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SPECIALE TERREMOTO IN ABRUZZO - La Voce

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Terremoto a L’Aquila si valutano irischi per tutta l’ItaliaSOS <strong>ABRUZZO</strong>L’analisi della Protezione Civilesul rischio sismicoAlle 3,32 di lunedì 6 aprile una scossa di magnitudo 5.8 ha colpitoin pieno L'Aquila e i paesi vicini. <strong>La</strong> frazione di Onna è stata completamentedistrutta. I danni al patrimonio artistico e architettonicoappaiono subito gravissimi. Il centro storico dell'Aquila vienedichiarato off limits per il pericolo di crolli. Alla fine della giornatadel 6 aprile i morti stimati sono 150 e 1.500 i feriti. Nei giorni successiviil bilancio dei morti arriverà a 305. Le persone sfollate sono70.000. Il governo proclama lo stato di emergenza.Nel mirino della procura dell'Aquila figurano circa 80 persone - tracostruttori, progettisti, esecutori dei lavori e pubblici funzionari -che compaiono nelle storie dei circa 150 edifici crollati, in moltidei quali ci sono state vittime.<strong>La</strong> Rete dei <strong>La</strong>boratori Universitari di Ingegneria Sismica (Re-LUIS) di cui fanno parte l’Università della Basilicata, la FedericoII di Napoli e l’Università di Pavia, ha elaborato e messo a punto,per conto della Protezione Civile, una stima di rischio, calcolatasulla probabilità del 10% che una zona possa essere colpita da unterremoto nei prossimi cinquanta anni. Il rischio è elaborato sullabase di una statistica che fa riferimento ai terremoti segnalati negliultimi 450 anni.I ricercatori hanno censito e messo su carta tutti i dati raccolti sulterritorio di ognuno degli oltre 8000 comuni italiani, i dati relativial rischio sismico e alla presenza di edifici a rischio.Oltre due terzi dei comuni italiani si trova in zone a rischio più omeno grave di terremoto, frana o alluvione; almeno 706.715 gli edificia rischio in Italia fra scuole, case, ospedali e abitazioni.Di seguito pubblichiamo parte di una nota della Protezione Civileaccompagnata dalla mappa della sismicità in Italia, per chiariremeglio le zone di interesse e il livello di rischio sismicoL’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo,per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessatoil suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hannoraggiunto, determinando un impatto sociale ed economico rilevante.<strong>La</strong> sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolareposizione geografica, perché è situata nella zona diconvergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottopostaa forti spinte compressive, che causano l’accavallamento dei blocchidi roccia. Dall’andamento della linea nell’immagine si capisceperché, di fatto, solo la Sardegna non risenta particolarmente dieventi sismici.In 2500 anni, l’Italia è stata interessata da più di 30.000 terremotidi media e forte intensità e da circa 560 eventi sismici di intensitàuguale o superiore all’VIII grado della scala Mercalli.Solo nel XX secolo, ben 7 terremoti hanno avuto una magnitudouguale o superiore a 6.5 (con effetti classificabili tra il X e XI gradoMercalli). <strong>La</strong> sismicità più elevata si concentra nella parte centromeridionaledella penisola - lungo la dorsale appenninica in Calabriae Sicilia, ed in alcune aree settentrionali, tra le quali il Friuli,parte del Veneto e la Liguria occidentale.I terremoti che hanno colpito la Penisola hanno causato danni economiciconsistenti, valutati per gli ultimi quaranta anni in circa 135miliardi di euro. A ciò si devono aggiungere le conseguenze nontraducibili in valore economico sul patrimonio storico, artistico,monumentale.Fonte: Protezione CivileSERATA AL RISTORANTE BUONANOTTEDi fianco da sinistra: P. l. Iacobacci;M. Miserendino; F.P.Palermo; L. Lozza; Sarah(cameriera); S. Gentile; M.Lecas; A. Marinaro.Sotto da sinistra: T. Loffreda;F.P. Palermo; M.Léveillé ; P.L. Iacobacci;Chef Fabrizio Caprioli; A.Sciascia; L. Sciascia; M.Lecas; G. Mancini; J. Scalia;D. Scalia.

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