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La prevenzione dell'obesità. Buone pratiche a livello ... - CCM Network

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LA PREVENZIONEDELL’OBESITÀBUONE PRATICHEA LIVELLO NAZIONALEDr.ssa Elena Alonzo – Direttore SIAN ASP CataniaDr.ssa Maristella Fardella - Medico Igienista


Nell’ambito di Guadagnare Salute ilFORMEZ ha promosso l’individuazione, a<strong>livello</strong> Nazionale, di esempi di “buone<strong>pratiche</strong> per guadagnare salute”raccogliendo 330 esperienze, presentateda ASL, Comuni, Associazioni diVolontariato ed altre strutture pubbliche.29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella2


Le esperienze intersettoriali di <strong>prevenzione</strong>basate sui 4 fattori di rischio (favorirel’attività fisica delle persone di tutte le età;favorire una dieta corretta ed equilibrata,prevenire ed arginare il fumo; prevenire econtrastare l’abuso di alcool) sono statevalutate in base a chiari criteri oggettivi.29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella3


Il primo <strong>livello</strong> di valutazione ha verificato,tra l’altro: l’approccio intersettoriale, lavalutazione quale scelta di metodo; lasostenibilità, riproducibilità e trasferibilitàdell’attività.29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella4


Il secondo <strong>livello</strong> ha posto l’attenzione su:gruppo di lavoro e contesto; qualità dellastruttura del progetto e dell’interventoproposto; aspetti scientifici delle 4 aree diintervento di guadagnare salute;“evidence” dell’attività; interventi bi oplurifattoriali.29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella5


Tratto da “Linee di indirizzo per una <strong>prevenzione</strong> efficace”di Donato Greco29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella6


Su 263 esperienze ASL 42(16%) sono state presentate da SIAN.Fattori di Rischion° esperienzealimentazione 16Attività fisica 3Alimentazione e attività fisica 19Alimentazione, attività fisica ealcoolAlimentazione, attività fisica,alcool e fumo3129/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella7


Su 42 esperienze SIAN presentate 9sono state premiate e 5 sono statemenzionate come meritevoli(punteggio superiore a 70) per untotale complessivo corrispondente al33% delle esperienze presentate.Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella29/10/2010 8


Provenienza geografica delle42 esperienze SIANpresentateProgetti SIAN Per Regioni21%12%67%NordCentroSudDr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella29/10/2010 9


Provenienza geografica delle9 esperienze SIAN premiateVincitori Sian per Regioni33%45%NordCentroSud22%Le 5 esperienze SIAN con punteggiosuperiore a 70 sono area nordDr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella29/10/2010 10


In tale contesto i SIAN hanno dimostrato dipossedere un corretto Know how per larealizzazione di progetti di qualità tantoche 9 dei 40 progetti selezionati e premiatidal Formez nel maggio 2009,corrispondente al 22,5%, sono statipresentati da SIAN29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella11


Altri 23 progetti, pur non essendo rientratitra i 40 vincitori, hanno avuto assegnatodal Formez un punteggio superiore a 70,meritevole di menzione per la loro qualità.Tra questi 5 (corrispondenti al 21%) sonostati presentati da SIAN.29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella12


Sintesi delle9 esperienze SIANPremiate29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella13


1)Tutti i gusti sono giusti: Attivare una rete localeculturalmente competente in etno-nutrizioneEmilia Romagna - Sian AUSL BolognaDott.ssa: Albertini Augusta2) Una Rete Istituzionale al serviziodell’educazione alimentare nelle scuoleSicilia - Sian Asl 3 CataniaDott.ssa Alonzo Elena3) Prevenzione dell'obesità nella Regione AbruzzoAbruzzo - Sian Avezzano SulmonaReferente: Cassiani Rossana29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella14


4) Pianeta giovani: progetto interistituzionale di <strong>prevenzione</strong>del disagio giovanileMolise – Sian ASL IserniaReferente: Cialella, Maria Letizia5) Pianificare “in rete” a <strong>livello</strong> regionale e locale interventi dipromozione alla salute e sostegno allo svolgimento diuna attività motoria nella popolazione in generale e conparticolare riguardo ad alcune fascie di etàSicilia - Sian Asl 2 CaltanissettaReferente: Colletto Grazia6) Walking in the city: vivi la città, muoviti di più:Calabria - Sian: ASP Catanzaro (<strong>La</strong>mezia Terme)Referente: Spinelli Annalisa29/10/2010 15Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


7) Progetti intersettoriali di comunità per la promozione diuna sana alimentazione e di una regolare attività fisica apartire dall’infanziaEmilia Romagna - Sian AUSL ModenaReferente: Tripodi Alberto8) Programma di interventi per la <strong>prevenzione</strong> dell’obesitàinfantileToscana - Sian AUSL 4 PratoReferente: Vannucchi Giuseppe9) Salute è BenessereVeneto - Sian USSL 6 VicenzaReferente: Vanzo Angiola29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella16


TUTTI I GUSTI SONO GIUSTIAttivare una rete locale culturalmente competente in etnonutrizioneALBERTINI AUGUSTA *, CAVAZZA GABRIELE **, CELENZA FRANCESCA **, ERIKAPICCOLI***, STROZZI MARISA ****, TRAVERSI MIRIAM *****Società Italiana Medicina delle Migrazioni, ** AUSL Bologna, *** Università di Bologna,**** Coop Adriatica, ***** Comune di BolognaL’immigrazione oggi in Italia è una realtà strutturata caratterizzata da una molteplicità diprovenienze, distribuzione differenziata ma diffusa, prevalenza di coniugati, elevataincidenza di minori e crescente esigenza di presa in carico preventiva. Emerge unafotografia di seconde generazioni, appartenenti a famiglie immigrate che oscillano nella loropratica alimentare tra due modelli, da un lato, tra pari, un investimento nell’omologazionelocale, dall’altro, in famiglia, la ripresa del contesto di origine. <strong>La</strong> letteratura internazionaleconferma nostre evidenze locali e segnala rischi di obesità in tale transizione alimentare.Culture della salute, lingua, tradizioni, ruoli ereligioni sono tutti elementi di un’identità allaquale, in una dimensione di etnonutrizione, iservizi hanno bisogno di riferirsi. Dalla“lettura” di culture alimentari altre rileviamocomponenti protettive quali profili dieteticiricchi in fibre e fattori antiossidanti, normoipoproteico/lipidici, oltreché <strong>pratiche</strong> ecotture favorevoli all’educazione al gusto(finger food, esaltazione di colori, sapori,aromi e spezie).29/10/2010 17Dr.ssa Augusta Albertini


