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Agosto 2009 - Enea

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transferrina (CD71) è indispensabile per l’uptake extracellularedel ferro. La ferritina citosolica e il recettore dellatransferrina sono mutualmente regolate dalle IronRegulatory Proteins (IRP), che si legano a livello degliIron Responsive Elements (IRE) e inibiscono la traslazionedell’mRNA. (Figura 1)Le cellule eritroidi dei pazienti con MDS presentano un fenotipo“iron-loaded”, caratterizzato da un incremento del contenutodi ferritina citosolica (ed in particolare della subunità H,HF) e da una ridotta espressione del recettore per la transferrinaCD71. (Della Porta, 2006) (Figura 2) E’interessante sottolineareche l’espressione di HF e CD71 riflette il grado didisplasia valutato morfologicamente. Inoltre l’espressione diHF è aumentata in pazienti ad alto rischio citogenetico rispettoai soggetti con basso rischio. (Della Porta, 2006)La ferritina H possiede attività ferrossidasica e recentementeè stato osservato che HF è un mediatore essenzialedelle proprietà antiossidanti e protettive dei fattori di trascrizioneNF-kB. (Pham, 2004). I risultato di un’analisimultivariata aggiustata per lo stato di ferro corporeo hamostrato un effetto significativo della diagnosi sui livellidi HF, suggerendo il coinvolgimento di altri meccanismiin aggiunta al contenuto intracellulare di ferro nell’alterataregolazione dell’espressione di HF nei precursori eritroididelle MDS. (Della Porta, 2006) E’ interessante sottolineareche i pazienti con MDS presentano un incrementodell’attività di NF-kB e questo può risultare in unaumento della trascrizione di HF. Dunque, HF potrebbeagire come una sostanza pro-apoptotica nelle MDS.La citometria a flusso potrebbe essere utile anche nellacaratterizzazione delle anemie sideroblastiche. Le anemiesideroblastiche sono un gruppo di disordini caratterizzatidalla presenza di sideroblasti ad anello, cioè da precursorieritroidi con accumulo di ferro a livello mitocondriale.(Vardiman, 2002; Cazzola, 2003) Recenti acquisizioniscientifiche nella comprensione del metabolismo marziale,hanno chiarificato che il ferro depositato a livello mitocondrialenei sideroblasti ad anello è presente in forma diun particolare tipo di ferrtina, chiamata ferritina mitocondriale(MtF). (Cazzola, 2003)Inoltre, da un punto di vista genetico, queste patologieappaiono come entità cliniche differenti rispetto alle altreMDS e presentano un profilo di espressione genica assolutamentepeculiare, caratterizzato dalla up-regolazione digeni “mitocondriali” e in particolare di quelli coinvoltinella sintesi dell’eme. (Pellagatti, 2006)Utilizzando un anticorpo policlonale contro MtF, l’analisiin citometria a flusso ha confermato che l’espressione diMtF è strettamente correlata alla presenza di sideroblastiad anello a livello midollare. (Della Porta, 2006) (Figura 2)In un modello di coltura liquida l’espressione aberrante diMtF, così come quella di HF, avviene ad un livello estremamenteprecoce del processo di differenziazione dallacellula staminale, confermando una stretta correlazionecon il fenotipo mielodisplastico. (Della Porta, 2006)Dal momento che il riconoscimento morfologico dei sideroblastiad anello può essere in alcuni casi difficoltoso, inprospettiva, la valutazione in citometria a flusso di MtFpotrebbe essere considerata la metodica di riferimento perla diagnosi di anemia sideroblastica. Inoltre, nell’ambitodella classificazione WHO, la valutazione di MtF potrebbeessere rilevante nella diagnosi di anemia refrattaria consideroblasti ad anello e trombocitosi (RARS-T), una patologiamielodisplastica/mieloproliferativa che annovera trai propri criteri diagnostici la presenza di sideroblasti adanello a livello midollare. (Malcovati, <strong>2009</strong>) Infine, dalmomento che sideroblasti ad anello in percentuale inferioreal 15% sono presenti in una porzione significativa dipazienti con anemia refrattaria e con citopenia refrattaria,la disponibilità nel prossimo futuro di anticorpi monoclonalicontro MtF potrebbe risultare in un aumento dellasensibilità nella valutazione della displasia eritroide inquesti pazienti.Nella prospettiva di una applicazione diagnostica della valutazionedella displasia eritroide in citometria a flusso,l’analisi di HF, CD71, MtF e CD105 (Endoglina, un marcatoreespresso dai proeritroblasti che sono incrementati numericamentein una porzione di pazienti con MDS) è stato combinatoin un approccio citofluorimetrico che è stato testatonel work-up diagnostico di una coorte di pazienti con sospettoclinico di MDS. (Della Porta, 2006) Questo approccio hapermesso una corretta classificazione dei pazienti con MDSe dei controlli patologici in più del 90% dei casi, con unabuona riproducibilità tra diversi operatori.Un punto critico della valutazione morfologica della displasiaemopoietica midollare è che essa può essere difficoltosaper scarsa qualità del campione, o nei casi in cui ipazienti presentino ipocellularità midollare o fibrosi. Inquesto contesto, l’analisi immunofenotipica (e in particolarela valutazione delle proteine del metabolismo marziale)ha dimostrato di essere in grado di individuare segni didisplasia eritroide in una porzione significativa di casi incui il campione prelevato per la valutazione morfologicaera inadeguato (Stetler-Stevenson, 2001; Malcovati, 2005;Della Porta, 2006), suggendo che l’analisi citometrica èprobabilmente meno dipendente dalla qualità del campionerispetto all’analisi morfologica.Come discusso precedentemente, in ragione della loro eterogeneitàclinica, una classificazione ideale delle MDSdovrebbe fornire in aggiunta informazioni prognostiche epossibilmente identificare gruppi di soggetti con un andamentoclinico omogeneo. In questo contesto, l’impatto clinicodella classificazione WHO è estremamente rilevante.(Malcovati, 2005 e 2007) Il valore prognostico di questosistema classificativo è maggiormente apprezzabile neisoggetti con MDS a basso rischio, nei quali la presenza didisplasia isolata della linea eritroide identifica un gruppodi pazienti a prognosi migliore rispetto ai soggetti condisplasia multilineare. Le MDS con displasia eritroide isolatesono un subset di pazienti a con rischio di evoluzioneleucemica estremamente basso, nella determinazione prognosticadei quali hanno peso sicuramente maggiore fatto-Lettere GIC Vol. 18, Num. 2 - <strong>Agosto</strong> <strong>2009</strong> ATTIVITÀ SCIENTIFICA 23

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