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Bollettino n. 46-47 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>46</strong> - <strong>47</strong> (2006)Giuseppe Libero MangieriVa da sé che tutti i nominali dove appare solo il sigma locale vanno datati precedentemente. Sono, inoltre,da collocare fra il 420 ed il 390 a.C., quelli con l’accoppiata testa di Athena/tridente (cat. n. 145), per l’ovvioraffronto con le analoghe immagini che appaiono sui nominali enei (Grunauer VI, v. infra).Anche il problema della loro classificazione ponderale si presenta, talvolta, arduo: le ragioni sono daricercare soprattutto nella facile usura cui essi vanno incontro. Se per i nominali di peso maggiore la perditaponderale è relativa e comunque non ne impedisce la classificazione, per le frazioni, invece, perdite ancheleggere possono portare a facili fraintendimenti, tanto più che, il più delle volte, né il modulo né la tipologia,caratterizzano trioboli da dioboli e così di seguito. 35)Alla fine del V sec. a.C. i Lucani conquistarono Poseidonia. 36) È certo che le nuove genti, apportatricidi valori culturali diversi, continuarono a coniare monete in argento: per quanto tempo, con cheritmo e con quali cesure, non siamo in grado di determinarlo. Sappiamo che alcune emissioni, gruppo Ce D, appartengono sicuramente a questo periodo. 37) Ancora, è sicuro che alcune rare monete (cat. n. 66)vadano datate al terzo quarto del IV sec. a.C., indipendentemente se si considera il nome attestato sulgruppo (Dossenno), un incisore, 38) oppure un magistrato. 39) Non siamo in grado di fare ulteriori precisazionia tale proposito, anche se sappiamo, ancora, che i Lucani ebbero una monetazione enea consistentee prolungata.Poseidonia. Monetazione eneaLe prime emissioni di bronzo appaiono intorno all’ultimo quarto del V sec. a.C. In un recente studio sonostate ricostruite le fasi della monetazione del periodo lucano, ed identificati 29 gruppi delimitati cronologicamentefra il 420 ed il 290 a.C. 40)I tipi ricalcano, in parte, quelli attestati sugli stateri, ma se ne discostano anche, ricollegandosi ainominali frazionari, come nel caso della testa di Athena che appare al diritto dei gruppi V-VI (cat. nn.192-207) o del tridente attestato solo al rovescio del gruppo VI (cat. n. 207), circostanza che permette dipoter collegare cronologicamente le due emissioni. 41) In un solo caso lo spunto è originale e non ripetutonei nominali argentei: infatti al diritto del gruppo XI (cat. n. 223) appare un’inedita corona di foglied’alloro.È da segnalare una certa varietà di simboli, fra cui la triskele al rovescio del gruppo XXVII (cat. nn.296-302), elemento che appare su esemplari di varie zecche e che è stato posto in relazione ad influenzeagatoclee. 42)Infine l’analisi del materiale della collezione Sallusto permette di porre in risalto due varianti (cat.nn. 261, 302).35)Nel catalogo ho preso come misura base un obolo di g 0,50 ca. e conseguentemente un diobolo di g 1,00 ca. ed un emiobolo di g 0,25 ca. Ho,infine, considerato trioboli i nominali che superano abbondantemente la quota dei dioboli, e quelli che, in mancanza del peso idoneo, possono essereaccomunati a questi per affinità tipologiche.36)I risultati delle recenti indagini archeologiche permettono di fissare intorno allo scorcio del V sec. a.C. la presa di Poseidonia: v. ZANCANI1958; GRECO PONTRADOLFO 1977, p. 31.37)Si veda anche TALIERCIO 1987, p. 165 e ss.38)ZANCANI 1958.39)MANGANARO 1959, GUARDUCCI 1974.40)GRUNAUER 1971.41)Per la testa di Athena si veda il n. 145, per la presenza del tridente al rovescio si vedano i nn. 144, 1<strong>46</strong>-154.42)SELTMAN 1912; riserve in BURNETT 1977.10http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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