OBIETTIVI• Riorientare i servizi su competenze antropologiche attraverso una rete di decisori (E. L.,Scuola, Sanità, Ditte Ristorazione, Consulte per l’Immigrazione, ...) che individua <strong>pratiche</strong> utilial sistema della <strong>prevenzione</strong>.• Conciliare i piani nutrizionali con i modelli alimentari adottati nel paese di immigrazionesuperando le trappole di occasionalità e folklore.• Sviluppare competenze in professionalità trasversali (operatori sanitari, insegnanti/educatori,addetti /cuochi, …) rispettose dei valori e della pratica scientifica di modelli alimentari “altri” talida ridurre barriere culturali e pregiudizi.• Disseminare nella comunità scolastica valori nutrizionali di culture altre utili alla salute,identificando e sviluppando percorsi esperienziali (laboratori del gusto).• Promuovere empowerment delle famiglie straniere identificandone (counseling) le competenzeprotettive preesistenti e potenziare food skills di cui sono portatrici per armonizzare evalorizzare i piatti tipici delle culture di appartenenza con le preparazioni locali.METODOLOGIAStrategia di rete locale tra settori istituzionalmenteinteressati al benessere di famiglie straniere.Introduzione della etnonutrizione nel processoregionale di sviluppo organizzativo, setting Lineestrategiche per la Ristorazione Scolastica.Formazione permanente degli operatori finalizzataal potenziamento nelle comunità immigrate dellaHealth Literacy.Integrazione nella Biblioteca Interculturale Mobile,di un corpo “cibo e intercultura” funzionale alconfronto e allo scambio di saperi nutrizionali.29/10/2010 18Dr.ssa Augusta Albertini


RISULTATI<strong>La</strong> formazione (ECM) attivata tende a sviluppare a cascata capacità di agire efficacementecome professionisti e come organizzazione nel nostro contesto pluriculturale.L’acquisizione di consapevolezza crea migliore accettazione delle differenze culturali;conoscenza dei profili nutrizionali del migrante e conseguente adattamento di abilitàprofessionali (nella gravidanza, svezzamento, transizione).Nella Scuola, in luoghi strutturati di socialità, come Biblioteche e Centri Sociali, la BIM offre unospazio accessibile a stake holders, bambini e ragazzi, corpo insegnate e famiglie dove ilpianeta food viene raccontato a 360 gradi, attraverso letture, animazioni e degustazioni da tuttoil mondo. Accanto alle “casse” dei libri che raccontano il cibo, si strutturano momenti diconvivialità, che mettono insieme (e d’accordo) cultura e salute.CONCLUSIONIDal lavoro emerge la necessità di costruire con attività intersettoriali una conoscenza dei bisognireali di salute di ciascuna popolazione piuttosto che ricavarla da presunte differenze culturali ecercare sempre di distinguere gli effetti della fragilità della condizione migrante dai fattori religiosie identitari.BIBLIOGRAFIA·Boehl T.Linguistic issues and literacy barriers in nutrition. J Am Diet Assoc. 3/2007·Albertini A. et all. Prevalence of obesity in 6- and 9-year-old children living in Central-North Italy.Obesity Reviews 1/2008· Renzaho A M N et all Maintenance of traditional cultural orientation is associated with lower rates ofobesity J of Obesity 2/2008Poulain J.P. Alimentazione, cultura e società/ Bologna: Il Mulino, 2008Sassatelli R. Consumo, cultura, società/ Bologna: il mulino, 2004Guigoni A. Foodscapes: stili mode culture del cibo oggi/ Milano: Polimetrica, 2004.Montanari M. Il cibo come cultura/ Torino:<strong>La</strong>terza,2004Kumalè Il mondo a tavola. Precetti riti e tabù/ Torino Einaudi 2007Fischler C. L'onnivoro/ Milano: A. Mondadori, 1992Rashidy R. Mi racconto... ti racconto. Storie e ricette del nostro mondo/ Bologna: Coop EditriceConsumatori, 2007.Sclavi M. Arte di ascoltare e mondi possibili/ Bruno Mondadori, 2003.Giaccardi C. <strong>La</strong> comunicazione interculturale/ Il Mulino, 2005.29/10/2010 19Dr.ssa Augusta Albertini


Sian ASP CataniaUna rete istituzionale al serviziodell’educazione alimentare nelle scuoleObiettiviObiettivo principale del progetto, realizzato di concerto con la Unità OperativaEducazione alla Salute (UOESA) della AUSL 3 di Catania, è stato ildefinire un percorso di educazione nutrizionale univoco e condiviso pertrasmettere alla popolazione scolastica un messaggio uniforme ecoerente in tema di sana nutrizione e corretti stili alimentari;MetodiInizialmente si è condotta un'analisi preliminare del contesto perindividuate i partners istituzionali con i quali avviare un confronto e unacollaborazione per definire Il percorso di educazione nutrizionale univocoe condiviso da realizzare nelle scuoleUna volta chiariti i rispettivi ambiti di intervento, si è lavorato per definirele rispettive competenze e sviluppare sinergie che hanno portato allacreazione del percorso univoco di educazione nutrizionale e allacreazione di una rete interattiva .29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella20


Sian ASP CataniaUna rete istituzionale al serviziodell’educazione alimentare nelle scuole•Attività•Formazione degli insegnanti e avvio progetti nutrizionali nelle scuole•Realizzazione Progetto Nazionale “Acido Folico”•Collaborazione con i Pediatri di Libera Scelta•Coinvolgimento ristoratori e operatori alimentari• Avvio counseling di gruppo per genitori con figli in sovrappeso• realizzazione del concorso nelle scuole “la ricetta della salute della nonna”•Collaborazione con il Comune per l’avvio del Piedibus•Avvio coinvolgimento Medici di Famiglia per la <strong>prevenzione</strong> del diabete29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella21


Sian ASP CataniaUna rete istituzionale al servizio dell’educazionealimentare nelle scuoleStrutture Coinvolte•Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN)•Unità Operativa Educazione alla Salute (UOESA)•Pediatri Libera Scelta Distretto Adrano•P.O. Biancavilla (U.O. Pediatria,U.O. NPI)•Unità Operativa Igiene Pubblica Adrano•Distretto Sanitario di Adrano•Comune di Adrano•Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste.•Associazioni di Volontariato•Gruppi di genitori•Takeda Italia Farm s.p.a•Ufficio Scolastico Provinciale•3 circoli didattici: S. Giuffrida, Don A <strong>La</strong> Mela, S. Nicolò Politi;•3 scuole medie:G. Guzzardi, G. Mazzini e G. Verga;•2 scuole di istruzione secondaria:un liceo classico/scientifico e un istituto tecnicostatale per il turismo29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella22


REGIONE ABRUZZO - ASL AVEZZANO-SULMONADipartimento di PrevenzioneServizio Igiene Epidemiologia Sanità Pubblica e SIANR.Cassiani, C. Mancini, F. Bascietto, C. D’Acchille, P. Di Placido, A.M. Ferroni, D. ManettaS. Spinosa, P. Tempesta, T. Tolone, C. BucceroniObiettivi• Il Progetto “Prevenzione dell’Obesità” si propone di contrastare ilprogressivo aumento dell’incidenza dell’obesità attraverso la promozione distili di vita e di alimentazione salutari nell’infanzia e nell’adolescenza.• Le linee di attività individuate sono state tre:• Promozione dell’allattamento al seno• Promozione delle abitudini alimentari corrette nei bambini• nella scuola primaria• Promozione dell’attività fisica dei bambiniMetodologiaFormazione rivolta agli operatori sanitari dei punti nascita e ai pediatri difamiglia ed elaborazione e diffusione di materiale informativosull’allattamento al seno Formazione rivolta agli operatori sanitari delServizio Igiene Alimenti e Nutrizione, indagini sulla qualità nutrizionale deipasti delle mense scolastiche.Formazione rivolta agli operatori sanitari del Servizio Igiene e SanitàPubblica, Medicina delle Comunità e insegnanti scuola primaria; indagineconoscitiva sull’attività fisica praticata in ambiente scolastico29/10/2010 Dr.sa Rossana Cassiani23


