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Aprile - Ilmese.it

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luogop r i m o p i a n oQuei r<strong>it</strong>ratti fermati con la luceIl Fotomuseo alla riscoperta dell’opera di Salvatore AndreolaSopra Francesco Jodice, What We Want,Oostende, T42, 2005; a sinistra Carmelo Nicosia,Una grossa nuvola oscurò il cielo…, 2009; sottoEva Frapiccini, Street Fighters, video installazione,2010; sopra a destra Salvatore Andreola, SignoraDirce Ferrari, gelatina al bromuro d’argento, 1926centra da sempre la sua ricerca sull’interazioneuomo-ambiente e sull’analisi delpaesaggio sociale e con “What We Want”descrive luoghi ridisegnati a propria immaginee somiglianza dai loro fru<strong>it</strong>ori, che,come moderni pionieri, imprimono allospazio la proiezione dei propri desideri.Carmelo Nicosia (Catania, 1960) con isuoi affascinanti bianco e neri propone unviaggio immaginifico che travalica i confinispazio-temporali. Renato Leotta (Torino,1982) utilizza invece la fotografia comestrumento per portare alla luce traccee isolare frammenti, mentre Pino Musi(Salerno, 1958) con “Hybris” ci conduceall’interno di sale operatorie, immortalatenell’attimo immediatamente successivoall’intervento teatro dell’ostinata lottadell’uomo contro l’ineluttabil<strong>it</strong>à dei suoilim<strong>it</strong>i terreni.La mostra sarà accompagnata da uncatalogo bilingue ed<strong>it</strong>o da Skira che raccoglierà,sotto forma di catalogue raisonnée,le opere entrate in collezione, introdotteda un testo cr<strong>it</strong>ico di Filippo Maggia e dabiografie e statement per ogni artista.Il sodalizio artisticotra Fotografia Fondazionee FotomuseoPanini continua,sempre a cavallo trapresente e passato.Mentre la Fondazioneguarda allacontemporane<strong>it</strong>à, ilFotomuseo va indietroai primi del Novecentoper proporrele eleganti immaginidi Salvatore Andreolae il p<strong>it</strong>torialismo,la mostra cheinaugura sempresabato 10 aprile neilocali dell’ex OspedaleSant’Agostino. La personale sulfotografo chietino di nasc<strong>it</strong>a ma modenesed’adozione è realizzata col MuseoCivico d’Arte, in collaborazione con laFondazione CRMO.E’ interessante scoprire questo autore,che è stato il portavoce della fotografiaartistica <strong>it</strong>aliana nell’Europa degli anniVenti e Trenta. R<strong>it</strong>rattista instancabile,fine indagatore psicologico, ottimo fotografo,ha interpretato quella ricercadell’affin<strong>it</strong>à fra p<strong>it</strong>tura e fotografia che haanimato il dibatt<strong>it</strong>o artistico all’inizio delsecolo scorso, dando v<strong>it</strong>a al movimentop<strong>it</strong>torialista nato alla fine del XIX secolocon l’intento di elevare il mezzo fotograficoad arte, al pari della p<strong>it</strong>tura. Lafotografia era spesso considerata condisprezzo nell’amb<strong>it</strong>o artistico, a causadel procedimentomeccanico e automaticorichiesto perla produzione delleimmagini.Lo scopo dei p<strong>it</strong>torialistiera quellodi rendere l’immaginefotografica ilpiù simile possibilealla p<strong>it</strong>tura grazie adun’attenta ricerca disoggetti (r<strong>it</strong>ratti, paesaggi)ripresi conluci morbide e sfocature,e ad un accuratissimolavoro distampa in cameraoscura con tecnichecome il bromolio e la gomma bicromata,che davano una resa p<strong>it</strong>torica alla foto.E così Salvatore Andreola nei suoi scr<strong>it</strong>tidichiara di voler riprendere nei r<strong>it</strong>rattil’uso della luce fatto da Rembrandt eGuido Reni e di cercare di far emergerecon essa non solo il volto esteriore, maanche quello interiore della personafotografata. Gli ottimi risultati ottenutigli valsero grande fama: partecipòall’esposizione Internazionale di Torinonel 1923 e un suo r<strong>it</strong>ratto alla gommabicromata fu l’unica opera <strong>it</strong>aliana ammessaall’Esposizione Internazionale del1923 a Londra.Le 90 immagini in mostra fanno partedella donazione di 257 lastre che nel1965 il fotografo donò al Museo Civicodi Modena.primopiano

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