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4 - Elledici

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Anno scolastico2010-20114DICEMBRE2010Strumento di lavoro per l’insegnamento dellaReligione cattolica nella Scuola dell’infanzia e primaria€ 4,80 Poste italiane s.p.a. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, D.C.B. TO - 8/2010 - Tassa Pagata/Taxe Perçue/Economy/CEsperienze didatticheCHIARA PICCINELLII miracoli•In dialogo con la BibbiaGIORGIO KANNHEISERIl Natalesecondo Matteo•ArtingiocoMARIA ROSA BONOMIL’evento della Natività•I comportamentiche fanno crescerePAOLA DESSANTIDesidero conoscerti•Una biblioteca per tuttiANNA PEIRETTIIl Natale degli animaliUNITÀ DI LAVORO/4Infanzia: La nascita di GesùPrimaria: Un dono per farti feliceINTORNO ALLA STORIAInfanzia: L’orsetto MishaPrimaria: Buon Natale, Leo e Lia


In questo numerowww.scuola.elledici.orgoradireligione@elledici.orgDicembre 2010/4ANNO 24°Anno scolastico 2010/2011Direttore: Riccardo GrassiConsiglio di Redazione:Patrizia Delsoldato, Gianluigi e Rosanna Ferrarotti,Franca Feliziani Kannheiser, Giorgio Kannheiser,Giuliano Palizzi, Francesca Sgarrella,Paola Dessanti.Segretario di redazione: Claudio Russo.Collaboratori di questo numero:Maria Rosa Bonomi, Cecilia Brentegani,Cristina Carnevale, Sergio Cicatelli, Monica Currò,Patrizia Delsoldato, Paola Dessanti, MassimoDiana, Gianluigi Ferrarotti, Rosanna Ferrarotti,Bruno Ferrero, Elio Giacone, Franca FelizianiKannheiser, Giorgio Kannheiser, Anna Peiretti,Chiara M. Elisa Piccinelli, Antonietta Turrin,Maurizio Viviani, Giuseppina Zuccari.A servizio dell’IRC l’Editrice <strong>Elledici</strong> pubblicaanche «Insegnare Religione», bimestraleper la Scuola Secondaria di I e II grado.Abbonamento 2010/2011ai 9 numeri de «L’Ora di Religione»:per l’Italia € 21,50 - un numero € 4,80per l’estero € 34,00.Amministrazione:«L’Ora di Religione» - <strong>Elledici</strong>10093 Leumann TOc.c.p. n. 20616108Tel.: 011.95.52.164/165Fax: 011.95.52.341 (Redazione)Fax: 011.95.74.048 (Abbonamenti)E-mail: abbonamenti@elledici.orgInternet: www.elledici.orgFoto e disegniArchivio Editrice Il Capitello (p. 13: A. Parravicini -P. Conte, Fiabe di gnomi, Editrice Piccoli, Torino1989); Archivio <strong>Elledici</strong> (pp. 8, 9, 12, 15, 38);Pietro Favaro (pp. 10, 11); Gianluigi Ferrarotti(pp. 36, 37); Benedetta Giaufret – Enrica Rusinà(pp. 17-23, 30, 32, 33, 35); ICP Milano (copertina,pp. 3, 7, 27, 43, 45).Progetto grafico e impaginazione: CPG TorinoL’Editore è a disposizione degli aventi dirittocon i quali non gli è stato possibile comunicare,nonché per eventuali involontarie omissionio inesattezze nella citazione delle fontidei brani o delle illustrazioni riprodotte.Per il cambio di indirizzo inviare la targhettacon il vecchio indirizzo.Responsabile: Mario FilippiRegistrazione Tribunale di Torino(30.9.87) n. 3840Stampa: CAST Industrie Grafiche - Moncalieri (TO)ISSN 1121 – 1563ASSOCIATO ALL’USPIUNIONE STAMPAPERIODICA ITALIANA1editorialeTanta agitazione...fa molto impegno?Riccardo Grassi3pausa caffèBambini semprepiù iperattiviCristina Carnevale4esperienzedidatticheI miracoli: segnidella venutadel regno di DioChiara M. Elisa Piccinelliidr formazioneCome si diventerà6 insegnantiSergio Cicatelli8pensiero religiosodel bambinoE in Gesù Cristo…Franca Feliziani Kannheiser10in dialogocon la BibbiaIl Natalesecondo MatteoGiorgio Kannheiser12l’universodelle narrazioniBiancaneve e Rosarossa:una crescita armonica / 1Massimo Diana14pastoraledella scuolaIl progetto «Shekinah»di PesaroMaurizio Vivianipercorsididattici16infanziaunità di lavoro / 4La nascita di GesùCecilia BrenteganiGiuseppina Zuccari22infanziaintorno alla storiaL’orsetto MishaBruno FerreroAnna Peiretti26primariaunità di lavoro / 4Creati per la felicitàUn dono per farti feliceRosanna Ferrarotti - Gianluigi Ferrarottiprimaria32 intorno alla storiaBuon Natale, Leo e Lia!


ESPERIENZE DIDATTICHERubrica a cura di Patrizia DelsoldatoI miracoli:segni della venutadel regno di DioUna proposta per far comprendere agli alunni della scuola primaria le grandiopere di Cristo e il loro significato.La nostra società, semprepiù spinta verso ilpossesso di beni materialie dominata da falsiideali, dimentica i valorispirituali e il grande amoredi Gesù nei riguardi dell’uomoe in particolare diLoredana Chiara chi, con cuore afflitto eM. Bosco ElisaPiccinellipieno di fede, si avvicina aLui per chiedere confortoe sollievo alla sofferenza.La realizzazione di questa unitàdidattica è scaturita dalla necessitàdi approfondire il tema deimiracoli all’interno dei programmidi Religione Cattolica dellascuola primaria con l’obiettivo difar comprendere agli alunni legrandi opere di Cristo. Egli è venutoper far conoscere il volto el’amore di Dio, per annunciare lasua Parola e per portare la salvezzaper mezzo dei segni cheannunciano la presenza del Regnodi Dio.L’Unità di Apprendimento si inserisceall’interno di un percorso diindagine conoscitiva sia della figuradi Gesù quale Messia, siadel significato del tema del Regnodi Dio rivelato da Gesù conparole e azioni. Lo spunto prendel’avvio dal brano del Vangeloche riferisce le domandedegli apostolifatte a Gesù per risponderein modo adeguatoai discepoli diGiovanni il Battista, iquali volevano saperese era Lui il Messiache doveva venire.Egli rispose: «Andatee riferite a Giovanni ciòche voi udite e vedete:i ciechi ricuperano lavista, gli storpi camminano,i lebbrosi sonoguariti, i sordi riacquistanol’udito, i morti risuscitano,ai poveri èpredicata la buona novella,e beato colui chenon si scandalizza dime» (Mt 11,3-4). I segniche Gesù mette inatto, definibili come«fatti straordinari», sonoespressione dellapotenza di Dio, testimonianoche Gesù è ilFiglio di Dio inviato dal Padre eche opera con il dito di Dio (Lc11,20).Modalità organizzativeGli incontri didattici sono destinatial II ciclo della scuola primaria(classe quarta) e prevedono tre incontrinel secondo quadrimestre.Obiettivi formativi– Comprendere la vera identità diGesù, evitando una conoscenzaerronea che lo vede comeun mago o un taumaturgo.– Distinguere le diverse tipologiedei miracoli, capirne il significatoe mostrarne lo stretto legamecon la fede.– Riconoscere una struttura narrativacomune nei racconti deimiracoli con l’utilizzo diretto deiVangeli (sezioni di Mc 4,35-5,43 e Lc 8,22-56).Mezzi e metodi dell’Unitàdi ApprendimentoIl primo incontro si apre con unesercizio di discussione di libereassociazioni, del tipo «brain-storming».Gli alunni, in base alle conoscenzeacquisite, descrivonociò che per loro significhi il concettodi «miracolo» e ne elencanoalcune caratteristiche; unavolta raccolte alla lavagna le opinionidegli allievi, si evidenzianoquelle corrette.Nel secondo incontro si chiarisceche il miracolo non è mai unosfoggio della potenza di Dio, maun esaudimento della fede di chiconfida in Lui e a Lui si abbandona.È necessario ricordare chenell’ambiente giudaico di quelL’Ora di Religione dicembre 20104


tempo le infermità fisiche e psichicheerano considerate operedel maligno, mentre Gesù è presentatodagli evangelisti comecolui che libera da ogni forma dimale spirituale e fisico, ma ognunodi noi è tenuto a collaboraremanifestando la fiducia in Lui. Citoad esempio il caso dell’emorroissa:«Figlia, la tua fede ti ha salvata.Va’ in pace e sii guarita daltuo male» (Mc 5,34). Il Cristo puòcompiere le opere potenti di Diosolo se chi ha vicino lo desideraveramente e ha fede in Lui: «Enon fece molti miracoli a causadella loro incredulità» (Mt 13,58).Si sottolinea che Gesù non è unguaritore, né un mago che operamiracoli a richiesta, come evidenziatonel caso dei Farisei e Sadduceiche gli chiesero di mostrarloro un segno dal cielo (Mt 16,1),o per stupire le folle, dove si leggeche Erode si era molto rallegratodel fatto che Pilato avesseinviato da lui Gesù perché speravadi vedergli fare qualche miracolo,ma Egli restò in silenzio enon fece nulla (Lc 23,8-9).Nell’ultimo incontro è propostaagli alunni una scelta di miracolida collocare in una struttura insiemisticadove sono indicate lediverse tipologie di miracolo (vedil’Allegato n. 1 nell’Area riservataagli abbonati: www.scuola.elledici.org):– Gesù guarisce: i dieci lebbrosi(Lc 17,12-19), il paralitico diCafarnao (Mc 2,1-12), il ciecodi Gerico (Lc 18,35-43);– Gesù libera: l’indemoniato diGerasa (Mc 5,1-20);– Gesù risuscita i morti: Lazzaro(Gv 11), la figlia di Giairo (Mc5,21-24.35-43);– Gesù opera sulle forze dellanatura: l’acqua tramutata in vino(Gv 2,1-11), la tempesta sedata(Mt 8,23-27), la moltiplicazionedei pani (Mc 6,33-44),Gesù cammina sul mare (Mc6,45-52).Successivamente viene presentatala struttura narrativa delledescrizioni dei miracoli e si proponeagli allievi di individuarla al-l’interno di un testo. L’insegnanterileva che in ogni miracolo sonopresenti tre elementi comuni: larichiesta dell’intervento di Gesù,la Sua risposta con l’azione miracolosae il significato del miracolo.A questo punto si spieganole opere di Gesù, invitando ibambini a intervenire. Di seguitoè riportato come esempio paradigmaticodel miracolo quellodella guarigione del servo delcenturione (Mt 8,5-13):– la richiesta dell’intervento diGesù: «Signore, il mio servogiace in casa paralizzato e soffreterribilmente»;– la fede del centurione: «Signore,io non sono degno che tuentri sotto il mio tetto, di’ soltantouna parola e il mio servosarà guarito»;– la risposta di Gesù: «Va’ e siafatto secondo la tua fede. Inquell’istante il servo guarì»;– il significato e la spiegazione delmiracolo: «In verità vi dico, pressonessuno in Israele ho trovatouna fede così grande. Ora vi dicoche molti verranno dall’Oriente edall’Occidente e siederanno amensa con Abramo, Isacco eGiacobbe nel Regno dei cieli...».Gesù evidenzia la necessità dellafede perché avvenga il miracolo,quando la fede è forteopera meraviglie, ottiene tutto,non solo la guarigione, ma anchela remissione dei peccati. Ilriferimento poi all’Oriente e all’Occidenteindica l’universalitàdella salvezza portata da Cristo,non soltanto per i Giudei, figlidell’antica promessa, ma ancheper i pagani che hanno credutoin Lui.Le attività si concludono con unelaborato grafico (vedi le foto inqueste due pagine) in cui gli allievi,scegliendo fra le possibilidefinizioni di «azione miracolosa»e le sue caratteristiche emersedal «brain-storming» del primoincontro, mettono in luce quellecorrette e, fra queste, le più significative.L’Unità di Lavoro prevede unaverifica finale (vedi l’Allegato n.2 nell’Area riservata agli abbonati)valutata con giudizi dal «sufficiente»all’«ottimo» che rispecchianoil raggiungimento degliobiettivi previsti dall’insegnante.CHIARA M. ELISAPICCINELLIdicembre 2010L’Ora di Religione5


idrformazioneCome si diventeràinsegnantiIl futuro nuovo sistema per la formazione iniziale dei docenti di ogni ordinee grado di scuola e le ripercussioni sugli insegnanti di Religione.Il 10 settembre scorso il ministro Gelminiha presentato lo schema di decretoministeriale che contiene il regolamentoper la futura formazione inizialedegli insegnanti di ogni ordine e gradodi scuola.Sono note le attese del settore, dopo latravagliata vicenda delle disposizioniSergioCicatelli contenute in merito nella riforma Morattie poi abrogate dal ministro Fioroni.Il sistema previsto dall’art. 5 della legge53/2003, tradotto nel DLgs 227/2005, era statogiudicato troppo complicato nella ripartizionedi competenze tra istituzioni accademichee scolastiche e venne integralmente abrogatodalla legge finanziaria del 2008, che prevedevainvece il semplice ritorno al vecchio meccanismodei concorsi. Con l’arrivo del ministro Gelminiè stata istituita una apposita commissione,presieduta da Giorgio Israel, per affrontarecongiuntamente il problema della formazioneiniziale e del reclutamento del personale docente.I due ambiti sono strettamente legati,ma qui ci soffermiamo solo sul primo aspetto,riservandoci di intervenire sul secondo quandosi avranno informazioni più certe e precise.Un percorso semplificatoSchematicamente, il nuovo sistema prevedeuna formazione universitaria per tutti i docenti,dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore,ma differenziata per ordine e grado di scuola:– per la scuola dell’infanzia e primaria uncorso di laurea magistrale a ciclo unico comprensivodel tirocinio;– per la scuola secondaria di I e II grado, dopola laurea di primo livello, una laurea magistraleed un successivo anno di tirocinioformativo attivo.La differenza tra primo e secondo grado dellasecondaria dovrebbe consistere nella diversaimpostazione del biennio di laurea magistrale,ma per ora non sembra il caso di entrare neidettagli. Per tutti è previsto un accesso a numeroprogrammato (variamente distribuito nel percorsoformativo) ed un esame finale di abilitazione.La logica è quella di una formazione progressivamentesempre più attenta ai contenutidisciplinari da insegnare e meno interessata alladimensione pedagogico-didattica man manoche si sale nel livello scolastico di insegnamento.I percorsi sono pressoché equivalenti nella duratae ciò garantisce l’unicità della funzione docente;l’elemento caratterizzante di questi corsidi studio è il tirocinio, che si presenta come «attivo»,cioè non limitato alla semplice osservazionedel docente esperto che insegna.Il pregio del nuovo sistema è soprattutto la suasemplicità e la possibilità di attuarlo con minimemodifiche degli ordinamenti universitarivigenti. Il difetto principale è il protagonismoeccessivo del mondo universitario: il mondodella scuola avrebbe solo un ruolo ancillare e lecorporazioni scolastiche hanno lamentato laloro emarginazione. Va tuttavia osservato chele scuole (compresi i dirigenti) hanno uno specificoruolo soprattutto nel tirocinio, da svolgeresotto la guida di un docente tutor in servizionella scuola, il quale sarà infine correlatorenell’esame conclusivo del candidato. Quindi,per certi aspetti la dignità della scuola apparesalvaguardata, anche se tutto dipende dai rapportidi forza che concretamente si stabilirannonei singoli casi.L’Ora di Religione dicembre 20106