Partners ProgettualiDipartimento di PrevenzioneSIAN Area funzionale della NutrizioneServizio di Igiene Epidemiologia e Sanità PubblicaUnità Operative OspedaliereUnità operativa Servizi di Neonatologia Pediatria L’URPUfficio aziendale per le relazioni con il Pubblico,ha collaborato al progetto.RISULTATIAllattamento al senoE’ stata effettuata la formazione del personale.Si è proceduto con un monitoraggio dell’allattamento al seno attraversola somministrazione di un questionario distribuitoai punti nascita al momento della dimissione e ai Pediatri di Famiglia peri bambini di 3, 6 e 12 mesi.E’ stato elaborato e divulgato un opuscolo informativo.29/10/2010 Dr.sa Rossana Cassiani24


RISULTATIArea Funzionale Igiene della Nutrizione dei SIANE’ stata effettuata la formazione del personale Si è proceduto alla istituzione diuna procedura comune adottata anche a <strong>livello</strong> regionale per le varie fasi checompongono l’approvazione di una tabella dietetica. Sono state predispostedelle tabelle dietetiche e svolte indagini sulla qualità nutrizionale dei pasti dellemense scolastiche.RISULTATIServizio di Igiene Epidemiologia e Sanità PubblicaL’indagine conoscitiva sull’attività fisica praticata a scuola ha riguardato lescuole elementari e medie dell’Area Sulmona e Castel di Sangro.E’ stata effettuata la formazione degli operatori sanitari del Servizio IgieneEpidemiologia e Sanità Pubblica, Medicina delle Comunità e insegnanti dellascuola primaria.CONCLUSIONILe iniziative intraprese quali: formazione del personale addetto sensibilizzazionedella popolazione target, elaborazione di materiale informativo e divulgativo,predisposizione delle tabelle dietetiche e controlli qualitativi dei pastirappresentano un “primo passo” per implementare strategie per l’adozione di stilidi vita salutari e la <strong>prevenzione</strong> dell’obesità e/o sovrappeso29/10/2010 Dr.sa Rossana Cassiani25


“Pianeta giovani, progetto interistituzionale di<strong>prevenzione</strong> del disagio giovanile”Maria Letizia Ciallella U.O. Igiene degli alimenti e della NutrizioneDipartimento di Prevenzione di IserniaFrosolone è un piccolo comune montano dellaprovincia d’Isernia, con la peculiarecaratteristica di essere sede di un Istitutoscolastico omnicomprensivo, che accorpa tuttigli ordini di scuola: dalla scuola dell’infanziaalla secondaria di secondo grado.Nel comune è presente , inoltre, un poliambulatorio, sede anche di Distretto sociosanitario.Il progetto è nato nel 2006, su iniziativa della Dirigente Scolastica, che ha avvertitol'esigenza di contrastare il disagio giovanile, agendo sulle criticità rilevate a seguitodella somministrazione agli studenti di un questionario anonimo.29/10/2010 Dr.ssa Maria Letizia Cialella26


• Nel 2006 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa Scuola-Sanità per larealizzazione di un progetto di <strong>prevenzione</strong> del disagio giovanile rivolto agli studentidell’Istituto d’istruzione secondaria di secondo grado (Liceo Classico).• Nel 2008 è stato stipulato un nuovo Protocollo d’Intesa Scuola-Sanità-Comune pergli anni 2008-2011, estendendo gli interventi a tutte le fasce d’età (dalla Scuoladell’infanzia alla Secondaria di secondo Grado) e realizzando la pienapartecipazione dell’Amministrazione Comunale.• Il progetto viene svolto operativamente da un gruppo di lavoro interistituzionalestabile composto da Dirigente scolastico, insegnanti, medici del Distretto e delDipartimento di Prevenzione, psicopedagogista, sociologo e rappresentanti delComune.• Attraverso il Gruppo Tecnico per la gestione del Progetto viene realizzato ilcoordinamento degli interventi relativi ai quattro ambiti di “Guadagnare salute”:alimentazione, attività fisica, alcol e fumo, svolti con diverse modalità e con diversoordine di priorità nei vari gradi di scuola.• Al fine di creare un ambiente favorevole all’acquisizione di stili di vita sani, sonostati stipulati ulteriori protocolli d’intesa con i Medici di Medicina Generale e iPediatri di libera Scelta e con gruppi d’interesse (es. Consorzio Turistico MoliseNatura, Lega Tumori).29/10/2010 Dr.ssa Maria Letizia Cialella27


Attività realizzate nei quattro ambiti di“Guadagnare salute”ALIMENTAZIONE– Il Comune ha conformato il proprio Capitolato d’appalto per la ristorazione scolastica allelinee d’indirizzo dell’ASReM– Si è costituito un Comitato Mensa, formato dai genitori, al quale la ASL ha illustrato lescelte dietetiche, al fine di una loro piena condivisione– Vengono forniti cibi salutari come spuntino nella scuola primaria– È garantita la consulenza nutrizionale agli studenti della scuola secondariaATTIVITA’ FISICA– E’ stata incentivata la fruizione della palestra e della piscina comunale per gli studenti diogni ordine e gradoFUMO– <strong>La</strong> scuola ha aderito ai progetti regionali di <strong>prevenzione</strong> del tabagismo nelle scuole– Sono state attivate le procedure per garantire una scuola completamente “smoke free”,secondo le Linee guida per il controllo del fumo negli ambienti scolastici– Il comune ha garantito il proprio sostegno agli interventi di educazione alla salute svolti inambito scolastico (offerta premi per concorsi fra classi, disponibilità di mezzi di trasportoper visite guidate ecc.)ALCOOL– Analogamente a quanto effettuato per la <strong>prevenzione</strong> del tabagismo, il comune hagarantito il proprio sostegno agli interventi di educazione alla salute svolti in ambitoscolastico (offerta premi per concorsi fra classi, disponibilità di mezzi di trasporto per visiteguidate ecc.)– Nell’ambito dei progetti di educazione alla salute sono stati effettuati interventi con lemodalità dell’educazione fra pari29/10/2010 Dr.ssa Maria Letizia Cialella28L’istituto ha dato la propria adesione ai progetti di sorveglianza “Okkio alla salute” e “HBSC_GYTS”


Pianificare in “rete”a <strong>livello</strong> regionale e localeRegione Sicilia SIAN A.S.S.2 Caltanissetta - dott.ssa Grazia Colletto<strong>La</strong> retePianificare in “rete” a<strong>livello</strong> regionale e localeinterventi di promozione esostegno allo svolgimento diun’adeguata attività motorianella popolazione in generalecon particolare riguardo adalcune fasceIl progetto parte dalla creazione di unastrategia in RETE, della quale fannoparte: Enti promotori, Enti finanziatori,Enti esecutori, e Stakeholder. Bisognainfatti che la proposta sia accettata econdivisa da tutti gli attori e le risorsefinanziarie siano disponibili. Bisognaformalizzare i singoli ruoli, in rapportoalle specifiche competenze e interessiIntegrazioni al progettoContestualizzazione del progetto nell’ambito di una progettualità piùvasta, a <strong>livello</strong> nazionale, regionale e locale, che affronta il problemadell’obesità su vari aspetti ritenuti complementari. Integrazione delleattività con quelle di Okkio alla salute utilizzando i dati dell’indaginenutrizionale e sulle abitudini alimentari del Distretto di Caltanissetta29/10/2010 Dr.ssa Grazia Colletto29


