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Congresso provinciale - SGB - CISL

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Punto di vistaSalvare lo Stato SocialeSono molti gli aspetti che differenzianol’Europa dagli StatiUniti d’America. Le differenzepiù marcate le troviamo nel campodel Sociale. C’è voluto un secolo,dal punto di vista storico, affinchési sviluppasse in Europa ciò chenoi oggi definiamo e conosciamocome “Stato Sociale” ed ognunodei paesi membri ha scelto una suastrada. Semplificando, possiamoindividuare tre tipi di Stato Sociale:il modello scandinavo, il modello renano(attuato in Germania, Francia,Austria, Belgio, Olanda e Lussemburgo)ed il modello mediterraneo.Le tre tipologie hanno elementi comuni,all’interno dei quali ci sonoperò notevoli differenze.Il modello europeo di Stato Socialestoricamente si è sviluppato inquattro fasi:• Il sistema classico delle tutele sociali.Rientrano in quest’ambitol’assicurazione contro i rischi di infortunio,di vecchiaia, di malattiae disoccupazione. Il sistema pensionistico,il cosiddetto “modelloBismarck”, che si basa sul concettodi “solidarietà fra generazioni”,vale a dire i lavoratori e le lavoratriciin attività, pagano, medianteil versamento dei loro contributiprevidenziali, le pensioni agli attualipensionati.• Interventi aggiuntivi dello StatoSociale. Rientrano in quest’ambitole misure a sostegno dellefamiglie e dei giovani, come, adesempio, il sussidio casa. Possiamo,inoltre, annoverare fra leprestazioni più recenti anche gliassegni familiari o i sostegni apersone disagiate e/o portatori dihandicap.• Il terzo gruppo di interventi è rivoltoal mondo del lavoro. Si trattadi misure a tutela della maternità,dell’occupazione giovanile,contro i licenziamenti indiscriminatia cui si aggiungono la regolamentazionedell’orario di lavoro,l’autonomia contrattuale. Il legislatoredetermina il quadro entroil quale le imprese possono e devonomuoversi.• Il quarto ambito del welfare, enell’ordine del tempo il più giovane,riguarda misure atte allagestione globale dell’economia edella società. Parliamo di politicheambientali, infrastrutturali e fiscali.Le possibilità di intervento deisingoli paesi, per effetto, soprattutto,delle compatibilità fissatedalla Comunità Europea, risultanoessere abbastanza limitate.La finalità del modello europeo diStato Sociale risponde a due principistrutturali: quello solidaristicoe quello sussidiario. Il finanziamento,fondamentalmente, è lo stesso:i cittadini in difficoltà hanno dirittoal sostegno da parte dello Stato, aprescindere ed indipendentementedalle ragioni che hanno portato allasituazione di disagio in cui si trovano.In Italia lo Stato Sociale si è formatogradualmente. Le leggi socialipiù importanti sono nate nel periodocompreso tra il 1898 e il 1919(l‘assicurazione per l‘invalidità, gliinfortuni e la vecchiaia). É seguital’assicurazione obbligatoria per lamalattia, poi sono stati introdottigli assegni familiari e così via. Allafine degli anni 60, e nel decennioseguente, il welfare ha raggiunto livellialtissimi, arenatosi poi nel corsodegli anni 80, stallo che è perduratofino ad oggi e che è accompagnatoda un lento smantellamentodello stato sociale. Potremmo anchedire che lo Stato sociale “classico” èin crisi, non per ultimo a causa dellaglobalizzazione dell’economia. I Sindacatifarebbero bene a difenderelo Stato Sociale attaccando e proponendo.Nel senso di “agire” piuttostoche “reagire”.Sepp StrickerMANIFESTAZIONE NAZIONALEA Roma per incalzare la politicaCGIL <strong>CISL</strong> e UIL hanno organizzatoper il 22 giugno a Roma una manifestazionenazionale a sostegnodelle richieste sindacali per quantoriguarda occupazione, fisco e rilanciodell’economia. Per le tre Confederazioni“non c’è più tempo peraspettare”: il tema del lavoro devetornare al centro delle scelte politicheed economiche. Investimenti,redistribuzione del reddito e ripresadei consumi sono le condizioniessenziali per sostenerel’economia. La piattaforma unitariaè pubblicata anche su www.sgbcisl.itAll’iniziativa parteciperà ancheuna delegazione della <strong>SGB</strong><strong>CISL</strong>.11

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