Le competenze dei docentiTra le competenze che i futuri insegnanti discuola primaria dovranno acquisire sembrainteressante segnalare la conoscenza della linguainglese almeno al livello B2 della tabella diriferimento europea, il possesso di competenzedigitali e quello di competenze relative all’integrazionedegli alunni disabili. Ciò potrebbe volerdire che in un futuro non certo prossimo sipotrebbe prospettare il superamento dello specialismocon cui sono stati trattati alcuni settoridella vita scolastica (inglese, sostegno, ecc.),immaginando una figura di docente in gradodi soddisfare tutte le esigenze della didatticaordinaria e speciale. È uno scenario che rispondea scelte pedagogiche ma anche – forse– alla volontà di risparmiare ancora una voltasul personale scolastico.Più tradizionalmente, è previsto che le competenzedei docenti debbano spaziare dai diversiambiti disciplinari alle capacità pedagogico-didattiche,relazionali e gestionali. Qualche polemicaè sorta rispetto al numero delle disciplinecoinvolte (ben 25), che vanno dalla matematicaalla psicologia clinica, dalla letteraturaitaliana alla chimica.Rilevante è anche il fatto che si tratterà di corsia numero programmato, secondo le stimefissate annualmente dal Ministero in relazionealla previsione del fabbisogno di docenti in ciascunaregione, maggiorato del 30% per tenereconto dell’inevitabile dispersione e delle esigenzedelle scuole paritarie. Ciò determineràuna selezione a monte e qualche problema organizzativoper le università, che potrebberonon essere sempre pronte a soddisfare la domandadel territorio.Per i futuri insegnanti di scuola primaria e dell’infanzial’accesso al corso di laurea in Scienzedella formazione primaria (classe LM 85bis)sarà preceduto da una prova selettiva. Il tirociniosi svolgerà con una incidenza crescente dalsecondo al quinto anno per un totale di 600ore, pari a 24 crediti. Il corso di laurea si concluderàcon la discussione della tesi e della relazionefinale del tirocinio, che costituisconoentrambe le parti di un unico esame avente valoreabilitante per insegnare nelle scuole dell’infanziao primarie.È ovvio che il sistema andrà a regime solo fraqualche anno e si rendono quindi necessariealcune norme transitorie che dovrebbero assicurareil recupero di coloro che si sono formatifino ad oggi.Conseguenze per l’IRCCome è facilmente immaginabile, manca deltutto in questi nuovi percorsi qualsiasi formazionein campo religioso. Da quando sono statisoppressi gli istituti e le scuole magistrali, cheprevedevano nel proprio curricolo un orariomaggiorato di IRC proprio per formare i futuriinsegnanti anche all’insegnamento di questadisciplina, è destinata alla scomparsa la figuradell’insegnante di classe o sezione incaricatodell’IRC. Aumenteranno gli spazi per gli IdRspecialisti, ma questi sembrano essere stati giàin buona parte occupati.Inoltre, il nuovo modello di formazione potrebbecostituire un punto di riferimento ancheper la formazione dei futuri IdR. La durataquinquennale del percorso formativo di qualsiasidocente dovrà infatti essere presa comebase per commisurarvi anche i profili di qualificazionedegli IdR che l’Intesa del 1985 avevaproporzionato ai livelli vigenti all’epoca. Sonoin corso le trattative per una revisione dell’Intesasu questo punto ed è probabile che nelprossimo futuro si giunga alla sottoscrizionedel necessario aggiornamento.Un ulteriore aspetto potrebbe essere costituitodal tirocinio. Se a tutti gli insegnanti sarà richiestoun periodo di tirocinio prima di ottenerel’abilitazione, possiamo forse immaginareun percorso analogo per gli IdR? E quali problemiporrebbe un’operazione del genere nelsettore specifico dell’IRC in relazione al rilasciodi una idoneità? E come la mettiamo con lecompetenze di lingua inglese, di informatica edi didattica speciale per disabili? Saranno richiesteanche agli IdR?Per ora possiamo solo limitarci a porre delledomande, rinviando al futuro le eventuali risposte.SERGIO CICATELLIFORMAZIONEdicembre 2010L’Ora di Religione7


FORMAZIONEPENSIERO RELIGIOSO DEL BAMBINOE in Gesù Cristo...Quale rappresentazione di Gesù hanno i bambini? Ancora una voltaci vengono in aiuto i loro disegni e le loro parole.Gesù Cristo: il voltodi Dio per i cristianiConoscere il cristianesimosignifica prima di tuttoincontrare una persona,Gesù di Nazaret, che i cristianiriconoscono come ilCristo, il Signore. Alla centralitàdi Gesù Cristo nelFrancaFelizianiKannheiserCredo corrisponde la suaposizione di contenutofondamentale tra quellidell’IRC che, raggruppatiuniformemente in quattro ambititematici (Dio e l’uomo - la Bibbiae le fonti - il linguaggio religioso -i valori etici e religiosi), sono dainterpretare e da comprendere«tenendo conto della centralitàdella persona di Gesù Cristo».Come scrive Cesare Bissoli: «Daqueste indicazioni derivano diverseconseguenze operative dirilevanza teologica:• Non si potrà mai dire in modocompiuto il significato cristianodi una realtà divina ed umanasenza riferimento alla rivelazionedi Gesù Cristo (cristocentrismo).• La materia nella sua globalitànon riguarda per sé Dio a sestante, ma sempre la relazioneDio-uomo in Gesù Cristo (un Dioper l’uomo, un uomo all’incontrocon Dio in Gesù Cristo)» (CESAREBISSOLI, Lettura biblico-teologicadei TSC e OA dell’IRC dell’infanziae del I ciclo di istruzione, inwww.chiesacattolica.it/cci_new_v3/allegati/7662/Bissoli.pdf).Gesù nelle narrazionidei bambiniNell’intento di metterci in ascoltodella «teologia» dei bambini, cichiederemo anche in questo caso,quale rappresentazione diGesù hanno i nostri alunni. Comeri-narrano i bambini della scuoladell’infanzia e della scuola primariale narrazioni su Gesù cheascoltano a scuola, spesso in famigliae nella comunità cristianadi appartenenza? Ancora unavolta ci vengono in aiuto i loro disegnie le loro parole.Dio o Gesù?È importante rilevare che la primarappresentazione di Dio delbambino riguarda un’entità concaratteristiche materne-paterneche esprime potenza, protezione,mentre solo in un secondomomento – con l’inizio dell’educazionereligiosa – si forma larappresentazione di Gesù, soprattuttoevocata dai racconti delVangelo o dalle feste cristiane.Con l’inizio dell’educazione reli-giosa sistematica (catechesi/IRC),il bambino accosta e spessocontrappone la rappresentazionedi Dio creatore e padre, onniscientee onnipotente, a quella diGesù che è stato un bambinocome lui, ha avuto una famiglia edegli amici, è addirittura morto...ma è risorto ed è figlio di Dio! Anziè Dio! L’incapacità di distingueretra le due figure porta adattribuire all’uno le azioni dell’altro:così Dio risuscita Lazzaro eGesù crea il mondo, Dio è il Figliodi Maria e Gesù l’amico di Dio!Un esempio di questo conflitto èil disegno (a fondo pagina) di Marta(7 anni), alle prese con una piccola«confusione» teologica! Ilpersonaggio al centro del fogliosembra essere Gesù (è giovane,ha la barba e indossa i sandali),tuttavia è disegnato in mezzo alcreato, come si può vedere in alcunidipinti della creazione.L’Ora di Religione dicembre 20108


Quando poi venne la primavera,l’orso ringraziò e si congedò dallebambine, dicendo che doveva tornarenel bosco a difendere il suotesoro dai cattivi nani che volevanorubarglielo. E solo a malincuorele bambine presero commiato dalloro nero e grosso amico.Questa ouverture della fiaba dicea noi educatori cose moltoimportanti e belle. Anzitutto, sembrache quella situazione – tuttafemminile – di serena armoniache la fiaba descrive, sia una sortadi traccia – scritta nella nostramemoria più profonda, l’inconsciocollettivo – della nostra preistoria.Per milioni di anni, durantetutto il lunghissimo arco ditempo attraverso cui gli umaniandarono differenziandosi lentissimamentee progressivamentedai primati, chi si occupava deifigli era solo ed esclusivamentela madre. I maschi neppure sapevanodi essere loro i «padri»delle piccole creature che le donnedel gruppo partorivano. In altreparole, se la funzione maternaè stata preparata dalla naturastessa e quindi il comportamentodi una madre ha basi biologiche,selezionate dall’evoluzionee quindi inscritte nella naturastessa della donna, non così perla funzione paterna. Il padre è assentenella storia dei nostri antenatipiù lontani, ed è probabileche la funzione paterna sia statala prima grande conquista dellaciviltà, ciò che ha dato origine aduna cultura tipicamente umana.Il padre, in altre parole, ha dovutoapprendere a fare il padre e, inun certo senso, deve scegliere difare il padre, perché questo comportamentonon è in lui inscrittonei suoi geni o nella sua natura,come invece è per la madre. Perdecine di migliaia di anni, l’uomocacciatore lasciava alle donnel’accudimento dei figli ed imparòa prendersi cura dei piccoli solonel tempo, e comunque, dal puntodi vista evolutivo, molto tardi.Una cosa del genere accade anchea livello dell’ontogenesi, cioèdella storia della crescita di ciascunodi noi. Prima c’è solo lamadre. La relazione di attaccamentoche il bambino e la bambinacostruiscono con la figura primariadi accudimento (generalmente,appunto, la madre) è assolutamenteunica e tende adescludere il padre (il terzo, neltriangolo edipico così bene descrittoda Freud). Il padre entrasolo tardivamente e in un secondotempo nella dinamica di crescitadel figlio o della figlia e comunque– ecco una cosa per noimolto bella e interessante – solose e nella misura in cui la madreglielo permette. Come già osservavaLacan, il padre può svolgerela sua funzione di padre e di terzoseparativo solo se la madre lo riconosce,anche davanti al figlio.In un certo senso, la paternità oltread essere una scelta del maschioè sempre anche un donoche la madre fa al suo compagno.Una cosa del genere accade anchenella fiaba. Ecco che, improvvisamente,nell’universo tuttofemminile delle bambine insiemealla madre, irrompe un orso: è l’altro,il diverso, il maschile, l’animale.Spesso le fiabe alludono proprioa questo animale per introdurrel’elemento che può turbarel’armonia della famiglia ma anche,nello stesso tempo, aprire al processodi crescita. Come sempreaccade, le bambine ne sono terrorizzatee si nascondono. Ma eccoche interviene la madre a rassicurare:non abbiate paura! In uncerto senso, la madre aiuta lebambine ad accogliere il diverso,il terzo. Eccoci con questo di frontead una prima essenziale funzione,materna e paterna insieme,dell’educatore: rassicurare. Vengonoalla mente le parole pronunciateda Giovanni Paolo II la serain cui venne eletto Papa: «Nonabbiate paura!». Un’espressioneche divenne un ritornello nel suoapostolato. Ebbene, comunicareun tale messaggio dovrebbe ancheessere il primo compito di unbuon educatore. E se la radice diogni paura consiste nel timoredell’abbandono, cioè di perderecolei o colui che ci riconosce, cirispecchia e ci protegge, alloranoi adulti contrastiamo questaprofonda e persistente angosciasemplicemente essendo disponibiliad una relazione con i nostripiccoli interlocutori, attraverso ilnostro sguardo, il nostro sorriso eil nostro corpo. Esattamente comeuna madre... sufficientementebuona che, anzitutto, sa contenerequella che è la paura fondamentaledi ogni bambino: la pauradell’abbandono.MASSIMO DIANAFORMAZIONEdicembre 2010L’Ora di Religione13


FORMAZIONEPASTORALE DELLA SCUOLAIl progetto «Shekinah» di PesaroUn originale progetto di pastorale della scuola dell’Arcidiocesi di Pesaroper realizzare un luogo d’incontro per ragazzi e giovani che valorizzi energiae creatività.Come dare spazio airagazzi e ai giovani,intercettando il lorobisogno di vivere con entusiasmo,utilizzando i linguaggida loro preferiti,offrendo loro la possibilitàdi incontrarsi nella scuolaMaurizio e in altri luoghi di aggregazionecon i coetanei eVivianigli adulti? Come svilupparele attitudini dei giovani, rendendoliancora più protagonistidella vita scolastica e sociale?Tali domande sono state accoltedall’Arcivescovo di Pesaro, monsignorPiero Coccia, dai suoi collaboratori,da alcuni dinamici insegnantidi Religione Cattolica,nonché da docenti, genitori e sacerdoti.È nata quindi un’idea:accompagnare il desiderio deigiovani di incontrarsi e di mettersiin gioco in esperienze concretenelle scuole e nella città, esprimendocreatività e talenti, intercettandole richieste dei coetaneiche per diversi motivi fanno faticaad intrecciare il vissuto deigruppi parrocchiali e delle associazioni.«Shekinah» – parola di origineebraica che indica la presenza diDio nel Tempio di Gerusalemme– è il titolo dell’originale progettodi pastorale della scuola dell’Arcidiocesidi Pesaro, iniziato qualcheanno fa. L’investimento èstato coraggioso, non solo in terminieconomici, ma anche in terminieducativi. Il progetto è natograzie ad una stretta collaborazionetra la pastorale giovanile ela pastorale della scuola, conparticolare riferimento alle scuolesuperiori di secondo grado, eha dato vita ad un «laboratoriopermanente» che coniugasse riflessionee attività, ad un luogo diincontro, di ricerca e di sperimentazione,aperto a tutti indipendentementedall’appartenenzareligiosa.Shekinah si rivolge primariamenteai giovani dalla prima alla quintasuperiore. Vuole essere in strettorapporto con il mondo dellascuola. Gli studenti sono i protagonistidi queste esperienze chesi gestiscono autonomamente, aparte i momenti di formazione edi condivisione coordinati da giovaniadulti che collaborano conl’Ufficio di pastorale giovanile, dipastorale scolastica e di pastoralecatechistica. Sullo sfondosta la convinzione che i ragazzi ei giovani sono portatori di valori,e la loro energia e la loro creativitàpuò davvero contagiare i coetaneie sorprendere gli adulti.La home-page del sito del progetto Shekinah (www.shekinahpesaro.it).Le attivitàNel progetto vi sono numeroseiniziative:– eventi sportivi;–«Scatenarte», ovvero una mostraaperta per un’intera settimanaall’anno per dare ai giovanilo spazio per esporre leproprie produzioni artistiche;– visite culturali;– «Teatro e musical», finalizzatoalla realizzazione di eventi nelterritorio, in collaborazione conil liceo scientifico della città.Due iniziative hanno avuto unsorprendente successo educativo,catalizzando le migliori energiee l’entusiasmo dei giovani: ilL’Ora di Religione dicembre 201014


