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Sommario5 LA RIVISTA DEI CALABRESI NEL MONDOdi Oldani Mesoraca6 È STATA UNA BELLA CONSULTA7 IL COMITATO DIRETTIVO DELLA CONSULTADEI “CALABRESI ALL’ESTERO”8 12 APRILE - MATTINA21 12 APRILE - POMERIGGIO33 13 APRILE - MATTINA44 13 APRILE - POMERIGGIOSpecialeConsultaa curadiOldani MesoracaMassimo CalabròPatrizia GretoGiuseppe MeduriMario VetereGiovanni MerloNatalino LicordariNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 3


CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIAUFFICIO DI PRESIDENZAPRESIDENTE: Francesco Talarico (UDC)VICE PRESIDENTI: Pietro Amato (PD) – Alessandro Nicolò (PDL)CONSIGLIERI SEGRETARI: Giovanni Nucera (PDL) – Francesco Sulla (PD)CONSIGLIERI REGIONALISUDDIVISI PER GRUPPO CONSILIAREPal. “Alemanni” - Presidenza della GiuntaEDITORE<strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>DIRETTORE POLITICOGiuseppe ScopellitiDIRETTORE RESPONABILEOldani MesoracaVICEDIRETTOREMassimo CalabròIn RedazionePatrizia Grato, Natale Licordari,Giuseppe Meduri, Giovanni MerloMario VetereFotoAttilio MorabitoSegreteria di RedazioneAnnarita SorrentinoRegistrazione del Tribunale di Catanzaron.93 del 24 febbraio 2000Direzione, Redazione, AmministrazioneViale De Filippis – CatanzaroTel. 0961/856284 – 856230 -Telefax 0961 – 856280Popolo della Libertà: Capogruppo Luigi FedelePietro Aiello - Giuseppe Caputo - Antonio Stefano CaridiGiampaolo Chiappetta - Giuseppe Gentile - Mario Magno - Francesco Morelli(sospeso) - Giuseppe Morrone - Alessandro Nicolò - Giovanni Nucera - FaustoOrsomarso - Salvatore Pacenza - Nazzareno Salerno - Domenico Tallini - GesueleVilasi - Giuseppe ScopellitiPartito Democratico: Capogruppo Sandro PrincipePietro Battaglia - Demetrio Battaglia - Bruno Censore -Antonino De Gaetano - Mario Franchino - Carlo Guccione - Mario MaioloAntonio Scalzo - Francesco SullaScopelliti Presidente: Capogruppo Giovanni Emanuele BilardiAlfonsino Grillo - Candeloro Imbalzano - Salvatore Magarò - Claudio ParenteFrancesco PuglianoUDC Unione di Centro: Capogruppo Alfonso DattoloOttavio Gaetano Bruni - Gianluca Gallo - Francescantonio Stillitani - FrancescoTalarico - Michele TrematerraMisto: Capogruppo Giuseppe BovaNicola Adamo - Ferdinando Aiello - Vincenzo Antonio CiconteRosario Francesco - Antonio MirabelliItalia dei Valori: Capogruppo Emilio De NasiGiuseppe Giordano - Domenico TalaricoInsieme per la <strong>Calabria</strong>-Scopelliti Presidente: Capogruppo Giulio SerraAntonio RappoccioAutonomia e Diritti: Capogruppo Agazio LoieroPal. “Campanella”, Reggio <strong>Calabria</strong> - Sede del Consiglio Regionale della <strong>Calabria</strong>4Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


Editorialedi Oldani MesoracaLA RIVISTA DEI CALABRESI NEL MONDOCon soddisfazione registriamo il piacere con cui hanno accolto la nostra rivista iconsultori, provenienti da tutto il mondo, intervenuti alla riunione d’insediamentodella Consulta dei “Calabresi all’estero” che resterà in carica fino al 2015.Siamo sinceramente lieti perché sappiamo di aver raggiunto il nostro obiettivo: darecorpo all’ insistente richiesta dei nostri corregionali sparsi in Italia ed all’estero. Perchéloro sono i nostri veri, autentici lettori. Quelli che vogliono, con noi, contribuirea tenere sempre vive le radici con la terra di <strong>Calabria</strong>. Quelli che ci guardano conattenzione, con criticità ma corretta, onesta, trasparente.Ecco, questi sono i calabresi all’estero. A Vibo, noi abbiamo incontrato i loro rappresentantie, tra essi, anche i più giovani che, per la prima volta, fanno parte dellaConsulta. Soprattutto loro hanno molto apprezzato la decisione di fare la rivista indoppia lingua che è già visibile sul nostro sito www.regione.calabria.it/icalabresinelmondo.Così si potrà vedere, consultare e stampare come si desidera. In occasionedell’incontro di Vibo, abbiamo pensato di stamparne qualche copia perchévedessero immediatamente il primo numero. Ed il riscontro è stato doppiamentepositivo, sia per la scelta della pubblicazione, esclusivamente on-line, che per averneportato, a Vibo, qualche copia in formato cartaceo. Particolarmente apprezzataanche la scelta editoriale di dedicare il primo numero ad un resoconto dell’attivitàamministrativa dei due anni della Giunta guidata dal Presidente Scopelliti. Questesono le cose che contano per noi: giudizi onesti e liberi da ogni condizionamento oforzatura, da qualunque parte essi provengano.In questa ottica, come testimonia la nostra storia personale, siamo pronti ad accettareogni utile suggerimento, ogni sensata critica, tutte le proficue osservazioni.Tutto il resto, non ci riguarda, non ci appartiene!Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 5


È STATAUNA BELLACONSULTATre giorni di dibattito, di confronto e di approfondimenti per rafforzarei vincoli d’amicizia tra i calabresi sparsi nel mondoÈstata una bella Consulta. Eccocosa si può dire dopo i tre giornidi lavori della Consulta dei“Calabresi all’estero” che si èsvolta a Vibo Valentia dall’undici al quattordiciaprile scorsi.E’ stata una riunione molto articolata poichéi consultori hanno potuto confrontarsi,in un piacevole dibattito, con i Presidentidella Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti,e con quello del Consiglio FrancoTalarico.Hanno potuto incontrare consiglieri edassessori regionali con i quali si sono intrattenutianche fuori dai lavori ufficiali.Hanno saputo approfondire le diverse problematicheillustrate, cogliendone lo spiritoe fornendo utili suggerimenti.I lavori della Consulta sono stati aperticon i saluti del Sindaco della città di ViboNicola D’Agostino, del Presidente dellaProvincia Francesco De Nisi e del ViceprefettoStefania Caracciolo.6Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


Il ComitatoDirettivodellaConsulta“Calabresiall’estero”STATI UNITILuigi BAVA (Miami-Florida)OCEANIAVincenzo DANIELE (Melbourne –Australia)EUROPAGiuseppe SCIGLIANO (Germania)COLOMBIA-VENEZUELACILE-URAGUAYFranco MAGNO (Uraguay)BRASILECorrado BOSCO (Rio De Janeiro )ARGENTINAFranco FIUMARA (Buenos Aires)CANADAGiovanni CHIEFFALO (Montreal- Canada)ITALIAGennaro AMORUSOAntonio MINASISalvatore TOLOMEOVICEPRESIDENTIGiovanni CHIEFFALLOAntonio MINASINumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 7


12 APRILE <strong>2012</strong>mattinanon vorrei tralasciare nessuno dei tanti ospiti illustri che sonopresenti. Faccio un saluto particolare, però, all’Avv. Teresa Giustinianoche qualche decennio fa studiava con me all’Universitàdi Firenze. E quindi vi ringrazio per questa doppia occasione chemi avete dato, di incontrare una persona che non vedevo da oltretrent’anni e che ora vive a Caracas. Grazie davvero Presidente.Grazie.DOPO IL SINDACO, PRENDONOLA PAROLA LE DIVERSE AUTORITA’Oldani MesoracaApriamo i lavori della Consulta Regionaledei Calabresi all’Estero <strong>2012</strong>. Nell’aprirei lavori, interpretando i sentimentidi tutti, esprimiamo la nostra gioia per laliberazione di Paolo Bosusco, operatoreturistico che era stato sequestrato il quattordicimarzo dai ribelli maoisti in India.Benvenuti a tutti; con molti di voi ci siamogià incontrati ieri sera ed abbiamo avuto modo di dialogaremolto amichevolmente, focalizzando, tra l’altro, alcuni aspetti,alcune tematiche che credo saranno approfondite nel corso diquesti due giorni di dibattito. Sapete già come si svolgeranno ilavori. La mattinata sarà caratterizzata da alcuni interventi giàprevisti, preordinati e, proprio per dare un certo ritmo a questinostri lavori, passo subito la parola per il saluto al Sindaco dellacittà Nicola D’Agostino.Nicola D’Agostino – Sindaco di ViboValentiaBuongiorno a tutti. Un brevissimo benvenuto.Accolgo l’invito di essere breve,di essere veloce. La città di Vibo ringraziail Presidente della Giunta Regionalee l’on. Alfonsino Grillo che hannofortemente voluto questo evento a ViboValentia. Spero sempre che la città diVibo Valentia si dimostri all’altezza deicompiti che le vengono assegnati ed in questo caso si tratta diun compito arduo, cioè quello di ospitare una manifestazione digrande importanza, con tanti calabresi che vivono normalmenteall’estero oggi qui presenti. Io dico ben vengano iniziative comequeste, che non sono certamente delle passerelle.È importante rafforzare i legami tra i calabresi che vivono nellaterra d’origine e quelli che vivono fuori dai confini regionali,sono relazioni che si fondano sul sentimento, sull’amore comuneper le tradizioni, per la cultura, per la lingua e per tutto quelloche ci unisce, è un legame di opportunità, di condivisione diprogetti su quello che bisogna fare nel futuro. Io ringrazio tutti,Francesco De Nisi – Presidente dellaProvincia di Vibo ValentiaGrazie. Ringrazio il Presidente Scopellitie il Consigliere Grillo per questo importanteevento che si svolge qui a Vibo,un appuntamento che celebra, ogni annoin <strong>Calabria</strong>, l’incontro con i Consultoridi tutto il mondo nella nostra regione.Siamo veramente lusingati per averviquest’anno in questa provincia, sperandopossiate portare il ricordo, la voce di questo territorio accoglientenelle vostre nazioni. Voi Consultori siete ormai perfettamenteintegrati nelle nazioni in cui vivete e quindi potete dare un contributoa questa regione.Ritengo che questo incontro possa anche, nello spirito costruttivoin questo anno particolare di difficoltà, dare un segno a noicalabresi, con il lavoro che voi fate giornalmente sui territori esulle nazioni di vostra residenza invitando i nostri connazionaliche ormai vivono altrove a ritornare a visitare la nostra <strong>Calabria</strong>,a fare turismo in <strong>Calabria</strong>, turismo in provincia di Vibo, che èuna terra molto accogliente che ha veramente tanto da dare. Potrebberomagari pensare di tornare in questa regione, cercare diinvestire e costruire qualcosa insieme a noi. Questo può essereun auspicio ed un augurio.Vi auguro una buona permanenza in questi giorni in questo territorioe in questa città. Grazie.Maria Stefania Caracciolo – Vice PrefettoVicario di Vibo ValentiaDesidero rivolgere un ringraziamentoalla <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> per il cortese invitoed un saluto a tutti i presenti anche daparte del Prefetto che è trattenuto in sededa impegni istituzionali.La presenza di tanti corregionali venutida tutto il mondo è sicuramente un evento,un evento non solo per Vibo ma pertutta la nostra regione. Per comprendere appieno l’importanza e8Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


la portata di questo evento, io credo che bisogna risalire agli annitra il 1870 e il 1915, nei quali più di un terzo della popolazionemeridionale ha lasciato le proprie famiglie e i propri legami percercare fortuna altrove.Stiamo parlando quindi di un immenso patrimonio anche in terminidi arte, di cultura, di consuetudini e tradizioni, distribuitoin tutto il mondo. Un’esportazione, scusatemi il termine, dellemigliori forze ed energie che ha consentito di divulgare ciò chedi positivo la nostra terra è in grado di offrire.Una grande risorsa dunque, che è cresciuta nel tempo, che nonpuò essere dispersa ma va tenuta in adeguata considerazione,poiché è in grado di offrire alla nostra regione incredibili opportunitàdi sviluppo, in un territorio che ha dovuto fare i conti conuna difficile posizione geografica che ha spesso agito da frenolimitando non poco le possibilità di crescita economica.Una situazione che ci consente non solo di divulgare il nostropatrimonio di idee e di cultura, ma di importare novità in campoproduttivo, scientifico e culturale utilizzando al meglio le esperienzematurate in terre lontane.Ebbene, questa opportunità ritengo sia stata pienamente coltaanche dalle recentissime norme in materia di relazioni tra <strong>Regione</strong><strong>Calabria</strong> e comunità calabresi, ormai in dirittura d’arrivo,che se da un lato si preoccupa di andare incontro alle esigenze diquanti sono stati costretti ad abbandonare la loro terra, aiutandolie sostenendoli, dall’altro pone particolare attenzione all’esigenzadi valorizzare nel mondo la cultura calabrese, con un chiaroritorno in termini di sviluppo turistico e di investimenti produttivi.Ho avuto modo di visionare velocemente il Testo Unico chemette insieme diverse leggi che si sono susseguite negli annie, a dir la verità, ho trovato particolarmente interessanti alcuniarticoli, come ad esempio l’art. 10, dove si dice che l’attivitàche viene portata avanti da questa iniziativa è intesa a favorireun rinnovato interesse da parte delle nuove generazioni alla scopertadel patrimonio turistico, culturale, artistico e naturale dellaterra d’origine.Sono altresì adottati provvedimenti idonei a far conoscere neipaesi esteri di residenza dei corregionali le nuove opportunitàche si presentano in <strong>Calabria</strong> per invitarli ad investire nel campodell’economia, della cultura e del turismo.La <strong>Regione</strong> adotta, inoltre, provvedimenti mirati a promuoverel’offerta turistica e la commercializzazione dei prodotti tipicicalabresi tra le comunità calabresi all’estero, nonché a suscitarel’interesse degli operatori economici stranieri per investimentiproduttivi in <strong>Calabria</strong>. Quindi è chiara l’opportunità, che oggidobbiamo cogliere, che la presenza dei nostri conterranei sparsiper il mondo ci offre.Un’altra disposizione degna di nota è quella che prevede il sostegnoalle iniziative territoriali dei lavoratori calabresi rimpatriati,che dimostrino però di aver acquisito una significativa esperienzanel paese di provenienza: coniugare, dunque, l’esigenza disostenere i nostri concittadini con quella di sostenere la nostraeconomia è sicuramente un’idea vincente che non può non avereun ritorno positivo per la nostra regione.Rivolgo pertanto a tutti voi i migliori auguri di buon lavoro, sicurache dalle attività di questo importante organismo potrannoscaturire significative occasioni di sviluppo per la nostra <strong>Calabria</strong>.Grazie.Oldani MesoracaGrazie. Era previsto ora l’intervento dell’Avv. Francesco Zoccali,che è il Dirigente Generale del Dipartimento della Presidenzache per motivi istituzionali non ha potuto essere presente. Porteràil suo saluto, in maniera ufficiale, il Dott. Giuseppe Bianco,che è il Dirigente del Settore Affari Generali della Presidenza.Giuseppe Bianco – Dirigente SettoreAffari Generali della Presidenza“Egregi Consultori, l’insediamento dellanuova Consulta Regionale dell’Emigrazionerappresenta un momento importanteper la definizione delle politiche regionalidell’emigrazione. Il senso profondodi questa riunione è quello di rafforzareil legame tra i nostri emigrati e la terranatia, individuando i bisogni, le richiestee le aspettative dei nostri emigrati all’estero. Confidiamo nel fattoche voi Consultori, che siete i nostri ambasciatori all’estero,possiate contribuire a diffondere l’immagine della <strong>Calabria</strong> sostenendole attività ed iniziative volte a far conoscere la storia, ilpatrimonio culturale, le attrazioni turistiche, le realtà produttivedella nostra regione. Grazie alle vostre proposte la <strong>Regione</strong> potràattivare interventi concreti e mirati al sostegno dei calabresi cherisiedono all’estero e anche dei nostri imprenditori che intendonointraprendere rapporti commerciali con i paesi di emigrazione,che hanno bisogno della grande risorsa costituita dalla retedelle associazioni dei calabresi all’estero. Vi auguro buon lavoroe vi ringrazio per il contributo determinante che fornirete per losviluppo della regione. Grazie.”Alfonso Grillo – Consigliere Regionalecon Delega all’EmigrazioneGrazie. È con particolare emozione cheprendo la parola perché stamattina sicompie un percorso che io ho iniziato dueanni fa, quando il Governatore della <strong>Calabria</strong>,che ringrazio e saluto, ha voluto investirmidi questa materia che è l’emigrazione.Desidero ringraziare sinceramenteil Governatore Scopelliti perché, alla lucedi quello che è avvenuto in questi due anni, questa esperienza siè configurata per me come un momento di formazione dal puntodi vista istituzionale e soprattutto sotto l’aspetto umano, perchého conosciuto una comunità, fuori da questa <strong>Calabria</strong>, che è veramentericca, attaccata alla terra di origine e che porta in sé tuttii valori della nostra terra, che sono la nostra storia, la nostra culturae la nostra tradizione. Quindi porgo un saluto di benvenutoNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 9


