato o Numero) di Ossidazione (carica virtuale che un atomo di una<br />

molecola assume una volta che siano stati assegnati gli e - di legame all’atomo più elettronegativo).<br />

Regolette per il calcolo immediato del Grado di Ossidazione. Principali agenti ossidanti:<br />

Mn 4<br />

- (Mn 2+ ), MnO 2 , (MnO 4<br />

2-), Cr 2 O 7<br />

2-, (Cr 3+ ), PbO 2 , (Pb 2+ ), BiO 3<br />

-, (Bi 3+ ), O 2 (H 2 O, OH - ), H 2 O 2 . (H 2 O),<br />

NO 3<br />

- (NO, NO 2<br />

-), F 2 (F - ), Cl 2 (Cl - ), XO 3<br />

- (X - , X = Cl, Br, I).<br />

Principali agenti riducenti: Sn 2+ (Sn 4+ ), Cr 2+ (Cr 3+ ), Fe 2+ (Fe 3+ ), I - (I 2 ), Cr(OH) 4<br />

-, CrO 4<br />

2-, AsO 2<br />

- (AsO 4<br />

3-),<br />

NO 2<br />

-(NO 3<br />

-), SO 2 e SO 3<br />

2-(SO 4<br />

2-). Partecipazione degli ioni H + e OH - alle reazioni di o.-r-.: reazioni che<br />

avvengono in ambiente acido (es. MnO 4<br />

- + Fe 2+ + H + ; H 2 O 2 + I - + H + ) e reazioni che avvengono in<br />

ambiente alcalino (es. H 2 O 2 + Cr(OH) 4<br />

-; F 2 + NO 2<br />

- + OH - ; O 2<br />

+ AsO 2<br />

- + OH - ). Come si bilancia una<br />

reazione di o.-r.: i) bilancio degli elettroni; ii) bilancio delle cariche con gli H + (e gli OH - ); iii)<br />

bilancio degli atomi di idrogeno e ossigeno. Reazioni di dismutazione o di disproporzionamento<br />

(alogeni + OH - , P 4 + OH - , NO 2 + OH - , 2Cu + = Cu + Cu 2+ ).<br />

Semi-reazioni e Celle Galvaniche. Scomposizione “reale” di una reazione di o.-r. nelle sue semireazioni:<br />

pila (o cella galvanica): sistema in cui il trasferimento degli e - dal riducente all’Ossidante<br />

è costretto ad avvenire attraverso un conduttore metallico. Semi-celle, elettrodi e ponte salino.<br />

Potenziale di elettrodo. Potenziale Normale di Elettrodo E° potenziale di un elettrodo immerso in


8<br />

una soluzione in cui sono presenti la specie ossidata e quella ridotta di una coppia redox, in<br />

concentrazione 1M, a 25°C. Valore di E° della semi-reazione: 2H + + 2e - = H 2 convenzionalmente<br />

fissato 0,00 V Elettrodo Normale a Idrogeno (H 2 a 1 atm gorgoglia su un elettrodo inerte di Pt<br />

platinato, immerso in una soluzione 1M di acido forte, a 25°C; E° = 0,00 V). Determinazione degli<br />

E° di tutte le altre semi-reazioni per confronto con la semi-cella a Idrogeno. Semi-reazioni ionemetallo<br />

(es. Cu 2+ + 2e - = Cu), elettrodo di quel metallo immerso in una soluzione di sale metallico;<br />

semi-reazioni ione-ione e molecole-ione (es. Fe 3+ + e - = Fe 2+ , MnO 4<br />

- + 5e - + 8H + = Mn 2+ + 4H 2 O; F 2 +<br />

2e - = 2F - ), elettrodo “inerte” (es. Pt) immerso in una soluzione che contiene tutte le specie presenti<br />

nella semi-reazione. Segno di E°: positivo se la semicella in questione “succhia” elettroni da quella<br />

a idrogeno, cioè se H 2 si ossida a H + ; negativa se la semicella in questione cede elettroni a quella ad<br />

