10.07.2015 Views

Magazine 2010 - Collegio Vescovile Barbarigo

Magazine 2010 - Collegio Vescovile Barbarigo

Magazine 2010 - Collegio Vescovile Barbarigo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

CLUB LOBACEVSKIJLETTERATURASalotto letterario: il gusto della lettura!Saperti amante e non poterti avere,star lontano da te quando in cor m’ardi,aver la lingua e non poter parlare,udir quest’ acqua e non chinarsi a bere,correre in riga quando a lenti e tardipassi vorrei pensosamente andare.«18Il verso che mi piaceva dipiù era il primo. Lo avevotrascritto su un foglietto e lotenevo nel mio portafoglio dauomo. Ogni tanto me lo ripetevo:saperti amante e non potertiavere. Saperti amante: come lodiceva bene! Noi normali avremmodetto: “il fatto che so che tu miami” o qualcosa del genere.Quella poesia mi faceva pensare acose a cui non avrei mai pensato:ad esempio che voler parlare conuna persona, che però è lontana, ècome non aver la lingua. Le poesiesono così: ti mettono dei pensieriche da soli non ti verrebberomai.» (Paola Mastrocola, Più lontanadella luna, pp. 77-78).Il passo della Mastrocola esprimeal meglio come la poesia – e più ingenerale la letteratura - dia la possibilitàdi rapportarsi e confrontarsi.La letteratura infatti non si puòridurre alla lingua in cui i testisono scritti; secondo Serianni(L’ora di italiano) «parlare di letteraturasignifica scommettere sullascoperta dell’universo letterario,del piacere di avventurarsi inmondi distanti, per temi o per epoche,eppure in grado di coinvolgere,commuovere, di esaltare; diavviare al gusto della lettura disinteressata,fatta non perché se nedebba rendere conto a qualcunoma solo perché ci va di farlo». Eproprio per provare a vincere questascommessa nell’anno 2009-<strong>2010</strong>ha visto la luce, all’interno delClub Lobacevskij, il Salotto letterario.L’ideaè nata dal desiderio dinoi professori Baroni, Battan,Beghin, Gasparoni, Giordan di condividerele riflessioni, le idee e leemozioni che certi libri ci hannosuscitato e continuano a suscitarci.Ci faceva piacere che questa nostrapassione non si limitasse a noi colleghie amici, ma coinvolgesseanche i ragazzi della nostra scuola,in un clima sereno, accogliente esoprattutto lontano dalle ansiedella valutazione. Lo scopo eraquello di stimolare la lettura e ilconfronto con il testo e con se stessi,offrendo nello stesso tempo, masenza che diventasse l’obiettivo piùimportante, strumenti di lettura eanalisi critica. Ogni mese quindi,per sei mesi, i soci del Salottohanno dovuto leggere un libro perpoi discuterne insieme e confrontarsidavanti a una tazza di tèfumante e a qualche fetta ditorta.Abbiamo scelto i dodici libri,sei per il biennio e altrettanti per iltriennio, attingendo alle nostre personalipassioni letterarie e ciascunodi noi, a turno, ha poi coordinatol’incontro sulla sua scelta. Per offrireai ragazzi un panorama letterariovasto e articolato abbiamo propostolibri dai generi più diversi, partendoda classici come ‘La ragazza diBube’ – in linea con la definizionedi Calvino per cui un classico nonfinisce mai di dire ciò che ha da dire– per passare quindi a titoli piùattuali come ‘Gomorra’ e infine alleaccattivanti graphic novel come ‘Vper vendetta’ o ‘Maus’.Ogni tantosiamo riusciti addirittura ad usciredalla dimensione cartacea: la professoressaGiordan ha invitato l’autoredi una traduzione in dialettoveneto de ‘La bisbetica domata’ diShakespeare e ha poi organizzatoun’uscita al teatro di Mestre perpermetterci di vedere l’opera dalvivo sulle scene.I proff organizzatori del Salotto:Beghin, Battan e Giordan (foto in alto),Beghin, Baroni, Giordan e Gasparoni.Nota dolente? I ragazzi, purapprezzando gli incontri, non semprehanno letto i libri per intero eciò ha portato a discutere più sulletematiche emerse dal libro che sullibro stesso, attività comunqueutile, certo, ma quanto più interessantesarebbe stato gustarci insiemele parole di quegli interlocutorisilenziosi?!Pronti a ripartire con un nuovosalotto <strong>2010</strong>-2011, a chi ci chiede acosa possa servire tutto questo,rispondo citando Cioran (e copiandoCalvino): «Mentre veniva servitala cicuta, Socrate stava imparandoun’aria sul flauto. - A cosa tiservirà? - gli fu chiesto. - A saperequest’aria prima di morire -».prof. Rita Baroni

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!