Obiettivi:Promuovere stili di vita salutari mediante l’aumentodel <strong>livello</strong> di attività fisica nella popolazione residentenel Distretto di S.Cataldo(Caltanissetta)Obiettivi specificiRealizzazione di una campagna di Educazione SanitariaValutazione campionaria, con apposito questionario, delle abitudini edell’atteggiamento relativi allo stile di vita adottato, con particolareattenzione all’alimentazione femminileOfferta della partecipazione gratuita a programmi di attività fisica pressole palestre presenti in RETERealizzazione di un percorso casa-scuola-casa, da percorrere a piedicon i bambini di scuola elementareObiettivi specificiPromuovere stili di vita salutari mediante l’aumento del<strong>livello</strong> di attività fisica nella popolazione residente nel Distretto diS.Cataldo(Caltanissetta)29/10/2010 Dr.ssa Grazia Colletto30


I punti di forza• rete• un modello di progettazione EBP che segue le regolefondamentali del project cyclemanagement• un piano di valutazione per misurare l'efficacia delprogetto• un piano di comunicazione differenziato per i vari targetcui è rivolto e utilizzando strumenti validati (es. metodoKab)• continuità di azione• non solo un progetto29/10/2010 Dr.ssa Grazia Colletto31


“WALKING IN THE CITY”Vivi la Città, muoviti di piùMaratonando per <strong>La</strong>mezia. Castello Normanno SvevoDr.ssa Annalisa SpinelliOBIETTIVO GENERALEContrastare le patologie cronico degenerative chericonoscono tra i fattori di rischio la sedentarietà,promuovendo l’adozione di uno stile di vita attivo in tutta lapopolazioneOBIETTIVO SPECIFICO:Costruire un percorso educativo/formativo delcittadino che lo accompagni sin dalla tenera età e rendafacile lo svolgimento di regolare attività fisica durantetutto il corso della vita.PROTOCOLLO D’INTESA ASP – COMUNE DI LAMEZIA TERMEDr.ssa Annalisa Spinelli29/10/2010 32U.O. Educazione Sanitaria - SIAN <strong>La</strong>mezia Terme


•Chiusura al traffico del centro storico, favorendo le “passeggiate della salute”•Realizzazione del “PERCORSO DELLA SALUTE”, area attrezzata per svolgereattività fisica all’aperto in condizioni di sicurezza•Campagna di promozione dell’uso delle scale spot televisivo, poster, cartellimotivazionali•COINVOLGIMENTO DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE/PALESTRE ACCORDISOTTOSCRITTI da dipendenti, anziani, obesi/sovrappeso•Campagna contro la sedentarietà: Target: studenti scuole primarie•Campagna contro il Doping: Poster, brochure e spot televisiviObesity Day 10 ottobre di ogni annoContro l’epidemia mondiale di obesitàPARTNERSAzienda Sanitaria, Comune di <strong>La</strong>mezia Terme, Croce Rossa Italiana,ARSSA, ConfAgricoltura, Scuole primarie e secondarie,Associazioni di anziani, Slow foodAmbulatorio di Prevenzione Nutrizionale - L’ambulatorio itineranteMisurazione indici antropometrici e Pressione Arteriosa, Calcolo BMI, Counsellingnutrizionale29/10/2010 Dr.ssa Annalisa Spinelli33


AdultoAzioni di promozione dell’attivitattività fisica nel lavoro e nel tempolibero, stimolando e sostenendo la creazione di “aree dellasalute” dove potersi dedicare a semplici attività (cyclette, tapisroulant)AnzianoCoinvolgimento delle associazioni divolontariato che assistono gli anzianiaffinché possano aiutare gli anziani adaderire alle iniziative che promuovonouna vita “attiva”Pazienti condisturbipsichiatriciProgetto “Naca”29/10/2010 Dr.ssa Annalisa Spinelli34


I Progetti di Comunità per la promozione diuna sana alimentazione e di una regolare attività fisica e perla <strong>prevenzione</strong> dell’obesità infantile.Alberto Tripodi, Sabrina Severi, Simona MidiliServizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, AUSL di ModenaObiettiviL’OMS, nel documento “Global strategy on diet, physical activity and health”(2004), sottolinea che interventi per la promozione di sane abitudini alimentarie motorie nella popolazione debbono, per essere efficaci, iniziare fin dalla piùtenera età e coinvolgere istituzioni e settori diversi della comunità. Taliindicazioni sono riprese dal progetto ministeriale “Guadagnare Salute” chesottolinea la necessità di attuare strategie multidisciplinari con azioni daattuare sia nella scuola che in ambito extrascolastico.Da circa cinque anni, il SIAN di Modena promuove, in diverse zone delterritorio provinciale “Progetti di Comunità”, con l’obiettivo di diffondere unasana alimentazione ed una regolare attività motoria a partire dalla scuola, conla partecipazione attiva delle amministrazioni comunali ed il contributoconsapevole di altri enti, aziende produttrici e distributrici ed associazioni. Loscopo è di dare continuità ai messaggi ed alle azioni, radicare esempi positivinel territorio, favorire la partecipazione attiva di tutti i soggetti con vantaggioper la propria e l’altrui salute29/10/2010 35Dr. Alberto Tripodi


I Progetti di Comunità perla promozione di una sana alimentazione e di unaregolare attività fisica e per la <strong>prevenzione</strong> dell’obesità infantile.Metodi.In diversi territori aventi caratteristiche omogenee, sono stati istituiti gruppi di lavoro,promossi dal SIAN, coordinati dalle amministrazioni comunali, che comprendono comuni,USL (SIAN, Medici e Pediatri di base), scuola, genitori, aziende della grossa distribuzione,produttori, società sportive, associazioni di volontariato.Sono sviluppati progetti pluriennali condivisi, per la promozione di una sana alimentazione eduna regolare attività fisica con azioni realizzate in ambito scolastico (formazione insegnanti,attivazione di progetti educativi, incremento offerta attività fisica, sviluppo percorsi sicuri casascuola a piedi od in bicicletta) ed extrascolastico (iniziative divulgative pubbliche, escursioniguidate, stand informativi, iniziative di sport e spettacolo, formazione degli istruttori dellesocietà sportive, promozione dell’allattamento al seno, promozione sani stili di vita ingravidanza ed allattamento). Sono state attivate verifiche di efficacia, attraverso unavalutazione dei comportamenti alimentari e motori di bambini e ragazzi.29/10/2010 36Dr. Alberto Tripodi


