LA “MONASTICHERIA”Quel che passa il convento: buonoBirra artigianale a 13 gradi, confettura di nespole invernali, centerbe, miele allo zafferano, acque profumate. Golositàe cosmetici da ricette originali, prodotti d’ eccellenza made in Italy. Sorpresa: sono tutti confezionati da monaci e suoredei nostri conventi. Siamo alla “Monasticheria”, raffinata bottega della Mostra Missionaria dei frati <strong>Cappuccini</strong>, inpiazzale Cimitero Maggiore 5 (tel.02.33.49.30.344, orari sabato ore 9.30-12.30 e 14.30-17.30, domenica 9.30-13 e 1-4.30-18.30) . Dietro l’ iniziativa la mente vulcanica di padre Mauro Miselli (nella foto) , attivissimo nel sostenere progettidi solidarietà in terre lontane. Tra le ultime idee il “Pranzo missionario”, kit da 22 euro, un pasto completo per 5persone. I ricavi procurano il necessario a chi non ce l’ha. “A Milano, dove c’è tutto e il contrario di tutto, non esistevaun negozio del genere”, racconta Pedro Casio, responsabile del settore. “Attualmente proponiamo articoli di 17 monasteri,stiamo facendo ricerche per allargarci anche all’ Europa”. Fil rouge la buona qualità, il packaging curato, lo spiritocreativo che unisce attualità e tradizione. Da Novacella in Alto Adige arrivano ottimi vini e il succo di mele, dalle TreFontane di Roma il balsamico liquore all’ eucalipto, dal monastero di Betlemme a Gubbio partono i biscottini, da Fialpain Liguria le grappe all’olivo e al basilico. E poi tisane, erbe aromatiche, creme di bellezza, estratti officinali. La Mostrasi articola in altri due settori: arredo etnico selezionato e alimentari di nicchia, fatti realizzare appositamente con ilmarchio “Il Paradiso del gusto”. Vedere, e assaggiare, per credere.Chiara VanzettoCorriere della Sera, 17 febbraio 2012La Biblioteca <strong>Fra</strong>ncescano-Cappuccina Provinciale e il nuovo catalogoLa biblioteca, che è separata da quella del convento di Viale Piave (Milano), ed affianca l’Archivio Provinciale <strong>Cappuccini</strong>Lombardi è, purtroppo, ancora chiusa alla consultazione. In questi anni ho cercato di arricchirla di libri antichi e recenti, dicompletare alcune riviste e trovarne di nuove, soprattutto ho sviluppato il catalogo che è lo strumento più importante per poteraprire ai frati, agli studenti e agli studiosi questo santuario per conoscere il francescanesimo. Nella città di Milano c’è un’altrabiblioteca con questa specializzazione, ma la nostra ha ricevuto un forte impulso fino al punto che oggi conta oltre 109.500 schede.Non è questo il luogo per ricostruire la storia della biblioteca e le cause che ne hanno impedito ed impediscono l’apertura.Aprire una biblioteca al pubblico significa garantire orari precisi, servizio assicurato contro ogni imprevisto, guida nella consultazione,accertamento dell’identità di chi viene, verifica dei documenti personali e delle garanzie di non poter nascondere libri,riviste o tagliare pagine, controllo dell’uso dei testi e della loro restituzione, consegna personale dei libri, fotocopiatura entro leleggi stabilite dallo Stato, ecc., perché anche nelle biblioteche più sofisticate avvengono furti e tagli di pagine. Forse questa moledi lavoro (non completa) rende anche più comprensibile il ritardo nell’apertura, perché ci vuole personale specializzato, che costaeconomicamente.Il motivo vero di questo scritto è duplice:1) ricordare che il catalogo della biblioteca non è finalizzato solo a chi la consulterà quando verrà aperta, ma è uno strumentoche può essere utilizzato come aggiornamento del nostro francescanesimo. Anche se nella nostra biblioteca non ci sonotutte le pubblicazioni sul francescanesimo, ce n’è però una buona parte. Perciò il catalogo può essere utilizzato per conoscere gliorientamenti degli studiosi e degli studi francescani, può suggerire qualche argomento o lettura che ci sta particolarmente a cuore,può stimolare l’interesse per argomenti di cui non ci siamo mai occupati e invece sono parte della nostra vita e delle nostreattività spirituali e pastorali, può offrire l’occasione di donare o proporre una pubblicazione, a carattere francescano, che non èpresente nel catalogo. Sono solo alcune delle possibilità.2) vorrei, in secondo luogo, ricordare che in questi mesi ho faticato a studiare una versione nuova del catalogo impostadalle dimensioni raggiunte. Credo che anche chi consulterà il nuovo catalogo all’inizio farà un po’ di fatica perché se, da un lato,offre maggiori possibilità di ricerca, dall’altro complica un po’ le cose e poi alcune possibilità di consultazione presenti nel vecchiocatalogo, secondo me molto importanti, sono state tolte da chi ha fatto il nuovo programma.Il catalogo ha mantenuto lo stesso indirizzo: www.infoteca.it/bfcp/opac.htmAnche nel caso doveste entrare nel vecchio, troverete un rimando a quello nuovo.Siccome le possibilità di ricerca sono molteplici, diventa difficile comporre delle regole che facilitino la ricerca. Sonosicuro che chi è abituato a navigare, riuscirà facilmente a trovare quello che cerca. Nel caso fosse necessario scrivere qualcheindicazione, lo si potrà fare anche in seguito.Mi accontento, per ora, di evidenziare questa opportunità