a tutti i Consultori, ai Consultori giovani specialmente, che sonoqui per la prima volta nella storia della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>. Unsaluto e ringraziamento va a tutte le istituzioni presenti, tra cui iConsiglieri regionali, i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni.Anche questo è un messaggio importante per tutti voi, chedimostra l’attenzione che la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, che la <strong>Calabria</strong>,ha nei confronti di chi è fuori da questi confini. Ho assunto questoimpegno all’inizio con molta titubanza, ma mi sono subitochiesto che cosa bisogna fare per cercare di invertire la rotta rispettoai trascorsi sulle politiche dell’emigrazione, e l’obiettivoche mi sono posto era quello di immergermi in questa realtà. Hoiniziato, quindi, le mie visite istituzionali in questi due anni, chemi hanno portato a visitare terre splendide. Tra queste porto nelmio cuore l’Argentina, che oltre ad essere il mio primo amore harappresentato per me un momento di grande crescita perché lìho compreso che cosa significa essere calabrese, perché ho vistogente piangere per la <strong>Calabria</strong>, magari dopo 50 anni che risiedein nazione. E lì ho visto coloro i quali sono insediati ormai neltessuto sociale, in ogni settore della vita pubblica, gente impegnatacostantemente in ogni ruolo occupato a garantire l’idiomacalabrese ed italiano, spendendosi giornalmente per far cresceree tutelare le tradizioni e la cultura. Ho visto una realtà giovanilein Argentina che mi fa ben sperare, auspicando che siano nominatiall’interno della Consulta perché teniamo che il testimonevenga trasmesso da chi ha abilmente lavorato fino ad oggi allefuture generazioni. I viaggi in America Centrale e i viaggi inAmerica del Nord hanno rappresentato un unico modello, anchese differivano per alcune sfaccettature. Anche in questi paesi horiscontrato la volontà di garantire e di portare avanti l’idioma calabrese,e di tutelare le tradizioni. Questo mi ha fatto pensare chele politiche sull’emigrazione dovevano cambiare trasformandoquello che era un fenomeno sociale che ha comportato disagiper la <strong>Calabria</strong>, con il depauperamento del tessuto sociale e l’allontanamentoda una realtà che poteva crescere grazie a questeforze, in una risorsa. Trasformare quindi il fenomeno dell’emigrazionein risorsa era l’obiettivo principale che il GovernatoreScopelliti mi ha dato come mandato, e quindi era necessario crearegli strumenti giusti per arrivare a questo. In questi due anninon siamo stati con le mani in mano, e se i abbiamo impiegatodue anni per riunire la Consulta un motivo c’è. Noi abbiamoattuato una serie di iniziative volte proprio a trasformare l’ideadelle politiche sull’emigrazione. Primo su tutte è il Testo Unicosull’Emigrazione, una nuova legge per una nuova idea di politichesull’emigrazione, un testo dinamico e più duttile, che dia lapossibilità di cambiare rotta rispetto al passato. La legge è stataapprovata in sesta commissione, ringrazio il presidente Parenteche è qui presente in mezzo a noi, e volutamente non è stata consacrataall’interno del Consiglio Regionale per dare la possibilitàai Consultori di apportare eventuali modifiche o suggerimentinecessari perché la legge sia quanto più possibile perfetta. Augurodi cuore che in questi giorni avrete la stessa accoglienza chevoi avete riservato a noi quando siamo venuti nelle vostre comunità.Auspico che da oggi in poi inizi un nuovo percorso per lepolitiche sull’emigrazione e creerò tutti gli strumenti necessariper mantenere il rapporto con tutti voi per cercare, tutti insieme,di dare un volto nuovo e una dignità nuova a questa <strong>Calabria</strong>.Grazie e buon lavoro per la Consulta.LA CALABRIA HA BISOGNODEL NOSTRO CONTRIBUTOLa collaborazione e le sinergie con icalabresi che vivono fuori dai confiniregionali sono essenzialiGiuseppe Scopelliti – Presidente<strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>Anche io inizio ovviamente con i ringraziamenti,intanto alle istituzioni presenti,per aver accettato questo invito e per averportato il proprio contributo a questa iniziativa.Un ringraziamento anche a tuttii rappresentanti della Consulta che sonogiunti da tutto il mondo, e questo a dimostrazionedel legame, dell’attaccamentoe della grande capacità che, ancora oggi, riesce a stimolarela nostra regione in termini di condivisione e di passione. Unringraziamento, doveroso, va alla Dott.ssa Nicolazzi e a quantifanno parte del Dipartimento Presidenza e che lavorano incessantementecostantemente per dare sempre più concretezza alrapporto con le comunità calabresi nel mondo. Ancora un sentitoringraziamento ad Alfonsino Grillo per quanto ha fatto in quasidue anni di lavoro, con la formula di consigliere delegato. Avendomaturato negli ultimi diciotto anni esperienze istituzionali ecompreso, quindi, il significato della presenza dei calabresi nelmondo, e riscontrato anche una grande difficoltà: già nel ’95,quando ero Presidente del Consiglio Regionale, girando per ilmondo notavo che durante le visite istituzionali vi era sempreuna sorta di carenza di comunicazione e di vicinanza da partedell’istituzione <strong>Regione</strong> nei confronti dei calabresi nel mondo.Ed allora è stata una scelta molto chiara quella di trattenere questadelega e metterci dentro una persona a lavorare costantementecercando di intensificare i rapporti e le relazioni, cercando difar comprendere che i calabresi che vivono fuori dalla nostraregione, sia sul territorio nazionale che oltre, sono per noi unagrande risorsa ed una grande ricchezza, e costituiscono un patrimonioche noi vogliamo cercare di valorizzare al meglio. Lastagione che sta vivendo la nostra regione è talmente difficilee complessa, in termini di prospettiva,necessita di un impegnocorale. È la stagione della rinascita, è la stagione di una fasedelicata dell’economia a livello internazionale, una fase in cuieffettivamente noi da soli, con le nostra forze, con le nostre risorse,con le nostre energie sicuramente non riusciremo a centrarel’obiettivo. Per questo facciamo molto affidamento a tutti coloroche vivono fuori dalla nostra regione. In questi due anni abbiamointessuto una serie di importanti rapporti su scala nazionale. Adesempio con Roma, dove Peppino Accroglianò, che è una bandieradei calabresi che vivono fuori dalla nostra regione, evidenziavache la capitale è la città più grande di calabresi, perché ci10Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


sono circa 500.000 calabresi che vivono a Roma. Si tratta di unfatto numerico rilevante ma, soprattutto, di prestigio perché ogniqual volta si celebra un evento nella capitale ci sono sempre lemigliori personalità, i personaggi più importanti che vengono arendere onore alla nostra regione. Sono numerosi, infatti, i calabresiche rivestono ruoli di grande prestigio ed uno tra questi -misia consentito di menzionarlo per stima, per affetto e per grandeconsiderazione - è Antonio Catricalà, che oggi è il Sottosegretarioalla Presidenza del Consiglio, quindi l’uomo più stretto collaboratoredel premier Monti, al quale va veramente il nostroringraziamento, perché da personaggio di grandissima levaturaculturale, morale, e di grande spessore, sicuramente nel ruoloche occupa e nell’idea di rappresentare il territorio nazionale,sono convinto, saprà anche rappresentare con occhi di riguardola nostra regione. In tutto questo, di cosa ha bisogno la <strong>Calabria</strong>?Spesso e volentieri mi sono trovato in giro per il mondo sentendomidire “abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di unaregione che sia attenta, abbiamo bisogno di una regione che ciguardi, di una regione che ci ascolti”. Oggi credo di poter direche questa prospettiva sia stata invertita. Siamo noi che chiamiamoa raccolta tutti i calabresi attraverso i nostri Consultori, perdire che al cospetto di un impegno importante, di una sfida pernoi vitale, vi chiediamo di essere al nostro fianco. Questo perchéaltrimenti si corre il rischio di cadere nella sterile demagogia diquesti ultimi trent’anni e di scadere nelle considerazioni di unalogica assistenziale che non interessano a questa <strong>Regione</strong> né fannoparte di questo nostro tempo. C’è l’idea di fare rete, c’è l’ideadi fare squadra, c’è l’idea di valorizzare ciò che è il grande patrimonio,la grande ricchezza di questa nostra terra sotto tanti puntidi vista, partendo proprio dalle risorse umane, dagli uomini diquesta terra che dovranno lavorare per farla sempre più grande.In tutto questo contesto io credo che noi abbiamo di fronte unasfida importante visto che ci muoviamo su due direttrici fondamentali.Una è costituita dal turismo etnico/identitario, e l’altraè l’export dei nostri preziosi e genuini prodotti di nicchia. Suquesto credo abbia fatto molto bene Alfonsino Grillo insieme algruppo di lavoro. La <strong>Calabria</strong> non cresce se noi continueremoa piangerci addosso e a non trovare strade alternative per farlaprogredire. Se noi non riusciremo a valorizzare queste duedirettrici con questo rapporto, tendendo ovviamente a fare ciòche abbiamo fatto anche in questi mesi ovvero andando in altripaesi dell’Europa e non solo, cercando di promuovere quelle chesono le grandi qualità, le grandi capacità e i grandi attrattori diquesta terra. Dobbiamo vendere il pacchetto <strong>Calabria</strong>, cioè venderela regione in termini di immagine e in termini di ricchezzesul versante dei beni culturali, del patrimonio delle nostre terre,dalle bellezze delle nostre coste, del nostro mare: sono questigli elementi fondamentali che rappresentano per noi un primosegmento di comunicazione e di valorizzazione, e il secondo èdettato dalla capacità di saper inserire nei mercati quelle produzionidi nicchia che possono alimentare l’economia del nostroterritorio attraverso la valorizzazione e il sostegno alle piccole emedie imprese, e alle imprese artigianali che sono il vero grandemotore dell’economia calabrese su cui noi dobbiamo concentrarela nostra attenzione non soltanto sull’utilizzo delle risorse, deifondi comunitari come sostegno alle imprese, ma andando a sostenereconcretamente queste realtà facendo una serie di iniziativedi lobby che ci consentano anche di avere maggiori opportunitàoccupazionali. Io sono convinto che la vera partita della<strong>Calabria</strong> non si giochi dentro la <strong>Calabria</strong>. Il futuro di questa terrasi gioca anche fuori dai confini regionali, perché è fuori della <strong>Calabria</strong>che noi possiamo recuperare tutti quegli strumenti necessariper vincere questa grande sfida. Con l’Assessore Stillitani,nei giorni scorsi, abbiamo presentato un progetto di otto –diecimila posti di lavoro e la <strong>Calabria</strong> di questo non ne parla. Si parlasempre delle chiacchiere, delle polemiche. Abbiamo rastrellatoqualcosa come 130 milioni di euro per creare, con buona probabilità,dagli ottomila ai diecimila posti di lavoro. Significache l’attenzione nostra sul territorio è massima verso il problemaoccupazionale, ma significa che abbiamo rastrellato tutte lerisorse possibili e immaginabili da poter mettere in campo percercare di alimentare la speranza sul territorio. Se abbiamo fattoun buon lavoro su questo versante, non possiamo non pensareche il nostro futuro passi attraverso la capacità di attrarre nuoviinvestimenti, di attrarre nuovi mercati, di essere protagonisti inpositivo su quello scenario che forse la <strong>Calabria</strong> ha conosciutomarginalmente e che oggi diventa vitale per il suo futuro. Edallora ecco dove si inserisce in modo efficace la sintonia tra la<strong>Regione</strong> e i suoi corregionali. Non si deve soltanto limitare alsentimento di vicinanza e di affetto che imprescindibilmente cilega. Il calabrese in giro per il mondo deve essere il testimonialNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 11


di una regione in grado di cooperare e di lavorare a sostegno ea supporto della propria terra per creare quelle sinergie e quellesintonie in grado di far vincere le grandi sfide.Io sono cresciuto in questi ultimi 10-15 anni attraverso un concettoche ho fatto mio con l’andare avanti della mia esperienza.Un uomo autorevolissimo di governo, non ricordo bene se fossecalabrese, mi disse “gran parte della vita delle istituzioni si svolgeattraverso la capacità di tessere rapporti e di creare relazioni”.Io credo che le relazioni sui territori rappresentano la vera grandeopportunità che ci consentirà di creare situazioni positive ericadute utili per il territorio, che non significa soltanto fare businessma, in maniera trasparente e corretta, significa aver dato ungrande contributo alla crescita della <strong>Calabria</strong>. Abbiamo a nostrofavore anche i risultati conseguiti sul fronte dell’internazionalizzazionee della produzione.La nostra regione produceva lo 0,01% sul versante nazionalenell’export. In un anno e mezzo, quasi due anni di governo regionale,con un assessorato creato ad hoc e guidato da un imprenditorebrillante come Fabrizio Capua, siamo riusciti a farregistrare dati importantissimi di crescita nel comparto delleesportazioni. E non intendiamo fermarci qui, ecco perché perconcretizzare questa stagione abbiamo bisogno della vostra collaborazione,perché possiate portare un contributo nobile allanostra terra. Ecco come possono essere i calabresi nel mondoutili alla propria comunità e come noi possiamo creare un rapportoancora più intenso. Le associazioni, le confederazioni, etutto ciò che c’è, serve a creare e ad alimentare quella tensionee quella vicinanza che deve contraddistinguere il rapporto trala <strong>Regione</strong> e i suoi corregionali. Uno dei problemi è come farcrescere il coinvolgimento. Un altro messaggio che tengo a lanciareoggi è la necessità di aumentare tra i delegati, all’internodella Consulta, la partecipazione dei giovani, perché questo è ilmiglior modo per legare ancora di più la nostra regione ai vostriaffetti, perché significa riuscire ancora di più a trasmettere il segnaledi continuità. Per un politico e per un amministratore lacosa più bella è ciò che lascia in termini di patrimonio, e quindidi prospettiva e di speranza alle proprie comunità, attraverso letante opere che uno realizza e le tante opere che sono in corso eche troveranno la luce nel corso degli anni.La stessa cosa deve essere per colui che fa parte della Consulta,che non può pensare che il rapporto con la regione di provenienzasi esaurisca e finisca, magari muoia nel rapporto personale.Dobbiamo cercare di farlo estendere.E siccome questo è un problema avvertito, che voi stessi avetepiù volte evidenziato dicendo “noi siamo la generazione chearrivò, adesso siamo alla seconda, forse alla terza, siamo in unasituazione di difficoltà perché non riusciamo più a trasmettereai nostri figli e ai nostri nipoti il messaggio della calabresità”,quale migliore idea riuscire a coinvolgere in maniera ancora piùdiretta quei giovani che forse vorrebbero avvicinarsi alla nostraregione? Questo obiettivo si può raggiungere anche attraversoun’iniziativa che secondo me deve essere rivisitata e recuperata,e che è volta a stimolare la conoscenza della lingua italiana, chenon può essere dispersa come patrimonio all’interno di questecomunità. L’Università per Stranieri può essere uno strumentoche vede protagonisti 200-300-500 giovani calabresi l’anno,1.000 giovani figli o nipoti di calabresi che tornano nel loro paese,nella loro regione, nella regione di origine dei propri genitorio dei propri nonni, e che vengono a studiare per qualche mese lalingua italiana per rinsaldare quel rapporto con le proprie origini.Oggi, dovunque andiamo, c’è sempre un po’ di <strong>Calabria</strong>. Noidobbiamo far germogliare questa idea di una <strong>Calabria</strong> che attraversoqueste personalità, queste figure, questo impegno quotidianoe costante possa diventare qualcosa che tende ad arricchireil percorso di crescita.È la <strong>Calabria</strong> che chiede ai calabresi fuori dalla regione di stareaccanto alla propria terra, perché questa è una stagione difficile,complessa, ma è la stagione della rinascita, è la stagione in cuinoi crediamo fortemente di poter creare le basi di un rilancio delnostro territorio in un momento di crisi internazionale e locale.Ringrazio tutti i colleghi consiglieri che sono venuti qui in vostroonore, a rappresentare la <strong>Regione</strong> assieme a me, proprio peril rispetto che nutrono nei confronti delle nostre comunità fuoridalla nostra regione.Vorrei citarli tutti, dal capogruppo del PDL Gigi Fedele, a GiulioSerra, capogruppo di Insieme per la <strong>Calabria</strong>, al nostro Presidentedi Commissione, Nazareno Salerno, assieme a lui il Presidentedella Commissione Affari dell’Unione Europea, Claudio Parente,al capogruppo dell’UDC, Alfonso Dattolo, al ConsigliereSegretario dell’Ufficio di Presidenza, Giovanni Nucera, ovviamenteil Sindaco, e l’On. Trematerra che ha avuto nel tempo uncollegamento importante insieme a tutti gli altri rappresentantiistituzionali, dalla Prefettura a tutti gli altri che sono qui a rappresentarele istituzioni calabresi.C’è un impegno corale. Noi stiamo cercando di rifondare questaregione attraverso una serie di strumenti innovativi, attraversouna serie di idee che tendono a ridisegnare gli assetti di questaterra. Non è facile, ci sono delle situazioni incancrenite, dellesituazioni di grande difficoltà perché comunque culturalmenteper il calabrese è molto più facile continuare a vivere nella situazionedi difficoltà anziché osare. Ma osare vuol dire cambiare,osare vuol dire rischiare, osare significa lasciare ciò che abbiamooggi, il nulla, per qualcosa di nuovo e di diverso.Tutto questo noi stiamo cercando di metterlo in campo, tra milleresistenze, tra mille difficoltà, ma crediamo fortemente nel camminointrapreso.Crediamo che tutto questo si possa concretizzare, e chiediamoa voi di sostenerci in questo progetto. Concludo. Mi fa moltopiacere ricordare che abbiamo fatto un gioco di squadra, nonsoltanto col Consiglio, e quindi tra consiglieri e Giunta, maanche come organo esecutivo, tra i vari assessorati, perché tranoi prevale il senso di responsabilità, e l’idea di raggiungere ilgrande traguardo e l’obiettivo di dare un contributo significativoalla crescita di questa regione. Quindi ritroverete un team, unasquadra che è pronta a scendere in campo insieme ad AlfonsinoGrillo per cercare di sostenere battaglie e per portare avanti alcuniprogetti.Noi crediamo che anche il Testo Unico sull’Emigrazione possa edebba rappresentare una legge che va a mettere ordine in gradodi offrire una prospettiva.Ci sono comunque una serie di altre iniziative che sicuramentein queste giornate Alfonsino Grillo vi andrà ad illustrare, e insiemea questo strumento noi abbiamo applicato ed attuato quellafamosa legge regionale del 2008/2009 che inseriva anche il tema12Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