Idrogeno, cioè se in questa H + si riduce ad H 2 . Serie di Potenziali Normali di riduzione, E° rid , in<br />

ordine di valori crescenti (o Serie elettrochimica): al crescere di E° rid , cresce il potere ossidante della<br />

specie ossidata, decresce il potere riducente della specie ridotta.<br />

Come prevedere l’andamento di una reazione di ossido-riduzione (da che parte l’equilibrio è<br />

spostato) in base al valore e al segno di E° rid delle due semi-reazioni che compongono la reazione: è<br />

spostata a destra la semi-reazione con E° rid più elevato (es. MnO 4<br />

- ossida Fe 2+ , ma Mn 2+ è ossidato<br />

da BiO 3<br />

-; Br 2 ossida I - , ma Br - è ossidato da Cl 2 ). Dipendenza di E dalla concentrazione delle specie<br />

rappresentate nella semi-reazione: equazioni di Nernst. Conseguenze: E può dipendere: i) dal pH<br />

(es. H 2 /H 2 O; NO 3<br />

-/NO; SO 4<br />

2-/SO 2 ); ii) dalla formazione di composti insolubili (es. Ag + /Ag in 1M<br />

NaCl; Fe 3+ /Fe 2+ in 1M NaOH); iii) dalla formazione di complessi (es. Ag + /Ag in 1M NaCN;<br />

Cu 2+ /Cu in 1M NH; Co 3+ /Co 2+ in 1M NH 3 ). Ossidazione dei metalli in soluzione (“attacco” dei<br />

metalli).<br />

a) Metalli non-nobili, attaccati (ossidati da H(+l) (H + , H 2 O). E dalla coppia H(+l)/H 2 in funzione<br />

del pH. Metalli ossidati da H(+l) in soluzione neutra: alcalini e alcalino-terrosi. (2H 2 O + 2e - = H 2 +<br />

2OH - , a pH = 7 E = -0,42 V). Sovratensione di Idrogeno. Metalli ossidati dagli acidi (dallo ione H + ):<br />

Zn, Fe, Pt, Cd (2H + + 2e - = H 2 , a pH = 0 E = 0).<br />

b) Metalli nobili, non ossidati da H(+l), ma da ossidanti più forti ( es. Cu + NO 3<br />

- + H + , Ag + NO 3<br />

- +<br />

H + ; Au + NO 3<br />

- + Cl - ; Au + O 2 + CN - ). Metalli ossidati da H(+l) in ambiente alcalino per formazione<br />

di idrosso-complessi: Al, Zn. Applicazioni dell’equazione di Nernst. Differenza di potenziale<br />

provocata dalla differenza di concentrazione di due semicelle dello stesso tipo. Pile a<br />

concentrazione. Determinazione della concentrazione degli ioni da misure di potenziale.<br />

Determinazione potenziometrica del pH. pH-metri di uso corrente: elettrodo di misura (elettrodo a<br />

vetro) ed elettrodo di riferimento (elettrodo a calomelano, Hg 2 Cl 2 , oppure elettrodo ad Ag/AgCl).<br />

Elettrodi combinati. Taratura di un elettrodo. Reversibilità delle pile. Accumulatori al Piombo.<br />

Elettrolisi. Cella elettrolitica. Catodo (-) e anodo (+). Il catodo, come riducente di forza<br />

controllabile, l’anodo come ossidante di forza controllabile. Riduzione catodica ed ossidazione<br />

anodica. Elettrolisi di SALI fusi. Elettrolisi di soluzioni acquose: al catodo si riduce la specie più<br />

ossidante (E° rid maggiore) tra quelle presenti in soluzione, compresa H 2 O, all’anodo si ossida la<br />

specie riducente (quella con potenziale di ossidazione, E° oss<br />

, maggiore; E° oss = -E° rid ) tra quelle<br />

presenti in soluzione, compresa H 2 O.<br />

Esempi: Elettrolisi di soluzioni di Na 2 SO 4 , KOH, HNO 3 , CuSO 4 , KI. Aspetti quantitativi<br />

dell’elettrolisi: il Faraday, carica di una mole di e - , pari a 96.500 Coulomb.<br />

