La casa della luce - La poesia di Alberto Caramella
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Aquel momento è avvenuto l’ingresso <strong>di</strong> Lorenzo Papi,amico subito ritrovato, che con la rara sensibilità el’ingegno <strong>di</strong>sponibile che solo pochi hanno in dono,col genio del tratto e del <strong>di</strong>segno, ha fulmineamenteintuito e compreso tutto: un programma poetico in cerca <strong>di</strong>sé e del suo proprio sogno. Portata da lui, eterno libero e<strong>di</strong>mmaginoso puer-poeta, ha fatto ingresso in cantiere la riproduzione<strong>della</strong> Pala <strong>di</strong> Urbino <strong>di</strong> Piero <strong>della</strong> Francesca,conservata a Brera, che come sacra icona del luogo non l’hapiù abbandonato, la vertiginosa ambizione proposta connaturalezza – quasi con noncuranza – come se fosse lo svolgimento<strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso noto. Lorenzo Papi – tra mille contrad<strong>di</strong>zionimille <strong>di</strong>fficoltà mille idee mille scontri – si è postoal centro del Coro coinvolgendone e spezzandone lamusica e la coerenza: dominandolo, anche contro la sua intenzionecon un’ala impareggiabile e sicura.L’ala. Parte del repertorio dell’architetto (innamorato, appunto,del mare e del gabbiano: registri costanti <strong>della</strong> suaespressione) l’ala è planata interpretando i miti. Nella coralitàdell’opera la <strong>casa</strong> <strong>della</strong> civiltà conta<strong>di</strong>na, l’officina dell’artigianoe la <strong>luce</strong> sono <strong>di</strong>ventati modernissimo volo del pensiero:e le forme del volo si sono incarnate nei mobili, si sonoposate sui due livelli e sui colori del Maestro Virgilio, ispiratia Piero, <strong>di</strong> pari passo col crescere <strong>della</strong> forza attraverso le rottureverticali, armate anch’esse da longarine ora tutte argentatecol colore <strong>della</strong> foglia terrestre dell’olivo, verde verso ilcielo: attraverso i canali <strong>della</strong> <strong>luce</strong> ed attraverso il caminofortissimo in forma d’incu<strong>di</strong>ne posto al centro del piano secondoper legarne ed esaltarne il <strong>di</strong>slivello me<strong>di</strong>ale. Sigillo equasi simbolo dell’opera baricentro <strong>della</strong> <strong>casa</strong> cellula.Le vicende minute <strong>della</strong> storia, fortunate o sfortunateche siano state, appartengono al quoti<strong>di</strong>ano.L’opera ormai c’è e vive con la sua anima corale che lospazio accoglie e sembra rendere immortale. Lo spazio èvero in un senso totale: perché occupa una porzione <strong>della</strong>fisicità <strong>della</strong> terra, perché ne or<strong>di</strong>na e mo<strong>di</strong>fica la bellezza,perché è percorribile vivibile bellezza che si possiede interamente,dall’interno, fusi nella sua lenta memoria.Ed è puro pensiero che nasce e si nutre in quella verità,crescendo pietra con pietra, supportandola, e incarnandosi19