della Fondazione Calabresi nel Mondo, che serve ad affiancarel’azione dell’assessorato, e che si occuperà in via parallela di unaparte di segmento, delle attività del nostro assessorato, cercandodi creare maggiore sinergia e maggiore capacità di proiettare laregione <strong>Calabria</strong> sui territori in cui andrà ad incidere.Credo che anche questo sia un ulteriore segnale importante chevada ad amplificare e rafforzare l’azione di promozione dellanostra regione. Io concludo chiedendovi scusa se in questi dueanni ho girato veramente poco il mondo per incontrare i tanticalabresi che ci sono. Oggi vorrei essere compreso e capito, noiqui abbiamo una grande sfida, importante, che non mi consentefacilmente di spostarmi. Però con Alfonsino Grillo abbiamogià una serie di visite in programma nei prossimi mesi, che nonsono visite turistiche, ma saranno iniziative finalizzate a portareun contributo a quello che è il discorso di crescita e di sviluppodella nostra terra, perché ci appassiona molto ciò che potremmoriportare in <strong>Calabria</strong> in termini di risultato.E il risultato non sarà soltanto nostro, ma sarà un risultato chevorremmo condividere con chi come voi avrà dato ancora unavolta dimostrazione di attaccamento, di amore e di vicinanza allapropria terra di origine.La <strong>Calabria</strong> ha bisogno del vostro contributo.Grazie per essere qui, ma grazie soprattutto per ciò che insiemeriusciremo a concretizzare. In questa circostanza abbiamostampato una prima rivista, “I calabresi nel mondo”, che era unostrumento che era molto conosciuto in giro per il mondo, e cheveniva spedito a tutti i calabresi. Abbiamo però deciso, comeamministrazione, per superare i problemi di spedizione e di costiche dopo questo primo numero cartaceo, i prossimi numeri sarannotutti in formato digitale e inviati online.Questo significa che anche un calabrese in Australia, in temporeale, appena viene ufficializzato il secondo numero, può stamparloo può girarlo via mail a 10.000, 50.000, 100.000 calabresiche vivono in tutta l’Australia. Quindi troverete, attraverso icanali delle nuove tecnologie dell’informazione, questo giornale,il secondo numero online, e ovviamente noi saremo pronti araccogliere i vostri contributi e la vostra partecipazione. Per noioggi era importante comunicarvi la nascita, o meglio, la riproposizionedi questo strumento che servirà ancora di più a collegarela nostra terra con i vostri paesi.Oldani MesoracaGrazie Presidente. Diamo, dunque, la possibilità a coloro che sisono prenotati di intervenire, così poi potremo chiudere questaprima parte con l’insediamento ufficiale della Consulta, e quindila consegna della pergamena ai componenti della Consulta.Ieri sera, nel corso di una riunione, i giovani avevano chiestoespressamente di poter portare il loro messaggio attraverso undocumento concordato.Per dare anche una risposta concreta a quanto il Presidente sottolineavaovvero la possibilità di avere i giovani rappresentanti delmondo giovanile nel mondo nella Consulta e quindi a contattodiretto con le istituzioni, si è pensato di dare la possibilità ad ungiovane proveniente dall’Argentina e che rappresenta Argentinaed Australia di illustrare il documento che è stato siglato questanotte. Julio Croci presenterà insieme a Santo Pascuzzi questodocumento.Julio Croci – Consultore ArgentinaBuongiorno a tutti. Il mio nome è JulioCroci, Consultore giovane per l’Argentina,Presidente, delegato all’Emigrazione,tutti i presenti, per noi è veramente unonore essere per la prima volta presentialla Consulta dell’Emigrazione. Voglioringraziare per la possibilità di portare laparola dei giovani emigrati in altri paesi,ma anche la parola, come nel caso mio e di Santo, dei giovanidi seconda, terza e quarta generazione di calabresi all’estero, figli,nipoti e pronipoti di emigrati calabresi che ancora amano la<strong>Calabria</strong> e vogliono essere presenti per contribuire fattivamenteal percorso di crescita e di sviluppo della regione. Si dice sempreche i giovani sono il futuro della vita associativa contro ladiaspora dei calabresi all’estero. Io dico che non siamo solo ilfuturo, ma anche il presente. Oggi partecipiamo attivamente allavita associativa, alla vita sociale, culturale e sportiva della comunitàcalabrese.Per questo il primo punto che vogliamo approfondire è un appelloa tutti i dirigenti di farci entrare nei consigli direttivi delle associazioni,di farci partecipare, ed ascoltarci. Non siamo soltantopresenti per aiutare nelle feste e lavorare nelle organizzazionidegli eventi, ma possiamo anche dare la nostra opinione ed imparareda come portare avanti il futuro della vita associativa deicalabresi all’estero. Per noi è molto importante questa Consulta,in quanto non si tratta di una Consulta in cui i giovani stanno dauna parte e i dirigenti dall’altra. L’importanza di questa Consultaè che stiamo tutti insieme: noi giovani possiamo contribuire conla forza e i nostri dirigenti possono portare l’esperienza.Noi possiamo imparare molto per portare avanti questa Consultain futuro, così come in futuro i nostri figli porteranno avanti larappresentanza della <strong>Calabria</strong> all’estero. Siamo grati per la riformadella legge e, in particolare, voglio ringraziare il Delegatoche ha inserito nella riforma della legge la Giornata Mondialedell’Emigrante Calabrese, che è stato un progetto presentatoproprio dall’Argentina.Noi non abbiamo aspettato di essere presenti nella Consulta percominciare a lavorare. Ringraziamo di cuore Assunta Orlandoche ha messo in contatto tutti i giovani Consultori, e già da tempostiamo lavorando sulle proposte da formulare alla Consulta.Come Consultori giovani nel mondo abbiamo preparato un documentoda presentare alla Consulta.Questo documento ha dei punti e dei valori in cui noi crediamo:dobbiamo e possiamo offrire alla regione le nostre risorse. Questoè un punto fondamentale: noi calabresi all’estero siamo unarisorsa. È giusto quanto che diceva il Presidente prima.Darò la parola adesso a Santo Pascuzzi, che è un altro Consultoregiovane proveniente dall’Australia, che parlerà dei punti fondamentalidi questo documento che vi consegneremo. Grazie.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 13


Santo Pascuzzi – Consultore ArgentinaGrazie a Julio Croci dall’Argentina. Michiamo Santo e vengo dall’Australia.Queste sono le nostre proposte generali.È importante mantenere la continuità deirapporti tra i giovani Consultori non solodurante la Consulta. Gli incontri, le riunionie le discussioni possono continuarevia Internet tramite l’uso di Skype, mail.È importante, inoltre, che i giovani conoscano la <strong>Calabria</strong>, masarà molto utile avere collegamenti anche con i paesi dove sonopresenti le altre comunità calabresi. Chiediamo l’appoggio della<strong>Regione</strong> per promuovere la cultura, le tradizioni e la gastronomiacalabrese nei nostri paesi. Per raggiungere questo scopoabbiamo bisogno di materiali, libri, CD, musica, prodotti tipici,etc. per organizzare manifestazioni socioculturali, mostre, fiere,festival e altro. Adesso concludo ringraziando la <strong>Regione</strong> peravermi dato la possibilità di fare parte di questa Consulta. Graziea tutti voi.Gino Trematerra – SenatoreDesidero rivolgere il benvenuto in <strong>Calabria</strong>e un saluto a tutti voi. Con moltidi voi ci conosciamo ormai da un trentennio,ma ho voluto prendere la parolaperché dopo la relazione del PresidenteScopelliti mi sono accorto che sta cominciandouna nuova era. Tutta la relazionefatta da Scopelliti mi convince, per quelloche possiamo tutti noi lo sosteniamo. Ma la parte finale è quellache mi è piaciuta di più, perché io da anni vado in giro, e sonostanco di vedere pochi giovani, perché ognuno è abbarbicato aquel posticino e non da spazio ai giovani, giovani che fanno avvocati,magistrati, farmacisti, chirurghi. Il meno giovane deveessere protagonista insieme con i giovani.Dobbiamo inserire nella realtà di questa comunità i più giovaniper dare un avvenire all’esperienza delle Consulte. Ascoltandol’intervento di questi due giobvani ho potuto apprezzarne l’entusiasmo.Ho preso la parola per salutare tutti voi, per salutarei nostri amici che sono ritornati e ritornano spesso nella nostra<strong>Calabria</strong>, e per dire a Scopelliti: “io ti ringrazio, perché è unabattaglia che ho cercato di fare in tanti anni e non ci sono mairiuscito. È cominciata una nuova era.Di questo sono veramente felice. Quindi caro Presidente, perquanto mi riguarda sono a completa disposizione perché mi convinceil vostro progetto, è una bella squadra che ha capacità diinterloquire e di avere relazioni con il resto del mondo, con queipaesi dove i nostri amici sono andati per necessità, hanno avutoospitalità, hanno avuto anche benessere e con il loro lavoro,con la loro intelligenza, la loro capacità hanno contribuito albenessere delle nazioni che li hanno ospitati. Io sono convintoche questo progetto di portare i giovani si garanzia della continuitàdell’attività della Consulta e consentirà di vivacizzare ilconfronto e la collaborazione. È la cosa più bella che il PresidenteScopelliti, con tutti i dirigenti e la sua Giunta, possa fare.Io vi ringrazio.Luigi Bava – Consultore USABuongiorno a tutti. Mi è doveroso ringraziareil Governatore Scopelliti e fare unapiccola puntualizzazione su quello che hadetto l’On. Trematerra. Il cambiamentoper me è partito già due anni fa, quando ilnostro Governatore ha vinto le elezioni eha dato vita a quella che è la politica giovanile,innovativa. Ci ha illuminato su quello che possiamo fare.Quindi io lo ringrazio vivamente. Io ho avuto modo di conoscerlopersonalmente a Washington e ho visto l’impegno e la vogliadi fare che mette per la nostra <strong>Calabria</strong>. Il Presidente Scopellitie Alfonsino Grillo, il nostro consigliere, sono l’espressione dellapolitica giovanile, del governo regionale giovanile.Per quanto riguarda la Consulta, ritengo sia doveroso associareil pensiero mio a quello del Governatore. Noi siamo una risorsa,dobbiamo essere un di più, le gambe estere della <strong>Calabria</strong>,non possiamo chiedere. Io devo ringraziare la mia famiglia,mio padre in particolare, perché mi ha dato un insegnamento:nei momenti di crisi bisogna lavorare di più e meglio. Questoio cercherò di fare, con questo spirito cercherò di affrontare ilmandato che mi è stato affidato. Il sistema emigrazione è cambiato,una volta si andava all’estero, si lasciava la nostra terraper esigenza. Oggi, come ha ricordato bene il nostro Governatore,ci sono personaggi illustri che lasciano la nostra terra nonper esigenza, ma per costruire, per dare un qualcosa di più. Ilmio obiettivo è quello di costruire dove sono, negli Stati Unitid’America, un qualcosa di importante per la mia <strong>Calabria</strong>. Gliscambi tra università penso che siano la strada maestra, perchéla lingua, la nostra cultura, i nostri prodotti possono essere spintitramite istituzioni scolastiche.Quindi io ritengo che ci si debba impegnare con convinzione suquesto fronte. Credo, inoltre, che la Fondazione dei Calabresinel Mondo possa essere un incentivo proprio per il coordinamentodei Consultori italiani. Vorrei anche ringraziare l’On. Galati,che non è presente, forse lo sarà domani, per la Fondazione.Con questo io vi ringrazio e vi saluto.Giuseppe Scigliano - ConsultoreGermaniaGentile Governatore, caro consigliere,gentili autorità, cari amici e colleghi dellaConsulta, cari signori. Intanto ringrazioper la parola e cercherò di estremamenterealistico. Abbiamo atteso due anniperché si realizzasse questo incontro. Laprima domanda po trebbe essere quale14Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