Progetti attivi• Medolla• Finale EmiliaProgetti in corso diimplementazione• Ravarino• Soliera• S. Cesario s/Panaro• Spilamberto• MaranelloSoggetti coinvolti- 10.000 bambini e ragazzi- 20.000 genitori- 100.000 abitantiRisultati. Sono stati formati circa 350 insegnanti; oltre 700 classi,appartenenti a scuole di vario ordine e grado, hanno attivamentepartecipato ai progetti educativi e fruito di percorsi motori a scuola.Si è diffuso il consumo di merende mattutine a base di frutta. <strong>La</strong>metodologia e gli strumenti utilizzati hanno permesso di informare ecoinvolgere le famiglie. In due territori è stato attivato il PIEDIBUS.Sono state realizzate numerose iniziative divulgative e dipromozione in ambito extrascolastico, fra cui iniziative di spettacoloe salute sui temi dell’alimentazione e dell’attività fisica; sono stateorganizzate escursioni guidate nel territorio. Si è data evidenzadell’attività svolta a scuola attraverso mostre itineranti.Preliminarmente, in molte classi si è osservato un maggior consumodi frutta e verdura fra i bambini, in mensa. Il sostegno di FORMEZha permesso di implementare iniziative e n° di territori convolti.29/10/2010 37Dr. Alberto Tripodi


Interventi per la <strong>prevenzione</strong> dell’obesità infantile nella scuola materna edelementare SIAN Azienda USL 4 Prato - Dr. Giuseppe VannucchiRequisiti progettuali– Intersettoriale• Coinvolgimento di tutti gli attori: scolastici, ist. locali, sanitari…– Condiviso con gli insegnanti• Utilizzo di lavori già svolti in passato e riadattati secondo criteri di efficacia– Presentato nei tempi scolasticiMetodologia– Basso costo– Facile attuazione– Duraturo nel tempo– Trasferibile a tutta la popolazione scolasticaValutazioneSorveglianza NutrizionalePer ogni progetto, indicatori– di attività (numerico)– di esito (efficacia)– di qualità (valore aggiunto)Hanno partecipato• 19 scuole• 68 Classi• 83 insegnanti• 1400 bambini29/10/2010 Dr. Giuseppe Vannucchi38


Facilitare l’azione educativadegli insegnanti e rendere facile il consumodi frutta e verdura29/10/2010 Dr. Giuseppe Vannucchi39


Rendere facile utilizzare giochidi movimentoe da pavimento29/10/2010 Dr. Giuseppe Vannucchi40


Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”Salute è benessereReferente: dr Angiola Vanzo, direttore Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione• Il progetto rientra fra le attività programmate all'interno dei Piani TriennaliRegionali “Sicurezza Alimentare 2005-2007 “e "Lotta alla sedentarietà“ econtinua tutt’ora.• Promuove il binomio inscindibile sana alimentazione e regolare attivitàfisica in soggetti sovrappeso, obesi e diabetici, tramite gli ambulatorinutrizionali dei SIAN (1.500 utenti/anno).• Intersettorialità: collaborazione di rete tra i soggetti promotori• l’Azienda ULSS con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione SIAN, il Distrettosocio-sanitario Sud-est, i Medici di Medicina Generale, il CentroAntidiabetico CAD)• il volontariato (l'Associazione Diabetici Area Berica)• il privato sociale (la Fondazione Stefani onlus di Noventa Vicentina, StefaniSport Società Sportiva).• I medici ed i dietisti dei SIAN utilizzano le tecniche del counselingmotivazionale e sono attenti alle fasi di selezione degli utenti/pazienti dainviare alla attività motorie.29/10/2010 Dr.ssa Angiola Vanzo4141


Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”Salute è benessereReferente: dr Angiola Vanzo, direttore Servizio di Igiene Alimenti e NutrizioneSono stati introdotti importanti supporti al lavoro motivazionale con gli utenti, attraverso l’utilizzo di specificistrumenti validati con la collaborazione dei SIAN del Veneto all’interno del Piano Regionale SicurezzaAlimentare, che aiutano a valutare la motivazione al cambiamento verso una sana alimentazione e una regolareattività fisica (Spiller V., Scaglia M., Meneghini S., Vanzo A.: Assessing motivation for change towardhealthy nutrition and regular physical activity. Validation of two sets of instruments. MediterraneanJournal of Nutrition and Metabolism (2009) 2-41:47).Due set di strumenti distinti pervalutarela motivazione al cambiamento rispettoall’acquisizione ed il mantenimento di:una corretta una regolareALIMENTAZIONE ATTIVITÀ FISICAOgni set di strumenti si compone di:1.Un questionario costituito da 18frasi.2.Un test contenente brevi descrizioni(ritratti).3. Un set di scale costituito da 6domande.29/10/2010 Dr.ssa Angiola Vanzo42


Salute è benessereReferente: dr Angiola Vanzo, direttore Servizio di Igiene Alimenti e NutrizioneAzienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”• Sono inoltre messi a disposizione degli utenti programmi di attività fisicapresso centri specializzati con esperti in scienze motorie con 434 utentinel 2008-2009:- Attività in palestra presso centri specializzati: in forma di gruppo e/o individuale, compostada programmi di lavoro aerobici (walking) ed anaerobici (attività muscolare specifica- Corsi di attività motoria attivati– n. 7 (n.1 gruppo “Ginnastica dolce per persone disabili”,– n. 4 gruppi “Ginnastica dolce per persone anziane”,– n.1* gruppo “Attività fisica moderata per le persone con problematiche di diabete, sovrappeso, obesità”– n.1* gruppo adulti denominato “Mamme e Papà in movimento” (iniziativa di attività motoria per i genitori cheaccompagnano i figli in piscina presso il centro sportivo della Società Sportiva Dilettantistica “Stefani Sport” srl)– Nuovi corsi individuali o di gruppo di attività fisica aerobica di intensità moderataper anziani e adulti presso le sedi doveoperano le associazioni coinvolte sul territorio.* N.B: L’attività per diabetici/obesi e per adulti è stata organizzata anche in forma di accessoindividuale al fine di andare incontro alle disponibilità di tempo libero delle persone.• Son svolti incontri informativi e di sensibilizzazione, rivolti sia aipartecipanti ai gruppi sia alla popolazione, su alimentazione ed attività fisica, perpromuovere e sostenere il cambiamento nello stile di vita, rendendo le personeprotagoniste di scelte corrette che riguardano la propria salute ed autonome nelmantenimento di uno stile di vita sano (motivazione ed autoefficacia).29/10/2010 Dr.ssa Angiola Vanzo43


Altre esperienze SIAN conpunteggio superiore a 70Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


1)Ristorazione scolastica di qualitàEmilia – Romagna - SIAN AUSL ParmaMarta Mattioli2) Scegli con gusto per la salute: cibo, corpo e mediaEmilia – Romagna - SIAN AUSL ParmaMarta Mattioli3) Apri gli occhi prima della boccaEmilia –Romagna SIAN AUSL Reggio EmiliaAlessandra Fabbri4) Coloriamo la nostra tavolaEmilia –Romagna SIAN AUSL Reggio EmiliaAlessandra Fabbri5) Frutta a scuola e in famiglia… per vincere in salute!!Veneto SIAN PadovaStefania Tessari29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella45


