Le Fosse ArdeatineNel pomeriggio il MaggioreBoehm telefonò al mio ufficio desiderandosapere cosa era successoal rapporto che doveva confermareche l’esecuzione era statacompiuta regolarmente. Fuiseccato di questo, ma Boehm midisse che aveva bisogno del rapportoper mandarlo alle autoritàsuperiori. Mi fece capire, che questaAutorità Superiore era il14.A.O.K. (Comando Generale del14. Corpo d’Armata). Io mandai unrapporto scritto sugli avvenimentiad Harster il, o intorno al 29 marzo1944. Prima io gli avevo fattoun rapporto verbale in Cernobbio.I seguenti dei miei ufficiali parteciparonoall’esecuzione:Sturmbannfuehrer (maggiore)Hass“ DomizlaffHauptsturmfuehrer (capitano) Koehler“ Schuetz“ Priebke“ ClemensObersturmfuehrer (Tenente) Schubernig“ TunathUntersturmfuehrer (S. Ten.) KahrauHauptsturmfuehrer (capitano) WetjenDopo, credo la mattina seguente, nel mio QuartiereGenerale, Priebke mi ha raccontato che egli avevacalcolato che 336 persone erano state uccise.Fin dal primo momento mi resi conto tanto dellaL’agghiacciante immagine del ritrovamento delle vittime dell’eccidio.mostruosità delle misure prese come della loroimportanza dal punto di vista morale per tutti quelliimplicati. Le misure, come tali, mi sembravanogiustificate a quell’epoca, e ancora oggi così misembrano, secondo le leggi di guerra. Soltanto dalpunto di vista del diritto internazionale più tardi ebbidei dubbi.F/to KAPPLERHo letto questa dichiarazione e l’ho trovata correttae vera secondo quanto so e credo.F/to KAPPLERDichiarazione fatta dal Capitano N.E. Middleton, HQSIB, AFHQ, coll’aiuto del Capitano F.G. Sutton, M.C.Bedfs & Herts Regt, e autenticata la firma il 4agosto 1945.Ecco come vennero ritrovate le vittime: con le mani legate dietro la schiena.Ed ecco due deposizioni rese agliufficiali alleati della commissioned’inchiesta che indagava suicrimini nazisti. Sono quelle di<strong>Guenter</strong> <strong>Amonn</strong>, alle dipendenzedi <strong>Kappler</strong> – che racconta come ilsuo superiore, dopo la stragedelle Ardeatine, ordinasse a tuttidi ubriacarsi – e quella di <strong>Wilhelm</strong><strong>Kofler</strong>.Anche queste due deposizioniprovengono dagli atti del processodel Tribunale militare italianoche processò <strong>Kappler</strong>. Tutti gli interrogatori,anche quelli degli alleati,confluirono infatti negli attidel processo italiano.Nelle deposizioni, precise fino al-32 l patria indipendente l 22 aprile 2012
Le Fosse Ardeatinela pignoleria, non c’è mai una parola per le vittimedella strage né un minimo di comprensione, dipietà o di dubbio sul massacro.<strong>Interrogatori</strong>o <strong>Guenter</strong> Ammon TRADUZIONE“U” POW Camp,CMF13 ottobre 1945Dichiarazione diAMONN <strong>Guenter</strong> di anni 38, sottotenente (Untersturmfuehrer)Sicherheitspolizei U des S.D. in Italien(PDG)Sono stato avvisato che non mi incombe l’obbligo didire alcunché fino a quando io non lo desideri e cheogni cosa che io dirò sarà scritta epotrà costituire prova.F/to <strong>Guenter</strong> <strong>Amonn</strong>Io sono originario di Unterin,presso Bolzano, nord Italia. I mieigenitori sono austriaci di nascita.Io parlo correntemente tedesco eitaliano. Nel 1939 mi naturalizzaitedesco.Il 25 settembre 1943 io fui assegnatoalla Sicherheitspolizei. Alcunigiorni dopo fui destinato all’Aussenkomandodi Roma. L’ufficialecomandante di quel comandoera a quel tempo il ten. Col.delle ss <strong>Kappler</strong>. Il mio comandantedi compagnia era il capitanoDomizlaff che comandava il 3°reparto. Il nostro Quartier generaleera a Villa Massima, in ViaBoiardo 16 vicino alla prigione divia Tasso. Il mio compito era di investigare le condizionieconomiche e le necessità della popolazionecivile di Roma. Poco dopo il mio arrivo a Roma fuipromosso sonderfuehrer. Altre persone del 3° repartocoi quali collaborai erano il tenente Wetjens,i sonderfuehrer Koeler, Rausch e Vonier, gli hauptschaarfuehrerHuber e Loesch. II comandante supremodella Sicherheitspolizei e della S.D. in Italiaera in quel tempo il generale Harster.Il 23 marzo 1944 verso le ore 18 mi trovavo nel mioufficio in villa Massimo quando si ebbe comunicazionetelefonica che 32 poliziotti della ss tedescaerano stati uccisi da patriotti italiani in Via Rasella,Roma. Non posso ricordare se Domizlaff, ora maggiore,fosse in quel momento nell’ufficio o no. Ritengoche egli abbia visitato la via Rasella la serastessa. Io non andai in Via Rasella. Vi fu tra il personaledel 3° reparto una serie di opinioni controverseriguardo alla forma della rappresaglia daeseguirsi per l’uccisione dei 32 tedeschi.Il giorno seguente (24 marzo 1944), verso le ore 13stavo consumando la mia colazione, nel ristorantedella villa Massimo, insieme con altri ufficiali eduomini della Sicherheitspolizei U DES S.D., e conmembri del comando delle prigioni di Via Tassoquando il ten. col. <strong>Kappler</strong> si alzo dalla sua tavola esi rivolse a noi. <strong>Kappler</strong> usava mangiare nella stessasala da pranzo con noi ma a una tavola differente.Ci impose di prendere le nostre armi immediatamentee tenerci pronti poiché lo stesso pomeriggionoi saremmo andati a vendicare la morte deinostri camerati uccisi in Via Rasella. Il capitanoSchutz che il mio compito era di accompagnare iprigionieri dalle prigioni di via Tasso con la scorta.Insieme con numerosi altri membri del 3° repartoio uscii dalla villa Massimo in Via Boiardo dove iovidi un autocarro chiuso che dopo aver osservato,L’avviso che alcune volte il Comando tedesco inviava alla famiglia dell’ucciso.mi accorsi conteneva civili italiani. Io esaminai taleautomezzo che fu poi condotto alle fosse Ardeatine,il luogo scelto per l’esecuzione della rappresaglia.Nel vagone erano circa 20 prigionieri, ed avevano leloro mani legate dietro la schiena. Erano circa leore 15.Dopo circa 30 minuti arrivammo alle fosse Ardeatinequesto è il nome dato a una serie di grotte neidintorni di Roma. All’arrivo alle fosse Ardeatine iprigionieri erano fatti scendere dal veicolo. Io fuiquindi messo come sentinella in via Ardeatina, conl’ordine di non lasciare passare persone non autorizzate.Non vidi che cosa accadde ai prigionieri che ioavevo scortato. Io ero posto dalla parte delle fosseArdeatine verso Anzio e perciò non vidi i trasportiprovenienti da Roma. In quella località io non udiicolpi di arma da fuoco.patria indipendente l 22 aprile 2012 l 33