uolo in effetti noi dobbiamo avere. C’è la volontà politica dimetterci in condizione veramente di essere gli ambasciatori della<strong>Calabria</strong> nel mondo? Io qui ho conosciuto molti Consultori chenel loro territorio hanno fatto un grande lavoro, nessuno gli haregalato nulla. Io sono partito con una laurea, però poi ho fattoda me. Nessuno ci ha regalato nulla e siamo arrivati dove siamoarrivati. A mio avviso, caro Governatore, le sorti della <strong>Calabria</strong>si giocano principalmente dentro la <strong>Calabria</strong>, poi anche fuori.Noi siamo semplicemente un valore aggiunto e siamo dispostia farlo. Noi siamo consapevoli della grave crisi economica cheattanaglia l’Italia e mi rendo conto che anche la <strong>Calabria</strong> non èun’eccezione.La cosa che chiedo principalmente prima di parlare di programmiè: quali sono le finanze di cui noi disponiamo? Non possiamoparlare di programmi, fare bei discorsi se poi questo non è possibile.Ci si dica prima di partire se c’è il “lievito”, perché poi ilresto delle finanze ce lo andiamo a trovare sul territorio. Stiamoparlando di progetti, di interscambi. Con il collega dell’Argentina,per esempio, abbiamo messo in contatto l’università dove luiinsegna, e un’università in Germania, quella di Jena.Questi sono i ponti che noi calabresi riusciamo a creare. Ma cosane ha la <strong>Calabria</strong> di tutto questo? Nulla.Ma perché non è stata un’università calabrese che ha chiestoall’Argentina o alla Germania di avere le collaborazioni? È chiaroche lei, come Governatore, ha molti più interlocutori, certamenteha accesso ad ambasciatori, a uomini politici di rango.Che sia iniziata un’era nuova tutti noi ne siamo contenti felicied orgogliosi. Rendiamoci conto, signori, che il ministero degliAffari Esteri ha tagliato il 52% per i corsi di lingua italiana all’estero,li hanno praticamente decimati. Io che rappresento gli italianidi Germania, non i calabresi, posso affermare che abbiamoun problema in Germania.Non è certo responsabilità della <strong>Regione</strong>, non può la <strong>Regione</strong>dare fondi, non li ha nemmeno. È compito prima di tutto delnostro Stato. Hanno tagliato l’assistenza diretta, ovvero hannodirottato tutti i fondi al Sud America che ne ha più bisogno. Ma ipoveri, anche calabresi, ce li abbiamo anche in Europa. Tutti glienti sono stati praticamente dissanguati.Allora, parlando di questo dramma, non possiamo fare solo discorsidi rito, i problemi ci sono e sono seri. Tutti quanti noisiamo disposti a dare il nostro aiuto, però dobbiamo sapere perprima cosa se ci sono o non ci sono fondi a disposizione, se iprogetti che vengono programmati hanno una copertura.La programmazione si fa partendo dai fondi a disposizione, enell’arco di due o tre settimane si presentano i progetti, che nondevono essere per forza campanilistici e territoriali. Noi vogliamocreare un ponte tra la <strong>Calabria</strong> e i nostri paesi e siamo dispostia farlo, però carissimo Governatore, non si può organizzareun evento tre settimane prima. In Germania si programmano seimesi prima. Noi non siamo battitori di pubblico perché vi portiamoi 30 o 50 calabresi che conosciamo nel circolo.Quando voi venite io vi devo portare il suo collega della BassaSassonia, perché è lei che poi propone la nostra industria. Mase qui in <strong>Calabria</strong> è sviluppata la microindustria, la piccola imprenditoria,voglio dire, 100.000 tonnellate di olio di oliva dellastessa ditta ce li abbiamo noi? Qui si parla di globalizzazione,quindi non possiamo assolutamente dirci cose che non esistono.Se c’è una crisi, è una crisi di gestione, ma non della <strong>Regione</strong>,me ne guardo bene. Però c’è una crisi anche delle capacità produttive.Si stanno finanziando 100.000 cantine e nessuno compraun grappolo d’uva.Rendiamoci conto che non è questa la strada. Finanziatene una,ma che compra l’uva dei contadini, perché il mercato c’è inAmerica e in tutto il mondo. Noi abbiamo un vino eccezionale,ma non lo troviamo, troviamo il vino pugliese.Non voglio fare campanilismo, ma se permettete il nostro vino èquello che è. Allora noi siamo disposti a lavorare, ma dobbiamoavere delle linee, dobbiamo sapere cosa abbiamo a disposizione,e dobbiamo principalmente sapere se abbiamo degli interlocutori.Io ringrazio naturalmente il Dott. Dragone, che conosco daanni, che mi dà tutte le informazioni del caso. Lo ringrazio veramentedi cuore, però noi dobbiamo, prima di partire, sapere cosaabbiamo a disposizione con parole chiare. Grazie.Franca Berenice Vilardo - ConsultoreBelgioBuongiorno a tutti. Porto un saluto dellacomunità calabrese, in special modoquella di Bruxelles, al Governatore, alleautorità e a tutti i calabresi presenti qui ditutto il mondo. Io sono in contatto continuocon i calabresi del Belgio da moltianni, anche per il lavoro che ho fatto.Una delle cose che tengo a dire è che icalabresi che si presentavano in consolato erano gli unici chenon chiedevano mai assistenza.Questo tanto per sottolineare lo spirito calabrese. Quello che misono accorta che manca è il collegamento con la madre terra esoprattutto la fame di cultura che il calabrese ha della sua culturaall’estero.Questo è quello che io ho cercato di fare con minimi aiuti naturalmenteche la <strong>Regione</strong> qualche volta mi ha dato, grazie ancheal Dott. Dragone, con cui ho potuto realizzare moltissime cose.Questo naturalmente è qualcosa che mi invoglia ad andare avanti,ad organizzare e a programmare moltissime cose.Ma una delle cose che io debbo dire al Governatore e quindi atutte le autorità che sono interessate, che Bruxelles è la capitaled’Europa, e a Bruxelles manca l’ufficio di collegamento con la<strong>Regione</strong>.Non si sa perché da due anni l’ufficio di rappresentanza della<strong>Regione</strong> non c’è più. Praticamente la <strong>Regione</strong> è assente da Bruxellesed io mi sento domandare da tutti, dalle autorità, dalleistituzioni europee, dagli stessi calabresi, dagli altri Presidentidelle Regioni italiane, ma perché la <strong>Calabria</strong> non c’è? Questo lochiedo al Presidente e ne voglio una risposta.Oltretutto questo ufficio di rappresentanza della <strong>Regione</strong> era unpunto di riferimento per tutti i calabresi in Belgio, anche le associazionidelle piccole città, come La Louvière, che però raccoglieuna comunità importante calabrese, e che si rivolgevanoanche per consigli, perché non tutte queste persone hanno nemmenolo strumento di base dell’italiano per potersi esprimere.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 15


Io adesso raccolgo molte di queste richieste e faccio del miomeglio per poterli aiutare.Ma un punto di riferimento importante com’era l’ufficio regionalenon c’è più. Adesso, per esempio, a La Louvière, dove c’èun’associazione molto attiva, Prospettiva <strong>Calabria</strong>, a giugno cisarà una manifestazione di tutte le regioni italiane, e a loro mancanoperfino i manifesti sulla <strong>Calabria</strong>, che prima chiedevanoall’ufficio regionale.Qualcuno ha scritto anche alla <strong>Regione</strong> ma non hanno avuto risposta.Queste sono piccole cose, ma sono anche grandi cose,perché significa avere delle risposte. Questa non è una lamentelama una realtà sulla quale bisogna riflettere.Poi voglio sapere in merito alla Fondazione, che è stata creata,cosa finora ha fatto e che cosa ci prospetta per il futuro, perchéle associazioni non hanno bisogno della Fondazione per agire eper fare le loro attività.Vogliamo delle risposte anche su questo, cioè qual è veramenteil ruolo reale di questa Fondazione. Ringrazio tutti, ringrazio peravermi dato questa opportunità nominandomi Consultore per ilBelgio.Giuseppe ScopellitiVoglio rassicurarvi sull’ufficio della <strong>Regione</strong> a Bruxelles. Nonnasce come luogo di incontro per i calabresi, ma deve essere unvero e proprio punto di riferimento.Questo ufficio costava qualcosa come 700.000 euro all’anno epesava sulle casse della <strong>Regione</strong>, i funzionari che vi lavoranovengono retribuiti molto di più rispetto a quanto percepiscono in<strong>Calabria</strong>, e quanti risultati ha portato? Non ci sono più le condizioniper mantenere il divertimento a chi porta via risorse importanti,tutto ciò è documentabile.Stiamo elaborando una formula diversa per inviare a Bruxellesun dirigente che conosce bene quella realtà con qualche giovanein regime di rimborso spese a cui dare la possibilità di fare nuoveesperienze. Dobbiamo ridurre i costi e, soprattutto, creare lecondizioni affinché questo ufficio sia realmente produttivo per la<strong>Calabria</strong> contribuendo al reperimento di risorse.Berenice VilardoHa ragione lei nel dire che negli anni precedenti non c’è statauna resa.Però bisogna farlo funzionare dalla sede centrale e bisogna mettercile persone adatte, soprattutto che conoscano la realtà della<strong>Calabria</strong>, perché chi ci lavorava in precedenza non conosceva la<strong>Calabria</strong>.Giuseppe ScopellitiLei sta dicendo cose che non sapevo, quindi ci sta dando un contributo.Berenice VilardoPerò c’erano anche dei collaboratori che venivano pagati pocoma lavoravano con entusiasmo e con competenza, a dimostrazionedel fatto che lo si poteva far funzionare con poco.Giuseppe ScopellitiNoi stiamo lavorando per farlo funzionare bene e con poche risorse.A Bruxelles avrei potuto mandare quattro amici e dar lorouno stipendio, ma non ci sarebbe servito a niente.A me interessa aprire un ufficio in grado di recuperare quellerelazioni e quei finanziamenti aggiuntivi che mi consentano digiustificare la spesa annuale tra affitti e stipendi producendoun’attività che ci permetta di ricevere finanziamenti aggiuntividi svariati milioni in favore della nostra <strong>Regione</strong>. Solo in questomodo l’ufficio di Bruxelles diventerà un vero punto di riferimentoper i calabresi.Aggiungo un altro aspetto: sono stato più volte a Bruxelles ed houn rapporto diretto di amicizia con l’Ambasciatore Bettarini, concui ho portato avanti molte iniziative. Stiamo lavorando per promuovereiniziative prestigiose, come mostre sulla <strong>Calabria</strong>, ed èchiaro che l’ufficio è necessario ma, come per quello di Milano,l’apertura deve essere connessa all’opportunità di fare nuovi efuturi investimenti in grado di portare risorse aggiuntive, perchéi fondi europei li abbiamo comunque.Quindi concordo con lei sulla riapertura dell’ufficio di Bruxellesma alle giuste condizioni, e se potremo avvalerci di questadirigente del Ministero di Roma, che conosco molto bene e cheha vissuto per nove anni a Bruxelles, quindi sa come muoversi,avremo un reale beneficioVincenzo Daniele – Consultore AustraliaCarissimi, ci siamo conosciuti un po’ieri ed un po’ oggi. Carissimo onorevole,al nostro Governatore Scopelliti,che ho avuto l’opportunità di conosceretanto tempo fa al <strong>Calabria</strong> Club, rivolgoun ringraziamento per l’opportunità chedate a noi calabresi all’estero di parteciparea questa Consulta. Oggi siamo in unmondo globalizzato, sempre in continuo cambiamento, e siamocostretti continuamente a legarci. Noi Consultori ricopriamo unruolo molto importante per la nostra <strong>Regione</strong>. La Consulta non èsolo un motivo di fare un viaggio in <strong>Calabria</strong>, ma dovrebbe darela possibilità di creare condizioni di confronto tra i Consultoridei diversi paesi e questi con la <strong>Calabria</strong>, organizzando tavoli dilavoro a tema con gli operatori calabresi di vari settori.Quest’anno, per la prima volta, sono presenti anche i giovani.Siamo noi, le comunità all’estero, che possiamo dare un validocontributo allo sviluppo della <strong>Calabria</strong>, e rappresentiamo unagrande risorsa di cui far tesoro. Molte volte ci è stato dato il16Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


titolo di ambasciatori della <strong>Calabria</strong> nel mondo.Lo siamo, perché il legame con la nostra terra è molto forte, emanteniamo vivi i valori e le tradizioni che abbiamo esportatoin tutto il mondo. Siamo consumatori di prodotti calabresi, promuoviamoil turismo facendo conoscere i paesi dove risiediamo,le bellezze della nostra regione, la sua storia, la gastronomia:una terra ricca di sole, con mare, monti e terme, siti archeologicidi grande valore storico, produzioni uniche come il bergamotto,il cedro, la liquirizia, e tante altre cose che rendono specialela gastronomia. Paesi piccoli e grandi con storia ed artigianato,tradizioni e folklore costituiscono una ricca offerta turistica, eterritori che hanno veramente molto da offrire per tutti i gusti deituristi, anche per quelli più esigenti.Tutti elementi che danno la possibilità di sviluppare il settoreturistico che può usufruire anche di una lunga stagione e offrireprezzi competitivi sul mercato. Occorre però che le istituzionicalabresi rivolgano una particolare attenzione a riorganizzare eorganizzare le strutture, soprattutto quelle viabili e curare di piùl’ambiente rendendo più puliti parchi, strade e spiagge. Sarebbeutile potenziare anche l’artigianato, rivalutando gli antichi mestieriche danno prodotti come ceramiche, tessuti, oggi moltorichiesti dai turisti. La nostra cultura calabrese merita di esseredifesa, noi lo abbiamo fatto trasmettendo ai figli e nipoti che manifestanoun forte senso di unità che rischia però di impoverirsida una generazione all’altra. È arrivata l’ora, il tempo limite perassicurare il futuro della calabresità nel mondo, è necessario chela <strong>Regione</strong> dia il giusto segnale ai nostri giovani, stimoli interessiverso le nostre radici. La <strong>Regione</strong> deve prendere provvedimentigià da subito, altrimenti presto non servirà più l’ambasciatoredella <strong>Calabria</strong> nel mondo. Vogliamo inoltre portare a conoscenza,noi Consultori dell’Australia, che il governo australiano habisogno di circa 150.000 tecnici operai specializzati.Andando sul sito web del Dipartimento per l’Emigrazione, sitrovano tutte le informazioni necessarie. In più c’è una leggefederale australiana per tutti i poverelli sotto i trent’anni che vorrebberoemigrare in Australia con un visto di lavoro per 12 mesi:in questo periodo potrebbero lavorare e contemporaneamentestudiare. Noi Consultori saremmo lieti di essere strumenti perfacilitare le cose, e allo stesso tempo fare conoscere la comunitàcalabrese e inserirla in quella australiana. Quindi chiediamo alleistituzioni del lavoro di svolgere e divulgare questa prospettivaper coloro che sono interessati a trasferirsi in Australia.Il <strong>Calabria</strong> Club di Melbourne, con l’aiuto dei Consultoridell’Australia, ha assunto l’impegno di organizzare la conferenzadei giovani calabresi in Australia nell’aprile del 2013,in concomitanza con la festa dell’emigrazione calabrese. Inconclusione,vorrei porre due quesiti al nostro illustre Governatore.Prima domanda, qual è la differenza tra la FondazioneCalabresi nel Mondo e la Consulta, quali sono le differenze e lemodalità dei contributi? Termino ricordando che questo in corsoè un anno speciale per la <strong>Calabria</strong>, in quanto ricorre il cinquantennaledi Breve Lumen <strong>Calabria</strong>e, Luci della <strong>Calabria</strong>, concui Giovanni XXIII proclamò il 18 giugno 1962 San Francescodi Paola come Patrono principale della <strong>Calabria</strong>. La comunitàdi Melbourne che da 35 anni, il 2 marzo, ha celebrato la festain onore del Santo, ha avuto il privilegio di celebrare in rappresentanzadi tutte le nostre comunità questo giubileo, l’unicoall’estero, con lo straordinario arrivo della reliquia, dovuto ad unmiracolo per i tanti ostacoli da superare ed imprevisti da affrontare.Se il mantello usato dal Santo per attraversare lo Stretto diMessina è arrivato in Australia, dobbiamo ringraziare prima ditutto le autorità australiane, e lo ammetto con grande rammarico,lo stesso aiuto non lo abbiamo ricevuto dalle istituzioni italianein Australia. Continueremo a sperare nello sviluppo della nostraamata regione, e rivolgiamo una preghiera per il nostro SantoProtettore, di Luci della <strong>Calabria</strong> e di tutti i calabresi nel mondo.Gennaro Amoruso – Consultore ItaliaOnorevole Presidente, autorità, amichee amici Consultori, per me è una grandeemozione partecipare ai lavori di questaConsulta, è un ritorno a casa che per lamia storia personale e la mia storia professionalemi riempie veramente di grandissimagioia, per cui per me la ricchezza,in questi giorni, è stare qui con voi perquesto percorso di crescita all’interno della Consulta, insieme, esono veramente e intimamente molto emozionato.Questo mio breve saluto sarà un ringraziamento alle massimeautorità presenti, un plauso per quello che è stato il percorso normativodi questo Testo Unico. Pensateci bene, la <strong>Calabria</strong> è laprima regione d’Italia che si è dotata in questa materia di unTesto Unico, che sarà uno strumento perfettibile e perfezionabilee che, come Consultori, potremo utilizzare. Tutti hanno espressodelle belle idee e dei bei concetti, c’è il problema, come è statodetto, di individuare le risorse, ma è previsto per legge un pianodegli interventi che noi chiederemo a gran voce, come Consultori,il più corposo possibile nella quantità, in modo da garantireinterventi importanti.Le idee sono valide, i progetti altrettanto ma, oltre alle risorse,serve la forza degli uomini e delle donne che non sono qui presenti.Giovanni Chieffallo – ConsultoreCanadaSignor Presidente, mi consenta di portarleil saluto del Senatore Basilio Giordano,che lei conosce benissimo e con cui è incontatto frequentemente. Voglio sottolineareche ci teniamo a dire Montreal,perché il Canada è una nazione con dueanime, francofona e anglofona, Montrealperò le ha tutte e due. Mi consenta inoltredi ringraziare il nostro amico Alfonsino Grillo. Lascio il termineOnorevole da parte perché ti sei sempre presentato da amico ehai ridato energia a molte persone fuori dalla <strong>Calabria</strong>, vedendotie incontrandoti, e anche grazie alle tue risposte. Vorrei anche sottolineare,ed è importante perché bisogna anche riconoscere que-Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 17