COLORIAMO LA NOSTRA TAVOLA:Dalla sanità alla salute: l’approccio operativo per indirizzare ilcomportamento alimentare nell’infanziaFabbri A. - Rosi M. - Palomba A.SIAN-Dipartimento di Sanità Pubblica- AUSL di Reggio EmiliaLe società scientifiche raccomandano l’introduzione nella dietagiornaliera di 5 porzioni di frutta e verdura, possibilmente di varietàdifferenti al fine di coprire i fabbisogni e proteggere l’organismo. E’importante educare i bambini fin da piccoli ad un comportamentoalimentare sano, convincendoli a consumare frutta e verdura.Fra letecniche più gradite dai bambini per affrontare il tema dellanutrizione prevalgono metodi di coinvolgimento attivo con visiteguidate a fattorie e stabilimenti di produzione, didattica in cucinaoppure utilizzo di programmi televisivi ai quali viene riservatoparticolare interesse. <strong>La</strong> dimensione comunicativa in cui collocare ibambini non è tanto quello della conoscenza teorica, del “sapere finea se stesso”, quanto quella del “ saper fare” in un percorso diapprendimento attivo.Si è voluto favorire la conoscenza, l’esperienzagustativa e l’aumento del consumo di frutta e verdura,cercando di modificare l’atteggiamento dei bambini difronte a cibi notoriamente poco graditi, coinvolgendogli alunni in un percorso didattico-conoscitivo edesperienziale che gradualmente tende a trasformare ilrifiuto in apprezzamento. L’obiettivo cui tendere è ilconsumo regolare e giornaliero di 5 porzioni di frutta everdura così come indicato dall’OMS.29/10/2010 46Dr.ssa Alessandra Fabbri


Il percorso è inserito a pieno titolo nel programma didattico della scuola e prevede momenti diapprofondimento conoscitivo (gustativo, olfattivo, tattile, visivo) e nutrizionale dei variprodotti, anche attraverso un approccio storico, linguistico, letterario, antropologico, dieducazione all’immagine e alle attività espressive. Si utilizza un metodo interattivo ed operativoche coinvolge più professionalità (insegnanti, alunni, genitori, cuochi, studenti scuolaalberghiera e medici nutrizionisti). I bambini utilizzano il GIOCO come metodologia diapprendimento, sviluppando varie potenzialità (capacità di investigazione, di osservazione, dirielaborazione ed il rispetto della natura e dei suoi prodotti).Il gioco, pur con possibili varianti, pone piccoli gruppi in gara fra loro nell’assunzione di frutta everdura di cinque differenti colori. I consumi dei singoli sono registrati per una settimana almese durante tutto l’anno scolastico. Nell’ambito di una festa collettiva sono premiati i gruppiche hanno ottenuto il miglior risultato.Il consumo medio giornalierorilevato in un campione di circa100 alunni di scuola primaria si èattestato su una razione mediagiornaliera di 4 porzioni,portando ad un incremento delconsumo di frutta e verdura diquasi il 70% rispetto al valoreiniziale, avvicinandosi così allamedia giornaliera di 5 porzioni ,consigliata dall’OMSConsumo medio giornaliero di frutta e verdura.29/10/2010 47porzioniDr.ssa Alessandra Fabbri65432105 5 5 5 5 5 52,33,74t=0 nov dic gen feb mar apr4,244,2media /die3,9media raccomandata/die


Utilizzando i principi su cui si basano i messaggipubblicitari, adottando un metodo fortementeoperativo e coinvolgente e proponendo contenutiadeguati al contesto culturale di riferimento si è potutocoinvolgere la popolazione infantile in un processo dimiglioramento alimentare con aumento del consumodi prodotti ortofrutticoli, notoriamente poco apprezzatida questa fascia di popolazione.Il progetto ha sperimentato il gioco come strumentoefficace per migliorare il comportamento alimentare. E’stato adottato un sistema di verifica dei risultati: i valoriottenuti su un gruppo di 1000 bambini, raffrontato conun gruppo omogeneo di confronto, hanno evidenziatola valore dell’intervento29/10/2010 48Dr.ssa Alessandra Fabbri


“APRI GLI OCCHI PRIMA DELLA BOCCA”:Strategia di informazione ed educazione alimentare per favorire sceltealimentari corrette e consapevoli negli adolescenti della Scuola Secondaria di II° gradoRosi M. - Fabbri A. - Palomba A.SIAN-Dipartimento di Sanità Pubblica- AUSL di Reggio Emilia<strong>La</strong> fase adolescenziale è fortemente attratta da tutti gli elementi simbolici checonsentono l’identificazione con il gruppo dei pari e qualche condizionetrasgressiva generazionale. Il tipo di alimento, la quantità, il modo diconsumarlo identificano il ragazzo con il gruppo di cui fa o vorrebbe far parte,lo avvicinano a figure o a elementi simbolici che mitizza, possono consentirecomportamenti trasgressivi e provocatori attraenti. <strong>La</strong> sola informazionenutrizionale a questa età non è sufficiente, occorrono strumenti che aiutino ilragazzo ad analizzare il “perché” dei propri comportamenti, ad accorgersi chescelte avvertite come autonome sono in realtà spesso indotte, stimolando cosìla ricerca di arbitrio consapevole anche in campo alimentare. Il messaggiopubblicitario, infatti, non solo reclamizza un alimento che soddisfa il bisognofisiologico di nutrirsi, ma spesso induce il bisogno stesso facendo leva sumodalità comportamentali tipiche dell’età adolescenziale. Educare i giovani auna scelta alimentare consapevole, ispirata a principi di salute e quantopiù possibile non influenzata dal messaggio pubblicitario29/10/2010 49Dr.ssa Alessandra Fabbri


MinipaninoMelaTramezzinoPanino quasi veget.Panino vegetarianoPanino al crudoVegecrudoPanino Integrale ecrudoPizza alparmigianoTorta di marmellataPane e marmellataPanini caldi/ toast<strong>La</strong> bruschettatricoloreFase educativa: l’operatore SIAN, approfondisce in classe i “bisogni”dell’individuo e riscopre con i ragazzi come la pubblicità utilizzi questi “bisogni”per stimolare la curiosità ed indurre l’acquisto; gli studenti ricercano eregistrano i messaggi pubblicitari alimentari più famosi e con l’operatore SIANne codificano gli elementi psicologici.Fase applicativa: si svolge l’ analisi nutrizionale di alcuni prodotti fornitiall’interno dell’Istituto nell’intervallo della mattina. Con i ragazzi si individuano lemerende più adatte all’attività scolastica e si propongono eventuali nuoveopportunità. Il progetto si conclude con un concorso interno a premi per larealizzazione di un messaggio pubblicitario in forma grafica-pittorica, plastica omultimediale, in grado di valorizzare le merende ritenute più idonee.29/10/2010 50Dr.ssa Alessandra Fabbri


<strong>La</strong> creatività e le conoscenze acquisite dai ragazzi hannoportato all’ elaborazione di numerosi spot chereclamizzavano merende alternative. Le ditte fornitricihanno modificato le proposte alimentari, migliorandone gliaspetti nutrizionali.E’ indispensabile che la scuola fornisca le cognizioni di base sui principinutrizionali, non solo in modo cattedratico, ma attraverso una più strettainterazione tra insegnante e classe. Tutto questo potrebbe non bastare senon si riuscisse a stimolare l’interesse per gli argomenti e quindi lepremesse per l’acquisizione volontaria di sani comportamenti alimentari. Ilcompito della scuola non è quello di “addestrare e condizionare” i ragazzi apreordinate scelte alimentari, ma di aiutarli a garantire la propria saluteattraverso l’acquisizione consapevole di sani comportamenti alimentari.Fornire ai ragazzi strumenti di analisi delle proprie scelte ha permesso ilconfronto, la discussione e la condivisione di nuove proposte alimentariall’interno dell’Istituto.29/10/2010 51Dr.ssa Alessandra Fabbri


