12.07.2015 Views

New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

New Tabloid n°3 - Ordine dei Giornalisti

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

L’angolodella leggespunti e riflessioni sugli errori <strong>dei</strong> giornalisti e sul diritto di cronacaPrivacy, le buone regoleper evitare il ‘bavaglio’Ieri con il ‘giro di nera’ negli ospedali e nelle Questure si pubblicavano dati che oggi sonoinvece copertissimi. Eppure blog, social network, web tv e citizen journalism stannoampliando a dismisura la possibilità di mettere in Rete immagini, audio e dati sensibili.Non è il caso di fare censure, ma di estendere, almeno a tutti i giornalisti, regole comunidi Giancarlo Ghirra*Viviamo una fase storica affascinantee insieme drammatica per il giornalismoitaliano. L’esigenza di garantireai cittadini un’informazione completae corretta, si scontra quotidianamentecon l’esigenza di tutelare la dignità dellepersone. Tutto ciò a maggior ragioneoggi, quando blog, social network,web tv, citizen journalism, amplianoa dismisura le possibilità di metterein rete notizie, immagini, audio, datisensibili. E siamo soltanto all’inizio diun bombardamento mediatico chepresto potrebbe portare in rete i datidella pubblica amministrazione, seavrà successo la campagna volta arealizzare anche in Italia quel Freedomof information act che garantisca latrasparenza più assoluta delle attivitàpubbliche. Un atto di democrazia chepotrebbe portare a disposizione di tuttiun’incredibile mole di dati e notizie.In pochi decenni il mondo <strong>dei</strong> massmedia ha vissuto straordinari scon-La legge sulla privacyvolgimenti. Sembra un’era remota, masono passati pochi anni da quando,grazie al giro di nera negli ospedali, siottenevano e pubblicavano dati oggicopertissimi. Le questure fornivanoserenamente foto segnaletiche diarrestati e ricercati, si pubblicavanonomi, cognomi, indirizzi degli indiziati,senza alcun rispetto per la privacy.Tanti erano gli errori <strong>dei</strong> giornalisti, maoggi il pericolo di sbagliare violando lasfera privata delle persone, persino <strong>dei</strong>bambini, si è enormemente amplificato.Soprattutto in alcune trasmissionitelevisive, anche delle reti pubbliche,dove si fruga senza vergogna dentrole tragedie della cronaca nera: percapirci è sufficiente citare il nome diSarah Scazzi e la località di Avetrana.Ma è assai vasta la casistica di quellapornografia del dolore diventata unvero e proprio genere televisivo.La multimedialità e il fiorire <strong>dei</strong> socialnetwork accentuano questi fenomeni,Le norme che regolamentano la privacy sono contenute nel Decretolegislativo n. 196 del 30 giugno 2003 (che sostituisce la precedentelegge n. 675 del 1996) e ha per titolo ‘Codice in materia diprotezione <strong>dei</strong> dati personali’ noto come ‘Testo unico sulla privacy’.Sull’applicazione della normativa vigila l’Autorità Garante per laprotezione <strong>dei</strong> dati personali, istituita dalla stessa legge 675/96.Anche il Codice penale contiene norme sulla riservatezza al CapoIII-Sezione IV.anche perché sottraggono ai giornalistiformati da un <strong>Ordine</strong> che vuole edeve essere sempre più rigoroso, latitolarità dell’informazione. Nell’informazione-spettacoloagiscono showgirle attrici in video, mentre blog, facebook e twitter consentono a chiunquedi lanciare messaggi.Proprio nelle scorse settimane abbiamomisurato sul campo pregi e difettidella contemporaneità: la tentata stragedi Brindisi ha fatto venire alla lucecomportamenti sui quali numerosiConsigli regionali dell’<strong>Ordine</strong> stanno“indagando” per verificare i comportamentidi giornalisti tentati dallaspettacolarizzazione del dolore in unavicenda che per di più riguarda minori.Foto raccapriccianti, particolari riservatisono finiti sulle pagine <strong>dei</strong> giornalie nelle immagini televisive insieme alrischio di sbattere il mostro in primapagina senza attendere i necessari riscontriper quanto riguarda i presunticolpevoli.Ci interroga anche, e ancora una voltadrammaticamente, il terremoto inEmilia, dove Twitter, Facebook, bloghanno consentito di dare immediatee dettagliate notizie sul tragico eventoconsentendo ai soccorsi di muoversicon immediatezza. Ma, ancora unavolta, sono partiti anche messaggiallarmistici e infondati, a confermache la mancata professionalità di chiinforma da cittadino non è paragona-32 <strong>Tabloid</strong> 3 / 2012

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!