• Il rio Lasa è derivato tramite una traversa fissa in muratura (detta dell’alto Lasa per distinguerlada un’opera relativa all’impianto di Castelbello), tracimabile, dotata di 4 griglie fisse dipresa, una paratoia sghiaiatrice e una paratoia di presa invernale. La paratoia sghiaiatrice puòessere comandata localmente a mano, o in telecomando. L’acqua derivata è convogliata daun canale d’adduzione alla vasca dissabbiatrice, dotata di griglie oblique rimovibili e scarichidi fondo. Segue ancora, nel senso del moto dell’acqua, una paratoia piana d’immissione acomando manuale, un secondo canale d’adduzione ed un pozzo d’immissione dotato di settidisaeratori, che sfocia nella galleria principale dell’impianto in corrispondenza della finestra 2.• la stazione di pompaggio del Faltin, costruita per recuperare le perdite che sottopassano latraversa dell’alto Lasa, è costituita da una traversa in muratura con griglia e ciglio sfiorante dotatadi paratoia di presa, vasca drenante e paratoia di scarico, cui fa seguito un canale sfioratore chealimenta una vasca da cui aspirano due pompe ad asse verticale con prevalenza variabile da 160 ma 213 m e portata massima rispettivamente di 0,085 m³/s e 0,16 m³/s.Le pompe sono ubicate in una cabina sulla destra del rio Lasa, che contiene inoltre le apparecchiatureelettriche e di telecomando delle pompe stesse, le saracinesche di regolazione e le valvole di nonritorno sulle due tubazioni di mandata delle pompe. Quest’ultime si riuniscono in un unico collettore didiametro 0,3 m munito di saracinesca di intercettazione e di scarico che si immette nella finestra 2 bis.La galleria principale termina al pozzo piezometrico, dotato di camera d’alimentazione inferioree camera d’espansione superiore, dimensionato in modo da assicurare un regolare esercizio dellacentrale anche in caso di stacco e riattacco successivi del carico massimo.A valle del pozzo piezometrico, la galleria si collega ad una tubazione metallica intercettabileda due valvole a farfalla in serie, la cui chiusura può essere telecomandata o provocataautomaticamente, per sovravelocità dell’acqua. Segue poi una valvola di rientro d’aria e quindiinizia la condotta forzata, lunga 2.180 m e con diametro variabile da 1,70 m in sommità a1,47 m alla base. La condotta forzata è interamente interrata ed è formata da elementi di lunghezzavariabile tra 6 m e 8 m del peso massimo di 8 t. La tubazione, del tipo surpressato, ha un peso totaledi 2.150 t.Al piede della condotta forzata vi è una sfera da cui parte la biforcazione per l’alimentazione delledue turbine.La centrale è costituita da un fabbricato all’aperto delle dimensioni di 16 m x 45 m e dell’altezza di16,50 m, che comprende la sala macchine, il locale quadri di manovra, tutti i servizi di centrale, localimagazzino ed officina.In sala macchine è installato un gruppo generatore ad asse orizzontale, con portata massimaderivabile di 7,5 m³/s.Il gruppo è costituito da una turbina Pelton, a doppia girante, con potenza di 63 MW a500 giri/minuto, accoppiata ad un alternatore da 70 MVA alla tensione di 10 kV.Nella sala macchine sono pure installati i quadri, le protezioni e gli automatismi per il controllolocale o in telecomando della centrale; i trasformatori ed il quadro dei servizi ausiliari; nonché gliimpianti di filtraggio, refrigerazione e lubrificazione. La sala macchine è dotata di 2 gru a carroponte.94
Dichiarazione Ambientale EMAS - Hydros S.r.l.Fanno parte della centrale anche il locale per le apparecchiature di telecomunicazioni, il localesottoquadro con la distribuzione in corrente continua e le apparecchiature ausiliarie, l’officina,la sala batterie d’accumulatori, la sala quadro blindato a 10 kV alimentato da un trasformatore conpotenza 16 MVA.Il gruppo è collegato ad un trasformatore elevatore, a tre avvolgimenti della potenza di 70.000 MVAcon rapporti di trasformazione 10/130/220 kV. Il raffreddamento è a circolazione naturale medianteradiatori. Tale trasformatore fa parte della Rete di Trasporto Nazionale.L’acqua utilizzata dalla centrale è scaricata attraverso un canale a pelo libero molto breve, 22 m, ches’immette direttamente nel canale d’adduzione della sottostante centrale di Castelbello.Fig. 31La diga del GioverettoL’impianto è poi dotato di una propria rete 10 kV per alimentare le varie opere, tale rete èinterconnessa con la distribuzione Enel.Va infine notato che l’impianto alimenta una distribuzione d’acqua ad uso irriguo antibrina che sidiparte dal canale di scarico.L’impianto è telecomandato dal Centro Teleconduzione di Bolzano.95