RISTORAZIONE SCOLASTICA DI QUALITA’Dott.ssa Marta Mattioli Pediatra-Nutrizionista S.I.A.N. DipartimentoSanità Pubblica - mmattioli@ausl.pr.itSintesi del progettoattraverso la ristorazione scolastica vista come momento educativo e non solocome pasto erogato a scuola si intendono migliorare le abitudini alimentari.Dopo un’analisi conoscitiva della qualità igienico nutrizionale dei servizi diristorazione scolastica si è data l’opportunità ai responsabili dei servizi diristorazione delle scuole e/o dei Comuni di richiedere parere su capitolati,tabelle dietetiche e menù dei vari ordini di scuola a partire dall’asilo nido.A <strong>livello</strong> aziendale sono stati adottati protocolli di comportamento omogeneiper la definizione delle indicazioni igienico nutrizionali e l’attuazione dellediete speciali richieste per i bambini con patologia rispettando anche levariazioni per motivi etico-religiosi29/10/2010 52Dr.ssa Marta Mattioli


RISULTATI• Banca dati dei servizi di ristorazione scolastica e registro delle diete specialiaggiornata annualmente• Linee di indirizzo omogenee per l’espressione di pareri riguardanti capitolati,tabelledietetiche e menù dei servizi di ristorazione scolastica su tutto il territorio provincialein linea con le linee strategiche regionali e con attenzione ,oltre che alla qualitàigienico-nutrizionale dei pasti, anche ai prodotti della tradizione locale e ai prodottilocali(Km 0) con rispetto della stagionalità delle materie prime e delle relativepreparazioni• Presenza di prodotti salutari e di frutta e verdura nei distributori automatici• Coinvolgimento e formazione costante del personale sanitario addetto attraverso laFormazione Sul Campo• Sensibilizzazione dei responsabili dei servizi di ristorazione per migliorare l’ambientedove viene consumato il pasto• Valutazione costante della gradibilità dei pasti e sensibilizzazione agli “scarti”in unalogica di riutilizzo e di raccolta differenziata• Interventi/progetti formativi-motivazionali integrati per lo sviluppo delle conoscenzeattraverso il “fare” con il coinvolgimento attivo sia dei bambini che delle famiglie, delpersonale addetto,dei docenti e dei componenti dei comitati mensa.29/10/2010 53Dr.ssa Marta Mattioli


PARTNERS<strong>La</strong> Scuola:• Ufficio Scolastico Provinciale• Dirigenti Scolastici e Docenti<strong>La</strong> Famiglia:• Ragazzi• Genitori e NonniOperatori sanitari:• Medici SIAN, Pediatri di Comunità, PLS, MMGUniversità degli Studi di ParmaDitte di ristorazione:• Personale di cucina, di distribuzione• Responsabili del servizioEnti locali:• Comuni,Assessorato all’Agricoltura della Provincia di ParmaMondo produttivo:• Produttori,Fornitori• Agenzie di VendingAssociazioni sportive:• CONI UISP29/10/2010 54Dr.ssa Marta Mattioli


Scegli con gusto per la salute:cibo corpo e mediaDott.ssa Marta Mattioli Pediatra-Nutrizionista S.I.A.N. Dipartimento Sanità PubblicaDott.ssa Anna Maria Gibin Psicologo-Psicoterapeuta. Dipartimento Salute MentaleSintesi del progettoAttraverso la distribuzione automatica presente nelle scuole si intende fornire momentiinformativo/formativo ed esperienziali per la promozione di sani stili di vita, stimolando lariflessione sugli effetti di un apporto equilibrato degli alimenti per la salute. Valorizzare igusto, il piacere del cibo e delle sue preparazioni, conoscere iprodotti locali tipici e biologici, migliorare le competenze riguardo i propri stili divita stimolando l’attività fisica quotidiana, migliorare l’orientamento ed il sensocritico nei confronti dei messaggi pubblicitari per essere in grado di fare scelteconsapevoli, costituiscono gli obiettivi del progetto.Il progetto intende perseguire una maggiore integrazione e diffusione dei messaggieducativi comuni tra istituzioni competenti, sanitarie e non e del mondo produttivo.29/10/2010 55Dr.ssa Marta Mattioli


RISULTATI• Indicazioni per l’individuazione dei prodotti “salutari” da inserire neidistributori automatici• Presenza di distributori automatici nelle scuole coinvolte con offerta di frutta,verdura e prodotti “salutari”• Materiale formativo/informativo per ragazzi, docenti e genitori• Convegno interistituzionale “ALIMENTA: nutri la mente,vivi la diversità” perpresentare e diffondere l’iniziativa sottolineando l’importanza della diversità nei variambiti dell’attività umana: agricoltura,ambiente,economia,comunicazione dimassa,identità, alimentazione e stili di vita29/10/2010 56Dr.ssa Marta Mattioli


PARTNERS<strong>La</strong> Scuola:• Ufficio Scolastico Provinciale• Dirigenti Scolastici e Docenti<strong>La</strong> Famiglia:• Ragazzi• GenitoriOperatori sanitari:• Medici SIAN, Medico dello sport,PsicologiUniversità degli Studi ParmaEnti locali:• Comuni,Assessorato all’Agricoltura della Provincia di ParmaMondo produttivo:• Agenzie di Vending• Produttori,Fornitori29/10/2010 57Dr.ssa Marta Mattioli


Frutta a scuola ed in famigliaSIAN USLL 16 R .U.O. Igiene Nutrizione Padova Stefania TessariArticolato in fasi:somministrazione attiva dellafrutta a merenda da parte del MAAP(ott. nov. dic. 09)- visite guidate al MAAPsensibilizzazione ed impegnodelle scuole e famiglie (informazione ebrochure)consumo di frutta a merenda pertutto l’anno scolastico almeno 2 giorni allasettimanaSito internet http://www.fruitsbook.it/(concosro per ragazzi e informaz.nutrizionali per genitori)29/10/2010 58Dr.ssa Stefania Tessari


Materiali – metodi erisultati anno 2009/10‣ 18 plessi scolastici di 13 istituti comprensivi del comune diPadova;‣ 2.810 alunni coinvolti nel progetto, compresi nelle fasced’età tra gli 11 ed i 13 anni;‣ Kg. 13.100, quantitativo totale di frutta somministrata.‣ 65.100 pezzi di fruttaRisultati diario di rilevazione delle abitudini alimentari9%18%7%18%PANINOFRUTTACRACKERSCONFEZIONATI33%39%ACQUATHESUCCO di FRUTTAaltro29%Altro26%29/10/2010 59Dr.ssa Stefania Tessari21%


‣ il coinvolgimento degli insegnanti e dei dirigenti scolastici èfondamentale per aiutare i ragazzi a modificare le abitudini alimentariimplementando abitudini corrette‣ la fornitura bisettimanale di frutta ha incrementato i consumi daparte dei ragazzi‣ la visita al MAAP continua a mostrare ai ragazzi un mondo nuovo ereale del commercio di prodotti ortofrutticoli‣ il nuovo sito internet potrà diventare una modalità attualissima percoadiuvare l’attività di <strong>prevenzione</strong>‣<strong>La</strong> festa conclusiva in Prato della Valle è sempre un momento diconvivialità significativo e gradito a tutti29/10/2010 60Dr.ssa Stefania Tessari


Altri spuntiesperienziali29/10/2010 Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella61


