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La letteratura per unità didattiche (1996) - Adrianocolombo.it

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successione storica e che sono sent<strong>it</strong>i come tali dai lettori. Si può trattare di testi coevi, oppureappartenenti ad epoche diverse, facendo nella lettura dei salti temporali o accostando a testi antichiprodotti della cultura attuale. In questo ultimo caso si raggiungeranno alcuni obiettivi, quello praticodi inserire già nel corso del curricolo testi e o<strong>per</strong>e contemporanee senza rimandarne la letturaall’ultimo anno e quello, più complesso, di introdurre il concetto di tradizione e di memorialetteraria che mettono l’o<strong>per</strong>a in una rete di relazioni con altre o<strong>per</strong>e secondo un’idea di storic<strong>it</strong>àtutta interna al discorso letterario e rivolta a cogliere la dialettica tra codificazione del genere e suaevoluzione/mutamento. <strong>La</strong> dimensione storica, secondo un’accezione più tradizionale, è presenteanche in questo tipo di <strong>un<strong>it</strong>à</strong> nell’attenzione che si pone ai rapporti tra genere e pubblico.Nell’<strong>un<strong>it</strong>à</strong> didattica che presentiamo sulla novella sono accostate novelle di Boccaccio, diPirandello e di Moravia: anche solo attraverso l’analisi delle differenti tecniche narrative appare ladistanza tra i mondi dei tre autori, ma la ricerca delle <strong>per</strong>sistenze di questa forma che continua agodere di favore da parte di autori e pubblico può mettere in rilievo modi profondi di organizzare lacomunicazione e di concepire il rapporto tra invenzione e realtà.Un problema che indubbiamente si pone è quello della quant<strong>it</strong>à e ampiezza dei testi daleggere <strong>per</strong>ché gli studenti possano avere gli elementi <strong>per</strong> riconoscere il genere, ascrivere i testi lettiallo stesso genere e procedere all’analisi e al confronto. <strong>La</strong> soluzione compatibile con il temposcuolaconsiste nella scelta di testi compiuti ma brevi, <strong>per</strong> esempio sonetti, novelle, o<strong>per</strong>e teatrali,che <strong>per</strong>mettono di fare tutte le o<strong>per</strong>azioni di analisi del testo che si vogliono e richiedono tempicontenuti <strong>per</strong> la lettura.Ancora un’osservazione: ci sono o sono stati generi con una codificazione forte e moltoprecisa, <strong>per</strong> esempio, la lirica petrarchista o la commedia del Cinquecento, ma in altri casi,soprattutto dopo la rivoluzione romantica che ammette solo la distinzione tra epica, lirica e teatro, edopo le trasformazioni della società contemporanea che comportano l’ambigu<strong>it</strong>à e la problematic<strong>it</strong>àdel ruolo pubblico dell’intellettuale (il termine compare con Zola) e l’anonimato del pubblico, sonomessi in secondo piano i codici e in primo piano le soggettiv<strong>it</strong>à individuali. Anche questo puòdiventare oggetto di riflessione, soprattutto a confronto con le codificazioni rigide tuttora presenti alivello della cultura di massa, nelle quali gli studenti si muovono con disinvoltura.Le <strong>un<strong>it</strong>à</strong> sul genere presentate sono: <strong>La</strong> novella nel Duecento e nel Trecento, Il testo teatralenel Seicento e nel Settecento, <strong>La</strong> lirica moderna. Della novella si è detto più sopra; del testo teatralevengono messi in evidenza gli aspetti caratteristici del tipo di comunicazione in cui chi parla sono i<strong>per</strong>sonaggi e vengono rilevati gli elementi distintivi di tragedia e commedia e le peculiar<strong>it</strong>à deirispettivi codici in epoche (e autori) particolarmente significativi (età classica, età elisabettiana, etàmoderna). Per quello che riguarda la lirica moderna, possiamo dire che si tratta di un caso in cui icodici di genere sono labili e quindi non si mancherà di far notare agli studenti la varietà dellees<strong>per</strong>ienze che possono andare sotto il nome di lirica. L’<strong>un<strong>it</strong>à</strong> punta, tuttavia, a far riconoscerealcune ist<strong>it</strong>uzioni tipiche e le peculiar<strong>it</strong>à del linguaggio della poesia del Novecento.L’<strong>un<strong>it</strong>à</strong> ‘r<strong>it</strong>ratto d’autore‘Le <strong>un<strong>it</strong>à</strong> ‘r<strong>it</strong>ratto d’autore‘ «presentano una vasta selezione di o<strong>per</strong>e di un autore importante, inmodo da costruirne un profilo storico-cr<strong>it</strong>ico.Obiettivi caratterizzanti:- comprendere l’intreccio dei fattori individuali e sociali nella biografia;- orientarsi nel rapporto tra ‘influenze‘ e original<strong>it</strong>à;- riconoscere le fasi evolutive nella produzione di un autore;Adriano Colombo © http://www.adrianocolombo.<strong>it</strong>Pag.12

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