offerta dal catalogo: entrando, si presentano varie possibilità:ricerche classiche; indici; ricerche speciali; le mie ricerche; biblioteca. Aprendo quest’ultimo campo, si trovano: informazioni,statistiche, novità. Che interessa è quest’ultima voce. Cercherò di inserire, per un po’ di tempo (devo decidere per quanto) queivolumi che mi sembra (parere soggettivo) possano interessare la nostra vita e la nostra pastorale. Fate attenzione che di alcunivolumi sono schedati anche i singoli articoli e bisogna guardare nella voce: Legami: comprende. Faccio un esempio. Fino all’iniziodi dicembre, rimarrà fra le novità il volume pubblicato in ricordo di mons. Luigi Padovese: In caritate veritas. Quando vieneaperto, occorre guardare la voce legami, dove indica che ci sono 75 titoli analitici. Scegliendo questa voce si possono averetutti gli articoli del volume (75 appunto). Questo è un esempio della ricchezza di questo catalogo.Spero che possa aiutare, in qualche modo, l’aggiornamento e la formazione permanente.P. Fedele Merelli
Recensioni - recensioni - recensionicura di Fr. Fedele Merelli01. Bernardo Commodi, Canto francescano a Maria, EdizioniSan Paolo, Cinisello Balsamo 2011, p. 159, € 13,00.L’Autore, frate conventuale, si propone di “trasmettere alcunenote dei grandi “cantori” mariani” (pag. 6) dell’ordine francescano.In effetti restringe la nostra attenzione su un gruppo limitato difrancescani: san <strong>Fra</strong>ncesco, santa Chiara, sant’Antonio, san Bonaventura,la beata Angela da Foligno, il beato Giovanni Duns Scoto“perché appartengono a tutto il movimento francescano, essendo vissuti prima delle laceranti divisioni”(pag. 11). A questi aggiunge san Massimiliano Kolbe.Presenta di ciascuno le caratteristiche della devozione mariana offrendoci, in questo modo sempliceed efficace, la possibilità di accostare alcuni francescani che con la loro esperienza possono dire ancoramolto oggi anche se le prospettive mariologiche sono cambiate, come sinteticamente evidenzia l’Autorealle p. 11-13.02. Massimiliano Michielan, Rinascere si può. Post-aborto e Riconciliazione, Edizioni Porziuncola,Santa Maria degli Angeli – Assisi (PG) 2011, p. 88, € 7,00.Propongo questo piccolo libro, perché mi sembra che tratti molto bene gli aspetti pastorali che riguardanochi ha procurato l’aborto. È un problema frequente soprattutto in confessionale. Ascoltare un frate minoreteologo morale, psicologo, psicoterapeuta, può guidarci a trattare questa esperienza in modo fedele all’insegnamentodella Chiesa, ma anche aperto alla maternità della stessa chiesa e soprattutto alla paternità di Dio.03. Edoardo Scognamiglio, Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra. Lectio divina per ledomeniche di Avvento, Natale, Epifania, Battesimo del Signore. Anno B, Elledici, Leumann TO 2011, p.158, € 10,00.Il nostro confratello, conventuale, ci offre uno strumento per vivere personalmente e proporre pastoralmenteagli altri, questi tempi forti dell’anno liturgico.2. A cura di Rosa Giorgi e Paolo Canali, San Carlo Borromeo e la famiglia francescana: dialogo fecondotra carisma e istituzione. Atti del Convegno di studio. Milano, 29 gennaio 2011, Edizioni Biblioteca <strong>Fra</strong>ncescana,Milano 2011, p. 120, € 8,00.Come dice lo stesso titolo, raccoglie gli interventi che hanno dato contenuto al convegno di studio dell’iniziodi quest’anno. Comprende 5 interventi che possono essere visualizzati nel catalogo della Biblioteca<strong>Fra</strong>ncescano-Cappuccina Provinciale: www.infoteca.it/bfcp/opac.htmSan Carlo Borromeo non è solo il patrono della nostra provincia, ma ha avuto rapporti importanti con ifrancescani e soprattutto con i frati cappuccini della nostra provincia. Conoscere approfonditamente la storiadel tempo, può significare ritrovare parte delle nostre radici, che devono essere aggiornate, ma senzaprescindere dal passato.04. Giuseppe Buffon, San <strong>Fra</strong>ncesco d’Assisi. Fonti <strong>Fra</strong>ncescane e rinnovamento conciliare, EdizioniMessaggero, Padova 2011, p. 270, € 22,00L’Autore, frate minore, ricostruisce le origini, molto recenti (la prima edizione francese 1968), dell’interesse,dello studio e delle divulgazione delle fonti francescane. Oggi sono uno strumento essenziale per accostare,conoscere, vivere e testimoniare il dono inestimabile che il Signore ha fatto alla sua chiesa attraverso<strong>Fra</strong>ncesco (scritti e agiografie) e il suo ordine, specialmente nel primo secolo che è un po’ come la culla dacui nascono tutte le riforme e in cui si ritrova ogni francescano oggi. Lo studio è interessante non solo dalpunto di vista della storia dell’interesse, della raccolta e della pubblicazione delle fonti francescane, ma anchedel contesto che lo accompagna, cioè il Concilio Vaticano II. I francescani, come tutta la chiesa, nonpossono più prescindere dal Concilio Vaticano II, ma devono coniugare con questo punto di riferimentol’aggiornamento e il rinnovamento. Un volume specialistico, ma importante per fondare ogni elemento dirinnovamento, perché non sia lasciato all’interpretazione individualistica, ma sia ancorata al carisma che èopera dello Spirito Santo