Appetito d’altri tempiTesto di C. Spigone, regia di M. CapezzutoIl 21 Maggio 2008 al teatro Andrea d’Aloe di RomaArte come modello educativo eformativoLe arti contribuiscono a sviluppare:‣ <strong>La</strong> capacità di giudizio critico ovvero analizzare, sintetizzare evalutare la qualità del prodotto e del processo.‣ <strong>La</strong> capacità di apprendere ad apprendere ovvero l’importanzadell’esperienza concreta, l’utilizzo dell’errore, il giudizio critico eautocritico, la continuità dell’apprendimento.‣ Responsabilità e senso di proprietà del proprio lavoro.‣ Il valore della motivazione personale.‣ Un atteggiamento positivo verso la vita, il lavoro, gli altri.‣ Crea un ponte positivo tra il mondo degli adolescenti e quello degliadulti.‣ L’arte insegna, con la libertà di espressione, la speranza. (da E. Rago)29/10/2010 62Dr.Carlo Spigone


“Appetito d’altri tempi”• E’ la storia di una famiglia dei nostri tempi, che sitrova ad ospitare nella propria abitazione, peruna inspiegabile magia temporale,una famigliadell’antica Roma.• Il ripetuto ed inevitabile confronto sul quotidianovivere di epoche e culture diverse,offre airagazzi , nel divertimento, lo studio e la ricerca,la possibilità di esplorare valori nel proprio enell’antico tempo, per coglierne l’insieme di unmessaggio educativo condivisibile sulla scena enella realtà.29/10/2010 63Dr.Carlo Spigone


Concludendo• <strong>La</strong> molteplicità dei fattori che nell’attuale modellosociale intervengono ad ostacolare il percorsodegli educatori, rende spiegabile la costantericerca dell’efficacia nei modelli di <strong>prevenzione</strong>adottati.• L’esperienza teatrale potrebbe dunque rivelarsiquale sintesi di un percorso formativointerdisciplinare, che fissandosi nella memoria diun ricordo, si diffonde con la leggerezza di unaidea.29/10/2010 64Dr.Carlo Spigone


RISTORAZIONE OSPEDALIERA“OSPEDALE + OSPITALE”ALIMENTI LOCALI E STAGIONALIMonica Cibin Dietista USLL 19 AdriaOBIETTIVO:RENDERE L’ALMENTAZIONE DURANTE IL RICOVERO UNMOMENTO PIACEVOLE, SICURO E CONVIVIALE29/10/2010 65Dietista Monica Cibin


CollaborazioniServizio Igiene AlimentiNutrizione e Servizio VeterinarioAzienda ULSS19Reclutamento Produttori LocaliPROTOCOLLOD’INTESASlow FoodVerifica rispetto della stagionalitàe tipicità prodotti localiRistorazione MarkasProduzione pasti: ospedale,mensa, Centri esterniUTENTE29/10/2010 66Dietista Monica Cibin


OBIETTIVI SPECIFICI• 1. Miglioramento dei capitolati d’appalto dando maggior pesoalla qualità delle materie prime;• 2. Rivedere i criteri e le modalità di approvvigionamento dellematerie prime secondo una logica di filiera corta e sostenibile,favorendo l’utilizzo di prodotti che esprimano la tipicità delleproduzioni agro-alimentari del territorio nel rispetto dei criteri distagionalità;• 3.Individuare e sperimentare modelli eco-sostenibili dellaristorazione collettiva;• 4. Migliorare la qualità della trasformazione della materia prima,anche con la riscoperta di ricette locali e del servizio dei pasti;• 5. Definire e rendere obbligatori percorsi di aggiornamento delpersonale cucina;• 6. Definire percorsi di aggiornamento per il personaleospedaliero addetto alla definizione della dieta del paziente(necessaria per la diminuzione degli scarti e per aumentare lacompliance del paziente)29/10/2010 67Dietista Monica Cibin


MERCEOLOGICO DIRIFERIMENTOPERLA RISTORAZIONE SCOLASTICADecreto 22 dicembre 2009(GURS 19 febbraio 2010)29/10/2010 68Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


A Cura del SIAN AUSL 3Alonzo Elena - Direttore SIAN; Cannizzaro Virginia-Dietista; Fardella Maristella - Medico Igienista; LizzioRossella - Tecnologo Alimentare, Marcone Enzo- Medico,Raiti Maria Enza- Medico, Trupia Bruno -MedicoIn collaborazione con:Farruggia Emanuele- Direttore SIAOA AUSL 3,Leonardi Francesco - Direttore Servizio Dietologia Az. Osp.Cannizzaro CataniaTrovato Giuseppe - Direttore Servizio Dietologia Az.Osp.Vittorio Emanuele CataniaZaffuto Vincenza - Direzione Sanitaria di Presidio policlinicoUniversitario CataniaZanon Vincenzo - Responsabile Dietologo-DirezioneSanitaria P.O Garibaldi-Nesima - A.R.N.A.S. Garibaldi –CataniaAssessorato Regionale Agricoltura e Foreste29/10/2010 69Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


ObiettiviObiettivo principale del progetto è avviare un confronto tra Strutture SanitariePubbliche, Associazioni di volontariato (Tribunale dei Diritti del Malato) e Imprese diRistorazione collettiva, con la collaborazione dell’Assessorato Regionale Agricolturae Foreste per predisporre, in base alle pregresse esperienze, un merceologicocondiviso da porre a disposizione dei committenti (Comuni, Scuole, Ospedali,strutture socio-sanitarie residenziali, ecc) di pasti per ristorazioni collettive(scuole,ospedali, case di riposo, istituti residenziali per minori, disabili, ecc);MetodiIl progetto prevede una realizzazione per livelli successivi avviando inizialmente ilconfronto all’interno della ASL (tra SIAN, Commissioni Vitto dei Presidi Aziendali,Tribunale dei Diritti del Malato e Ristorazioni Collettive), estendendolosuccessivamente alle Altre Aziende Ospedaliere presenti sul Territorio (individuatein base ad un'analisi del contesto locale);L’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste è coinvolto per la individuazione epromozione dei prodotti locali tipici e tradizionali di elevato valore nutrizionale.Una volta formalizzati i rapporti di collaborazione si elaborerà il merceologico cheverrà presentato e discusso con le Imprese di Ristorazione Collettiva. Il nuovomerceologico, rappresenterà uno strumento univoco ma pur sempre flessibile, cheverrà proposto alle Amministrazioni Pubbliche e Private.E’ previsto il monitoraggio in itinere e finale per verificare quante Amministrazionirecepiranno il nuovo merceologico29/10/2010 70Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


• A. Albertini• R. Cassiani• M.L.Cialella• M. Cibin• G. Colletto• A. Fabbri• M. Mattioli• C. Spigone• A. Spinelli• S. Tessari• A. Tripodi• G. Vannucchi• A. VanzoSI RINGRAZIANO PERLA COLLABORAZIONETUTTI ICOLLEGHI SIANCHE HANNO MESSOA DISPOSIZIONELE PROPRIE ESPERIENZE29/10/2010 71Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


SI RINGRAZIAPARTICOLARMENTE LA DR.SSAMARISTELLA FARDELLAPREZIOSA COLLABORATRICE29/10/2010 72Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella


29/10/2010 73Dr.ssa Elena Alonzo – Dr.ssa Maristella Fardella

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