«laboratorio cinema» e il «laboratoriomusica».Nel «laboratorio cinema», attrezzatodi tutto punto con telecameree postazioni di montaggio, vengonorealizzati cortometraggi eweb-series. In questo ambito, ungruppo di giovani si è cimentatonel progetto «Ciak... si vive», perla realizzazione di un vero film, incollaborazione con il Comune diPesaro. L’iniziativa ha coinvoltoun centinaio di ragazzi, e ha avutoun tale movimento di strutturee talenti da portare all’uscita delfilm «Tutte le piccole cose», che èstato proiettato per una settimananei cinema della città.Il «laboratorio musica» puòcontare su una sala di registrazionedove creare ed incidere ipropri brani. Ogni anno si produceun CD con le canzoni migliori,in collaborazione con «Hope music»del Servizio nazionale di pastoralegiovanile.È stato pure creato uno «spazioradio» sulle frequenze di una radiolocale, realizzando ogni settimanauna trasmissione sul mondogiovanile, e ogni giorno unarubrica per giovani con notizie ecuriosità.Questo laboratorio, nato con lacollaborazione dei docenti di musicadel liceo scientifico cittadino,ha costruito un repertorio modernoe tradizionale di canzoni di diversogenere, valorizzando le capacitàartistiche degli studenti.Il logo del progetto.La formazione umanae spiritualeIl progetto non tralascia la formazionee la crescita umana e spiritualedei partecipanti, proponendoattività di volontariato, esperienzecomunitarie da farsi in luoghisignificativi, incontri con realtàdel territorio o personaggi di riferimentodel mondo giovanile,riunioni tematiche di approfondimento,settimane di convivenza.Ogni anno viene proposta un’esperienzaestiva più ampia, comela Giornata Mondiale dellaGioventù, il «Cammino di Santiago»,la Marcia Francescana, unviaggio-pellegrinaggio in Terrasantacon momenti di confrontocon le comunità cristiane, islamicheed ebraiche.I percorsi formativi sono aperti achiunque. La logica è quelladell’«aggiungi un posto a tavola»:tutti possono parteciparvi, qualunqueprovenienza abbiano equalsiasi sia il loro atteggiamentoriguardo alla Chiesa.Il progetto Shekinah si avvale diun’équipe, alla quale è affidato ilcompito di verificare l’intero progettocon i responsabili dell’Ufficiodi pastorale giovanile e di pastoraledella scuola.Un punto di forza del progetto èla presenza degli «shekinahtori»:sono ragazzi delle scuole superioriche già hanno intrapreso unpercorso di formazione e chehanno il compito di coinvolgere inuovi arrivati e di coordinare lesingole iniziative. Loro stessi sonoin formazione e condividono imomenti forti per la propria crescitae per l’approfondimentodell’esperienza che stanno vivendo.Non va dimenticato «AspettandoShekinah», realtà in cui i ragazzidi terza media, che hanno conclusol’Iniziazione cristiana, sonocoinvolti con progetti e incontrisu misura, in vista di un loro pienocoinvolgimento non appenaarriveranno alle scuole superiori.FORMAZIONELa finalità del progettoAugurandosi che l’originale progettodi pastorale scolastica diPesaro, realizzato nella scuolasecondaria, ne ispiri uno simile,certo adattato, per la primaria,per dare spazio alla creatività deipiù piccoli, liberando le loro risorsee utilizzando diversi mezzi comunicativi,pare opportuno precisareil valore dell’esperienza, sucui Shekinah fa leva. Tale esperienzanon viene intesa come unapura somma di attività interessanti,ma come insieme di occasionidi crescita desiderate, condivise,vissute con piena partecipazione,riflettute e ricomprese informe nuove e ancora più profonde,e suggerisce così un’impostazionedi vita, offrendo nuovicontenuti all’esistenza. Ogni verapartecipazione a un’attività offreopportunità concrete di animazione,di carità, di servizio gratuito,di coinvolgimento personale,guidando sapientemente in uncammino che dal semplice fareconduca progressivamente algusto di impegnarsi, perché sene comprendono le motivazioniautentiche e profonde.«Ci sono coloro che guardano lecose come sono e si chiedonoperché; noi sogniamo cose chenon ci sono e ci chiediamo perché».Questa frase di RobertKennedy, scelta come slogandell’intero progetto, precisa la finalitàdell’iniziativa: far sognare igiovani, scommettendo su di loroe sui loro talenti.La Cattedrale di Pesaro.MAURIZIO VIVIANIdicembre 2010L’Ora di Religione15


percorsididatticiSCUOLA DELL’INFANZIA UNITÀ DI LAVORO / 4La nascita di GesùCeciliaBrenteganiGiuseppinaZuccariAlcune riflessioni per l’insegnanteLa data di nascita di Gesù non è esplicitamenteriportata né dai Vangeli, leprincipali fonti storiche su Gesù, né dallealtre fonti extra-cristiane. Oggi vi è sostanzialeaccordo tra quasi tutti gli studiosinel collocare la nascita di Gesù trail 7 e il 6 a.C. Infatti i Vangeli di Luca eMatteo collocano la nascita di Gesù negliultimi anni di re Erode il Grande. Secondola maggior parte degli storici, infatti,Erode sarebbe morto nel 4 a.C.,anche se vi sono state e vi sono tuttoraripetute proposte di altre date. La datazionetradizionale della nascita di Gesùall’anno 1 a.C., il cui anno successivo è ilprimo del calendario giuliano-gregoriano,risale al monaco Dionigi il Piccolonel VI secolo. Questa datazione si discostacomunque solo di uno o due annidalla datazione fornita dai Padri della Chiesasin dal II-III secolo. L’istituzione della festa liturgicadel Natale, come ricorrenza della nascitadi Gesù, e la sua collocazione al 25 dicembre,è tardiva (IV secolo).La descrizione della nascita o natività di Gesùè contenuta nei Vangeli secondo Matteo e secondoLuca, oltre che nel Protovangelo di Giacomo.I testi di Matteo e Luca concordano sudue eventi centrali, che «realizzano» due profeziedell’Antico Testamento: la nascita di Gesùa Betlemme (Michea 5,1), da una giovane vergine(Isaia 7,14). Entrambi i Vangeli raccontanoinoltre della nascita al «tempo di re Erode», riferisconoil nome dei genitori (Maria, promessasposa di Giuseppe) e attribuiscono il concepimentoverginale all’opera dello Spirito Santo.È molto importante che l’insegnante accosti ibambini all’evento del Natale cristiano, tramitela lettura semplice del Vangelo e raccontimolto sobri.I TSC (Traguardi per lo Sviluppo delle Competenze)relativi all’IRC coinvolti in questa 4 a UdL sonoriferiti in modo prevalente ai seguenti CEE (Campidi Esperienze Educative): il sé e l’altro; il corpoin movimento; linguaggio, creatività, espressività;i discorsi e le parole. (Si possono trovare iTSC enunciati per esteso all’interno della programmazioneannuale pubblicata nel numero disettembre de «L’Ora di Religione» con i riferimentispecifici alla normativa).Gli Obiettivi di apprendimento da raggiungere sono:ricercare e riconoscere alcuni linguaggi simbolicie figurativi caratteristici della festa del Natale;ascoltare e comprendere il senso religiosodel Natale; ascoltare le narrazioni evangeliche enarrarne i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi.I destinatari dell’UdL sono i bambini di 3, 4 e 5anni, e i luoghi utilizzati per l’attività sono l’aula,il salone o il teatro.Materiale (le indicazioni per allestire il Calendariod’Avvento sono state descritte nel numero di novembrede «L’Ora di Religione») utile per completarel’allestimento del calendario d’Avventosono le sette stelle rimaste da esplorare e le immagini-oggetticorrispondenti che sono: un corod’angeli, un pastore, il bambino Gesù, una strada,una finestra, la natività e un rigo musicalecon alcune note. È opportuno procurarsi alcuniteli di vario colore: dorato, verde, bianco, giallo,azzurro, rosso e variopinto, e una Bibbia.È sempre necessario stampare i disegni, ingrandirei tre messaggi degli angeli, predisporre...ecc., seguendo le istruzioni contenute nella proposta.L’Ora di Religione dicembre 201016


PROPOSTEOPERATIVEL’attività proposta è la seconda parte di quella iniziata nel mesedi novembre (vedi L’Ora di Religione n. 3). Dove è necessario,ci saranno i richiami alla prima parte.Tutte le citazioni bibliche sono tratte da: PAT ALEXANDER,La mia prima Bibbia, <strong>Elledici</strong>, Leumann (Torino) 1997,pagg. 284-301.INFANZIAI disegni in bianco e nerorelativi alle stelle sononell’Area riservata.6 a stella: UN CORO D’ANGELI - L’ANNUNCIOAppeso alla porta dell’aula c’è il calendario d’Avvento che ci accompagna da qualche settimana; essoraffigura un cielo stellato e le sue stelle indicano varie date. Abbiamo scoperto e realizzato vari giochi corrispondentialle prime 5 stelle.Dietro la sesta stella scopriamo che è raffigurato uncoro d’angeli.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamonella stanza dove scorgiamo un ampio telo dorato,tre messaggi e tre paia di ali da indossare.• Tutti i bambini si siedono intorno al telo e ascoltanol’insegnante che, indossando il primo paiod’ali, annuncia: «Avrai un bambino, un bambinodavvero speciale. Si chiamerà Gesù. Sarà il repromesso da Dio. Suo padre sarà Dio stesso».L’insegnante chiede ai bambini: «Vi ricordate chidice queste parole? A chi le rivolge?».• L’insegnante indossa il secondo paio d’ali e proclama:«In una notte speciale nel cielo ci fu un lampo diluce. Era la luce di un angelo. Quell’angelo parlò aipastori a voce chiara e forte: “Porto una buonanotizia! La notizia più bella mai sentita! Per voi eper tutto il mondo! Oggi, a Betlemme, è nato il vostrore! Il Re promesso da Dio! Andate a vederlovoi stessi! Lo troverete che dorme in una mangiatoia!”».• Ora le ali vengono indossate da un bambinoche ripete il messaggio dall’angelo ai pastori.«Terminato l’annuncio un coro di angeli canta:“Gloria a Dio nel cielo... e pace sulla terra!” e mentresi allontana, quel canto resta nel cuore dei pastoriche tornando alle loro pecore ripensano aquel Re-bambino e fischiettano quel motivo».I bambini e le bambine imparano la canzone «Vi annunciola gioia» (in cd, AA.VV., Gloria all’Emmanuele,Paoline, Roma 2001) e provano a fischiettarne ilmotivo del ritornello: «Gloria a Dio nell’alto dei cielie pace in terra agli uomini, oggi è nato per noi il Signoreil Messia, il Dio-con-noi».7 a stella: PASTORE - «SE FOSSI UN PASTORE»La settima stella nasconde l’immagine di un pastore.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamo nella stanza dove scorgiamo un telo verde con sopra uncappello da pastore.L’insegnante racconta: Siamo pastori e abbiamo già camminato per tutta la giornata; ora ci sentiamostanchi, ma raccogliamo le ultime energie per guidare le nostre pecore verso un riparo.continuadicembre 2010L’Ora di Religione17


INFANZIALa notte sta calando e per questo cerchiamo un rifugio. Vediamo di lontanoun luogo nel quale riposare; sistemiamo le pelli per farne un morbidoletto e ci sdraiamo sopra di esse. Mentre scende il buio i nostriocchi si chiudono, il nostro corpo si rilassa e ci addormentiamo profondamente.Nel silenzio qualcosa ci ridesta: è una luce, una melodia e un movimentoche si fanno sempre più intensi. I nostri occhi annebbiati dalsonno fanno fatica a vedere cosa succede. Tuttavia vogliamo vederebene e così la nostra mente si fa sempre più attenta e nel fascio diluce si intravede...L’insegnante chiede ai bambini: «Chi vedono i pastori?». Un coro di angeli ela voce di uno di essi parla loro.Alcuni bambini saranno pastori, altri le pecore, altri gli angelidel coro. Se possibile, preparare diversi cappelli «da pastore»per i «pastori» e un po’ di lana per le pecore, utilizzarele ali della sesta stella. Tutto si può realizzare con cartacrespa colorata e cartoncino. I bambini mimanociò che l’insegnante racconta.«Sulle colline, all’aperto, le pecore erano custodite nel loro recinto. Un robusto muro di pietracon spine acute in punta non lasciava entrare gli animali feroci. E i pastori facevano la guardiaalle loro greggi per tutta la notte. Era tutto buio. Era tutto silenzio, poi all’improvviso nel cieloci fu come un lampo di luce, una luce così forte che accecava gli occhi. Era la luce di un angelo.Quell’angelo parlò ai pastori a voce chiara e forte: “Porto una buona notizia! La notizia piùbella mai sentita! Per voi e per tutto il mondo! Oggi, a Betlemme, è nato il vostro re! Il Repromesso da Dio! Andate a vederlo voi stessi! Lo troverete che dorme in una mangiatoia!”.E subito il cielo si riempì di voci angeliche: “Gloria a Dio nel cielo... e pace sulla terra!”. Poi, d’uncolpo tutto fu di nuovo buio, tutto silenzio. I pastori fecero un respiro profondo. “Dobbiamo farecome ha detto l’angelo. Le pecore sono fin troppo al sicuro”. Così andarono a Betlemme».Dopo la drammatizzazione, l’insegnante chiede aibambini di immaginare e raccontare: «Se io fossiun pastore, cosa farei?». Ogni bambino, a turno, indossaun cappello da pastore e mima la soluzioneda lui pensata.I bambini hanno prestato attenzione al racconto dell’annuncio ai pastori?8 a stella: IL BAMBINO - È NATO PER TUTTIL’ottava stella fa scoprire l’immagine di Gesù bambino.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamonella stanza dove scorgiamo un telo bianco, una Bibbia,un po’ di paglia e la statua del bambino Gesù.Seduti sul telo, l’insegnante racconta che Giuseppee Maria si erano messi in viaggio verso Betlemmeper il censimento chiesto dall’imperatore romano, ilquale voleva conoscere tutte le persone che vivevanonei Paesi governati da lui. Maria stava per darealla luce il suo bambino, ma giunti a Betlemmenon trovarono stanze. L’unico posto libero era unluogo dove dormivano gli animali: una stalla. L’insegnantelegge:«Maria partorì il suo bambino. Non c’era neanche una culla in cui mettere il bambino. C’era solouna mangiatoia, dove andavano a mangiare gli animali. Giuseppe la riempì con un po’ di pagliapulita, mentre Maria fasciava il suo bambino. E il piccolo Gesù dormì sistemato in quellamangiatoia...».L’Ora di Religione dicembre 201018


