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Bollettino n. 46-47 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>46</strong> - <strong>47</strong> (2006)Notiziariodel Tordino, l’area culturale tirrenica dei popolilatini con quella medio-adriatica paleosabellica deiPretuzii. Questa naturale via di collegamento, in origineprobabilmente legata alla transumanza verticaledell’età del bronzo, a partire dalla prima età del ferrodiverrà un importante asse commerciale e culturalecon una particolare attenzione strategico-militare,a giudicare dagli interessi di Roma subito dopo laconquista del territorio sabino e pretuzio del 290a.C. 6) A conferma della particolare attenzione politico-economica,per questa via nel tratto a valle delguado appenninico, è proprio la monumentale strutturazionealle porte di Interamnia (Figg. 1-2).Il tempio è ubicato all’inizio del terrazzo(sul limite sud-ovest), a circa trenta metri a montedella strada antica, con una fronte di 21 m per 31di lunghezza: appariva quasi di improvviso dopo lesvolte del tratto trans-appenninico a sorprendere,con la straordinaria mole dell’impianto architettonicoe <strong>dello</strong> scenografico complesso decorativofittile dipinto di rosso, ocra e azzurro, il viandanteche si accingeva ad entrare in città. La tipologiaad alae, profondo pronao su alto podio con fronteprostilo tetrastilo (o con una doppia fila di duecolonne in antis) doveva presentare una scalinatain aggetto, come corpo a sé stante, rispetto al podioFig. 2 – La necropoli monumentale sull’Interamnium Vorsus:i monumenti commemorativi del tipo ‘a dado’ in opus quadratumallineati a monte della ‘Via Sacra’.ed alla peristasi tra le ante del pronao. 7) Due ambienti di servizio (di 5,90 x 4,20 m), disposti simmetricamenterispetto alla cella, chiudevano le alae del tempio con una funzione necessariamente statica: lo straordinariosviluppo planimetrico del tempio imponeva una struttura trasversale (o di spina) che fungeva da ‘rompitratta’nel mo<strong>dello</strong> longitudinale. Il podio, dell’altezza di 178,2 cm (pari a VI piedi romani), era rivestito con lastree blocchi di calcare con sagoma a cyma recta su una crepidine <strong>dello</strong> spessore di un piede (29,7 cm circa). Lasostruzione è realizzata in opus incertum di ciottoli di fiume tagliati per metà e legati con malta in corsi abbastanzaregolari, come da antica tradizione locale (Figg. 3, 4).Lo scavo non ha restituito rocchi di colonna o blocchi architettonici dell’alzato a causa delle ripetute fasidi spoliazione dei materiali di calcare che si sono succedute dopo l’abbandono e il progressivo degrado di etàgiulio-claudia e che oblitereranno definitivamente le strutture superstiti nel XVI secolo.La cella ha una superficie di circa 85 mq (11,40 x 7,45 m) e presenta una pavimentazione in opus tessellatum(9,20 x 7,45 m) di tessere bianche riquadrata da un elegante motivo ad onda corrente, con due delfini6)L’annessione della nostra area culturale avvenne in seguito alla battaglia di Sentino del 295 a.C. con la sconfitta della confederazione italica(Sanniti, Etruschi, Umbri e Galli): l’occupazione del territorio sabino e pretuzio segue l’episodio conclusivo della III guerra sannitica del 290 a.C. adopera del console Manio Curio Dentato.7)Il progetto del monumento ha come sistema metrico di riferimento il piede romano perfettamente modulato nel rivestimento del podio: crepidine, piedi 1 di altezza; sagoma di base, piedi 1; lastra verticale, piedi 4; sagoma di coronamento o lastra del pronao, piedi 1 di spessore.296http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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