12.07.2015 Views

Walter Tobagi.pdf - Ordine dei Giornalisti

Walter Tobagi.pdf - Ordine dei Giornalisti

Walter Tobagi.pdf - Ordine dei Giornalisti

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

IL PROFESSIONISTAL’INTELLETTUALEIL SINDACATO25Non a caso da questa guerra combattuta dal popolo, rappresentato veramente da tutte le classi sociali,la storiografia italiana si è tanto occupata: «Ancora oggi – prosegue Bocca – la Resistenza èviva e operante come storia. La stagione resistenziale non fu una stagione letteraria ed artistica.Non lascia romanzi, poesie, racconti degni del suo grande movimento. Ma lascia qualcosa di piùimportante, lascia a un Paese che non ama la storia, che non la coltiva, che non ha il coraggio dellastoria, la prima grande fioritura storica da quando è una nazione unita. Belli o brutti, i tremila epiù libri sulla Resistenza formano un corpus storico che indica alle generazioni presenti e futurel’importanza di questo periodo. E per la prima volta è una storia di varie origini e di varie prospettive,non la solita storia, esclusiva, <strong>dei</strong> ceti dominanti».In ciò, a giudizio di Bocca, sta l’attualità della Resistenza: nel fatto che questi volumi rappresentano«il monumento imperituro della Resistenza: questi libri, questi istituti che raccolgono e ordinanoi documenti, questa struttura culturale attraverso la quale, per la prima volta, il Paese prendecoscienza di ciò che è stato. Per capire meglio ciò che è e ciò che può essere».Compito ed impegno assiduo di noi giovani è di non dimenticare questo patrimonio ideale, questonuovo spirito di ricerca e di approfondimento.La Resistenza ritorna anche in questo lungo ritratto diCesare Pavese. <strong>Walter</strong> pone l’accento sullo scrittore disuccesso in conflitto con l’uomo alla disperata ricerca diun’impossibile felicità.Marzo 1965UN GRANDE SCRITTORE, UN UOMO INFELICE:CESARE PAVESE, VISSUTO SOLITARIOE TORMENTATO, TROVÒ UN’ARTE NUOVAA quindici anni dalla morte, di Pavese si è detto molto. Si sono espressi giudizi critici e morali: siè cercato di spiegare approfonditamente per quali ragioni egli si ridusse a compiere il suo irrevocabilegesto.Pavese era nato nella provincia piemontese nei primi anni del secolo. Esattamente, era il 1908,quando egli nacque a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo. Ma ben presto, dovette abbandonareil paese natio: si trasferì a Torino, dove studiò lettere all’università e si laureò con una tesisu Walt Whitman. Questo primo incontro con la letteratura americana ebbe grande importanzanella formazione della sua personalità e del suo stile. Compose «Lavorare stanca», che è il primo librodi poesie. E iniziò le traduzioni dall’inglese, tra le quali sono notissime quelle di Joyce e diMelville. Frattanto fu arrestato per antifascismo nel 1935 e fu mandato al confino in Calabria.Nel 1941 Pavese esordì come narratore con «Paesi tuoi». Il Pavese scrittore vide man mano accrescersiil suo successo: il suo ritmo narrativo, la sua musicalità avevano presto conquistato il grandepubblico. Che era stato attratto dal tono e dagli argomenti della sua prosa.Pavese era nato in una provincia tradizionale, legata ad un sistema economico prevalentementeagricolo. Il cuneese è una regione splendida, ben coltivata, rigogliosa. Il bambino semplice e provincialeera stato sinceramente incantato da questi luoghi: e la eco lontana si sente in ogni scritto.Il ricordo di un’infanzia lontana e irritrovabile: momenti di gioia quali mai più poterono ripetersi.È una reazione istintiva quella di idealizzare il passato: di confrontarlo col presente, che è deludentee invoglia alla più cupa tristezza.Tutta l’opera di Pavese risente di questa tacita malinconia: e un’Italia ancora provinciale, facile allacommozione <strong>dei</strong> ricordi, identificò in lui il proprio poeta.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!