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FINESTRA DELL'ANIMA - Provincia Autonoma di Bolzano

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(ben quin<strong>di</strong>ci) nei racconti dei “ritornati”: il paziente“sente” i me<strong>di</strong>ci che annunciano la sua morte, guarda ilsuo corpo dall’esterno; sperimenta una sensazione <strong>di</strong>grande pace; attraversa un tunnel buio; sperimenta unaavvolgente “Luce”, una luce come quella che vide JvanJlic. Anche Goethe sul letto <strong>di</strong> morte, estasiato, mormorò“mehr Licht!”: più luce; quasi a testimoniare il passaggioad una chiarità superiore. La “ricerca” delle con<strong>di</strong>zionioltre la vita ovviamente non <strong>di</strong>venterà mai “scoperta”;tuttavia tale ricerca, sia che ricorra a testi arcaici ed arcanicome il Libro Tibetano dei Morti o alla consolazione cristiana,sia che ricorra ai meto<strong>di</strong> della moderna indaginescientifica, ha qualcosa <strong>di</strong> “faustiano”. L’uomo occidentaledopo aver rivolto il suo desiderio <strong>di</strong> conoscenza a ciòche sta oltre il confine geografico, oltre il confine dell’infinitamentepiccolo (l’atomo) e l’infinitamente grande (lospazio), vorrebbe oggi spostare con la conoscenza l’ultimoconfine. Quello che appunto si pone “tra” le dueantitesi più potenti e terribili. La vita e la morte. Cometerminare? Con i versi <strong>di</strong> Roberta Dapunt, sublime sacerdotessache sa salmo<strong>di</strong>are parole fra il visibile e l’invisibile.Dell’invisibileDi fianco al mite lume sale il torpido respiro. Lo ascolto.Pesante l’aria ha costruito un ponte, attende e noi qui intorno,il nostro sguardo, la tua conclusione. Odore <strong>di</strong> morte,ho raccolto i fiori nell’orto, deposti sul bordo liscio <strong>di</strong> un’acquasantieraeppure fuori è già veglia <strong>di</strong> Pasqua. Accosto lentamenteil naso alla brevità del tuo sorriso, ultimo compagno,35

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