...passeggiando per Guss<strong>ago</strong>Non perdetevi Guss<strong>ago</strong>visto da San RoccoApprofitando della bella stagione, sipuò fare una piacevole passeggiataverso la chiesa di San Rocco, conpartenza dalla frazione di Casaglio.Man mano che si sale si aprono bellissimiscorci del nostro paese: ma lameraviglia del paesaggio si rivelaquando si raggiunge la chiesa e dalì si ammira tutto Guss<strong>ago</strong> dall’alto.Guss<strong>ago</strong> da scoprire • Storia, aneddoti e curiositàMemorie e storieCome si giocava quandonon c’erano campi di <strong>calcio</strong>e impianti sportivi?Una volta per i bambini delle famigliecontadine c’era pocotempo per il gioco, perché dovevanoaiutare nei campi o portare apascolare le mucche.Nel tempo libero giocavano a biglie(ciche e cicòt-cicòcc), a “ciàncol” o a“lepa” (un legnetto appuntito alle dueestremità veniva appoggiato a terra econ un altro bastoncino lo si colpivasu una punta, facendolo alzare in ariacolpendolo di nuovo per farlo giungerepiù lontano possibile); altri giochidi gruppo per i piccoli erano lo“scaalca mületa”, scavalca muletta (un bambino stava piegato e gli altri loscavalcavano appoggiandosi al dorsoo al volo, un po’ come la cavallina dioggi in palestra); il nascondino(“cip”), il salto della corda o “il mondo”,riquadri disegnati sul terreno dovesi effettuavano vari salti. I luoghi digioco erano il cortile, dove i bambinidei vari nuclei famigliari della corte sipotevano trovare; oppure la strada ele piazzette, che offrivano muretti, alberi,ostacoli e cippi o colonnette dascavalcare, e altro per giochi vari,comprese le corse col “cargiulì”, unatavola di legno con ruote lanciata a velocitàsulle discese. Le ragazzine giocavanocon bambole di pezza, ma seavevano dei fratellini dovevano badarea quelli perché le mamme avevanotanto da fare. All’oratorio maschile inPiazza c’era un cortile per i giochi deiragazzi; sopra c’era la sala per il cinema,dove andavano tutti a vedere ifilm muti in bianco e nero di Ridolini.L’oratorio femminile era presso le suoreall’Asilo Nava (oggi sede del CentroAnziani) a Villa, dove le bambineavevano a disposizione le altalene etanti spazi per giocare a nascondino, apalla avvelenata, ai quattro cantoni.Poi le suore le intrattenevano raccontandofatti religiosi o le vite dei Santi.I grandi giocavano a carte o a bocce,ma il gioco di squadra più diffusoqui a Guss<strong>ago</strong> era quello della palla amano (zügà a bala; le regole si trovanosulle enciclopedie o in wikipedia). Primadegli anni Trenta non c’era ancoralo sferisterio, il campo con l’alto muroe la palestra (oggi è il parcheggio inPiazza, fuori dellaSala civica già palestra);i giovanigiocavano, di domenica, nella stradache correva in rettilineo, come un belcampo, dalla gradinata della Chiesa finoalla forneria “dei Ucì”, i Temponi,sull’angolo in fondo a Via Roma, poispostatasi dove vediamo oggi quelladei Treccani: sul lato a mezzogiorno sialzava una grande muraglia che permettevadi giocare e far rimbalzare lapiccola palla senza perderla. A Roncogiocavano sulla strada del “Canelù”,così detta perché con le piogge diventavaun canale, ed era una bella stradastretta tra le siepi fuori della contrada,verso i vigneti, a nord di asilo e scuole,oggi asfaltata, larga e tutta tra le case.Molti giocavano nelle piazzette, ifamosi “crusai”, piccoli slarghi agli incroci:“èl crusal dè Ela”, a ValleVilla,all’entrata vecchia del Richiedei, “èlcrusal de la Crus”, “èl crusal dè Ruk”,dove non c’erano pericoli di traffico, aparte il raro passaggio dell’auto delmedico, a non più di venti all’ora, maspaventosa nel suo incedere tra il polverone.Poi fu creato lo sferisterio, chediede possibilità di gioco più organizzatonon solo per la palla a mano maanche per il tamburello. I giocatori diGuss<strong>ago</strong> erano bravi, vincevano spessole sfide con le squadre di altri paesie diventarono famosi: qualchenonno potrebbe raccontare di queigiorni, delle epiche partite, e di quellefavolose domeniche di gara, guidatisolo da passione e voglia di giocare.Rinetta Faroni(dai ricordi di mia mamma Paolina Codenotti)di Rinetta FaroniIL <strong>GIORNALE</strong> DEL GUSSAGO CALCIO - redazione@guss<strong>ago</strong><strong>calcio</strong>.it - www.guss<strong>ago</strong><strong>calcio</strong>.it
Poesia dialettale: Taglietti RobertoÉL GNARÖ E ÉL VIGILENa sera chè sie en càsäsul come en càa ardà la me televisiù,gò sintit un gran fràcäszö en del stradù,derve lös e vo sòl pòsöla ardà zö,l’era Cécö el fiöl de l’ostërché cö la sö moto “Honda”el pasaä spàrät(ma dè onda!)de dré de lü Lucianoen mè amico ché l’fàel vigile urbanöel fischiaa come un ossessoper faga capì che lu le miga en fèso,aànti n töcc el blocä el gnaroel se fa dà el librèt,eccesso de velocitàel gà dis!El gnaro el ghé rispöntendae de ondä?oh cadenàss... le miachè ta ndaèt de ondal’è chè ta ulàet tròp bass.IL RAGAZZO E IL VIGILEUna sera che ero in casasolo come un canea guardare la televisione,ho sentito un gran fracassogiù nello stradone;apro la porta e vado sul balconea guardare giù;era Francesco, il figlio dell’osteche con la sua moto Hondapassava sparato(ma molto forte!);dietro a lui c’era Luciano,il mio amico che fail vigile urbanoche fischiava come un ossessoper fargli capire che lui non è unfesso;avanti un pezzo, blocca il ragazzoe si fa dare il libretto;eccesso di velocitàgli dice!e il ragazzo gli risponde:- andavo forte?- oh! catenaccio... non èche andavi forte,è che volavi troppo basso...LAVORI UTILI: Ricerca guastiRoberto Taglietti(1940-2007)Una vita da infermiere, alpino,cabarettista, avisino, masoprattutto una vita dedicataagli altri. Ha scritto molti raccontidi vita quotidiana, trasformandoliin bellissimepoesie dialettali, facendocicosì rivivere alcuni episodidel nostro passato. Qui sopravi riportiamo un suo racconto,e chissà che leggendolonon si apra il vostro scrignodei ricordi.Buona lettura.LAVORI UTILI: Il FabbroIL <strong>GIORNALE</strong> DEL GUSSAGO CALCIO - redazione@guss<strong>ago</strong><strong>calcio</strong>.it - www.guss<strong>ago</strong><strong>calcio</strong>.it