ste cose, che il Settore Emigrazione o come lo si voglia chiamarenegli anni è cambiato tanto ed è stato ridimensionato al minimo,quindi per organizzare qualcosa come ciò che si sta realizzandooggi, è necessaria la volontà degli individui, per questo il mioplauso va anche al Dott. Dragone e a quanti altri con loro hannocollaborato ed hanno insistito per contattare tutti noi, in tutto ilmondo, nonostante le difficoltà.Vorrei soffermarmi su due aspetti. Siamo qui ad aprire una nuovapagina con il nostro Governatore Scopelliti, questo è un fattoconcreto. Ciò che non deve accadere è che, come nel passato,tanti decreti approvati rimangano inevasi o che leggi restino nonfinanziate, perché è il nome della <strong>Calabria</strong> ne risente, indipendentementeda quello che poi noi non riusciamo a realizzare suiterritori. Per le missioni all’estero, ad esempio, qualsiasi sia l’assessoratoo il dipartimento, e mi rivolgo anche alle altre istituzioni,come le Camere di Commercio, non bisogna aspettarsi checon una settimana di preavviso si possa avere accesso ai mercatied agli individui che rappresentano veramente la potenzialità dimercato dei settori ai quali ci si riferisce.Questo è quanto accaduto in passato ma io son sicuro che, comeaffermato dal nostro Governatore, gli investimenti debbano dareun ritorno di moneta. Ma ancora più importante, io vorrei soffermarmisu due altri punti, cioè quello che bisognerebbe fare in<strong>Calabria</strong>. Io chiederei di considerare un assessorato “Calabresinel Mondo”, perché senza un punto di riferimento solido anchecome volontà politica possiamo fare tutti i discorsi del mondo,però quando interpelliamo l’amico Alfonsino Grillo, con tuttala sua buona volontà e la sua anima, deve anche scontrarsi conquelle che sono le realtà locali, politiche ed altre, e non ha laforza di un assessorato con un bilancio, con un qualcosa che puòdedicare a quelli che sono gli sforzi del progetto.Se noi siamo gli ambasciatori ci serve un Ministero degli AffariEsteri, e quindi la <strong>Regione</strong> deve pensarci. Bisogna certamenterafforzare il settore Calabresi nel Mondo, magari anche con unoSportello Unico, non si può pensare che due o tre o quattro persone,con tutto il sostegno che possono avere nell’ufficio di Presidenza,possano mandare avanti quanto si sta programmando.Ho sentito molte proposte e ho sentito molte cose, però ancheciò che esce dalla <strong>Calabria</strong> deve avere un indirizzo specifico,non ci si può attendere di comunicare con qualcuno senza averel’indirizzo dove mandare qualcosa, e soprattutto senza avere unindirizzo specifico dal quale aspettarsi risposte.La <strong>Calabria</strong> deve dotarsi di uno Sportello Unico se vuole dialogarecol mondo, perché quando le università, le imprese e gliinvestitori chiedono “cosa si potrebbe fare in <strong>Calabria</strong>, cosa sipotrebbe fare con i programmi europei, cosa si potrebbe fare nelMediterraneo, e la <strong>Calabria</strong> è al centro di questo Mediterraneo?”,non posso dare le risposte che vorrei a questi individui, questigruppi che possono investire, che possono portare ancora piùsole, almeno dal punto di vista dell’imprenditoria.Mi fermo qui perché so che il tempo è prezioso e vorrei chealtri abbiano l’opportunità di rivolgersi al nostro Governatore ea quanti sono in ascolto, ma concludo con un’ultima riflessione.Nel 2001 abbiamo lavorato, era la mia prima presenza in Consulta,per promuovere i giovani.Oggi vedo una forza ancora maggiore. Cerchiamo di aprire leporte, cerchiamo di fare spazio e farci da parte, e farli entrarenell’esecutivo. Abbiamo bisogno di qualcuno, qui in Italia, anchecome Consultore, che dia sostegno a questi giovani.Corrado Bosco – Consultore BrasileA tutti i presenti rivolgo un caloroso salutoper conto della comunità che rappresento,e in special modo ai giovani cheoggi partecipano per la prima volta allaConsulta dei Calabresi all’Estero. A voitutti un augurio di successo, con voi arrivail futuro, noi tutti siamo ansiosi diascoltare le vostre proposte, le vostreidee e le vostre iniziative. All’estero siamo privi di informazioni,alcune iniziative svolte con successo negli anni passati sonostate abbandonate, mi riferisco alla rivista Calabresi nel Mondo,che oggi è stata ripristinata, per cui su questo voglio sorvolare.Voglio comunque ricordare che noi abbiamo una seconda<strong>Calabria</strong> all’estero, pronta a collaborare, siamo i moltiplicatorinaturali della regione, ma abbiamo bisogno di condizioni ottimaliper essere utili. Parlo del turismo, una fonte di ricchezzainesauribile e rinnovabile, la <strong>Calabria</strong> è una regione a vocazioneturistica ma mancano i flussi continui, questo deve essere motivodi riflessione, bisogna individuare le difficoltà e fare gli aggiustamentinecessari. Oggi va di moda il turismo enogastronomicoe i circuiti culturali, quindi dobbiamo essere preparati e averele capacità di offrire un prodotto di qualità, bisogna divulgarela nostra <strong>Calabria</strong>, terra di sole, di mare e di montagna, e tantealtre bellezze naturali che vanno propagandate attraverso unmarketing mirato. Le comunità all’estero possono farsi caricodi una divulgazione capillare, sui territori di appartenenza, semessi in condizioni ottimali. Voglio soffermarmi anche sui prodotticalabresi, si parla sempre della loro divulgazione, che a miomodesto avviso dovrebbe avvenire tramite delle rappresentanzenei territori desiderati. Penso ad una casa dei prodotti calabresi,permanente, sponsorizzata al minimo dagli imprenditori che nevolessero dar parte: è inutile andare all’estero in ordine sparso,perdendo tempo e denaro. Oggi rappresento quasi cento supermercatibrasiliani, ho il compito di trovare merce italiana daimportare. Gli interscambi. Sarebbe opportuno cominciare coni giovani di livello universitario, come anche con i giovani laureatiche vogliono fare esperienza nei centri di ricerca, cosa chesta avvenendo in molti paesi, un aggiornamento continuo, conscambi di idee e conoscenze, che migliora il tessuto di ricercadei vari settori: è un mondo in evoluzione e ne dobbiamo fareparte. Voglio comunicare a tutti voi che il Brasile sta mandandocentinaia e centinaia di laureati all’estero, Italia, Francia, Germania,India, in pratica in tutti i posti più avanzati per scambiarsile loro conoscenze, perché vogliono veramente realizzare tanto ediffondere idee nuove. Il governo brasiliano oggi sta sponsorizzandotutti con stage di 18 mesi. Voglio parlare , inoltre, dell’assistenzaperché abbiamo anziani bisognosi. Io sono presidentedella commissione di assistenza del Comites, e l’85% di quelliche vengono a chiedere assistenza sono calabresi. È dolorosovedere gente che è partita, spedita all’estero in base ad accordi18Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


con i vari paesi del mondo, senza che quegli accordi siano statirispettati, anche se c’erano dei commissari che dovevano controllarli.Io conosco perfettamente il settore, e ho sempre dedicatole mie forze e la mia buona volontà per difendere questi menoabbienti. Posso assicurarvi che è una lotta continua, giornalierae non possiamo mollare.Come potrebbe intervenire la <strong>Regione</strong>? Se non sbaglio esiste unalegge in merito che mi piacerebbe conoscere ed applicare, perchéal di là dell’oceano c’è gente che non riesce a soddisfare lenecessità basilari della vita, convivendo con un sottoproletariatourbano selvaggio.Noi facciamo il possibile e l’impossibile, ma abbiamo bisognodi aiuto, non possiamo abbandonarli, perché a prescindere dalfatto di essere corregionali, sono persone umane che vanno rispettatee aiutate. Volevo rendere noto questo episodio, affinchétutti ne possano prendere atto. Per molti l’America è stata unamatrigna crudele.Josè Tucci – Consultore ArgentinaFaccio parte di questa Consulta da moltotempo, e si vede dal primo giorno se lecose possono funzionare.La presenza di importanti politici della<strong>Regione</strong> dà chiaramente un forte segnale.Ho fatto parte della Consulta precedentee, sarà stato un caso, ma mai abbiamoavuto la presenza di un consigliere.Questo significa che quando il Presidente si impegna le cosevanno avanti. Sono molto contento, sono fiducioso di questaConsulta che apre i battenti. Ho imparato che per sapere da qualegamba zoppica una persona bisogna lasciarla camminare. Daquesto primo passo io vedo che nessuno zoppica. Un’altra cosamolto importante è che tutti conosciamo l’On. Grillo, Alfonsinoper tutti, una persona di grande umiltà e di grande capacità di lavoro,che ci auguriamo rimanga fino alla fine di questa Consulta,perché in passato abbiamo avuto esperienze con cambi di 4 o 5persone che non hanno prodotto nulla.In Consulte precedenti, quando un Consultore dell’Argentinachiedeva la parola tutti si guardavano e si lamentavano perchési sapeva che si chiedeva qualcosa. L’Argentina non è cambiatamolto. È un periodo stranamente buono, tutto il mondo è in crisi,invece in Argentina si cresce dell’8% annuo da 7-8 anni. Sicuramentequesto finirà, noi abbiamo uno strettissimo rapporto conla nostra comunità e chiaramente ci sono necessità, ma comunquele cose vanno bene.Noi vogliamo, come ha suggerito il Presidente, essere utili e offrirele nostre risorse al servizio della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>. Vogliamofondamentalmente reciprocità, nel senso che i giovani, percui si lotta da molti anni, oggi sono una realtà e non si può fareun Direttivo senza la presenza di un giovane.Per quanto riguarda l’Argentina, Presidente, noi siamo inseritianche nel mondo della politica, e siamo al 100% disponibili perla nostra <strong>Calabria</strong>. Voglio concludere ringraziando i miei carissimiamici e colleghi dell’Argentina: con il resto dell’AmericaLatina abbiamo avuto una serie di conversazioni e significa chesi comincia con una grande capacità di poter realizzare obiettiviimportanti per la <strong>Regione</strong>.Daniele Maria Ciranni – Consultore ItaliaNon nascondo l’emozione anche perchéio sono un emigrante di ritorno, sonoritornato in <strong>Calabria</strong> da qualche annodopo alcune esperienze sia all’estero cheal nord. Prima della Consulta mi sonofatto una chiacchierata con i colleghi diUnioncamere <strong>Calabria</strong>, e c’era un’idea diquesto momento di confronto, come unareale opportunità, cioè un momento per creare un collante valorialeed anche emozionale che vada ben oltre la nostra matrice, lanostra appartenenza comune, cioè il legame con la nostra terra,la nostra cultura, con la nostra identità. Un appuntamento chepossa essere preludio e premessa di azioni di promozione, ancheNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 19


da parte delle imprese nei mercati internazionali creando, coni colleghi Consultori residenti all’estero, anche dei momenti diraccordo che siano il preludio di accordi commerciali o comeuno sviluppo delle relazioni economiche, aspetti che rientranotra le finalità della legge che istituisce la Consulta, per avere unritorno concreto.Tra l’altro nel passato sono già stati realizzati progetti per gli italianiall’estero, come promozione sia della formazione linguisticae culturale che come con la formazione anche l’esportazionedi competenze dall’Italia verso altri paesi. Progetti che hannodato risultati concreti, come quello realizzato in agricoltura nellaprovincia di Cordoba. Insieme a qualcosa che dia un ritorno concretoin termini di relazioni commerciali e promozioni turistichecon la stessa <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, per favorire e riproporre unascoperta della nostra terra in modo da superare definitivamentequella sindrome, che a volte ci poniamo nei confronti di altri, dabrutto anatroccolo, e tirar fuori l’orgoglio e l’identità dell’esserecalabrese. Faccio un esempio concreto.Il Presidente Scopelliti in <strong>Calabria</strong> viene definito il Presidentedella <strong>Regione</strong>. Quando io mi sposto all’estero è il nostro Presidente.Cioè c’è un sentire comune, una matrice, un orgoglio,un’emozione che deriva dall’essere calabrese, e per questo la<strong>Calabria</strong>, anche attraverso il sistema delle imprese, del sistemadelle relazioni che dovremmo rafforzare e ricostruire, deve farcisentire sempre più forte l’abbraccio caldo di una madre.Peppino Accroglianò – Consultore ItaliaRivolgo, intanto, un saluto al Presidente,che ringrazio per le cose che ha detto.Con la sua intelligenza dimostra di volereveramente bene alla <strong>Calabria</strong>. Diciamolofrancamente, ha fatto un programma cheè serio, incisivo, che darà dei frutti, cioèha chiesto la collaborazione per creare losviluppo serio della <strong>Calabria</strong>, attraversol’impegno di ognuno di voi, e vi ringrazio per le tante attività cheportate avanti, con saggezza, onestà e serietà. Dico che se questoprogramma si realizza veramente la regione <strong>Calabria</strong> decollerà.Per cui rivolgiamo veramente un grazie al Presidente, e anche aldelegato dell’Emigrazione che sta dimostrando di lavorare conserietà, anche solo per gli sforzi messi in campo al fine di creareuna nuova legge, e io che ho fatto il consigliere regionaleso quanto è difficile presentare un provvedimento legislativo equanto è difficile portarlo avanti, anche perché spesso le opposizionifanno perdere tempo. Grazie Alfonsino, dico che hai fattoveramente un lavoro eccezionale.Come ringrazio il personale che lavora e collabora alla strutturadell’Emigrazione. Presidente, io non posso che dire che quell’ufficiodà con puntualità delle notizie a noi che viviamo fuori, lo fasempre, con costanza, non è personale che oggi lavora e domaniè preso da altre iniziative, è vicinissimo a noi. Caro Presidente,lei sa che Roma è la capitale ma ospita circa 500.000 calabresi, enoi abbiamo la fortuna di aver inserito nella nostra associazione,che ha 76.000 iscritti, la crema dei calabresi, non c’è un calabreseche conti a Roma che non sia iscritto alla nostra associazione.Lo facciamo con orgoglio, e diciamo che questi calabresisono lieti, durante le iniziative, di vederti presente, di presentarequesti programmi, che servono per lo sviluppo del nostromezzogiorno e in particolare per la <strong>Calabria</strong>. Noi quest’anno, il22 giugno, abbiamo organizzato un evento in Campidoglio allapresenza delle massime autorità istituzionali, incominciando dalPresidente della Corte Costituzionale, che non è calabrese ma hala moglie calabrese, della provincia di Reggio <strong>Calabria</strong>, e chemi ha detto “io sarò il primo a parlare e a rivolgere il salutoai calabresi per l’orgoglio e le iniziative che il Presidente dellaGiunta Regionale sta facendo insieme a tutti i colleghi del ConsiglioRegionale, che sono idee concrete, serie, che daranno losviluppo alla nostra amata <strong>Calabria</strong>”. Grazie Presidente, graziea tutta l’equipe del Settore Emigrazione. Io invito tutti i membridella Consulta, quando vogliono, il 22 giugno, se sono a Roma ese vogliono venire, noi siamo lieti di ospitarli e festeggiare conloro, non solo i premiati ma anche il Presidente della Giunta Regionale,che con saggezza e con serietà sta portando avanti tantiprogrammi per la <strong>Calabria</strong>.Giuseppe ScopellitiHo ascoltato con molto interesse i vostri interventi. Mi premeevidenziare il fatto che, nonostante qualche ritardo e le difficoltàche incontra chi ha il compito di governare, tutti quanti avetericonosciuto il valore della struttura, quindi voglio ringraziare ilDott. Dragone, il nostro responsabile che si interfaccia con voiin tutti i rapporti ed è un punto fermo. Ho registrato con piacere,inoltre, che avete percepito la nostra attenzione e le azioni messein campo in questo comparto, con entusiasmo per contribuire inmaniera fattiva a portare avanti questo percorso, come è evidentevisto l’affiatamento che si nota all’interno di questa struttura.Siamo una grande squadra che vuole lavorare lungo la stessadirezione, l’invito che vi faccio per il futuro è che questi momentiservano per iniziare a costruire qualcosa di importante. Dobbiamodimenticare la cultura del “piangerci addosso” e sfruttarequesti momenti per concretizzare progetti ambiziosi. Spero diessere riuscito a parlarvi in prospettiva, cercando di trasmettere ilmessaggio che la <strong>Calabria</strong> ha bisogno di chi la proietta nel futuroe non di chi ha difficoltà anche nell’agire quotidiano. Ovviamenteva affrontato anche quest’ultimo ma la nostra regione devepensare al futuro, è necessario un disegno strategico da metterein campo, per non correre il rischio di ritrovarci sempre nelledifficoltà. Bisogna fare uno sforzo, in primis, per organizzarebene le iniziative e per superare le divisioni, come è successo inArgentina. Dico quello che penso, come Presidente di <strong>Regione</strong>,con grande rispetto, perché nutro grande amore verso tutte le comunitàcalabresi nel mondo. A me interessa costruire, per questoritengo fondamentale l’ingresso dei giovani nella Consulta, perdare linfa nuova, sintonia e continuità, con il massimo rispettoper chi già ne fa parte. La comunità calabrese deve essere apertaed unita: quando mi reco in un posto devo trovare tutti insiemecoloro che ne fanno parte, perché le divisioni rendono tuttipiù deboli. In Canada, dopo quella degli abruzzesi, la comunità20Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