Poi l’insegnante spiega ai bambini chequel bambino è speciale. Davanti aGesù i pastori aprono gli occhi e il cuoree riconoscono che il loro Dio si è fattovicino ad ogni uomo. Felici tornano acasa e cantano insieme agli angeli.I bambini-pastori con il cappello, i bambini-pecore,i bambini-angeli con le alicantano insieme il canto del «Gloria».I bambini, aiutati dall’insegnante,costruiscono la statuina di Gesù bambino.Prendono un pallina da tennis, disegnanoocchi, naso, bocca e dipingono con unpennarello indelebile i capelli; incollano sottoalla pallina un tappo di sughero e lo ricopronocon un po’ di tela bianca.Infine lo depongono su un ciuffo di paglia.Questo può essere un lavoro individuale, ma anchedi gruppo elaborato da pochi bambini che si integranocon quelli diversamente abili o con difficoltà.INFANZIA9 a stella: LA STRADA - Gioco motorio edrammatizzazione «in cammino verso...»Con la nona stella si scopre l’immagine di una strada.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamo nella stanzadove scorgiamo al suo centro un telo giallo, una Bibbia, lastella, il cappello da pastore, alcuni sassi, una boraccia e un dono.• Siamo in cammino verso la grotta sul sentiero pieno di sassi,mentre la stella illumina la notte.L’insegnante accompagna ladrammatizzazione leggendoadagio:Verso Betlemme erano incammino anche i pastori.«Lì trovarono il re neonato,proprio come l’angeloaveva detto loro. Non lotrovarono in un palazzo.L’insegnante e i bambini allestiscono la scena per il gioco.Distribuiscono i sassolini sul pavimento definendo un percorso;pongono la stella (come indicato nel numero di novembre) soprala statuina del bambino Gesù. Con la torcia illuminiamo la stradasulla quale stanno camminando i pastori con alcuni doni in mano.Mettiamo a disposizione alcuni doni e invitiamo i bambinia scegliere uno degli oggetti e a percorrere la strada, tracciatacon i sassolini. Il loro compito è quello di mimare la scenanarrata, di seguire la luce della stella e il canto degli angelicosì da giungere davanti a Gesù.Giunti davanti alla grotta depongono i loro doni.Nemmeno in una casa. Neanche in un albergo. Lo trovarono in una mangiatoia, nella stalladove dormivano gli animali. I pastori raccontarono a Maria e a Giuseppe tutto quello che era accaduto:“Improvvisamente nel cielo c’è stato un lampo di luce e l’angelo ci ha parlato! ‘Oggi, aBetlemme, ci ha detto, è nato il vostro Re. Il re promesso da Dio! Andate a vedere di persona!’”.Maria ascoltava. Quella era una notte da ricordare. Lei non l’avrebbe mai dimenticata. I pastoritornarono indietro per le strade buie. Presto sarebbe arrivato il mattino. Dovevano andare aguardare le loro pecore. Gli abitanti di Betlemme li sentirono passare e sentirono le loro voci fortie profonde di pastori, che cantavano e lodavano Dio: erano i primi canti natalizi!».Durante la drammatizzazione, i bambini cantano lacanzone «Grande stella» (Il testo della canzone di D.OLIOSO si trova in «L’Ora di Religione» n. 4, 2009/10,p. 23. Vedi anche l’Area riservataagli abbonati: www.scuola.elledici.org).I bambini hanno ascoltato/partecipato con interesse alla drammatizzazione?continuadicembre 2010L’Ora di Religione19


INFANZIA10 a stella: LA FINESTRAcomposizione di collage-regaloLa decima stella offre la seconda immaginedella finestra.Seguendo la musica e la stella luminosa,entriamo nella stanza dove scorgiamosul telo azzurro una finestra di cartonee i disegni di pastori, dei raggi di sole,di pecore, del bambino Gesù, di Giuseppee Maria e di pezzi di cielo.La finestra (come indicato nel numero dinovembre) sarà l’elemento simbolico dalquale i genitori potranno «ammirare» ladrammatizzazione realizzata dai bambinipiù piccoli che mimano le azioni deipastori in cammino per incontrare il Rebambino.Infine, tutti raccolti e seduti, invitiamo ibambini ascoltano la poesia: «Dormipiccino».«E quando fu la sera, / Maria si sedettaL’alternativa per i bambini più piccoli è quelladi abbellire lo spazio cornice, a forma di finestra,attorno all’immagine della Natività, incollando farinao carta crespa gialla sul contorno del quadroe colorando il tutto con tempera dorata.I bambini più grandi realizzano un cartoncinodi Natale a forma di finestra. Su un lato realizzanocon i disegni a disposizione la scena della natività.Con la tecnica del collage uniscono le varie immagini:l’angelo, i pastori, Maria e Giuseppe, un raggio di lucee pezzi di cielo (vedi in Area riservata). Sull’altro latopossono realizzare con la stessa tecnica e coni disegni della 4° stella (mese di novembre) la scenadell’Annunciazione (Op. cit.). Su lati esterni scrivono«BUON NATALE» o altre frasi inventate da loro.Sarà un bellissimo regalo e un modo originaleper augurare Buon Natale ai genitori.sola. / Sedette sola nella stalla nera, / e cantava, cullando il suo bambino: / “Dormi dormi mio piccino / dormidormi mio bel fiore. / Io sono la tua mamma, / tu il mio Signore”» (L. MAGNANI, «L’educatore italiano»,Fabbri).11 a stella: LA NATIVITÀ - LA FESTA DEI CRISTIANILa penultima stella raffigura la Natività.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamonella stanza dove scorgiamo sopra al telo rosso c’èun presepe e una grande caramella avvolta in trecarte e con la parola «NATALE» scritta sull’esterno(vedi 1 a stella del mese di novembre).I bambini scartano la prima carta che avvolge lacaramella e raccontano perché è bello il Natale.Sulla seconda carta sono scritte le parole-atteggiamentiche vivono i cristiani nel periodo del Natale:«GIOIA» e «GRATITUDINE».Sulla terza carta ci sono le parole-significato: «Nataleè per i cristiani un tempo di festa»; «è un momentoper gioire come fecero i pastori», «Maria eGiuseppe davanti al Re-promesso da Dio»; «è lafesta per l’incontro con Gesù». Infine i bambiniscoprono che nella grande caramella c’è un panettone.I bambini hanno compreso il significato del Natale cristiano come festa?12 a stella: NOTE SUL RIGOMUSICALE - Ricerca dei «segni» della festaL’ultima stella porta la data del 24 dicembre e cisvela un rigo musicale.Seguendo la musica e la stella luminosa, entriamonella stanza dove scorgiamo un telo variopinto, unalbero di Natale, un presepe, le stelle, il panettone ele candele accese.Utilizzando gli oggetti a disposizione che sono statirealizzati durante tutto il percorso, tutti i bambinisono coinvolti nell’organizzazione di una festa cantandoe mangiando insieme.L’Ora di Religione dicembre 201020


Natale è... volersi bene / Natale è fare festa insiemeNatale è... una stella / Natale è la notte più bella / Rit.Per favorire il collegamento ad altri ambiti interculturalie interreligiosi in questa attività possonoessere coinvolti anche i bambini che non si avvalgonodell’IRC rendendoli protagonisti dei preparativie nel formulare gli auguri di BUON NATALE.Tutti i bambini sono invitati a sedersi in cerchio: lastanza è semibuia. L’insegnante accende le quattrocandele della corona d’Avvento (vedi 2 a stella) espiega ai bambini che quella luce aiuta a vedere benele cose e le persone che ci circondano. Un bambinoalla volta si avvicina alla corona d’Avvento eprova a dire che cosa ha fatto o farà lui per renderebella la festa.I bambini hanno riconosciuto alcuni segni della festa del Natale?INFANZIAPer rendere più gioiosa la festa cantiamo tutti.Al ritornello i bambini battono le mani a destra e asinistra, e quando si canta la parola «è!» si alzano lebraccia tenendo le mani ben aperte. L’insegnante ei bambini possono continuare la canzone aggiungendole frasi che loro stessi hanno pensato sul«Natale è...».Natale è...Natale è... una canzone / Natale è una storia d’amoreNatale è... un Bambino / Natale è sentirsi vicinoRit.: Natale, Natale... è!Natale è... un grande dono / Natale è se io ti perdonoNatale è... un dolce bacio / Natale è un forte abbraccio / Rit.Natale è... una luce / Natale è una poesia di paceNatale è... l’arcobaleno / Natale è il tuo viso sereno. / Rit.(cd di DOLORES OLIOSO, «Esploriamo la vita», Guida didattica, Il Capitello-<strong>Elledici</strong>)Terminato il canto, tutti i bambini si coinvolgononell’apparecchiare la tavola, nell’addobbarla condecorazioni natalizie, nel mettere come centrotavolala corona d’Avvento con tutte le candele accesee nel condividere insieme una bella fetta di panettone.CECILIA BRENTEGANI - GIUSEPPINA ZUCCARIdicembre 2010L’Ora di Religione21


INFANZIAINTORNO ALLASTORIAL’orsetto Misha22isha era un orsacchiotto di peluche.Aveva le piante dei piedi inM velluto rosso, due bottoncinicome occhi e un naso di fiocchidi lana. Apparteneva ad una bambina capricciosa,che a volte lo colmava di coccole ea volte lo sbatteva di malagrazia sul pavimentotirandolo poi su per le delicate orecchiedi stoffa. Lo dimenticava spesso negliangoli impolverati della casa e capitava ancheche per giorni interi non gli rivolgessela parola.Così, un bel giorno, Misha prese la decisionepiù importante della sua vita: scappare.Approfittò della confusione dei giorni cheprecedevano il Natale, infilò la porta e siriprese la libertà. Se ne andò nella neve battendoi tacchi, felice come non era mai stato. Girovagandofece scoperte meravigliose: gli alberi, gli insetti,gli uccelli, le stelle.Misha sgranava gli occhi: era tutto così incredibilmentebello.Venne la sera di Natale, quella in cui tutte le creaturesono invitate a fare una buona azione. Mishasentì il suono di campanelli. Vide una renna checorreva, tirando una slitta carica di pacchetti avvoltiin carta colorata. La renna notò l’orsacchiotto,e per ricambiare il saluto si fermò davantia lui. Gli raccontò, con molta cortesia, che sta-BrunoFerreroAnnaPeirettiva sostituendo Babbo Natale, il quale era troppovecchio e malandato e con tutta quella neve nonpoteva andare in giro.La renna invitò Misha a salire sulla slitta.E così Misha cominciò a girare città e paesi sullaslitta magica di Babbo Natale. Aveva sempre immaginatoche fosse proprio lui a deporre in ognicamino un regalo. Quella notte Misha era pieno digioia.Se fosse rimasto il piccolo povero giocattolo,avrebbe mai conosciuto una simile emozione?Ecco, la slitta arrivò all’ultima casa: era una miseracapanna ai margini del bosco. Lì viveva unmisero bambino.Misha cacciò la mano nel gran sacco, cercò, frugò:non c’era più niente!


la notte dove gli piaceva tanto gironzolare e, alzandole spalle, mettendo avanti una zampa dopo l’altra,uno-due, uno-due, decise di fare la sua buona azionedi Natale: entrò nella capanna. Si rannicchiò, facendosispazio in una scarpa.Così aspettò il mattino, quando il bambino avrebbestretto il suo dono forte tra le braccia, felice.INFANZIA«Renna, renna! Non c’è più niente nel tuosacco!».«Oh no!», gemette la renna.L’indomani, svegliandosi, un bambino avrebbe trovatole sue scarpe vuote davanti al camino...No, non avrebbe dovuto accadere!La renna guardò Misha con i suoi occhi profondi. AlloraMisha sospirò, abbracciò con un colpo d’occhioChe significato haquesta storia?Misha è un orsacchiotto, simbolo delgiocattolo più amato dal bambino,ma anche – talvolta – oggetto dellasua rabbia. Il bambino spesso trasferiscesul giocattolo le proprieemozioni, positive e negative, instaurandocon esso un’autentica relazione.La bambina capricciosa non sempredimostra sentimenti di affetto per Misha.Non è coerente; coccola, mamaltratta anche il suo peluche. Misha,attraverso un lungo viaggio,scopre la gioia di farsi dono per unaltro bambino. Una nuova relazioneè instaurata, basata sul riconoscimentoreciproco dei propri bisogni.Come raccontarela storia?Nel tempo di attesa del Natale, quando l’idea del dono èpresente in maniera profonda nel bambino (attesa dei doni,richiesta dei regali, preparazione dei pacchi), la storiadi Misha ha un grosso valore esperienziale. I bambini siidentificheranno facilmente nella bambina capricciosa, maanche nell’attesa dei doni del bambino che vive ai marginidel bosco. Il narratore può tenere in mano un orsacchiottodi peluche, animando la storia. L’ingresso della renna nellavicenda può essere facilmente rappresentato con un pupazzo.Il suono dei campanellini della slitta si può riprodurre.Con questi, e altri, piccoli accorgimenti il bambinoaccompagnerà l’ascolto con la partecipazione in una semplicerappresentazione.23


INFANZIACONVERSAZIONE DEI BAMBINIL’insegnante guida la conversazione con semplici domande e registra gli interventi dei bambini.Chi è Misha?Com’è fatto?Perché scappa dalla casa della bambina?Chi incontra Misha, la notte di Natale?Tu sai com’è fatta una renna?Ne hai mai vista una?La renna e Misha non hanno più regali, ma c’è ancora un bambino che lo aspetta; che cosasuccede?Ti piace questo finale?Sei contento che anche il bambino della casa nel bosco abbia il suo regalo?PER COLORARE LA STORIANell’Area riservata agli abbonati (www.scuola.elledici.org)puoi trovare i disegni relativi alla storia da colorare.24GIOCARECON LA STORIAIl mio pelucheI bambini sono disposti in cerchio nell’aula di psicomotricità.Ciascuno ha portato da casa il suopeluche preferito; a turno, entrando nel cerchio, lopresenta agli altri. Appena il bambino dice il nomedel suo peluche, tutti applaudono.Racconta poi le sue caratteristiche fisiche, ma ancheil suo carattere (il peluche, ricordiamolo, sostieneil bambino nel gioco simbolico ed è un personaggioa tutti gli effetti).I bambini in cerchio pongono domande, avanzanole loro curiosità.A conclusione di ogni presentazione il bambino siinchina, fa in modo che si inchini anche il peluche,e saluta. Rientra nel cerchio, lasciando la posizionecentrale ad un altro compagno.I caminiI bambini sono sparsi nell’aula di psicomotricità;stanno seduti per terra a gambe incrociate e tengonole braccia in avanti, con le mani chiuse (si formaun cerchio con le braccia). Ogni bambino rappresentacon il suo corpo un camino.Ecco, arriva Babbo Natale, ovvero un bambino chetiene in mano un regalo; passa tra i compagni lasciandolodentro un camino (lo posa dentro lebraccia di un compagno). Il bambino che ha ricevutoil dono si alza in piedi e scambia il suo postocon chi personificava Babbo Natale. Va con il regaloscegliendo il camino in cui lasciarlo.Il gioco si svolge ascoltando musiche natalizie.Quando la musica si ferma, chi ha in mano il regaloin quel momento può aprirlo: diventa suo.Il gioco prosegue con un altro pacchetto, un altroregalo, un nuovo bambino assume il ruolo di BabboNatale.


