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"Hannah Arendt: ripensare la politica" Liceo Scientifico ... - noein.net

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al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> «casa» (oikos) e dunque potenzialmente a rischio. Libero era allora, per<strong>la</strong> <strong>Arendt</strong>, chi fosse disposto a rischiare <strong>la</strong> propria vita 37 .Polis greca e agora omericaTesi arendtiana, ribadita in varie occasioni, è quel<strong>la</strong> secondo cui per i Greci istituzione efondazione del<strong>la</strong> polis fossero strettamente legate al mondo omerico: i concetti diisonomia e isegoria (che <strong>la</strong> <strong>Arendt</strong> associa: isonomia - letteralmente uguaglianza difronte al<strong>la</strong> legge - indicherebbe il pari diritto al<strong>la</strong> attività politica, quindiprevalentemente isegoria - letteralmente libertà di paro<strong>la</strong>) 38 , centrali nel<strong>la</strong> polis,deriverebbero dal modello di vita tra uguali prefigurata nell’epica omerica. In un certosenso, nota <strong>la</strong> <strong>Arendt</strong>, è come se l’esercito omerico non avesse mai levato le tende, ma,tornato in patria, avesse trovato un modo e uno spazio per rimanere unito. In questospazio il concetto di libertà si andò modificando: passò in secondo piano il significatodell’impresa, dell’avventura, mentre risaltarono lo stare insieme, <strong>la</strong> costante presenzadegli altri, <strong>la</strong> comunicazione tra uguali. L’attività più importante per essere liberi sispostò allora dall’agire al par<strong>la</strong>re 39 .La polis greca si sarebbe così costituita intorno al<strong>la</strong> agora omerica, il luogo di incontroe di dialogo di uomini liberi: il fattore specificamente politico – proprio solo del<strong>la</strong> polise degli uomini liberi – risultava il «par<strong>la</strong>re agli altri e insieme agli altri», centrato sul<strong>la</strong>forza di persuasione che regna tra uguali, escludendo violenza e costrizione. La <strong>Arendt</strong>coglie, tuttavia, un ulteriore e più profondo elemento di continuità con il mondoomerico, valorizzato in diversi contesti: l’aspirazione al<strong>la</strong> «immortalità». Sarà propriointorno a questo «immorta<strong>la</strong>rsi» (athanatizein) che, nel<strong>la</strong> lettura del<strong>la</strong> <strong>Arendt</strong>, sisvolgerà il conflitto tra politica e filosofia. La città doveva essere fondata per assicurareal<strong>la</strong> «grandezza delle parole e dei gesti umani» una dimora più affidabile del ricordo cheil poeta fissava in versi. In questa prospettiva, in Omero si radicava <strong>la</strong> politica dellepoleis greche, ma anche (nell’episodio di Ulisse al<strong>la</strong> corte del re dei Feaci) <strong>la</strong> storiacome categoria del<strong>la</strong> esistenza umana 40 .Dal modello omerico derivò al<strong>la</strong> polis anche il concetto di combattimento come formadi convivenza umana in un certo senso superiore: da Nietzsche <strong>la</strong> <strong>Arendt</strong> eredita ilconvincimento che lo spirito agonale dia conto del<strong>la</strong> concentrazione di genialità in tutti icampi del sapere e delle attività nei due secoli di fioritura greca. Esso si sarebbetradotto, da semplice aspirazione a dimostrarsi i migliori, in una vera e propria attività(indicata come aristeuein). In Omero sono indistinte <strong>la</strong> potenza delle grandi gesta e <strong>la</strong>forza trascinante delle grandi parole: nel<strong>la</strong> polis esse si scindono nelle gare (dove <strong>la</strong>potenza si esprime senza violenza) e nei certami oratori 41 . Da questa metamorfosipolitica dell’universo umano omerico, <strong>la</strong> <strong>Arendt</strong> ricava due durature indicazioni, sulterreno del<strong>la</strong> interpretazione storico-filosofica e del<strong>la</strong> teoria politica.Da un <strong>la</strong>to el<strong>la</strong> rileva come i discorsi abbiano <strong>la</strong> peculiarità di manifestare a un tempol’oratore e l’oggetto su cui vertono: nel confronto, infatti, coloro che intervengono simostrano, appaiono agli altri sostenendo un punto di vista, si espongono rendendopalese <strong>la</strong> propra prospettiva sul tema dibattuto; ma anche gli oggetti, discussi da tanti in37 ) H. <strong>Arendt</strong>, Che cos’è <strong>la</strong> politica?, cit., p. 34.38 ) Ivi, p. 30.39 ) Ivi, pp. 35-36.40 ) Questo aspetto è sviluppato soprattutto nel primo paragrafo (“Storia e natura”) saggio Il concetto distoria: nell’antichità e oggi, raccolto in H. <strong>Arendt</strong>, Tra passato e futuro, cit..41 ) H. <strong>Arendt</strong>, Che cos’è <strong>la</strong> politica, cit., pp. 73-74.8

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