a sollevare quelle che erano le necessità, le problematiche cheognuno di voi andando a vivere in paesi lontani dalla vostra terraaveva, ma cogliendo l’opportunità del fatto che ognuno di voiha un ruolo importante nel proprio paese. Ho raccontato precedentementedi essere stato in Argentina, in America Centrale ein America del Nord e ho visto molti di voi integrati nel tessutosociale e anche politico.Quindi abbiamo capito che questa era una risorsa da sfruttare,dovevamo quindi trasformare le politiche dell’emigrazione inrisorsa attraverso uno strumento più dinamico, più facile, piùattuativo rispetto alle quattro leggi vigenti in materia di emigrazione,che creavano molte difficoltà anche nell’applicabilitàdegli articolati. Il testo normativo che ho portato avanti all’internodelle commissioni è stata integrata con alcuni emendamentimolto importanti provenienti dai nostri consiglieri regionali, tra iquali Gallo, che mi piace ricordare perché è stato quello che piùha lavorato sul Testo Unico insieme a me. Inizialmente questalegge, una volta deliberata in VI Commissione - Affari Internazionalie in II Commissione - Bilancio, doveva essere approvatain Consiglio e quindi consacrata la settimana scorsa. Ma volutamenteho chiesto al Presidente del Consiglio Talarico che nonvenisse discussa in quella sede, perché c’era la Consulta ed eragiusto e necessario incontrare prima le opinioni dei Consultori,magari anche integrandola e modificandola dove era necessarioe indispensabile, perché tutto è perfettibile e ritenevo opportunosentire tutti voi prima di proporne l’approvazione.La legge nasceva come Testo Unico e doveva raccogliere un po’tutte le leggi, ma in realtà non è così. Infatti gli uffici legislatividella <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> hanno addirittura cambiato il nome,chiamandola legge organica e non Testo Unico sull’Emigrazione,perché appunto l’obiettivo è quello di rendere organico l’articolatodi questa legge. Non è soltanto un raccoglitore delle precedentiquattro leggi vigenti, ma vi sono delle novità importantiproprio guardando come obiettivo principale quello di rendereuna risorsa i nostri calabresi nel mondo. Inoltre mi piace sottolineareche la <strong>Calabria</strong> è la prima regione d’Italia ad emanare unTesto Unico organico in materia di emigrazione. Vi rappresentosinteticamente e vi leggo quelle che sono le novità, e chiedoil vostro parere. Mi piace anche sottolineare ciò che ha dettostamattina il Presidente della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, e cioè di creareun meccanismo all’interno della legge che permette e garantisceall’interno del Direttivo della Consulta la presenza dei giovani.Quella era una cosa che non avevamo previsto, e io mi ripromettoin Consiglio Regionale di presentare un emendamento chegarantisca all’interno del Direttivo il 50% ai giovani, come purealle figure femminili, perché anche oggi abbiamo visto che nonc’è una figura femminile all’interno del Direttivo e del Comitatodella Consulta.Queste due proposte che ha avanzato il Presidente della <strong>Regione</strong><strong>Calabria</strong> le faccio mie, e già nel prossimo Consiglio vedremocome integrarle. Coma dicevo, parlerò soltanto di quelle chesono le novità. Il Titolo I - Disposizioni Generali, contiene ledisposizioni tese a definire l’ambito di applicazione e le finalitàperseguite dalla legge che rivolge la sua attenzione alle comunitàcalabresi nel mondo e dei loro discendenti. Il Titolo II offreuna tassonomia degli interventi e delle previdenze che la <strong>Regione</strong><strong>Calabria</strong> intende rivolgere in questo ambito per sviluppare emantenere viva la cultura calabrese all’estero oltre ad agevolareil rimpatrio nella terra di origine. Abbiamo previsto una quotamassima di 25.000 euro per tutti coloro i quali ritengono di ritornarenella propria terra e di aprire delle attività, a condizioneperò che dimostrino che nella terra in cui erano residenti esercitavanoda almeno cinque anni quell’attività, a garanzia dellarichiesta di finanziamento.Il Titolo III raggruppa le disposizioni in materia di associativismo,e sottolinea le centralità nella legge di quel principio costituzionalmentegarantito della sussidiarietà orizzontale. Il TitoloIV aggrega le disposizioni che regolamentano la governancedella materia, disciplinando compiti e modalità di funzionamentodella Consulta regionale dei calabresi all’estero e della Fondazionecon i calabresi. Anche oggi è emersa una problematicache voi in maniera arguta avete sottolineato, come pure ieri, cioèquella di una dicotomia tra Fondazione e Consulta dei calabresi.Però stamattina mi pare che il Presidente abbia chiarito qualisono le competenze della Consulta e quali quelle della Fondazione.Mi piace ribadirlo, la Fondazione ha un ruolo prettamentepromozionale di quelle che sono le attività della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>,i rapporti di carattere sociale e sul territorio. Il Titolo V recale disposizioni finali contenenti gli strumenti di programmazionesettoriale, disposizioni finanziarie e abrogazioni previste. Voglioprecisare che questa non è una legge manifesto, una delle tanteleggi che in passato approvate in Consiglio Regionale laddovenon sono state previste le spese all’interno del bilancio. A tergodella legge, infatti, troverete il capitolo di bilancio, dove andarea prendere le economie e le finanze necessarie a garantire il funzionamentodella Consulta.È evidente che la somma prevista per l’anno <strong>2012</strong> è una sommaresidua, non sufficiente a garantire tutte le promozioni, tutte leidee, tutte le iniziative che voi avete in mente, ma la volontà delPresidente è di aumentare il budget. È previsto anche un altro articolatoimportante, ovvero la possibilità di aiutare coloro i qualinel periodo elettorale, il cosiddetto voto all’estero, hanno intenzionedi ritornare in Italia per partecipare alla vita democraticae istituzionale della nostra terra attraverso il voto. Un finanziamentosimbolico, per aiutare coloro i quali vogliono venire inItalia a votare. Anche questa è una novità rispetto al testo cheavevamo in vigore e ce ne sono altre, come il premio “Calabresinel mondo”, non si tratta il solito momento simbolico, madeve un riconoscimento serio, tant’è vero che abbiamo previstoun comitato che si dovrà occupare di individuare i soggetti cheavranno l’onore di ricevere tale premio, e mirerà a riconosceretutti coloro i quali si sono contraddistinti fuori dal confine regionalein tutti i settori della vita pubblica.Il premio non sarà unico, come si diceva ieri sera, ma vi sarannovari riconoscimenti in base al settore di provenienza. Questo è ilpremio “<strong>Calabria</strong> Mondo”. Ci sono altre novità, anche in ambitotecnologico. Finora le difficoltà riscontrate per avviare periodicamentele riunioni della Consulta sono state esclusivamente dicarattere economico. Capite bene che la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> non sipuò addossare la responsabilità di organizzare mensilmente unariunione di Consulta, magari con la presenza del Presidente o delsuo delegato, perché la spese economiche per riunire una Consultasono notevoli e solitamente veniva organizzata una voltal’anno. Abbiamo pensato di utilizzare lo strumento della video-22Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


conferenza. Ognuno dei Consultori e del Direttivo sarà munitodi relativa strumentazione e periodicamente ci riuniremo virtualmente,alla presenza dei dirigenti di settore che verbalizzerannotutto quello che viene discusso, e ciò ci consentirà non solo diabbattere i costi, ma di riunirci e confrontarci spesso. Questa èun’altra novità che ho voluto inserire proprio per aumentare ilrapporto tra la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> e i nostri Consultori, nell’art.20. Altra novità rispetto al precedente testo, è l’inserimentodell’apertura verso l’oriente.Non avevamo il Consultore del Giappone. Abbiamo ritenuto diinserire, anche perché lì c’è una comunità di calabresi, e aprireanche all’oriente, il Consultore giapponese. Poi vedremo se èpossibile integrare il Consultore giapponese, già una volta approvatala legge, senza aspettare la prossima Consulta. Aspettarecinque anni per una riunione di questo organismo mi sembra untempo troppo lungo per elaborare un programma serio. Abbiamocreato anche un portale web, perché il problema che è emersoin questi giorni è quello della comunicazione da e per la <strong>Calabria</strong>e tra di voi. Da qui l’idea di costituire un unico contenitoreattraverso il sito web, con la possibilità di conoscere chi sono iConsultori, di conoscere qual è il Direttivo, di conoscere tuttele associazioni sparse nel mondo, e avere un blog dove poterinterloquire, avere la possibilità anche di inserire dati. Ognunodi voi da oggi in poi avrà una password che vi consentirà anchedi inserire su quel sito i comunicati stampa, gli eventi che fatenella vostra nazione, nei vostri paesi, le fotogrconosco otre chedialogare tra di voi. È molto importante perché potrà dare la possibilitàad ognuno di poter conoscere la linea che l’altra nazionesta portando avanti rispetto alle politiche dell’emigrazione e rispettoa quello che fa la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>. Adesso vi chiedo diesprimervi in merito al Testo Unico, con la consapevolezza chefinora abbiamo fatto un buon lavoro.Salvatore Tolomeo – Consultore ItaliaVorrei sottolineare alcuni aspetti. In questanuova Consulta, anche se serpeggiavadello scetticismo per i ritardi con cui èstata convocata, abbiamo potuto constataredelle valide giustificazioni, dovutea numerosi compiti istituzionali che lanuova Giunta ha dovuto affrontare, dobbiamodare atto, quindi, che l’attesa nonè stata vana. Ripartiamo da azioni concrete, dal lavoro fatto daAlfonsino Grillo per convincere le associazioni a fare rete, propriocome auspicava il Presidente Scopelliti nel corso del suo intervento.Una cosa è avere un interlocutore sul territorio, altra èaverne quattro o cinque, magari non in sintonia tra di loro. Io perprimo ho cominciato questa azione di unificazione, e diciamoche in Italia ci siamo già riusciti. Un apprezzamento devo farloalla Dott.ssa Nicolazzi, per l’inserimento sul sito della <strong>Regione</strong><strong>Calabria</strong>, del settore Emigrazione, Politiche per l’Emigrazione,troverete la mail e il telefono di Dragone, della Dott.ssa Pirritano,ma sicuramente un riferimento certo e sicuro, appunto, nelladella Dott.ssa Nicolazzi. Sono piccole cose che però danno deisegnali, che stiamo veramente intraprendendo il percorso deirapporti più stretti e positivi tra noi Consultori e <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>.Un’altra cosa che mi ero proposto di suggerire, ma sonostato anticipato, è stata la lieta novità di avere il ripristino dellarivista “Calabresi nel mondo”. È vero che oggi si potrebbe anchenon utilizzare il cartaceo, però pensate a quanti anziani, nelmondo e in Italia, che non aspettavano altro che ricevere questarivista, per sentirsi un pezzo di <strong>Calabria</strong> in casa. Questo è unaltro segnale che siamo sulla strada concreta, perché l’azionevolontaria dei Consultori dia dei frutti di positività e di sviluppoper la <strong>Calabria</strong>. Capisco l’amica di Bruxelles quando dice chel’ufficio di Bruxelles non c’è. Anche l’ufficio di Milano era statochiuso, ma sta per riaprire, anche su nostro impulso. Si tratta diuno spazio a 100 metri dal Duomo di Milano, da dove possonopartire tante iniziative, soprattutto legate alla grande promozioneche può scaturire dall’EXPO 2015. È un’opportunità che la<strong>Calabria</strong> non si deve lasciare sfuggire, perché tutto il Mondosarà per quattro mesi presente a Milano, e tutti quanti abbiamoil dovere di cercare di stimolare rapporti presso i territori doveognuno di voi opera, per utilizzare questo evento mondiale. C’èstato a Shangai, e chiunque sia andato ancora ne trae benefici,per cui impegniamoci tutti quanti. Sappiate che a Milano orac’è una piattaforma umana, così come la chiamo io, dove sonotutti disponibili, volenterosi, pronti a rendersi utili. Per quantoriguarda la legge, anche in questo vedo tante segnalazioni chesono state accolte. Quella che più mi ha soddisfatto è la voceall’art. 23, ultimo comma, che dice che il Consultore ha il dirittodi conoscere presso gli Assessorati, i Dipartimenti, i Settori, leattività che essi svolgono e intendono svolgere.Questo ci dà la possibilità di fare sinergia con loro. Mentre primasi facevano delle iniziative sul territorio, anche di un certovalore, che però poi erano dispersive perché non erano supportatedalle istituzioni. Questa modifica, ci consente di avere uncontatto diretto con la <strong>Regione</strong> nel senso di andar proprio allafonte degli Assessorati. Voglio dire anche che tempo addietroavevo suggerito che in Italia, non aveva senso avere tre Consultori.Adesso che da Milano si arriva a Catanzaro e a Reggio<strong>Calabria</strong> in un’ora e mezza, quindi possiamo venire al mattino,parlare con il Consigliere Grillo e tornare la sera, effettivamente,può darsi che proprio in questo momento possano servire.I Consultori, se lavorano insieme, mettendo da parte rancori ediscordanze e ogni campanilismo, devono portare avanti un solomotto: siamo calabresi nel mondo. Grazie.Antonio Minasi – Consultore ItaliaRisparmiando all’On. Grillo il discorsodel premio “Calabrese nel mondo”, cheriprenderemo in altre occasioni, parlereidi piccolissime cose che servono a renderepiù esplicito il Testo della legge. Peresempio, alla pag. 16, comma g) dell’art.23, credo che ci sia un errore di scrittura:“un rappresentante della Direzione Generaleper gli italiani all’estero e le politiche …”. Bisognerebbe perNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 23