ATTIVITA. . criai gicaiPer cominciare si coinvolgonoi genitori nella ricerca di materiali di recupero, i più vari.I bambini lavorano poi alla suddivisione dei materiali in vari contenitori.Lavorano in piccoli gruppi omogenei per età alla progettazione di un giocattolo:bambole realizzate con ritagli di stoffe e utilizzandocome testa un pallina dipinta;case delle bambole realizzate con scatole dicartone;piccole scatole di cartone utilizzate per realizzarevagoni di un trenino in cui le ruote sonorese da bottoni;piccole scatole di cartone per realizzaremacchinine;il manico della scopa si trasforma in un cavallo;i vasetti dello yogurt diventano elementi diun memory dei colori.INFANZIAPICCOLI DONI, NO AL CONSUMISMOMisha insegna ai bambini che non c’è gioia piùgrande del farsi dono per qualcuno che vogliamoamico, sempre. I bambini allora sono invitatia realizzare con impegno un piccolo dono,o biglietto augurale, per una persona a cui voglionobene. Si insiste sul fatto che i doni piùbelli non sono quelli acquistati sull’onda delconsumismo, ma i doni costruiti appositamenteper quella persona. Qualche idea?Una cornice dipintae decorata a piacere,per esempio con le pigne!Decorazioni per vetri (vetrofanie)realizzate con gli appositi window colorssu plastica trasparente.BRUNO FERRERO - ANNA PEIRETTI25


percorsididatticiSCUOLA PRIMARIA UNITÀ DI LAVORO / 4Creati per la felicitàUn dono per farti feliceRosannaFerrarottiGianluigiFerrarottiNote per l’insegnanteL’obiettivo di questa UdL è quello di stimolaregli alunni a riflettere sul sensodel dono, a scoprire, cioè, il significatoautentico che accompagna il gesto deldonare, spesso vissuto come un doveree un obbligo sociale.Il Natale vicino è un’occasione educativamolto favorevole: educa al senso dellameraviglia, dello stupore, dell’attesa edella speranza, al significato che assumonoil dono e l’augurio, inteso comeun desiderare il bene degli altri. La propostaoperativa accompagnerà quindigli alunni a scoprire i molteplici significatidel dono (festa, affetto, condivisione,relazione) e i valori di gratuità e diriconoscenza che lo caratterizzano.Come al solito, l’insegnante darà spazioalle esperienze e alle informazioni inpossesso degli alunni sulla varietà e qualità deidoni, sui loro rituali, sui sentimenti che li accompagnano,indirizzando poi l’attenzione sulleorigini dell’usanza di scambiare doni a Natalee su alcune figure significative di «portatoridi doni».Nell’ambito dell’IRC gli alunni saranno guidatia riflettere sulla gratuità dei doni ricevuti daDio Creatore e sul significato che assume per icristiani la festa del Natale, che celebra nellagioia e nella riconoscenza il dono che Dio hafatto agli uomini: suo Figlio Gesù. Saranno propostealcune letture bibliche: l’annuncio delprofeta Isaia, l’attesa di Maria e di Elisabetta, ildono dei pastori e dei Magi.OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOConoscere Gesù di Nazaret come il Messiapromesso da Dio e come l’Emmanuele, ilDio con noi, dono del Padre agli uomini.Conoscere l’annuncio, fatto dai profeti, di unMessia e Salvatore.Ascoltare, leggere e saper riferire l’episodioevangelico della nascita di Gesù.COMPETENZEScoprire nel dono il significato di festa, affetto,relazione, condivisione.Provare sentimenti di gioia e gratitudine peri doni ricevuti.Conoscere il significato di usanze natalizielegate al dono.Riconoscere il significato cristiano del Natale.L’Ora di Religione dicembre 201026


PROPOSTEOPERATIVE1. Osservare-raccontarePRIMARIALa conversazione sarà stimolata dall’immagine riprodottaqui a fianco (o da una simile a disposizionedell’insegnante) e dalla seguente filastrocca:Per me il dono è una sorpresa,non importa quanto pesa;è un bacino di perdonose non sono stato buono;me piace farlo a te,a te piace farlo a me,ed è proprio un gran peccatose lo fai perché obbligato.(AA.VV., L’alfabeto del cittadino,collana Contromafia, Fatatrac, Firenze 1995)Traccia per la conversazione• Che cosa fa il bambino raffigurato nella foto?• Quali sensazioni suscita in te l’immagine?• La filastrocca mette in evidenza alcune caratteristiche che contraddistinguonoil dono: quali sono?• Ne conosci altre? Quali?• Tu fai dei regali? A chi? In quali occasioni?• Ricevi dei regali? Da chi? In quali occasioni?• Che cosa ti spinge a fare dei regali?• Aspetti che il gesto sia ricambiato?L’insegnante scriverà quindi alla lavagna queste parole:COMPRARE – IMPRESTARE – DONARE echiederà agli alunni di confrontare tra loro i significatidi quelle azioni (comprare: l’oggettodiventa mio perché lo pago;imprestare: l’oggetto dovràessere restituito; donare: ricevol’oggetto gratuitamente ed èmio per sempre). Le osservazionisaranno discusse, richiamandoanche alla memoria una situazioneche spesso si verificatra compagni: di un oggetto «regalato»viene richiesta la restituzione,magari dopo un litigio...Questo che cosa significa?2. Cercare-riflettere-farea) I regali: soltanto delle cose?Sul tavolo gli alunni troveranno dépliants pubblicitarie pagine di riviste con immagini di giochi, capidi abbigliamento, libri, ecc. L’insegnante li inviterà ascegliere tra quelle offerte il regalo che vorrebberoricevere e con le immagini ottenute farà costruireun cartellone. Quei regali rendono felici? Perché?Manca qualcosa nella rassegna fatta?L’insegnante farà notare che esistono anche donidi altro genere capaci di procurare gioia: l’aiutoofferto da un amico, il «fare pace» dopo un litigio,l’affetto delle persone care, le bellezze dellanatura...Il cartellone sarà arricchito con queste altre immagini,disegnate o ritagliate da riviste.b) Il dono più grande. Dall’esame delcartellone emergerà una domanda: qual è, secondogli alunni, il regalo più bello fra quelli illustrati? Laconversazione porterà a scoprire che il dono piùprezioso ricevuto è quello della vita. Da chi l’hannoavuto? Chi lo conserva, lo cura, lo arricchisce continuamente?Sul quaderno ognuno disegnerà questepersone e ne scriverà i nomi. L’insegnante, intanto,farà capire ai bambini che il dono della vita èreciproco e che, per queste persone, ognuno di lororappresenta un dono.c) Portatori di doni. Il Natale, percepitoda tutti, ma con maggiore intensità dai bambini,come festa dei doni, può suggerire un’attività di ri-dicembre 2010L’Ora di Religione27


PRIMARIAd) I doni come augurio. Una ricercapiù specifica, riservata agli alunni di 4 a e di 5 a , potràessere collegata all’area di Storia, in relazione aiquadri di civiltà studiati. Forniamo alcune notizie inmerito a due popoli antichi.● Nella Roma antica, nella settimana tra il 17 e il24 dicembre, si festeggiavano i Saturnali in onoredel dio Saturno. In quei giorni le persone si scambiavanodei doni, tra cui delle candele: la loro lucedoveva alimentare magicamente il fuoco indebolitodel sole invernale, in modo che la terra ricevesseil calore necessario per produrre i nuovi frutti.All’inizio dell’anno era inoltre usanza donare adamici e parenti ramoscelli di alloro e di ulivo accerca(da svolgere magari in collaborazione conl’insegnante dell’area linguistica e antropologica)sulle figure di personaggi, reali e fantastici, a cui latradizione assegna il ruolo di portare i doni: BabboNatale, la Befana, Gesù Bambino, san Nicola, sanMartino, san Basilio, santa Lucia, i Magi... Utilizzandolibri, riviste e Internet gli alunni potranno raccoglierenotizie su queste figure. L’insegnante avràcura di sottolineare come la tradizione nataliziaspesso abbia origine dalla testimonianza di carità edi amore verso i poveri offerta da alcuni santi (vedisan Nicola, santa Lucia, san Martino, san Basilio).(Per notizie sulle tradizioni natalizie vedi il sitowww.dienneti.it/feste/natale.htm)Nel box sottostante sono riportate alcune tradizioniche evidenziano la reciprocità del dono e la riconoscenzacon cui esso viene accolto: la felicità chearreca non viene vissuta in modo egoistico, ma inuna relazione di affetto e di gratitudine.In Spagna e in Argentina un’antica tradizione vuole che aportare i doni ai bambini siano i Re Magi. È questo il motivoper cui in molte case i bambini lasciano davanti alla portad’ingresso le scarpe o le pantofole riempite di erba e dibiada e delle ciotole d’acqua per ristorare i cammelli chehanno trasportato i doni e per ringraziarli del loro servizio.Anche in Olanda i bambini dispongono all’ingresso dellescarpe in cui mettono fieno, carote e zucchero per sfamareil cavallo di Sinter Klaas, il loro Babbo Natale.compagnati da fichi e mele, come augurio per unanno dolce come quei frutti. I ramoscelli, staccatida un boschetto consacrato a Strenia, dea dellafortuna e della felicità, si chiamavano strenne. Conquel nome furono in seguito definiti i doni di variogenere scambiati come augurio di prosperità.● Presso i Germani e alcuni popoli del Nord Europail dio Odino, le cui funzioni erano numerose,veniva anche rappresentato come un vecchiobenevolo dalla lunga barba, che visitavaperiodicamente il suo regno sugli sci o su uncarro trainato da renne. Nella gerla o sulla slittaportava dei doni per coloro che lo pregavano.e) Un dono per te. Ci sembra superfluoricordare all’insegnante quanto sia importante sulpiano educativo concedere agli alunni l’opportunitàdi creare in classe dei doni da offrire a genitori eparenti in occasione del Natale. Su libri e riviste leproposte non mancano e l’insegnante potrà sceglieree far scegliere. Piccoli regali potranno esserepreparati anche per i compagni: con i biglietti auguralisaranno disposti in una scatola o in un cestodecorato e distribuiti nel corso della tradizionalefesta prima di Natale. Nella rubrica «Lavoriamocon Job» (pagg. 36-37) sono proposti i modelli percostruire due biglietti natalizi.f) Canti natalizi. La terza fase dellapresente proposta, che riguarda in modo specificoil significato religioso del Natale, può essere introdottadall’esame di immagini riguardanti la Nativitàe dall’ascolto di canti e musiche natalizie. «Tuscendi dalle stelle», «Stille Nacht» («Astro del Ciel»,accolto tra i canti cristiani nella versione «Nato pernoi»), «Adeste fideles» («Venite fedeli»), «Bianco Natale»,«Piva piva», «In notte placida» sono alcunetra le composizioni natalizie più diffuse, facilmentereperibili in commercio. L’insegnante potrà spiegarel’origine dei brani più noti (nell’Area riservata agliabbonati www.scuola.elledici.org troverà alcunenote informative) e guidare gli alunni a comprendereche il canto e la musica sono un dono che rendefelice il nostro cuore e danno voce ai sentimenti ealle suggestioni del Natale. Ascolto, esecuzione eriflessione possono stimolare collegamenti conl’area di Musica e Canto.3. Conoscere i cristiania) Isaia annuncia il dono diDio. Gesù è il dono che Dio fa agli uomini. I cristianinel Natale celebrano la venuta di Gesù inmezzo agli uomini: egli è l’Emmanuele, il Dio conL’Ora di Religione dicembre 201028noi. Con gioia ricordano la sua nascita e ringrazianoDio per il suo grande dono di amore.L’insegnante potrà sintetizzare brevemente il lungoperiodo di attesa del Messia vissuto dal popoloebreo, sostenuto nella sua speranza dalla voce dei


profeti. La profezia di Isaia, che proponiamo a titoloesemplificativo in forma abbreviata e adattata,potrà essere letta, commentata, illustrata.Quando tutto sembra buiovedrete una luce che brilla.Nascerà un bambino:un nuovo re per il mio popolo.Nel suo regno ci sarà sempre la pace.Sarà l’Emmanuele, il Dio con noi.(L’insegnante troverà il testo originale completo neicapitoli 7, 9 e 11 del libro di Isaia).La riflessione degli alunni sarà indirizzata a coglierela promessa di un grande dono, quello della salvezza,che Dio fa al suo popolo per bocca del profeta(per l’insegnante che volesse approfondire il sensodella profezia di Isaia rimandiamo all’analisi di GiorgioKannheiser «Isaia e il Natale di Gesù», in «L’Oradi Religione» n. 4, dicembre 2008, pagg. 4-5-6).b) Maria ed Elisabetta attendonoun grande dono. Il Vangelo(Lc 1) presenta due donne che ricevono da Dio ildono di dare la vita: in modo miracoloso sia perMaria, votata alla verginità, sia per Elisabetta, anzianae sterile. Il dono è accolto con trepidazione,ela gioia esplode nel canto di Maria, che loda Dio perla sua grandezza e lo ringrazia per il dono meravigliosoche farà a lei e a tutti gli uomini. Il raccontoevangelico consentirà ai bambini di riflettere sull’atteggiamentodi Maria, sulla gioia procurata in leidal dono, sull’esigenza di condividerlo, sul bisognodi lodare e di ringraziare. Il disegno, la drammatizzazione,un breve testo scritto di commentopotranno dar voce ai sentimenti degli alunni. L’insegnantepotrà anche collegare l’attesa gioiosa diMaria con quello che la liturgia cristiana chiama Avvento:un periodo in cui i fedeli si preparano ad accogliereGesù che nasce.c) Nasce Gesù, dono di Dio. Il raccontodella nascita di Gesù (Lc 2,1-20 e Mt 2,1-11)è talmente ricco nella sua sobrietà da consentirediverse riflessioni. Suggeriamo di indirizzare i bambinialla lettura guidati dalla parola-chiave DONO.Rifletteranno così su alcuni aspetti: un angelo portain dono ai pastori l’annuncio di una «grande gioia,per tutto il popolo»; il canto di altri angeli auguraloro la pace di Dio che li ama; i pastori accorronoalla grotta portando dei doni (la tradizione arricchiscedi questo particolare il racconto evangelico), lodano,ringraziano e non tengono per sé la grandenotizia, ma la diffondono, la partecipano ad altri,condividendo la loro felicità; i Magi offrono al Bambinodoni preziosi e lo adorano, accogliendo il donoche Egli fa a loro e ai tanti uomini che essi rappresentano.Il ricco simbolismo dei doni consentirà all’insegnantedi evidenziare la grandezza dell’evento diBetlemme, la gratuità del dono-Gesù elargito agliuomini, la riconoscenza dei cristiani per questo dono,che è il nuovo patto di amicizia tra Dio e gli uomini.Offrirà ai bambini l’opportunità per dare unsenso alla festa dei doni, per condividerla con glialtri, per dire: «GRAZIE!».Per concretizzare in gesti reali il senso del Nataledonol’insegnante potrà utilizzare le proposte cheriterrà più opportune, proponendo ad esempio aglialunni un’adesione alle numerose iniziative benefichee di condivisione promosse dalla parrocchia oda varie istituzioni.Una piccola, semplice proposta che sollecita glialunni, anche i più piccoli, a scoprire la gratitudinecome parte essenziale del dono ricevuto, può esserela seguente. I bambini saranno invitati a usarela parola «grazie» in modo non formale e frettoloso.«Grazie, mamma, per avermi stirato i jeans», è piùautentico di un semplice: «Grazie, mamma», perchéesprime una riflessione: la mamma ha impiegatodel tempo, magari era anche stanca, ha volutoaccontentarmi, mi vuole bene... E nella preghieraa Gesù Bambino ognuno troverà sicuramente isuoi motivi per dire: «Grazie, Gesù, che sei natoperché...».PRIMARIAVerifica e ValutazioneAttraverso la conversazione, lo svolgimento delleattività proposte, l’osservazione dei comportamenti,l’insegnante verifica apprendimento e interesse,e valuta se l’alunno:– ha scoperto il valore del dono;– prova gratitudine per i doni che ha ricevuto e lasa esprimere;– conosce il significato del Natale cristiano comedono di Gesù agli uomini;– conosce e sa riferire l’episodio evangelico dellanascita di Gesù.Gli Allegati 1, 2 e 3 costituiscono dei modelli dischede per la verifica.dicembre 2010L’Ora di Religione29


