La collaborazione conilserviziosociale...Nel pensare al decennale del Nido d’Infanzia “Il Grillo Parlante”, servizio consolidato e vivace nel Comunedi Lesignano de’ Bagni, non si può non cogliere l’occasione per aprire il dibattito nel territorio sullanecessità di confronto e scambio che diventa opportunità di miglioramento per il futuro.Attraversiamo una fase di vita non semplice per le relazioni umane in genere e in particolare per lerelazioni di aiuto. La sempre maggior complessità delle dinamiche relazionali intra ed extrafamiliari,l’aumento del disagio e della fragilità familiare, oltre che della conflittualità, sia familiare che sociale devonoessere considerate esito e materiale di riflessione per impostare i servizi, sia educativi che socio-sanitari.Osservare, leggere gli eventi e gli accadimenti individuali, familiari e sociali, confrontarsi, agire in un contestodi collaborazione tra enti diversi e con competenze specifiche nei primi anni di vita dei bambini-e, diventagaranzia di intervento precoce e maggiormente mirato, oltre che, non certo secondario, possibilità diprevenire disagi maggiori nelle età future.Lungo l’asse di crescita, e in particolare nei primi anni di vita dei bambini-e, tutte le figure educative hannoun ruolo molto impor<strong>tante</strong> e tutti i servizi presenti sul territorio devono cercare di stare dignitosamentein questa filiera di processo: i genitori in primis e gli educatori a completamento del cammino costruisconole condizioni iniziali per l’acquisizione di apprendimenti e la costruzione dei piani emotivo/affettivi; glioperatori dei servizi socio-sanitari, che normalmente intervengono soprattutto per i bambini più esposti, icosiddetti “casi sociali”, sono da ritenersi sempre di più come soggetti partecipi per incidere nel percorsodi vita di tutti i bambini-e con azioni di prevenzione e di sostegno.I Servizi Sociali hanno la finalità di promuovere il benessere sociale nella comunità locale, valorizzando lerisorse disponibili ed attivando progetti che permettano di migliorare la qualità di vita dei cittadini.È indispensabile darsi l’obiettivo di promuovere lo sviluppo dei circuiti necessari e delle connessioni utili(ossia la tanto auspicata “rete”) e ciò necessariamente comporta :• la costruzione di momenti di raccordo tra le Istituzioni territoriali, in particolare tra i vari livelli discuola (e, quindi anche Nido e Scuola per l’Infanzia), i Servizi Sociali, il Dipartimento di Salute Mentale,l’U. O. di Neuropsichiatria Infantile e Psicologia Clinica dell’età Evolutiva al fine di stimolare una sovracomunalitàcondivisa, da intendersi sia rispetto alla dimensione pedagogica che a quella socio-sanitaria;• la sollecitazione di forme di dialogo e collaborazione fra i servizi gestiti da enti pubblici e quelli offertida altri enti del privato e del privato sociale per avviare momenti di riflessione e confronto sulle scelteoperate ognuno nel proprio ambito, nella convinzione che un monitoraggio puntuale possa portare aduna graduale omogeneizzazione della qualità dei servizi e a alla costruzione comune di un osservatorioprivilegiato dei mutamenti sociali;E’ una bella sfida mettersi in gioco per cercare di avere una prospettiva futura, per fare qualcosa tuttiinsieme come società civile, perché migliori il percorso dei bambini e delle loro famiglie.Direttrice Generale Asp. Azienda Sociale Sud-EstDott.ssa STEFANIA MIODINI
La mia esperienza con il Nido è iniziata circa 28 anni fa quando sono stata assunta in qualità di Operatriced’Infanzia. Tale esperienza si è rafforzata con la nascita di mia figlia che, a soli 6 mesi, ora ne ha 26, ha cominciatoa frequentare il Nido nella sezione Lattanti. Sono stati tre anni ricchi di incontri, esperienze, giochi,letture, gite e anche un po’ di malattie..Quando abbiamo entrambe nostalgia di quel periodo andiamo aprendere il “Librone delle Tate” che riassume tutto, attraverso i disegni e le fotografie e di volta in voltaridiamo o ci commuoviamo.Sempre mia figlia dice che se avrà un bimbo lo inserirà al Nido perché è un’esperienza che “aiuta a crescerebene insieme agli altri”.Concordo pienamente e devo dire che quando per altre esperienze professionali, in qualità di AssistenteSociale, ho ripreso a frequentare la realtà del Nido ho respirato, di nuovo, la stessa “aria” di attenzionereale ed emotiva verso i bambini e i loro genitori. Ho ritrovato lo stesso sguardo professionale quotidianoaffettivo e di sostegno, rispettoso dell’individualità, da parte di tutto il personale del Nido, nell’affrontareanche le diverse e difficili problematiche familiari che a volte emergono e possono esservi accolte.Assistente socialeGIANNA SIROCCHILAVIAMO LE BAMBOLETata: cosa abbiamo fatto oggi?Viola: abbiamo lavato le bamboline!Luca: come me, dopo che il papà hatolto i grilli dal bagno di sopracon la scopa poi metto l’acqua,le papere e due amiche delle papere!Tata: chi vi fa il bagnetto?Viola: la mamma e il papà con le paperelle, ma di solito faccio ladoccia col papà e mi dice “Testa in giù, Viola!”Gianmaria: poi le abbiamo asciugate e abbiamo cambiato il pannolo…io faccio il bagno con Mattia e la mamma ci lava i capelliTata: con chi fai il bagnetto Pippi?Alessandro: papà!Tata: e poi dove le abbiamo messe le bambole?Alessandro: a nenè