scrupolo specificare “Direzione Generale del MAI”, MinisteroAffari Esteri, così è chiaro qual è questa Direzione Generale. Poil’art. 23 ultimo comma, che lo riprendeva anche l’amico Tolomeo,in tua assenza lo avevo ripreso anche io ieri. Nell’attaccodel comma 2 ci vuole una modifica di scrittura, “Il Consultoreha diritto di conoscere, presso gli Assessorati …”. Sembrerebbeche il Consultore si mette a fare il giro delle sette chiese, vadall’Agricoltura e chiede: “Fate qualcosa per l’estero?” Poi vaalla Cultura e chiede all’Assessore Caligiuri “Che cosa fa il vostroAssessorato?”.Qui mi pare che avesse trovato una mediazione perfetta la Dott.ssa Nicolazzi e le va riconosciuto questo merito, che si stabiliscaun obbligo per tutte le strutture regionali che nel momento in cuiavviano delle iniziative su territori stranieri avvertano la strutturadell’emigrazione, che si preoccupa di girare l’informazione atutte le strutture che si trovano all’estero interessate. Basterebbeche l’articolo cominciasse così: “Gli Assessorati, i Dipartimenti,i Settori … devono informare il Consultore del territorio”. Poiandando più giù, art. 24 comma 2, qui penso sia proprio un refusodi stampa: “La Fondazione, d’intesa con e le autorità locali”,probabilmente c’è una “e” di troppo. Alla chiusura dell’art. 25,dove dice “La <strong>Regione</strong> sosterrà i costi finanziari di manifestazionigastronomiche, artigianali e turistico-culturali anche al fine difavorire ed incrementare il turismo etnico-identitario”. Questaè una mia deformazione professionale, cioè di non dire parolese non sono indispensabili, io toglierei “gastronomiche, artigianalie turistico-culturali” anche per allargare il ventaglio di iniziativesu cui si può intervenire, senza settorializzare ad ognicosto. Potrebbe suonare “La <strong>Regione</strong> sosterrà i costi finanziaridi manifestazioni finalizzate ad incrementare il turismo etnicoidentitario”.Piccole cose che aiutano a semplificare il Testo. Alcomma 11 dell’art. 17, “La Consulta può costituire nel proprioseno commissioni d’area subcontinentale e gruppi di lavoro perl’esame di specifici problemi e per lo svolgimento di indagini ericerche di studio. Tali organismi, se costituiti, tengono riunioniperiodiche, a cadenza quadrimestrale, anche attraverso videoconferenza”.Questa mi sembra un’innovazione molto importante,che aiuta molto il lavoro e l’impegno dei Consultori all’estero.Toglierei “a cadenza quadrimestrale”, quasi che ci fosse unobbligo, che ogni quadrimestre si devono vedere. Si incontranoquando ne hanno l’esigenza, tanto più che viene prospettatal’opportunità della videoconferenza e questo non comporterebbecosti aggiuntivi o di altro genere.Ultima cosa, non riferibile alla modifica del Testo, è il problemadegli esperti. Se ne prevedono addirittura quindici, io nonlascerei inevasa questa opportunità che il testo di legge dà, chesi debbano necessariamente coprire interamente e subito tutte lepossibilità, però secondo me ci sono persone, anche fra di noi,o persone che in passato hanno avuto un ruolo di collante fravoi, io devo dire, mi dispiace dover fare un nome, ma lo faccioperché penso che meriti di essere ricordata, Assunta Orlando,Noi non avremmo mai fatto Itaca se io non avessi conosciutoAssunta Orlando che mi ha messo a disposizione tutti i suoi archivi,di persone, di numeri di telefono, poi aveva una modestiaincredibile, le avevo chiesto di essere la vicedirettrice, di esserei caporedattore, ma non ne ha mai voluto sapere. Penso che AssuntaOrlando abbia svolto un lavoro autentico di esperta, perchéha aiutato sempre tutti, con tutti ha avuto una grande amicizia,non ritrovarla oggi qui sinceramente è un dispiacere.Se l’On. Grillo e il Presidente fossero d’accordo, qualcuno diquesti nomi di esperti potrebbero recuperarli facendo forse unatto di giustizia verso persone che con molta generosità si sonoimpegnate per noi. Grazie.Julio Croci – Consultore ArgentinaColgo di nuovo l’occasione per ringraziare l’inserimento dellafesta dell’emigrante calabrese del mondo, penso che sia una cosamolto importante perché avremo una festa che ci unirà a livellomondiale, e questo è un progetto presentato dall’Argentina dueanni fa. In Argentina già lo facciamo, il 22 aprile ci sarà la terzagiornata, sul corso più importante della città di Buenos Aires.L’anno scorso abbiamo vissuto una festa con più di 25.000 persone,è stata una manifestazione veramente incredibile.Vorrei avere dal delegato Grillo informazioni su come verràstrutturata questo una volta l’anno. Un’altra cosa di cui stavamoparlando con i ragazzi, è l’idea di mettere il 50% di giovaninel prossimo Consiglio, un’iniziativa che merita il nostro ringraziamento.Ma crediamo che non sia un metodo molto facile dascegliere, perché se abbiamo sette posti all’estero, Dragone ieriha fatto una divisione molto precisa, in maniera da essere tuttiben rappresentati, se noi mettiamo il 50%, quale paese lascerà ungiovane? Questo è solo un nostro umile pensiero.Forse sarebbe opportuno mettere un’altra figura, invece di essereotto Consultori, diventare nove, e il nono essere un giovane sceltotra i consultori giovani, non importa come viene scelto, mache sia un posto fisso esclusivamente per i giovani. È un umilepensiero, forse perdiamo qualcosa, ma credo che sia meglio daportare avanti.Vogliamo comunque ringraziare per questa possibilità, e forse laformazione di questo Consiglio è rimasta senza la rappresentanzadi nessun consultore giovane. Sarebbe interessante se nelleriunioni dei Consigli Direttivi, anche in videoconferenza, venisseinvitato sempre un Consultore giovane, anche se non semprelo stesso.Mons. Antonino Denisi – ConsultoreItaliaDesidero innanzitutto esprimere la miaammirazione al Consigliere RegionaleDott. Grillo per questa legge organicache ci ha presentato. Rimango veramenteammirato perché dalla mia esperienza,non solo in <strong>Calabria</strong>, ma anche nel restodelle regioni d’Italia, leggi del genere arrivavanoa fine legislatura. Ha fatto moltopresto, e questo va a suo favore. Lo inviterei naturalmente, comeegli stesso ha detto, a fare in modo che la legge non sia unalegge manifesto, che possiamo vederne l’applicazione, perchésono state abrogate leggi dei precedenti Consigli Regionali che24Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


non avevano avuto alcuna applicazione e quindi alcuna verificasul campo per sapere se erano valide, sotto quali aspetti non loerano, e richiedevano quindi una modifica. A proposito di questoarticolato della nuova legge, mi permetto semplicemente due otre osservazioni.Sono compiaciuto per il ringiovanimento della Consulta, faccioi miei auguri, anche per il Direttivo eletto dall’assemblea, congrande rispetto verso la volontà dell’assemblea che si è pronunciata,che possa operare in spirito unitario recuperando quellaunità che forse in partenza era stata leggermente incrinata. A propositodel ringiovanimento della Consulta. Non è stato attuato,però è stato ripetuto nella nuova articolazione della legge, l’indicazionedi nominare nella Consulta un certo numero di giovani.Non so se a questo punto, essendo avvenuto il ringiovanimentodei membri della Consulta, sia necessario. Difatti non è stata applicataneppure nella convocazione di questa Consulta, in modospecifico. Forse quindi se non si intende procedere per questavia, potrebbe essere inutile ripetere la norma. Una seconda osservazioneriguarda il rapporto Fondazione/Consulta.Chiaramente l’aver inserito e richiamato nella legge in pieno,presa di peso, tutta la Fonazione e averla portata nella Consulta,non è che costituisce solo un problema, ma è un procedimentogiuridico un po’ curioso, anche perché la Fondazione, così comeera stata pensata e decisa, aveva questo fine, di realizzare unacontinuità del perseguimento degli interessi e delle finalità dellaConsulta al di là dei cambiamenti che avvengono a seguito dellenuove elezioni, dei nuovi Consigli Regionali, realizzare una continuitàe una permanenza in modo da non perdere, come finora èspesso avvenuto, quello che si era riuscito a conseguire e quelloche era il cammino di attuazione di perseguimento delle finalità.Credo che questo vada tenuto presente nella Fondazione, perchéaltrimenti non avrebbe senso, sarebbe una sovrastruttura burocraticae anche finanziaria, di ripetizione e quindi inutile.Un’ultima cosa. Il cambiamento dell’emigrazione calabrese,come di tutta l’emigrazione italiana, ma del mondo intero, perchéormai il discorso non può essere soltanto limitato alle regionidi una nazione, in che direzione va? Gli emigrati ormai hanno unprogetto quando si muovono dai loro paesi e dalle loro famiglie,e lo perseguono spesso autonomamente con risorse nuove rispettoagli emigrati del passato, e alle modalità, come è avvenutoper i 150 anni dell’Unità d’Italia, tanto per fare un riferimento.Sarebbe il caso di tener conto di questa realtà e di queste finalitàdella nuova emigrazione. Specifico che la nuova emigrazione èl’emigrazione intellettuale, è l’emigrazione dei diplomati e moltospesso dei laureati, che hanno già una specializzazione e chevogliono andare a fare ricerca all’estero dal momento che nellanostra nazione e nelle nostre università non sempre è possibile.Con un impoverimento, non solo umano e intellettuale, ma ancheeconomico, soprattutto di sviluppo della società calabreseche è di grande rilevanza, di grande significato, di grande importanza.Di questo tipo di emigrazione e delle preoccupazioniche la <strong>Regione</strong> deve avere verso questi emigrati calabresi perottenere la loro collaborazione, di cui stamattina si parlava, alfuturo della <strong>Calabria</strong>, al cambiamento della <strong>Calabria</strong>, nella nuovalegge ho l’impressione che ci sia poco. È stato accennato allecomunicazioni tramite computer, online, è stato accennato allevideoconferenze, cose molto apprezzabili, ma di interesse a questosettore, a questo segmento importantissimo della nostra emigrazionee del modo, un modo da inventare, delle modalità dainventare, che neppure le altre regioni magari hanno perseguitofinora, mi fa piacere che sia presente l’Assessore alla Cultura eall’Istruzione della <strong>Calabria</strong>, di questo bisogna cercare di averemaggiore attenzione e che ci sia un eco, che ci siano delle indicazionilegislative, giuridiche nella nuova legge. Per cui preghereiil Dott. Grillo di non preoccuparsi eccessivamente di presentareper giorno 16 le proposte che emergeranno da questa assemblea,non abbiamo fretta, non è questione né di giorni né di settimane,perché ci sarà bisogno di una ricerca, di una formulazioneanche di carattere giuridico, quindi queste osservazioni dovrannocertamente passare attraverso gli organismi competenti delConsiglio Regionale, però l’importante è che si abbia un risultato,un qualcosa di concreto e di apprezzabile. Era stata avviatal’individuazione di soggetti calabresi che si erano imposti nelmondo nel settore dell’università, della ricerca, sembrava chevenissero in qualche modo interessati e chiamati anche magaria collaborare con la stessa <strong>Regione</strong> fuori della stessa Consultadell’emigrazione, non sono queste le modalità che interessano.Ma credo che questa idea vada ritrovata, riattuata e perseguitaanche prossimamente. Buon lavoro e auguri.Giovanni Chieffallo – ConsultoreCanadaSolo qualche appunto riguardante la legge. Mi riferisco all’art.17. Io direi che bisogna inserire un vicepresidente giovane, cosìalmeno c’è una garanzia e una leadership che si può stabilire giàin partenza. Sta ai giovani, come ho detto prima e per i quali stolavorando dal 2001, battere i piedi, anche tra di loro, e arrivarealla Consulta con un vicepresidente già nominato, qualora l’on.Grillo accolga la richiesta. Sull’art. 24 comma 2, se la cosa èpossibile, bisognerebbe provvedere per uno Sportello Unico cheidentifichi almeno un posto dove indirizzarci e avere risposte.Un’altra piccola problematica sottolineata da parecchi, è nell’art.24 circa la Fondazione. È un elemento da chiarire, perché DonDenisi ha sottolineato qual era l’origine della nostra idea dietrola Fondazione, e penso che ci siano dei punti da chiarire, nondico che ci si stia discostando dall’idea originale, però c’è unpo’ di confusione. In conclusione, ogni legge prevede poi regolamentiattuativi. Non so se è questa la procedura nella nostraregione, però penso che sia un approccio valido da considerare.Franca Berenice Vilardo – ConsultoreBelgioVorrei dire che continuare a definire le collettività calabresiall’estero come emigranti non vada più bene, andrebbero magarichiamati calabresi nel mondo o calabresi all’estero, come tutte lealtre regioni d’Italia fanno. Oggi si fa confusione con le nuoveemigrazioni che abbiamo, soprattutto in Europa. Con molto rispettoverso tutti gli emigranti del mondo, ma bisogna adeguarsiai tempi e considerare che le nostre collettività sono le meglioNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 25


inserite non solo in Europa ma in tutto il mondo.Per quanto riguarda la festa dei calabresi, credo che non sia unvalore aggiunto, ma che bisognerà promuovere delle cose attraversodelle manifestazioni culturali, ma anche commerciali, perfar conoscere i prodotti calabresi e la creatività calabrese, attraversomanifestazioni che non siano la festa come si è definita,perché credo che in Europa questo non avrebbe assolutamenteun successo. Forse in Argentina o in questi paesi dove ci sonoancora delle tradizioni di questo genere, ha ancora un senso. InEuropa non credo.Alfonsino Grillo – Consigliere Regionalecon Delega all’EmigrazioneVorrei ringraziare coloro i quali sono intervenuti perché hannoarricchito, come immaginavo, la mia idea del Testo Unicosull’Emigrazione. Alcune delle proposte avanzate, da Minasicome da Tolomeo e da altri, ritengo possano essere accolte.Farò in modo che prima che il testo approdi in aula siano apportatele modifiche necessarie. Condivido quello che diceva Tolomeosulla necessaria rilevanza che bisogna dare al momentoche sta attraversando la Lombardia, in virtù di quello che saràun momento eccezionale per la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, perché saràuna delle regioni presenti all’EXPO 2015, tant’è vero che hoprevisto una serie di convegni sul territorio lombardo, l’ultimoqualche settimana fa.Poi vorrei parlare di un altro aspetto importante, che è la dietamediterranea, altra mia proposta di legge che approderà in Commissionee che darà un impulso importante, anche sotto il profilodell’immagine, alla <strong>Calabria</strong>.Ricordiamoci che la dieta mediterranea rappresenta un momentoimportante anche per l’UNESCO, che l’ha riconosciuta bene immaterialedell’umanità, e la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> è la prima regioned’Italia che legifera in materia di dieta mediterranea, riconoscendola città di Nicotera come capitale delle dieta mediterranea,perché proprio lì sono stati effettuati negli anni ’50 gli studi daparte di uno scienziato americano, sulla dieta mediterranea, cheha fatto si che oggi la <strong>Calabria</strong> sia una delle regioni che puòvantare anche questo bene immateriale. Sulla dieta mediterraneaapprofondiremo la discussione e sarà il tema predominantedell’EXPO 2015.Ho suggerito anche che, in merito alla sede di Milano, questa nondeve diventare soltanto un momento di incontro con i Consultorio con le Federazioni, ma anche una specie di showroom per la<strong>Calabria</strong>, che dia la possibilità ai milanesi e alla Lombardia ingenere di conoscere quelle che sono le nostre bellezze naturali,il nostro turismo, i nostri prodotti di eccellenza, continuamente enon soltanto in certe occasioni.Sui giovani, mi riservo di valutare insieme al Presidente, che hapromosso personalmente la proposta, considerato che ha capitol’importanza di passare il testimone da parte di coloro i qualicertamente hanno lavorato in questi anni. Bisogna anche capireche, come diceva Mons. Denisi, le politiche sull’emigrazionecambiano. Oggi non c’è la stessa emigrazione che c’era neglianni ’50-’60, oggi c’è un’emigrazione diversa, e anche per questovolevo dire a Mons. Denisi che abbiamo previsto nel TestoUnico, negli artt. 7 e 8, attività e iniziative culturali che mirano apremiare coloro i quali hanno delle capacità scientifiche e culturalinelle nostra nazioni e nelle nostre comunità.Leggendo l’art. 7, che poi approfondirà l’Assessore Caligiuri,“Assegni e borse di studio, convenzioni e accordi internazionali,Inserimento scolastico”, ci rivolgiamo ad una specie di accordoscientifico e universitario tra diverse comunità, anche l’Art. 8“Iniziative e attività culturali”, va proprio in quella direzione.Possono essere approfondite e possono essere arricchite, quindiritengo che le proposte avanzate vanno proprio in quella direzione.Mario Caligiuri – Assessore alla Culturadella <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>Questa sera è molto importante perchésuggella una bella giornata per la <strong>Calabria</strong>.Vi dico anch’io bentornati. Ma sonoconvinto che voi col cuore non siete maipartiti dalla nostra regione. Si è sempremeridionali di qualcuno, si è sempre infuga da qualcosa, in questa società nomade,dove le tecnologie annullano le distanzetranne quelle dell’anima. L’emigrazione è un tema assaidelicato, da maneggiare con estrema cura, perché oscilla tra ladimenticanza e la retorica, tra la rabbia e la nostalgia. Di sicuronoi che siamo rimasti abbiamo con voi un debito, perché voitenete accesa la fiamma dell’identità calabrese, tante volte moltopiù di noi che abbiamo avuto la fortuna, per alcuni aspetti, dirimanere qua. Oggi e domani noi suggelliamo ciò che noi possiamofare per voi, perché voi, che avete già dato, potrete valutarese potrete fare qualcosa per noi che siamo rimasti.In queste conclusioni, vorrei dire quello che noi stiamo cercandodi fare da due anni con il Presidente Scopelliti, che è una personaassolutamente perbene, che ogni giorno lavora nell’interessedella <strong>Calabria</strong>, per evitare che succeda a chi è rimasto quello cheè successo a voi, che siete stati costretti ad andare fuori dallanostra regione, alcuni per necessità, altri per scelta. Quello chenoi stiamo cercando di fare è di trasformare la <strong>Calabria</strong> da terradi problemi in terra di opportunità. Prima di tutto noi abbiamoil dovere della verità, e vorrei citare un nostro poeta calabrese,Franco Costabile, che ci ricordava che noi dobbiamo smetterlacon questo cuore troppo cantastorie, e dobbiamo dire effettivamentele cose come stanno.Noi siamo una terra che ha tanti problemi, e non a caso, se cosìnon fosse stato, voi non sareste andati via. Siamo una regioneche è in ritardo di sviluppo economico, che ha il funzionamentodelle istituzioni pubbliche che spesso fa acqua. Abbiamo stradee infrastrutture deboli, abbiamo una criminalità forte. Allora perogni punto debole il Presidente Scopelliti sta individuando dellestrategie per fronteggiare ogni grave problema che noi dobbiamoaffrontare. Il ritardo di sviluppo. Noi stiamo cercando di utilizzarei fondi europei, che sono tanti, in modo produttivo. In menodi due anni abbiamo emanato oltre settanta bandi e abbiamo in-26Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