PRIMARIAALLEGATI. Quanti doni per me!✔ Nel pacco vuoto disegna il regalo di Natale che Dio ha fatto a tutti gli uomini.✔ Colora i contenuti dei pacchi regalo.L’Ora di Religione dicembre 201030


2. CruciverbaPRIMARIA23112345VERTICALI1. Il profeta che annunciò il dono di Dio2. Il luogo in cui nacque Gesù3. I sapienti che portarono a Gesù ricchi doniORIZZONTALI1. La cugina di Maria2. La mamma di Gesù3. La festa della nascita di Gesù4. È il dono di Dio agli uomini5. Significa «Dio con noi»3. Qual è la risposta esatta?✔ Colora il quadratino vicino alla risposta esatta:L’angelo che annuncia a Maria la nascita di Gesùsi chiama Michele ■ Gabriele ■Elisabetta è la cugina di Maria ■ Giuseppe ■La parola «censimento» significa contare le persone ■ fare un viaggio ■Gesù nasce a Betlemme ■ Nazaret ■I Magi arrivano da Gesù guidati da un angelo ■ una stella ■Il re Erode cerca Gesù per ucciderlo ■ salutarlo ■ROSANNA E GIANLUIGI FERRAROTTIdicembre 2010L’Ora di Religione31


PRIMARIAINTORNO ALLASTORIABuon Natale, Leo e Lia!Il gufo scuote le piume. «Fra qualche giorno è Natalee voglio che Leo e Lia abbiano almeno un regalo. Voglioregalare loro un cancella-buio».«Un regalo? Due regali! – esclama la tartaruga –. Iovoglio regalare a Leo e Lia un cancella-tristezza: unacapanna tutta colorata in cui possano rifugiarsi incompagnia dei loro sogni quando la tristezza e la malinconiacercano di entrare nel loro cuore. Io lo facciosempre con il mio cancella-tristezza personale: ilmio guscio! Ciao, Mariolino, ci vediamo la notte diNatale».Il gufo resta fermo sul suo ramo. «Io non so dove trovareil cancella-buio. Speravo che me lo dicesse il mago,ma oggi mi sembra proprio arrabbiato».La voce del mago risuona potente: «Un cancella-Leo e Lia vivono in un coloratissimopaesino accanto al Gran Bosco. I lorogenitori sono molto poveri e nonriescono mai a mettere qualche soldoda parte per fare un regalo ai due ragazzini.Non avendo bambole né videogiochi conElio cui giocare, Leo e Lia hanno imparato aGiacone guardarsi intorno. Hanno così fatto amiciziacon molti degli animali che vivono daquelle parti e proprio un gufo, in un freddo giornod’inverno...«Fra qualche giorno è Natale, e Leo e Lia resterannoancora una volta senza regali. Devo fare qualcosa.Gli regalerò... gli regalerò... un cancellabuio!».Al gufo Mariolino, come a quasi tutti i gufi, il buiopiace molto, ma Leo e Lia ne hanno invece un po’paura. Un cancella-buio è proprio quello che ci vuoleper loro! Il gufo Mariolino spicca il volo e si dirige versoil castello del mago Cosè-Chicè, un mago molto bravo,ma anche molto irritabile.«Mago! Ehi, mago, ho bisogno di te!».«Cos’è questo chiasso? Chi c’è?». La voce del magoarriva da dentro il castello, ma il mago non compare.«Sono io, il gufo Mariolino».«Cosa ci fai qua? Vattene subito fuori!».«Ma se non sono nemmeno entrato».Dal castello esce, passo dopo passo, un’allegra tartaruga.«Diceva a me, diceva a me. Uffa che barba: “Va’fuori di qui! Vieni qua ad aiutarmi! Vattene via! Tornasubito qui!”. Dentro e fuori, dentro e fuori: è il32destino di noi tartarughe».


uio? Vallo a cercare da un’altra parte il tuo cancellabuio!Cercalo in cima alla Montagna Sbriciolata. Anzi,no: cercalo nella Grotta Scassata. Anzi, no: cercalonel Mar Rotto e ora vattene, se no ti faccio conoscereil mio cancella-gufo».Mariolino vola via, spaventatissimo, ma un pezzettinodel pensiero di regalare qualcosa a Lia e Leo per Nataleentra nella testa del mago. Anche lui, ora, vuoleportare un dono ai due bimbi, ma non può certo presentarsida loro così com’è: un mago alto tre metri,con una gran barba nera e dodici ragni sul cappello.«Devo proprio trasformarmi. Vediamo un po’... così!».Il mago prende l’aspetto di una simpatica scimmietta.«E adesso devo andare. Devo portare il mioregalo di Natale a Leo e Lia. Ho deciso di regalar loroun cancella-noia, ma non so dove trovarlo. Devo proprioandare a cercarlo».Il cancella-noia è una pietra magica che brilla sempre,giorno e notte, e cambia continuamente colore. La sualuce è in grado di insegnare alla fantasia la strada giustaper uscire dalla mente delle persone e arrivare fino alla lorobocca e ai loro occhi. Così i sorrisi compaiono sullebocche della gente e i loro occhi brillano di gioia. Ma nonè facile trovare una pietra cancella-noia. Il mago decide dichiedere consiglio a una lumaca di passaggio.«Ehi, lumaca, sai dirmi dove posso trovare la pietracancella-noia, quella che cambia sempre colore?».«Non saprei proprio. Ho passato tutta la mia vitaper terra e ho visto pietre di tutte le forme e di tuttele dimensioni, ma non ne ho mai vista una che cambiacolore. Cambia colore ilcielo durante il giorno,cambiano colore le piumedelle anatre nellostagno, ma le pietre no:loro nascono di un coloree di quel colore rimangono,sempre!».Cammina cammina, ilmago arriva sulle spondedi un grande lago.Proprio vicino all’acquaci sono tantissimi sassoliniche i riflessi dellago e la luce del sole coloranodi mille colori diversi.Sono le pietrecancella-noia! Il magone raccoglie una manciata e si incammina verso la casadei due ragazzini.È la notte di Natale, ma non c’è molta allegria sullefacce tristi dei due ragazzini. «Cosa possiamo fareper festeggiare? A prima vista direi che questa è unanotte come tutte le altre».Il mago-scimmietta compare all’improvviso in un angolodella stanza: «Sbagliato! Questa è la notte diNatale, la notte in cui tutti i vostri amici faranno festacon voi».«E tu chi sei per trasformare una notte un po’ tristein una notte di festa? Un mago?».«Esatto! E non trasformo solo le notti. Trasformoanche le scimmie in formichine».Il mago diventa così piccolo da essere quasi invisibilee da potersi allontanare senza essere visto dai due ragazzini.A terra, però, è rimasta una manciata di sassolinicolorati.«Guarda quel sassolino: sembra una lumaca».«E quello una tartaruga».«Quello, invece, sembra un buffissimo mago».«E quello un elefante!».Il mago ha lasciato a Leo e Lia il primo dei loro regalidi Natale: una manciata di sassolini capaci di farli sognare.Ma ecco arrivare il gufo Mariolino, che consegnaai due bimbi il suo cancella-buio: uno sciame dilucciole sorridenti, pronte a illuminare le notti di Liae Leo. Lentamente, arriva la tartaruga, che regala aibimbi uno splendido cancella-tristezza: una luccicante,coloratissima capanna.Nella magica notte diNatale, tanti e tanti altriamici raggiungono la casadi Leo e Lia, ciascuno conil proprio regalo: l’elefanteDante con un cancellafame,il pinguino Pinocon un cancella-freddo, lamarmotta Carlotta conun cancella-sonno, il ragnoBleah con un cancella-paura...D’ora in poi sui visi deidue ragazzini compariràNell’Area riservata agli abbonatic’è la versione da colorare deidisegni di queste due pagine.spesso un bel sorriso, lostesso che c’è ora sullafaccia di tutti quelli chehanno letto questa storia!PRIMARIA33


PRIMARIACONVERSIAMO INSIEMENatale è la festa dei regali. Perché?Un regalo è bello solo se è costoso?Qual è stato il regalo che ti ha fatto più piacerericevere?Qual è stato il regalo che ti ha fatto più piacerefare?Quale regalo renderebbe più felice la tuaclasse? Perché?Quale regalo sarebbe importante fare allatua città? Perché?Qual è il significato dei regali?Quale regalo faresti a Gesù?ATTIVITÀUn dono per far festa insieme, per rendere la vita migliore, per allontanaretutto ciò che di negativo si intrufola nelle nostre giornate. Un dono per condividereciò che noi abbiamo e che ad altri manca. Un dono per far felice chi dà e chi riceve.Un dono così non è facile da trovare... inventiamolo!1. Il cancella-solitudineOgni giocatore riceve un foglio da disegno e unascatola di pennarelli colorati. Prenden do esempiodagli amici di Leo e Lia, ognu no disegna sul propriofoglio un oggetto in gra do di cancellare dallavita di chi lo riceve qualcosa di negativo (solitudine,egoismo, rab bia, presunzione...). Nel fare questo,lascia libera la fantasia, arricchendo l’oggetto diparticolari che possano servire a capirne l’uso.2. Un regalo economicoA turno, si mostra poi il proprio disegno ai compagnie si spiega loro come funziona.Vincono i tre giocatori che, a giudizio insindacabiledei compagni, hanno rispettivamente trovato loscopo più strano per la propria macchina, disegnatola macchina più strampalata e spiegato con piùfantasia il suo funzionamento.Scrivi orizzontalmente nello schema le sette parole che trovi qui sotto, aiutandoti con la loro lunghezzae con le lettere già presenti. Leggendo la colonna verticale evidenziata, scoprirai un regaloche non costa nulla, ma che tutti vorrebbero ricevere.AUGURIO - DONO - FELICE - FESTA - GESTO - GIOIA - GRAZIEFIALO34Soluzione: SORRISO


GIOCHIPRIMARIAUn sacco di regaliGIOCATORI Quanti si vuole.MATERIALI Un sacco di stoffa. Venti oggettidi diverse forme e dimensioni. Carta ematita per tutti.REGOLE Dentro un grande sacco di stoffavengono infilati venti oggetti. I giocatorisi siedono in cerchio. Ciascuno di loro riceveun foglio e una matita. Il saccopassa di mano in mano, in giro per il cerchio.Ogni giocatore può tenerlo in manoper dieci secondi, poi deve passarlo alcompagno alla sua sinistra. Quando si hail sacco in mano si deve cercare di capirecosa c’è dentro, toccandolo in lungo e inlargo. Una volta consegnato il sacco alproprio vicino, bisogna scrivere sul propriofoglio gli oggetti che si è riusciti a individuare.Il gioco termina quando il saccoè passato per tre volte nelle mani di tutti i giocatori.Vince chi è riuscito a individuare il maggiornumero di oggetti.I consegna-regaliGIOCATORI Quanti si vuole, divisi in squadredi otto-dieci.MATERIALI Tanti pacchi regalo (vuoti) quantesono le squadre moltiplicate per tre.REGOLE Ogni squadra si divide in due:metà dei suoi giocatori si schiera in fila indianaa un estremo del campo e l’altrametà all’estremo opposto. Davanti al primogiocatore di una delle due file vengonoposati tre pacchi regalo, uno sopral’altro. Al via il primo giocatore deve trasportarei tre pacchi dalla parte oppostadel campo, consegnarli al primo dei suoicompagni, che attraverserà a sua volta ilcampo e così via. Nel far questo, i giocatoripossono toccare solo il pacco che sta sotto. Setoccano uno degli altri due pacchi, devono fermarsiper cinque secondi. Se un pacco cade a terra,devono raccoglierlo, tornare al loro punto di partenza,rimettere il pacco sopra agli altri due e ripartire.Vince la squadra il cui ultimo giocatore trasporta per primoi suoi tre pacchi dalla parte del campo opposta a quellada cui è partitoELIO GIACONE35


Lavoriamo con JobGianluigiFerrarottiNella gioia della festa vicina prepariamo un biglietto personale per augurare «Buon Natale!».BIGLIETTI AUGURALIMateriali occorrenti: carta da disegno; cartoncino celeste, azzurro e bluscuro; colla solida; due palline da ping-pong; una pallina di carta da cotillon;cartone ondulato; forbici; una bacchetta di plastica o di legno.STELLA DI NATALE1 Riprodurre su cartoncinoil disegno in bianco e nero(vedi nell’Area riservataagli abbonati).Il biglietto misura cm. 11 x cm. 17,5.2 Colorare a tratti brevi con le matite,utilizzando per primi i colori più chiari.Il biglietto è presentato in tre versioni:su fondo bianco, giallo e blu.L’Ora di Religione dicembre 201036


PALLINA E AGRIFOGLIO(biglietto pop-up)1 Riprodurre su cartoncinoil disegno in bianco e nero(vedi nell’Area riservata agli abbonati)in modo che la pallina raggiunga un diametrodi circa cm. 7 (servirà mezzo foglio formato A4).2 Colorare conpennarelli o matitecolorate i due pezzie ritagliarli con cura.Marcare le lineetratteggiate con unabiro scarica o conqualcosa diequivalente.3 Segnare la metà di mezzo foglio A4 di cartoncinobianco e marcarla con la solita biro. Sistemareaccanto alla linea i due pezzi come nel disegnoe incollare le due linguette.Ripiegare indietroe incollare anchela terza linguetta,quella della foglia.4 Sollevare e unire traloro le due parti,controllando che lasovrapposizione sia giusta.Bloccarle con un po’ di collanei punti indicati. Volendo, sipossono incurvare un po’ ledue foglie in alto,distanziandole tra di loro.GIANLUIGI FERRAROTTIdicembre 2010L’Ora di Religione37


