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n. 2 - giugno 2010 - CIR Food

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FORMAZIONEOltre l’orizzonte, la montagnae l’integrazione di gruppoUn corso di formazione “sul campo e in parete”. Spirito di gruppo, fortemotivazione, capacità d’adattamento, sono gli ingredienti dell’impresa di successoIl 17 e 18 <strong>giugno</strong> una ventina di nostri colleghi(che i consulenti di organizzazione chiamerebbero“figure con responsabilità apicali”)ha trascorso due giorni in quel di San Zeno diMontagna: una piccola frazione situata tra ilLago di Garda e il vicino monte Baldo.Lʼiniziativa, promossa dalla Direzione RisorseUmane, aveva lo scopo di far vivereesperienze allʼaperto che simulassero “vita digruppo”: in poche parole, sperimentare concretesituazioni di interazione e dinamiche interpersonaliche potessero rappresentare metaforedi vita aziendale. Da ciò, riflettere sullemodalità e i principi sui quali si basa il lavoroper processi e lʼintegrazione tra ruoli e funzioni.Per dovere di cronaca diciamo che il tuttoè iniziato in un clima fantozziano: durante il tragittoda Reggio Emilia al Baldo alcune nuvoleci seguivano e, allʼarrivo, hanno pensato benedi trasformare una possibile giornata estiva neiboschi in un cupo e nero diluvio invernale, indirizzandociverso il piano B, ovvero attività alcoperto. Un gioco sulla fiducia e sulla relazionedi gruppo ha fatto emergere le prime differenze,ma soprattutto lʼintuizione di qualcuno,la programmazione e la pianificazione di alcunie la sensibilità di altri… anche questo èsfruttare i diversi talenti!Nel pomeriggio ci siamo recati in una palestraattrezzata per lʼarrampicata e abbiamocapito cosa vuol dire essere attaccatiad una parete con mani e braccia a 15metri di altezza. Una bella sensazione,adrenalinica, soprattutto perché il tuoguardare serenamente verso il basso dipendeanche dallʼassicuratore, la personache, a terra, ti fornisce e toglie cordain modo che la tua salita e ridiscesa siano, appunto,sicure. Anche qui, sono emersi diversiaspetti dai racconti delle persone: “Subito pensavodi non farcela, poi sono riuscito a darmidegli obiettivi sempre più sfidantie pian piano ho superatoalcuni miei limiti…” - “Ilmio compagno, lʼassicuratore,ha capito i miei tempi emi ha aiutato molto…” -“Quando salivo, e non trovavolʼappiglio giusto, sentivola forza del gruppo che dalbasso mi incitava e mi suggerivail da farsi…” - “Quandoabbiamo arrampicato in due,uniti da una corda, ero sempremolto concentrata sullaposizione dellʼaltra persona,volevo che lei fosse al miopasso…”.Dopo la meritata cena e il riposo serale (allietatodal dj “Fanfano svuota pista” e dallecanzoni improponibili), il venerdì mattina ci risvegliamofinalmente con una bella giornata disole. Prepariamo gli zainetti, indossiamo gliscarponi e ci rechiamo sul Monte Baldo doveci aspetta unʼattività di orienteering… sapete,quella in cui, con lʼutilizzo di cartine topografiche,altimetro e bussola bisogna orientarsi nelbosco e trovare alcuni punti geografici.Beh, vi dico solo che alcuni di noi, prima diquella giornata, non sapevano neanche dellʼesistenzadi tali strumenti… per fortuna checon noi cʼerano delle guide alpine che, più omeno ascoltate, ci hanno fornito le indicazioniper utilizzarli.Ci siamo divisi in tre gruppi e la mattinataè passata alla ricerca dei punti che ci eranostati forniti e che dovevamo raggiungere, cercandodi non perderci troppo e cercando dievitare i cospicui ricordi che la fauna localeaveva lasciato nei prati…Comʼè andata? Sicuramente formativo, aldilàdi ogni attesa: abbiamo assistito alla “perdita”dei pochi partecipanti esperti di montagna,abbiamo visto come cambiando i ruoli ilrisultato può cambiare (se non opportunamenteformati), abbiamo osservato come lʼefficaciadi un gruppo può cambiare in base aldiverso coinvolgimento e sintonia tra le persone,abbiamo notato che il tempo speso peril confronto sereno e costruttivo tra le personeè tempo guadagnato, abbiamo capito il valoredi avere obiettivi chiari e condivisi, e tanto altroancora…Nel pomeriggio, prima del rientro, ci siamoconfrontati sui temi emersi, osservando le diverseposizioni ed approcci che avevamo tenuto,ragionando sulle modalità migliori perraggiungere insieme obiettivi comuni, valutandoquali possono essere alcune criticità cheemergono aziendalmente nei frequenti scambie attività di processo.Infine ci siamo scambiati feedback su ciòche avevamo osservato nei nostri “compagnidi viaggio”: un aspetto positivo che ci ha aiutatonel gruppo e un aspetto che vorremmo vederemigliorato nellʼaltra persona come contributivoallo spirito di team.In conclusione, direi che siamo tornati acasa forse con qualche dolorino muscolare inpiù, ma sicuramente con tanti spunti di riflessionee confronto su come fare buona integrazionedi gruppo e su come lavorare insiemecon obiettivi comuni e stile manageriale: il percorsodi apprendimento continua… buona formazionee lavoro a tutti!!Un partecipante motivaton. 2-<strong>2010</strong> 7

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