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"Hannah Arendt: ripensare la politica" Liceo Scientifico ... - noein.net

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ii) P<strong>la</strong>tone trasforma quello che dovrebbe essere solo un momento imprescindibile,fondamentale del<strong>la</strong> esperienza umana, fonte di ogni curiosità filosofica e scientifica, inun modo di vita;iii) <strong>la</strong> trasformazione è pericolosa, in quanto il thaumazein è esperienza senza parole,senza <strong>la</strong> possibilità di una presa di posizione, investe l’uomo solo nel<strong>la</strong> sua singo<strong>la</strong>rità;dunque rende estranei al senso comune: frattura con <strong>la</strong> pluralità, distruzione del<strong>la</strong>pluralità dentro sé stessi, rottura con sé stessi 103 .Il primato del<strong>la</strong> vita contemp<strong>la</strong>tiva, del<strong>la</strong> fuga «dal<strong>la</strong> futilità delle cose umane perrifugiarsi nel<strong>la</strong> stabilità del<strong>la</strong> quiete e dell’ordine», accompagna dunque in P<strong>la</strong>tone <strong>la</strong>opposizione tra quelli che decidono e quelli che eseguono, <strong>la</strong> sostituzione del «fare»all’«agire», secondo il modello del<strong>la</strong> fabbricazione (con <strong>la</strong> sua intrinseca violenza). Viriconosciamo complessivamente i tratti di una tradizione in cui <strong>la</strong> politica, non potendoadeguarsi a modelli assolutamente filosofici, è giudicata affare non etico, addiritturariflesso del<strong>la</strong> malvagità del<strong>la</strong> natura umana, per cui <strong>la</strong> violenza è legittimata comel’unico mezzo attraverso cui fare una nuova società: il risvolto drammatico è che, inpolitica, i materiali sacrificati in vista del fine perseguito sono gli esseri umani.Conclusione: amor mundi ovvero <strong>la</strong> «responsabilità verso il mondo»In quel che precede ho avuto <strong>la</strong> pretesa di ripercorrere un breve tratto del<strong>la</strong> ricercaarendtiana sul senso del<strong>la</strong> politica; in partico<strong>la</strong>re ho cercato di mostrare come <strong>la</strong> <strong>Arendt</strong>abbia proceduto a una decostruzione delle nozioni portanti del<strong>la</strong> nostra comprensionedel<strong>la</strong> politica, impiegando come strumento privilegiato l’analisi del<strong>la</strong> esperienza politicagreca, risalendo cioè al<strong>la</strong> origine di quei concetti. La <strong>Arendt</strong> è stata spesso accusata dinostalgia per <strong>la</strong> polis perduta: in realtà, come rileva giustamente Do<strong>la</strong>n, <strong>la</strong> sua è unaforma di e<strong>la</strong>borazione del lutto, un modo per superare <strong>la</strong> propria disperazione di fronteal<strong>la</strong> vita intellettuale moderna, celebrando <strong>la</strong> polis 104 . Nel<strong>la</strong> polis, in effetti, el<strong>la</strong> vedeoperante una idea non filosofica di libertà, nel<strong>la</strong> convinzione che proprio <strong>la</strong> tradizionedel pensiero politico iniziata da P<strong>la</strong>tone abbia contribuito a stravolgere il significato diquel<strong>la</strong> esperienza.Così è riproponendo <strong>la</strong> Atene periclea che <strong>la</strong> nozione di libertà è ricondotta allo statusdell’uomo libero, che usciva di casa per confrontarsi pubblicamente con gli altri uominiliberi, in parole e azioni. Come abbiamo ricordato, <strong>la</strong> <strong>Arendt</strong> ne individua le condizioninel<strong>la</strong> esistenza di una sfera privata, in cui risolvere le necessità del<strong>la</strong> vita, e di una sferapubblica per <strong>la</strong> vita politica in compagnia di altri liberi cittadini, un ambito diapparenze, una specie di teatro dove <strong>la</strong> libertà possa apparire. La libertà, in questosenso, non è una qualità del pensiero o del<strong>la</strong> volontà, ma una forma di azione,interazione, in cui l’attore è interessato al<strong>la</strong> doxa, cioè al<strong>la</strong> apparenza, fama, ma ancheal<strong>la</strong> opinione degli altri 105 . La esperienza politica del<strong>la</strong> polis è esperienza di libertà: <strong>la</strong>libertà coincide con <strong>la</strong> politica stessa e ne esprime il valore; pluralità, spontaneità,interazione aperta e imprevedibile nel discorso e nei fatti sono i suoi presupposti.Rispetto a questa concezione performativa del<strong>la</strong> politica e del<strong>la</strong> libertà 106 , il reiteratoconfronto del<strong>la</strong> <strong>Arendt</strong> con Socrate è indicativo del<strong>la</strong> importanza attribuita al suoatteggiamento verso <strong>la</strong> politica, in cui el<strong>la</strong> riscontra quel<strong>la</strong> «responsabilità verso il103 ) C. Vallée, op. cit., pp. 86-87.104 ) F.M. Do<strong>la</strong>n, op. cit., p. 264.105 ) Ivi, p. 271.106 ) Sul presunto elitismo di tale concezione si veda <strong>la</strong> discussione di Hauke Brunkhorst, “Equality andelitism in <strong>Arendt</strong>”, in The Cambridge Companion to <strong>Hannah</strong> <strong>Arendt</strong> cit., pp. 178-198.20

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