ARTINGIOCOL’evento della NativitàMaria RosaBonomiIn questa proposta di attività didattica, che prende inesame un’opera d’arte sulla Natività, si pone particolareattenzione alla fase della osservazione del dipinto,e si propone di far fare ai bambini il gioco del«vero o falso».Per sviluppare la creatività dei bambini, si suggeriscedi chiedere loro di «ampliare» l’opera aggiungendoaltri elementi intorno all’immagine del quadro.Completano la proposta didattica una filastrocca, unbreve testo di Madre Teresa di Calcutta per le conversazioniin gruppo e un’attività manuale.Note informativeriguardanti l’opera propostaTitolo: «Adorazione dei pastori»Autore: Giorgio da Castelfranco Veneto,detto Il GiorgioneTecnica utilizzata: olio su telaAnno di realizzazione: 1504-1510Opera visitabile presso: NationalGallery of Art, WashingtonNell’Area riservata agli abbonati (www.scuola.elledici.org)c’è la versione più grande dell’immaginedel dipinto.L’Ora di Religione dicembre 201038


ITINERARIODIDATTICONell’Area riservata agli abbonati c’è latraccia dell’ITINERARIO DIDATTICO elo SCHEMA OPERATIVO delle attività.■ Ascolto e comprensione del brano tratto dal NuovoTestamento (Lc 2,1-20). Si suggerisce di far osservareai bambini l’immagine artistica durante ilracconto (nell’Area riservata riportiamo il brano indue versioni: una adatta ai piccoli e l’altra per i piùgrandicelli).■ Osservazione dettagliata dell’opera d’arte (vedere –guardare). Utilizzo del «vero» o «falso» per risponderead alcune affermazioni. Prima di iniziare la«lettura» del dipinto è importante assicurarsi che ibambini conoscano con chiarezza il significato di«vero» e «falso» per avere la certezza della validitànelle risposte.● Il vestito di Gesù è color oro.● Maria porta sul capo una corona.● I pastori sono due.● È presente un gregge di pecorelle.● Nell’opera sono raffigurati il buee l’asinello.● Il quadro è ambientato di notte.● Ci sono tre cagnolini che vanno a trovareGesù.● Un pastore è in ginocchio e guarda Gesù.● I due pastori hanno tolto il cappello.● Nell’ambientazione sono rappresentatidegli alberi di banane.■ «Ampliare» un’immagine d’arte con un contributo personale.Invitare i bambini ad estendere l’opera delGiorgione aggiungendo altri elementi intorno alquadro, ad esempio angioletti sopra la grotta, pecorelle,i re Magi, il paesaggio circostante, ecc. Èconsigliabile, per questa attività, l’uso dei pennarellio dei pastelli. Per i bambini un po’ più grandi sipotrà suggerire l’utilizzo della matita per il disegno.Nell’Area riservata c’è una propostagrafica dell’attività da stampare efar rielaborare ai bambini.■ Comprensione e memorizzazione di una filastrocca figurata.Con l’ausilio delle immagini-simbolo si potràmemorizzare la filastrocca seguendo il testoda sinistra verso destra.Nell’Area riservata c’è la versionestampabile della filastrocca.VF■ Conversazioni in gruppo riguardanti il significato delNatale: ascolto e comprensione di un pensieroespresso da Madre Teresa di Calcutta.È Natale!È Natale ogni volta che...sorridi ad un fratello e gli tendi la mano.È Natale ogni volta che...rimani in silenzio per ascoltare l’altro...È Natale ogni volta che...permetti al Signore di rinascereper donarlo agli altri.(MADRE TERESA DI CALCUTTA)Offrire ai bambini sollecitazioni ed input nel trovare unseguito all’espressione: «È Natale ogni volta che...».■ Costruzione di un angeloda offrire comedono di Natale allefamiglie, da appenderealla porta d’ingressoo come addobboper l’albero,oppure da collocarenel presepe. Trale ali si potrà sistemareuna pergamena che riporta una frase significativaemersa nelle conversazioni con il gruppoclasse e gli auguri di un buon Natale. Per questaultima proposta, si potranno coinvolgere i bambinicalibrando l’attività all’età. Le proposte potrebberoessere: ripassare la scritta di auguri tratteggiata,oppure, per chi ne possiede le competenze,copiare la scritta.TRAGUARDI PER LO SVILUPPODELLE COMPETENZE E OBIETTIVIDI APPRENDIMENTO IRC✔ I discorsi e le parole: «Impara alcunitermini del linguaggio cristiano, ascoltandosemplici racconti biblici, ne sa narrare icontenuti riutilizzando i linguaggi appresi,per sviluppare una comunicazione significativaanche in ambito religioso».✔ Linguaggi, creatività, espressione: «Riconoscealcuni linguaggi simbolici e figurativicaratteristici delle tradizioni e della vitadei cristiani (segni, feste, preghiere, canti,gestualità, spazi, arte), per poter esprimerecon creatività il proprio vissuto religioso».MARIA ROSA BONOMIdicembre 2010L’Ora di Religione39


BIBBIA IN FILASTROCCHELa Creazione/2(La prima parte di questa proposta è stata pubblicata nel numero di ottobre 2010)AntoniettaTurrinErano vuoti il cielo ed il mare,nessuno volava né osava nuotare,il mare riempì di pesciolinie il cielo arricchì di uccellini.Questo accadde il 5° giornodi un anno lontano, senza ritorno.«Ecco la terra la voglio riempire,di tanti animali la devo fornire,mansueti, selvaggi oppure ferociche strisciano, saltan o corron veloci».Questo accadde il 6° giornodi un anno lontano, senza ritorno.«Orbene il mondo ora è fatto»,disse il buon Dio soddisfatto.«Tutto è bello, tutto è buono:vento, fuoco, lampo e tuono».Nostro Signore era ingegnososembrava felice ma era pensoso:«Manca qualcosa? Ohibò, che sarà?A chi donerò questo bel mondo qua?».«ECCO, HO TROVATO!»«Manca la cosa più importante,un essere libero, umano, pensanteche mi assomigli nel modo di amaree che amicizia con me voglia fare».Prese la terra ricca e preziosamodellò bene una forma corposa.Nelle narici lo Spirito soffiòe subito a vivere l’uomo iniziò.Dio, Adamo per primo creòe insieme ad Eva l’accompagnò:così ebbe inizio il genere umanosecondo la Bibbia del buon cristiano.«Ecco ho finito la mia creazionea cui do svelto la benedizione,ora son stanco del gran faticareper tutto il giorno dovrò riposare».Questo accadde il 7° giornodi un anno lontano, senza ritorno.Così finisce la settimanadi Dio Creator della specie umanae incomincia con gioia e letiziadi Dio e dell’uomo la bell’amicizia.OBIETTIVI FORMATIVIL’alunno comprende che Scienza e Religione non si contrappongono,ma insieme collaborano per la crescita della persona.Tale obiettivo sarà raggiunto con queste due fasi:a) è in grado di riferire il contenuto del libro della Genesi;b) dopo aver conosciuto la Teoria del Big Bang, è in grado di confrontarele risposte di Bibbia e Scienza, comprendendo che il testo biblicoanalizzato non ha finalità scientifica ma è espressione di una volontàcreatrice divina, all’origine del mondo e della vita.L’Ora di Religione dicembre 201040


PROPOSTaOPERATIVaLa STRUTTURA DIDATTICA (obiettiviformativi, OA, traguardi) delle attivitàsi trova nell’Area riservata agli abbonati:www.scuola.elledici.org (allegato n. 7).Continua la proposta operativa iniziata nel numero di ottobre.PRIMOINCONTROIn questa prima fase l’insegnante ricorderàcon i bambini il camminogià fatto precedentemente: consegneràagli alunni tutto il testo in filastrocca di (Gn1,1-31 vedi l’allegato n. 2 nell’Area riservata) e liguiderà nella comprensione del testo con alcunedomande (vedi esempio l’allegato n. 3 nell’Area riservata).Questo passaggio consentirà al bambino di consolidareil messaggio che, secondo il cristianesimo, ilmondo e la vita sono espressioni di un Progettod’amore di Dio.L’insegnante invita i bambini ad imparare a memoriauna quartina della filastrocca.SECONDOINCONTROL’insegnante riprenderà la Teoria delBig Bang (che la docente di Scienzeavrà trattato in altra sede) sintetizzandolacon l’allegato n. 8 (vedi nell’Area riservata).I bambini impareranno a memoria anche le settedidascalie esplicative.Se lo riterrà opportuno, ad ulteriore approfondimentodell’argomento, l’insegnante potrà fare unaccenno al «caso Galileo Galilei» (vedi l’allegato n.9 nell’Area riservata).L’insegnante invita gli alunni a cercare di capire sela scienza può dare risposta alle domande:– Chi ha voluto il mondo?– Perché esiste la vita e il mondo?Quindi li invita a completare la scheda «Scienza oReligione: a chi compete la risposta?» (vedi l’allegaton. 10 nell’Area riservata), confrontando le lororisposte con i compagni.A lavoro concluso i bambini scopriranno che, sull’originedel mondo, Religione e Scienza danno rispostediverse ma che non si contrappongono, anzi,nella loro specificità contribuiscono a risponderealle domande di senso dell’uomo.TERZOINCONTROLaboratorio interdisciplinare.■ L’insegnante di Religione farà lavorarei bambini in coppia: ognunadi esse dovrà realizzare un disegno in formato A4che rappresenti uno dei giorni della creazione e lefasi del Big Bang. I disegni saranno poi plastificati.■ L’insegnante di Arte e Immagine farà costruire unteatrino con un cartone.■ La docente di Musica farà ricercare suoni e ritmida abbinare ai racconti (usando: il triangolo perquando separa il buio dalla luce, lo xilofono perdividere il cielo dal mare, tamburello e cembaloper creare la terra, un palloncino che scoppia peril Big Bang, le maracas per la pioggia).■ La collega di Educazione Motoria personalizzeràle entrate e le uscite di ciascun alunno (con inchini,simulando animali che saltano, corrono,strisciano a terra, e l’evoluzione della scimmia).Quando tutto il materiale è pronto (teatrino allestito,sequenza musicale e interventi) gli alunni darannovita al teatrino con questa modalità:1. Un bambino presenterà: «Ecco a voi il Laboratoriodella... Crea-azione. Vi spiegheremo CHI hacreato il mondo, PERCHÉ, QUANDO e COME haavuto origine l’universo».2. Gli alunni reciteranno la filastrocca e farannopassare i loro disegni, rispettando i tempi e lemodalità.3. Un bambino farà la voce fuori campo che ripeteil ritornello della filastrocca («Questo accaddeil...») e la riflessione di Dio («Ecco, ho trovato!»).4. Quindi passeranno i disegni del Big Bang e sinarreranno le didascalie.Questo momento fa comprendere agli alunni l’importanzadell’interdipendenza positiva e dellacooperazione di ognuno che deve sentirsi protagonistadel percorso.Valutazione e VerificaAlla fine del percorso l’IdR, dopo aver monitorato i gruppi e rilevato in particolar modo la partecipazionedi ciascun alunno e il suo apporto personale, potrà valutare il percorso chiedendo l’elaborazione di un brevetesto che spieghi perché Religione e Scienza forniscono risposte diverse sull’origine del mondo. La valutazionevarierà da «sufficiente» a «ottimo».ANTONIETTA TURRINdicembre 2010L’Ora di Religione41


I COMPORTAMENTI CHE FANNO CRESCERE: Conoscere l’altro«Desidero conoscerti...»Riconoscere l’esistenza di un altro, con tutte le sue differenze, non è così scontato. E conoscerele differenze è solo il primo passo: bisogna arrivare ad apprezzarle e considerarle unaricchezza. Alcuni consigli per insegnare ai bambini che è bello conoscere il prossimo nellasua diversità.PaolaDessanti«È possibile amareun essere umano, ma solose non lo si conosceabbastanza bene»(C. BUKOVSKY).«Per conoscere l’annatae la qualità di un vinonon è necessarioberne l’intero barilotto»(OSCAR WILDE).«Prima di conoscerebene un amico convienemangiare molto salecon lui»(PROVERBIO FRANCESE).«Io sto alla portae busso. Se uno mi sentee mi apre, io entreròe ceneremo insieme,io con lui e lui con me»(APOCALISSE).«Ciò che contatra amici non è quelloche si dice ma quelloche non occorre dire»(ALBERT CAMUS).«Gli uomini non hanno più tempodi conoscere nulla»(ANTOINE DE SAINT-EXUPÈRY).L’ARGOMENTONon si può conoscere un altro se prima non conosciamonoi stessi (anche se è vero che spesso èproprio l’altro che ci aiuta a far luce su quello chenoi siamo). Solo se noi abbiamo riconosciuto la nostraidentità, infatti, ci sarà possibile incontrareun’altra identità senza rinunciare alla nostra o, peggio,rinnegarla.Riconoscere l’esistenza e la legittimità dell’esistenzadi un altro, con tutte le sue differenze, non è cosìscontato. Così come non è poi così scontato averdesiderio di conoscerle, queste differenze: spessoè più facile negarle o minimizzarle. Ancora un passooltre è saperle apprezzare: per quanti infatti ledifferenze sono davvero una ricchezza?In una società che si avvia a essere sempre più multiculturalee multireligiosa, essere persone capaci diandare incontro all’altro con l’intento di accogliere lasua diversità diventa una necessità. A questo occorreeducare i nostri bambini, perché persone accoglientie rispettose non ci si improvvisa.Per un adulto il modo più credibile per insegnare aun bambino che è bello conoscere l’altro nella suadiversità è certamente vivere questo tipo di approccionei suoi confronti. Se un bambino infatti sisentirà accolto per quello che è, accompagnato a«tirare fuori» (questo significa «e-ducato») ciò che fadi lui una persona unica e irripetibile, più facilmentesarà in grado di vivere la medesima accoglienzanei confronti di chi incontrerà sulla sua strada.L’Ora di Religione dicembre 201042


Le attivitàCon i bambiniIn concretoConoscere l’altro significa...■ Conoscere l’altro significa chiedergli che gustodi gelato preferisce e ascoltarlo (senza commentare!)mentre sostiene che il pistacchio èmeglio del cioccolato.■ Conoscere l’altro significa non aver bisogno dichiedere a tuo fratello com’è andata la scuolama intuirlo solo guardando la sua faccia.■ Conoscere l’altro significa essere convinti che lapropria squadra sia la migliore ma essere coscienteche il tuo compagno di banco pensa lastessa cosa della sua.■ Conoscere l’altro significa cambiare canale allatelevisione sapendo che papà a quell’ora desideravedere il telegiornale, e farlo prima che telo chieda.Iltesto Iltesto Il tes to■ Conoscere l’altro significa evitare di chiedere allatua migliore amica di giocare con le Barbie sapendoche lei preferisce le Winx.Anche tu sei mio fratelloA te, bambino soldato,voglio regalare un sorrisoche ti faccia conoscere la gioiadei nostri dieci anni.A te, manina tesa a un semaforo,voglio regalare un sogno di speranzaper darti la forza nei momenti di difficoltà.A te, fratello su una sedia a rotelle,voglio regalare un paio di gambeIl casoProvare per capireFederico ha una sorella gemella – Donatella – che ènata con un problema agli occhi per cui, di fatto, nonci vede. I loro genitori, da sempre, hanno cercato difar fare a Donatella le stesse cose che faceva Federico:aiutandola, magari sorvegliandola, ma cercandodi farla sentire il più normale possibile. La vita diDonatella, tuttavia, è segnata dalla sua diversità.Un giorno Federico, che è molto legato a sua sorella,ha voluto conoscere da vicino le sue difficoltà,proprio per capirla fino in fondo. Per una giornataintera, dunque, si è fatto legare una bendascura sugli occhi e ha provato a svolgere le consueteattività: alzarsi da letto, mangiare, andare inbagno, scendere le scale, prendere l’ascensore,camminare per strada...per farti sentire la felicitàdi correre su un prato.E a te, bambino musulmano,dico: «Non odiarmi,anche se sono cristiano».Prendiamoci per mano,formiamo un girotondo,noi, figli di uno stesso Dioche ci ha messi al mondo.RAFFAELE(dal sito www.filastrocche.it)Per riflettere:■ Quali differenze tra bambiniindica la poesia?■ Quali potresti aggiungeretu?■ Cos’è che permette disu perare tutte le differenze?Per discutere:■ Secondo voi, quella di Federico è stata unabuona idea? Perché?■ Aver provato a trovarsi nella situazione disua sorella è stato meglio che farsi raccontareda lei come si sentiva?■ Che cosa sarà cambiato in Federico dopoquesta esperienza?■ E voi, avete mai provato a mettervi nei pannidi qualcuno? Come è andata?PAOLA DESSANTIdicembre 2010L’Ora di Religione43