CHIMICA INORGANICA<br />

La nomenclatura chimica inorganica. Ossidi, acidi e sali. Idrogeno. Preparazione dell’elemento.<br />

Reazioni. Composti: idruri ionici (ione H - ) e idruri covalenti.<br />

Ossigeno. Preparazione dell’ossigeno elementare. Allotropia (O 2 e O 3 ). Reazioni di O 2 . Composti.<br />

Ossidi: ossidi ionici (ione O 2<br />

2-) e ossidi covalenti (anidridi). Perossidi: perossidi ionici (ione O 2- ) e<br />

acqua ossigenata.


9<br />

Elementi del VII gruppo A (alogeni).<br />

Fluoro. Preparazione del fluoro elementare. Reazioni di F 2 . Composti. Fluoruri: ionici (con i<br />

metalli) e covalenti (BF 3 , SiF 4 , PF 5 ). Fluosali: (BF 4<br />

-, SiF 4<br />

-2, PF 6 ).<br />

Gli altri alogeni: (Cloro, Bromo, Iodio): Preparazione degli elementi. Reazioni caratteristiche (X 2 +<br />

OH - ). Composti: Alogenuri, ionici e covalenti. Ipoalogeniti, Alogeniti, Alogenati, Peralogenati.<br />

Elementi del VI gruppo A (Calcogeni). Caratteristiche generali del gruppo.<br />

Zolfo. Zolfo elementare (S 8 ). Allotropia cristallina. Composti. Solfuri. Polisolfuri. Ossidi dello zolfo.<br />

Ossiacidi e sali corrispondenti (solfiti e solfati). Tiosolfato e politionati. Perosso composti dello<br />

zolfo: monoperossisolfato e diperossisolfato.<br />

Elementi del V gruppo A. caratteristiche generali del gruppo.<br />

Azoto. Preparazione dell’azoto elementare. Composti. Composti con l’Idrogeno: ammoniaca e<br />

idrazina. Lo ione ammonio. Nitruri. Acido azotridico e azoturi. Ossidi dell’azoto (protossido,<br />

ossido, anidride-nitrosa, ipoazotide, anidride nitrica). Acido nitroso e nitriti. Acido nitrico e nitrati.<br />

Fosforo. Preparazione del fosforo elementare. Allotropia (fosforo bianco, P 4 , e fosforo rosso).<br />

Composti. Fosfina e fosfuri. Lo ione fosfonio. Alogenuri (PX 3 e PX 5 ). Ossidi (anidride fosforosa<br />

P 4 O 6 e anidride fosforica P 4 O 10 ). Ossiacidi e sali corrispondenti: ipofosfiti, fosfiti e fosfati (orto-,<br />

meta-, piro).<br />

Arsenico. Composti. Arsina. Alogenuri (AsX 3 e AsX 5 ). Solfuri. Ossidi. Arseniti e arsenati.<br />

Antimonio e Bismuto. Composti. Idruri. Alogenuri. Ossialogenuri. Solfuri. Solfosali. Ossianioni.<br />

Elementi del IV gruppo A. caratteristiche generali del gruppo.<br />

Carbonio. Allotropia del carbonio (diamante e grafite). Composti con l’ossigeno: ossido di carbonio<br />

e anidride carbonica. Carbonati. Altri composti del carbonio. Tiocianati e isotiocianati. Silicio.<br />

Composti con alogeni (alogenuri); fluosilicati. Silice e sue forme cristalline. I silicati. Stagno e<br />

Piombo. Principali composti. Composti –osi e –ici.<br />

Elementi del III gruppo A.<br />

Boro. Composti: Alogenuri. Fluoborati. Anidride borica, acido borico. Borati, tetraborati.<br />

Alluminio. Composti: Alogenuri. Alluminia. Alluminati.<br />

I Metalli. caratteristiche generali, estrazione e principali composti dei metalli alcalini (IA), alcalino<br />

terrosi (IIA) e dei più importanti metalli di transizione (Cr, Mn, Fe, Co, Ni, Cu, Ag, Au, Zn e Hg).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!