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Bollettino n. 46-47 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>46</strong> - <strong>47</strong> (2006)Rinvenimentiposizione stante, la lineare verticalità e durezza delle pieghe del chitone (trattate quasi come le scanalature diuna colonna) e la posizione laterale, divaricata, non frontale dei piedi 12) riconducono ad una tradizione ancoraarcaicistica. L’ottima fattura del modellato, l’eleganza espressiva del volto con il delicato e appena percettibilemovimento di rotazione, la morbidezza dei capelli sulle spalle, la naturalezza del panneggio dell’apoptygma(dalla cintura in su), il naturalismo delle pantere in posizione araldica con girali rampanti di vegetati sul corpoe sul collo sono più direttamente ricollegabili al tipo classicistico-ellenistico 13) (Figg. 7, 8, 9).Un minor numero di frammenti di lastre con una ricca decorazione naturalistica di vegetali, fiori ed anatrelle(Fig. 6e), eroti a cavallo di pantere (più che grifi) 14) (Fig. 6f) attesterebbero fasi distinte del complessofittile decorativo. Il rifacimento della copertura potrebbe coincidere con una fase di ristrutturazione a seguitoda un grande incendio le cui tracce sono state documentate nell’ambiente ovest e nel settore esterno immediatamentepertinente.La tipologia dell’edificio templare, con un maggiore sviluppo della pars antica, assieme ai caratteri stilisticie iconografici dei complessi figurati fittili degli antepagmenta e delle antefisse riconducono alla tradizioneculturale italica (sul mo<strong>dello</strong> etrusco-laziale) anteriore alla guerra sociale (91-89 a.C.). La tecnicacostruttiva <strong>dello</strong> spiccato, in opus incertum di cubilia di travertino locale che tendono a girarsi sul piano diallettamento, 15) il profilo e il modulo delle sagome del podio (un piede romano di spessore), il pavimentoa mosaico della cella riconducono ad un’attività edilizia tra tarda e fine età repubblicana. In particolare lapavimentazione in tessellato bianco e nero con il classico motivo dell’onda corrente incorniciata, a riquadrarel’ambiente come un tappeto, riconduce al repertorio decorativo ispirato agli ornati filiformi greci del IV sec.a.C. riproposto in ambiti di II stile pompeiano della prima metà del I sec. a.C. come nell’atrio della Casa delFauno a Pompei. Un esempio straordinariamente simile, per motivo e ordine di fasce della cornice, a confermadel mo<strong>dello</strong> ispiratore è quello della casa III di Delo.I materiali ceramici ed antropici rinvenuti sui piani di calpestio esterno attestano una frequentazione finoalla prima età imperiale; l’abbandono, il successivo degrado e la prima fase di spoliazione si collocano nelcorso della prima metà del I secolo. 16)Il tempio fu edificato in un’area sacra extra-moenia dedicata al culto dei morti fin dalla prima età delferro e monumentalizzata, tra la fine dell’età repubblicana e l’età giulio-claudia, con la necropoli ad incinerazionelungo la strada per la Sabina. Si trattò, dunque, di un importante intervento edilizio a cardinedi un programma pianificatorio di un’antica area cultuale autoctona con un chiaro messaggio politicosociale di continuità e di rafforzamento voluto da Roma come ‘Potere Centrale’. Dalla storiografia e dagliesempi noti sappiamo che non era in uso presso i Romani erigere templi di quest’importanza in prossimitàdi necropoli, o addirittura nello stesso contesto come nel caso di Teramo. L’assenza di confronti12)Il ribaltamento o rotazione laterale e contrapposta dei piedi si traduce in quello schiacciamento prospettico della figura, in assenza di prospettiva,riconducibile al tipo arcaico o arcaicistico.13)Confronti diretti nell’area, pur con differenze stilistiche e iconografiche, si possono avere con le antefisse del tempio di Pagliaroli di Cortino(TE), con sporadici frammenti provenienti dal tempio di San Rustico di Basciano (TE), per il motivo decorativo a borchiette sul polos e sulla cinturavedi le antefisse del tempio di San Giorgio di Castiglione Messer Raimondo (TE) e del deposito votivo del santuario dell’acropoli della Civitella diChieti, per l’iconografia della potnia nell’atto di sorreggere i felini con gli avambracci sollevati e le braccia strette sui fianchi con le terrecotte lunensiprovenienti dall’area del Grande Tempio.14)Tipi simili sono stati rinvenuti nel tempio di Pagliaroli di Cortino (TE), cfr. MESSINEO-PELLEGRINO 1986, STAZZULLA 2006 e in quello di SanGiorgio di Castiglione Messer Raimomndo (TE), cfr. IACULLI 1992.15)Questo particolare potrebbe suggerire un momento di transizione tra l’opera incerta e quella quasi reticolata; gli elementi lapidei tronco-piramidali,di dimensioni abbastanza standardizzate, indicano una produzione in serie da parte di maestranze qualificate di scuola ‘romana’.16)Sporadici sono i materiali ricollegabili alla fase di impianto ed alla prima frequentazione come sporadici frammenti di ceramica a vernicenera. Questo elemento, che d’istinto suggerisce un’importante ristrutturazione dell’edificio con rimozione dei livelli di frequentazione o pulizia dellepertinenze esterne, apre un’evidente conflittualità tra archeologia e tipologia della struttura in ordine alla cronologia.301http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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