FILMINSIEMESister ActTitolo originale: Sister Act. Regia: Emile Ardolino. Sceneggiatura: Joseph Howard. Produzione:USA. Distribuzione: Buena Vista Home Entertainment, 2002. Origine: Stati Uniti, 1992. Durata: 96min. Principali interpreti: Whoopi Goldberg, Maggie Smith, Harvey Keitel.La storiaDeloris canta in un nightclubed è l’amante di VinceLa Rocca, un poco diMonicaCurròbuono. Testimone di unomicidio commesso daVince, si rivolge alla polizia che lainserisce in un programma diprotezione dei testimoni e la nascondein un convento, ovviamentetravestita da suora. Lamadre superiora le dà il nome diSuor Maria Claretta e tiene nascostala sua identità anche alleconsorelle.La sua presenza mette asoqquadro il pio asilo e ilvicinato, con il coro e la riqualificadel territorio. Mala sua esuberanza attiratroppe attenzioni e l’examante scopre dove si trova.Quando Vince fa rapireDeloris per ucciderla, lamadre superiora, per salvarla,si vede costretta a rivelarel’identità di suor MariaClaretta alle consorelle,che, insieme alla polizia,riescono a liberarla, a fararrestare Vince e a celebrareuna festosa Messa difronte al Papa.L’insegnamentoDeloris fa molta fatica nelle vestidi suor Maria Claretta perché siritrova in un mondo che non conosce,se non per stereotipi. Ma,in realtà, anche nelle vestidi cantante non si trovabenissimo... Proprio il travestimentopermette disvelare la vera natura altruistadella protagonista edi andare oltre le apparenze.Il conoscere, nel sensoprofondo, il fare amiciziacon tre suore, in particolare,le permette di capireche dietro ad un abito similevivono persone moltodiverse, ognuna con i propridoni. Allegra, vivace, divertente,suor Maria Clarettainfluenza in manierapositiva il convento, portandoloa contatto con il mondoreale, a conoscere e capire le esigenzedel quartiere.La sceneggiatura sfrutta bene ilconvento, perché permette moltebattute umoristiche, ma ancheperché rappresenta un mondonel mondo, dove persone a fiancoa noi vivono in maniera diversa,spesso sconosciuta o incompresa.È facile avere dei pregiudizi suchi è diverso, su chi non si cono-sce. Deloris però guarda oltre ilvestito e vede le persone. Quandoriesce a mettersi sulla stessalunghezza d’onda, la sua «reclusione»nel convento si trasformain infinite possibilità di azione.L’Ora di Religione dicembre 201044


attività■ Perché la polizia nasconde Deloris proprio in un convento?■ Quali sono i problemi che Deloris ha nel vestire i panni di suor Maria Claretta? Sono problemi gravi,difficili da risolvere? Perché?■ La madre superiora è accogliente nei confronti di Deloris? Perché?■ Le altre suore accolgono bene suor Maria Claretta?■ Come ti sei sentito/a tu nell’entrare in classe la prima volta? Come hai accolto un/a compagno/anuovo/a?■ Quando cambia l’atteggiamento di suor Maria Claretta nei confronti delle altre suore?■ Come fa suor Maria Claretta a migliorare il coro delle suore?■ Quando, con la classe, avete realizzato qualcosa di bello? Come ci siete riusciti?■ Perché, secondo te, al parroco piace il nuovo modo di cantare del coro e alla madre superiora no?■ Di cosa si preoccupa Deloris quando viene rapita?■ Cosa dicono le suore quando la madre superiora rivela la vera identità di suor Maria Claretta? Perché?Siamo in classe insieme?Non solo nelle classi al primoanno, ma anche negli annisuccessivi, è purtroppo comunevede re che i bambini siconoscono poco.Sovente ingabbiano, e si lascianoingabbiare, in stereotipied etichette, e non vannooltre.Ecco un’attività per favorireuna conoscenza più vera.1) A coppie, estratte a sorte,mettersi di fronte e osservarsiper pochi minuti.2) Poi girarsi, dandosi la schiena.3) Sul foglio annotare elementidell’aspetto esteriore (coloredegli occhi, dei capelli,altezza, corporatura, segniparticolari...) e del carattere,desunti dal comportamentoin classe o fuori, se si hal’occasione di vedersi.4) Leggere alla classe i risultatidi ciascuno.5) Valutare insieme se e quantole descrizioni corrispondono.È importante soprattutto calcarel’attenzione sugli aspettiche non corrispondono allarealtà o che l’interessato/anon sente veri per sé e capirei motivi delle discordanze.MONICA CURRÒdicembre 2010L’Ora di Religione45


UNA BIBLIOTECA PER TUTTIIl Natale degli animaliAnnaPeirettiIl libroIl Natale degli animali è una storia importanteper accompagnare i più piccoli alla ricercadi risposte sul vero senso del Natale. Iltesto della scrittrice slovacca Ladislav Pavlikè narrato egregiamente con le tavoledella Kolanovic. Si tratta di un albo illustratodi particolare valore artistico.La storiaÈ quasi Natale... Una volpe, osservando curiosaciò che accade nella casa del guardaboschi,si domanda: «GesùBambino che porta regali, ilpranzo di Natale... Che cosasignifica tutto questo?». Lavolpe allora, insieme al Gallo,al Coniglio e al Topo, decidonodi allestire nel bosco un bell’alberoper il Natale. Sperano diricevere così i regali. Collaborandoalla decorazione dell’albero,entrano senza accorgersenenello spirito del Natale...Il messaggio della storia è chiaro: i regali si fannoper amore e non soltanto una volta all’anno.L’illustratriceDubravka Kolanovic è nataa Zagabria nel 1973. Havinto nel 1992 il premioGold Award, della casa editriceLandmarks Editions,per il libro Un giorno speciale.Ha illustrato oltreventi libri per bambini, cosìcome le cartoline di Nataledell’UNICEF. In Italia è stato pubblicato il suo Annae il pettirosso, da Bohem Press.Un consiglio per la letturadi questo libroBettelheim scriveva: «Nei libri illustrati il bambino conosce fantasie che altri hanno intrecciatointorno ad un più vasto mondo visibile. Alcune gli sono, in certa misura, già note; altre, invece,del tutto nuove. Se poi queste immagini non sono semplici illustrazioni di ciò che il testoracconta, ma creazioni d’artista, allora esse assommano, in una sola esperienza visiva,più di quanto si possa esprimere in mille parole».Le lettura delle illustrazioni dona stimoli anche inconsci, non immediatamente percepibili.Quando un’illustrazione è bella, come lo sono queste, allora la si può porre davanti al bambinocome un’opera d’arte da ammirare, da decifrare, da guardare con piacere. Questo librosi legge mostrando al bambino le figure, chiacchierando con lui davanti a quel che vede.«Guarda qui!», «Lo vedi?», «Questo è...». L’illustrazione funziona esattamente come un testo.Per decodificare l’immagine si presuppone che il bambino controlli i meccanismi percettivi(ad esempio, il riconoscimento di figura e sfondo), abbia conoscenza per riconoscere deglianimali (in questo caso, anche i più piccoli) e quindi riesca nell’atto di denominazione di quelche vede. La lettura delle illustrazioni chiede al bambino anche capacità di interpretazione;l’immagine trasmette emozioni, sentimenti.L’Ora di Religione dicembre 201046


Piste di lavoroAddobbiamo l’alberoCome gli animali della storia, i bambini possono, ciascuno secondo le capacità e le attitudini, portareil loro personale contributo al lavoro di decorazione dell’albero di sezione. La realizzazionedell’albero di Natale, sia a scuola che in famiglia, è sempre un momento intenso perché i bambinihanno la consapevolezza di preparare un evento importante.In cerchio, i bambini si confrontano: «Avete mai decorato un albero di Natale? Come? Raccontate...Dove avete preso l’albero? È finto o vero? Che cosa succede intorno all’albero a Natale?».L’insegnante, dopo aver ascoltato i bambini, può narrare loro lastoria dell’albero di Natale, evidenziando la valenza cristiana delsimbolo. Le decorazioni possono essere realizzate con materialidiversi, anche di recupero, ad esempio bottiglie di plastica tagliatee dipinte con windowcolor), o costruite con la pasta sale (la formaa stella è molto semplice e di effetto).Significative decorazioni per l’albero saranno anche biglietti auguralirealizzati in cartoncino, frasi e poesie sul Natale.Foto: archivio «La Giostra»L’albero delle busteOgni bambino, insieme a mamma e papà, oppure ad un altro familiare,è invitato a portare a scuola una lettera, una poesia speciale,un biglietto d’auguri o un disegno per comunicare a tutti comevive il Natale. La scelta del componimento è assolutamente libera;non si diano indicazioni precise, ma ciascuno possa spontaneamentescegliere il testo o l’immagine che più esprime il suo significato del Natale. Ogni messaggioarriverà a scuola chiuso in una busta colorata, che – opportunamente forata e legata al nastrino– potrà essere appesa all’albero di Natale. L’ultimo giorno di scuola precedente le vacanzenatalizie i bambini prenderanno dall’albero la busta di un compagno, a caso, portando così acasa pensieri, parole, immagini.L’albero delle fotografieUn’altra bella idea per realizzare ledecorazioni dell’albero, rendendovisibile il fatto che l’albero è un’impresacomune a cui tutti partecipanoin clima di cooperazione, èquella di preparare dei piccoliportafoto con legnetti intrecciati,chiusi in forma circolare connastrino. La cornice viene incollatasu un cartoncino, sopraal quale, successivamente, è inserita la fotografia.Foto tratte dal sito: www.crafts.kaboose.comL’albero dei fruttiUn magnifico albero del bosco, proprio come quello della storia, potrà essererealizzato appendendo ai rami dell’abete i frutti. Quali?– Frutta secca (noci, nocciole, mandorle...) verniciata con color oro a cui sifissa un nastrino con la colla.– Fettine di arancia o mela essiccata (lasciare il frutto un giorno sul calorifero).– Granaglie e semi incollati su una sagoma di carta.Foto tratta dal sito: www.teteamodeler.comANNA PEIRETTIdicembre 2010L’Ora di Religione47


L’ESPERTO RISPONDEProblemi giuridicie amministrativiD. Gent. Prof. Cicatelli,vorrei un suo parere suquanto viene fatto da alcunianni nella mia scuola:i bambini che hanno sceltocome attività alternativaall’IRC lo studio individualedurante l’ora di Religionevengono mandatiSergioCicatellinella classe parallela. Credoche questo modo di fare siacomunque discriminante, ancheperché i bambini interessati sitrovano di fatto a fare più ore dellamateria che in quel momentoviene svolta nella classe parallela,quindi vorrei sapere se tale soluzioneè invece prevista dalla normativa.Resto in attesa di una suagentile risposta.R. La soluzione adottata nonsembra essere regolare in quantolo studio individuale dovrebbecorrispondere ad un progetto costruitopersonalmente dall’alunno(eventualmente con l’aiuto diun insegnante). La collocazionedell’alunno in un’altra classe, difatto, impone invece di parteciparealle lezioni in corso, a menoche l’alunno non rimanga appartatoa svolgere una propria attività(ma anche in questo casol’assistenza dell’insegnante si limiterebbealla mera vigilanza).D. Egregio dr. Cicatelli, sono un’insegnantedi Religione cattolicacon incarico annuale tra primariae infanzia. Ora, quest’anno, perragioni contingenti, ho solamente1 ora e mezza nella scuola dell’infanziadell’istituto. Secondo Lei,devo partecipare a tutti gli obblighidi interclasse e riunioni variealla scuola dell’infanzia nonostanteabbia solo questo spezzone?Grazie anticipatamente della delucidazionee buon lavoro!R. Le attività funzionali all’insegnamento,tra le quali rientra lapartecipazione alle riunioni degliorgani collegiali, sono obbligatorieper tutti gli insegnanti a prescinderedal numero di classi incui prestano servizio. Inoltre, lapartecipazione a tali riunioni nonè solo un dovere ma anche un diritto.D. Preg.mo Professore, sonoun’insegnante elementare a tempoindeterminato, vincitrice diconcorso, mi mancano 9 anni perandare in pensione. Vorrei chiederLese posso terminare la miacarriera insegnando solo Religionecattolica. Ho sempre insegnatoReligione, ho l’idoneità e hofrequentato corsi di aggiornamento.All’inizio della mia professioneero iscritta al I anno di corsodi Scienze Religiose, ma poidovetti abbandonare a causa diuna lunga e dolorosa malattia dimia madre. Devo iscrivermi dinuovo? La ringrazio e La salutocordialmente.R. L’insegnante di posto comunepuò insegnare Religione solonella propria classe e non puòtrasformarsi in insegnante specialistadi IRC, visto che i percorsiformativi sono notevolmentediversi. Inoltre, anche se si possedesseroi titoli, non è previstoun passaggio di ruolo dal postocomune all’IRC: una volta conseguitii titoli di qualificazione, l’interessatapotrebbe solo dimettersidal ruolo (o mettersi in aspettativa)e assumere incarichi perl’IRC, ma la soluzione non sembraessere molto conveniente.D. Gentile prof. Cicatelli, sonoun’insegnante di Religione diruolo nella scuola primaria conorario cattedra di 22 ore oltre a 2ore di programmazione. L’annoprossimo sarei intenzionata achiedere una riduzione dell’orariodi 2 ore rispetto all’orario attuale.Di quanto mi verrà decurtatolo stipendio? Quali sarannole conseguenze ai fini pensionistici?Per quanto tempo potreiusufruire di questo part-time?Grazie e buon lavoro.R. La riduzione dello stipendio èproporzionale al servizio prestato.Pertanto 2 ore in meno significherannola riduzione di un dodicesimodello stipendio attualmentein godimento. Il part-timepuò essere conservato per tuttoil tempo che si desidera, anchefino al termine della carriera. Glieffetti sulla pensione sono ovviamenteproporzionati alla riduzionedei contributi versati: nel casospecifico si tratterebbe solo diun dodicesimo del totale.SERGIO CICATELLIL’Ora di Religione dicembre 201048

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