Guida per i laureandi a cura del - Dipartimento di Filosofia
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in<strong>di</strong>cazione risulta poi in<strong>di</strong>spensabile nell’eventualità in cui sistu<strong>di</strong>no autori che, in uno stesso <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo, hanno scritto<strong>di</strong>versi articoli e libri: la numerazione <strong>del</strong>le schede consente infatti<strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere e visualizzare costantemente ciò che è stato scrittoprima da ciò che è stato scritto poi.L’or<strong>di</strong>ne concettuale consente invece <strong>di</strong> schedare in manieradettagliata tutto ciò che uno o più autori hanno scritto in relazione aun certo tema (<strong>per</strong> es. sul “concetto <strong>di</strong> religione tra il 1839 e il1844”). Possiamo definire questa schedatura come polifunzionale,in quanto <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> intrecciare a proprio piacimento concetti etemi (<strong>per</strong> es. “ragione e scienza”), anche se queste schede devonocomunque riportare <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni cronologiche che consentano<strong>di</strong> collocare nel tempo la citazione trascritta.4.4 Che cosa scrivere“Schedare” un libro o un articolo significa annotare con precisionee metodo:- quello che scrive l’autore in questione, riassunto <strong>per</strong> concetti eparole-chiave;- quello che scrive l’autore attraverso <strong>del</strong>le citazioni (semprecorredate dalla pagina);- quello che pensiamo noi, le nostre osservazioni, i nostri dubbi, lenostre domande.Ciò che garantisce la “scientificità” e la serietà <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong>ricerca (e questo vale anche <strong>per</strong> quando si scrive la tesi) è inoltre lanetta <strong>di</strong>stinzione tra ciò che pensa il singolo autore o il critico, e ciòche pensiamo noi. Nelle schede <strong>di</strong> lettura deve essere sempre chiarochi <strong>di</strong>ce che cosa: occorre quin<strong>di</strong> separare la propria chiave <strong>di</strong>lettura da quella <strong>del</strong>l’autore e dei critici.20