dividuato i destinatari di oltre 1,3 miliardi di euro, una sommagigantesca, che se utilizzata anche solo al 30% noi cambieremoin modo irreversibile la nostra regione. Ma se li utilizziamoin modo produttivo, perché dipende da chi poi i soldi li riceve,perché la <strong>Regione</strong> la sua parte la fa. Dipende dai comuni, dalleaziende, dalle università, dai centri di ricerca, dai privati chericevono i soldi farli fruttare nell’interesse generale, perché la<strong>Regione</strong> i soldi li dà.Per quanto riguarda la burocrazia regionale, ho apprezzato moltol’idea delle riunioni telematiche, poi vi dirò qualcosa, stiamoinformatizzando tutta la <strong>Regione</strong>, stiamo riorganizzando tutti iservizi, abbiamo nominato Direttori Generali e Dirigenti di Settoregiovani brillanti, che vengono tutti fuori dalla macchina burocraticatradizionale, stiamo lavorando per avere un’unica sede,a Catanzaro, per evitare che gli assessorati siano dispersi in millerivoli, che poi si spostano e neanche si trovano, oltre che si pagaun sacco di soldi l’anno, nove milioni di euro l’anno solo per ifitti a Catanzaro.Quindi contiamo entro la fine del 2013 di avere un’unica sederegionale, con i vantaggi ovvi ed evidenti a tutti. Sulle infrastrutture,il Presidente Scopelliti è stato molto bravo.Nel piano per il Sud del Governo è riuscito ad ottenere per la <strong>Calabria</strong>un 1,2 miliardi di euro per realizzare interventi importantisulle strade, sugli aeroporti, per le metropolitane di superficie,per opere pubbliche fondamentali per lo sviluppo della nostraregione. Così come per la criminalità organizzata, che è il problemadei problemi, chiunque governi, e non possiamo girarcidall’altra parte, perché se non ci occupiamo noi della criminalitàsarà la criminalità ad occuparsi di noi. Bisogna allora porre unargine chiaro, senza se e senza ma. Lo Stato in questi ultimi anniha fatto, grazie anche ad un ministro leghista, un lavoro straordinario.Non passa giorno che non ci siano arresti eccellenti e nonci siano sequestri milionari di beni, dimostrando finalmente chelo Stato è più forte dell’antistato. Come <strong>Regione</strong> stiamo facendocose significative per sviluppare la cultura della legalità, perchéla criminalità si combatte su tre livelli.Quello della repressione, quello dello sviluppo economico esul terreno della mentalità, della cultura. Abbiamo avviato colgiudice Gratteri, un giudice coraggioso, un’azione molto importanteper allungare il tempo scuola nei comuni ad alta densitàcriminale, perché per noi è fondamentale che i giovani stianoper più tempo a contatto con un ambiente educativo sano comequello scolastico, e non in mezzo ad una strada, quindi creandoun’alternativa seria e vera. Abbiamo i problemi, ma abbiamo anchestraordinarie opportunità. Prima di tutto abbiamo una classedirigente giovane e motivata, a cominciare dal nostro Governatore,avete ascoltato l’On. Grillo, abbiamo tanti sindaci chevoi certamente conoscete, alcuni sono delle vostre comunità diorigine, che sono innamorati dei propri comuni, che lavoranonell’interesse dei propri comuni, che stanno trasformando le propriecomunità.Seconda grande opportunità, la <strong>Calabria</strong> è al centro del Mediterraneo,e il Mediterraneo sta diventando, con 420 milioni diabitanti, l’area di libero scambio più estesa del pianeta. Quindi èun’opportunità grandissima di sviluppo. Terzo, abbiamo ingentifondi europei che in parte stiamo spendendo, in parte dobbiamoancora spendere, e i fondi europei perdureranno dopo il 2013,quindi dal 2014 al 2020 avremo ulteriori risorse. Dobbiamo peròfarle fruttare in modo positivo. Noi abbiamo una regione cheal contrario di ogni evidenza è una regione ricca. Non so chidi voi sa dov’è Nardodipace. Nardodipace è un comune dellaprovincia di Vibo Valentia che è stato considerato dal Sole24oreper tanti anni il comune più povero d’Italia. Se voi andate a Nardodipacepotrete vedere delle pietre preistoriche, come quelledi Stonehenge, che si trovano in Gran Bretagna, e che sono unadelle mete turistiche più visitate del Regno Unito d’Inghilterrae di Scozia.Se voi andate a Nardodipace troverete la chiesa della natività,dove c’è una balaustra, un’acquasantiera, un portale che sonostati realizzati da Andrea Cascella, uno degli artisti italiani piùimportanti del 900. Se voi andate a Nardodipace dei brutti tetti dieternit stanno per essere coperti da pannelli fotovoltaici, trasformandoun rischio in un’opportunità, un pericolo in un’occasionedi ricchezza. Ebbene, se questo accade a Nardodipace, l’ultimodegli ultimi, il paese più povero dei poveri, immaginatevi cosac’è negli altri 408 comuni della nostra regione.Noi non dobbiamo inventarci praticamente nulla, noi abbiamogià tanto, noi dobbiamo promuovere e valorizzare quelloche abbiamo già, dobbiamo rendere produttivi gli investimentieconomici che andiamo a fare, dobbiamo ragionare in un’otticaunitaria di <strong>Calabria</strong>, quello che stasera ho visto solo in parte, inmodo tale che quello che avviene a Catanzaro abbia un sensoanche a Reggio <strong>Calabria</strong>, quello che avviene a Crotone abbia unsenso anche a San Giovanni in Fiore, in modo tale da avere una<strong>Calabria</strong> finalmente unita, una <strong>Calabria</strong> finalmente per tutti, doveogni persona possa avere la sua opportunità, ogni territorio possaavere la sua possibilità di crescita.Noi abbiamo veramente tante ricchezze, abbiamo quattro universitàche sfornano ricercatori ambiti dalle accademie e daiNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 27


centri di ricerca di tutto il mondo, abbiamo delle imprese economicheche riescono a solcare i venti della globalizzazione congrande successo, abbiamo degli artigiani che tutta l’Italia e ilmondo ci invidia, come Gerardo Sacco, abbiamo anche nella sanitàcalabrese dei punti di eccellenza importanti come il Policlinicodi Catanzaro, come il reparto di Cardiologia a Castrovillari,come il Centro per l’Alzheimer a Lamezia Terme, abbiamo unostraordinario patrimonio ambientale, abbiamo tre parchi nazionali,quello del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte, un parcoregionale, qua in questa provincia, quello delle Serre, abbiamo780 chilometri di coste, dopo la Puglia siamo la regione d’Italiache ha questa possibilità, il 16% di tutto il territorio regionale ècoperto da alberi, quindi interessa le foreste, abbiamo delle perleturistiche come Tropea, come Altomonte, come Gerace, abbiamooasi marine importantissime, abbiamo il primato europeodelle piante officinali, delle piante mediche, abbiamo la centralea biomasse più grande in Europa, e noi esportiamo energia intutto il resto del paese, abbiamo uno straordinario patrimoniodi beni culturali, dalla grotta del Romito di Papasidero dovec’è un’incisione rupestre tra le più importanti della preistoria,alle ferriere di Mongiana, sempre in provincia di Vibo Valentia,dove c’era il sogno dell’industrializzazione del Regno di Napoli,quando il Regno di Napoli era, prima dell’unità, dopo la Franciae l’Inghilterra, il terzo stato più industrializzato del mondo, altroche arretratezza.E non voglio ricordare a voi, che ne siete le prime vittime, chel’emigrazione del Sud nasce con l’unità, perché prima non c’era,e nel momento dell’unità non c’era nessun divario economicotra nord e sud del pese, è avvenuto dopo il divario. Questa seral’On. Grillo ha presentato uno strumento importante, perchéogni politica si fa attraverso gli strumenti, e il primo strumentoin uno stato democratico, in una società, è la legge. Il TestoUnico sull’emigrazione è un lavoro veramente importante, è unagrande opportunità, è una legge concreta, per una serie di ragioniche sono state in parte già dette.Prima di tutto semplifica, snellisce, unisce, quindi tre leggi diventanouna innovata, dà la possibilità di questo collegamentotelematico che è importante, perché al di là delle riunioni fisichesi possono aggiungere quelle telematiche. Per esempio, per sceltadel Presidente Scopelliti, noi coordiniamo in Italia la CommissioneCultura e Beni Culturali, quindi si parla in calabrese inItalia quando si parla di Cultura e Beni Culturali, e le riunioni lefacciamo in videoconferenza, ed è importante. C’è una grandeattenzione, caro Don Denisi, alla cultura, ed è importante questopassaggio, perché tiene conto anche dell’emigrazione qualificata.Così come questi premi, questi riconoscimenti che vengonoassegnati, sui quali si può anche legittimamente opinare, ma cherappresentano un segno di attenzione verso chi è emigrato, e poiquesto spazio ai giovani e alle donne che sarà studiato nel modopiù opportuno. Per quanto riguarda poi i contenuti che più direttamenteriguardano la delega che il Presidente mi ha assegnato,la Cultura, la Scuola e la Ricerca, come possono interagire riempiendodi contenuti quello che è stato scritto, perché è una leggecornice che va riempita di contenuti attraverso i regolamenti attuativi,come diceva Giovanni prima. Sulla Cultura, la lingua èfondamentale, chi perde la lingua perde l’identità.Noi in <strong>Calabria</strong> abbiamo una straordinaria presenza delle minoranzelinguistiche, quella albanese, quella grecanica, quellaoccitana che rappresentano l’11% dei comuni calabresi, ed è unaricchezza straordinaria, che è riuscita a mantenersi intatta neisecoli grazie alla lingua. La lingua è la base di tutto, è la basedella cultura, se parliamo di cultura dobbiamo parlare della lingua.Quindi è evidente una grande attenzione per quello che c’èal di là, quindi dobbiamo raccordarci con le politiche nazionali,per quello che si è fatto per la difesa della lingua italiana con lasocietà Dante Alighieri, con gli istituti italiani di cultura, con ilMinistero degli Affari Esteri, col ministero della Pubblica Istruzione.Un’altra iniziativa, noi stiamo valorizzando, penso chetanti di voi, come noi, lo parlino, il dialetto. Stiamo lavorandosu una legge che è in Commissione, è già passata mi auguro, pervalorizzare il dialetto calabrese.Abbiamo organizzato un comitato presieduto da Achille Curcio,che è un poeta dialettale calabrese, uno dei più importanti poetidialettali d’Italia, che ha coordinato i lavori di questo comitatoche ha prodotto la legge. Così come sono importanti i rapporticon il Turismo e i Beni Culturali attraverso la Cultura, perchéla cultura si pratica camminando, viaggiando, incontrando. Poiquesto tema, ha fatto bene l’On. Grillo a richiamarlo, della dietamediterranea che è nata in <strong>Calabria</strong>, che è stata studiata in <strong>Calabria</strong>,e che è patrimonio mondiale dell’umanità, anche perché,come voi sapete meglio di me, il mangiare è cultura, anzi è altacultura. Sulla scuola possiamo fare un lavoro molto interessante.Ho parlato prima con uno di voi, noi abbiamo avviato un discorsoin <strong>Calabria</strong>, e ovviamente lo possiamo estendere, tra Assapori,l’associazione che raggruppa i cuochi più importanti dellanostra regione, con i 14 istituti alberghieri calabresi, in modotale che i grandi chef vadano a fare gli insegnanti nelle scuole,e i ragazzi che frequentano gli istituti vadano a fare alternanze,stage, pratica all’interno dei ristoranti di questi grandi cuochi.Questa iniziativa la possiamo collegare in maniera molto stringentecon quest’attività degli istituti alberghieri, i grandi cuochie l’estendiamo anche con i nostri emigrati. Un’altra iniziativaimportante che vi segnalo è un’iniziativa unica in Europa. L’annoscorso sono venuti a Fuscaldo a studiare 130 giovani studentiegiziani, in un istituto tecnico con specializzazione meccanica.Noi stiamo allargando quest’iniziativa in tutte le altre quattroprovincie della <strong>Calabria</strong>, in altri settori che ci sono stati richiestidall’ambasciata, per creare la più importante, la più imponenteattività di scambio scolastico che si realizza all’interno del Mediterraneo.Ebbene, un’iniziativa di questo tipo, possiamo farlacon i figli delle nostre comunità all’estero.È un’altra pista di attività. Sull’Università, vi segnalo due cose.La prima, stiamo per emanare un bando per attrarre imprese innovativedall’estero per venire a fare ricerca applicata in <strong>Calabria</strong>.Uscirà il bando nel mese di giugno, ci sono 10 milioni dieuro, quindi chi è interessato può venire da noi, perché noi abbiamonecessità di chi viene da fuori per aiutarci a fare crescerela nostra regione. Così come accordi con le università. Mi è statochiesto e lo faremo senz’altro, con grande piacere, di essere facilitatoridegli accordi con le nostre università, mettendo anchea disposizione, come è giusto, delle borse di studio per i figli deinostri calabresi nel mondo.Questo è un altro passaggio molto importante, in modo che ci siauno scambio e un vantaggio reciproco. Sull’informazione, colgo28Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


l’occasione per complimentarmi al mio amico Oldani Mesoracae ai giornalisti dell’ufficio stampa della Giunta che hanno ripresola pubblicazione de “I Calabresi nel mondo”, che può essere unostrumento valido e di servizio, in modo tale che non ci siano soloinformazioni, ma che serva anche a noi come termometro, cometerminale di quello che fate voi nelle vostre comunità di origine.Vado alle conclusioni. In questo momento stiamo facendo tantecose. Nell’area della cultura c’è un bando in corso sull’arte contemporaneadi 3,5 milioni di euro. Sulle residenze teatrali, e suquesto ci potete aiutare, c’è 1 milione di euro, per chi fa attivitàteatrale e vuole venire in <strong>Calabria</strong>, lo può fare. Sui grandi eventi7 milioni di euro. Sui palchi culturali 10 milioni di euro.Stiamo completando i beni culturali della nostra regione, stiamoinvestendo 44 milioni di euro, abbiamo già investito 20 milioni,gli altri 24 lo faremo nell’arco di venti giorni.Stiamo ristrutturando il Museo di Reggio <strong>Calabria</strong>, che sarà lacasa dei Bronzi, l’unica opera completata in Italia, la più importantedei 150 anni dell’unità del nostro paese. Stiamo facendoun bando per valorizzare le nostre minoranze linguistiche per 15milioni di euro.Stiamo effettuando, e anche su questo ci potete aiutare, un’iniziativache si chiama “<strong>Calabria</strong> Jones”, per valorizzare le nostraaree archeologiche che sono le più estese d’Italia, più di quelledi Pompei, più di quelle di Roma.Chiameremo le università più importanti del mondo, per mandarei loro professori in Archeologia, in Beni Culturali, a venirea stare da noi per studiare, per approfondire la conoscenza delnostro straordinario patrimonio.Noi siamo gli eredi di una grande storia. il tema dell’emigrazioneè un tema ancora caldo, i nostri scrittori più importanticalabresi, Carmine Abate e Mimmo Gangemi, i loro ultimi libriparlano di emigrazione, Carmine Abate con “La collina del vento”,Mimmo Gangemi con “La signora di Ellis Island”. Sapetebene cosa significa per i canadesi il Pier 21, la cui sala d’entrataè stata dedicata a Ross e Ralph Chiodo.Noi siamo l’Italia prima dell’Italia. noi siamo la terra di Pitagora,noi siamo la terra dei Bronzi di Riace, noi siamo la terra diCassiodoro, che è riuscito a rendere eterno il patrimonio greco eromano, noi siamo la terra di Alarico, dove nel 410 d.c. i Visigotideviarono il letto del fiume Busento per seppellire il loro re conil suo straordinario tesoro, siamo la terra di Gioacchino da Fiore,il padre di tutte le eresie, siamo la terra di Cicco Simonetta, politicorinascimentale apprezzato da Macchiavelli, siamo la terradi San Francesco di Paola, che nel 1499 attraversava lo Strettodi Messina sul suo mantello, siamo la terra di Lilius, l’inventoredel calendario perfetto, siamo la terra di Tommaso Campanella,che nel 1602 scriveva nelle segrete di Castel Sant’Elmo a Napoliuna delle opera più importanti dell’umanità, una delle utopie piùstraordinarie, “La città del sole”. Noi siamo la terra di LeonidaRepaci, che inventava il premio Viareggio, noi siamo la terra diCorrado Alvaro, che narrava l’Aspromonte, noi siamo la terra diNatuzza Evolo, la mistica che dialogava con Dio.Noi siamo questo e tante altre cose, e a voi che siete la <strong>Calabria</strong>fuori della <strong>Calabria</strong>, ma più dentro della <strong>Calabria</strong> di noi, un augurioe un saluto, perché siamo convinti che noi e voi siamo lastessa cosa, anche perché siamo consapevoli che tutti noi siamoangeli con un’ala sola e possiamo volare solo abbracciati.Salvatore La Porta - Presidente ISCAPIL’Istituto Calabrese di Politiche Internazionali, che sta collaborandoper cercare di internazionalizzare questa regione e quindidare opportunità in questo senso, ha ritenuto opportuno creareun nuovo progetto che si chiama “Scuola <strong>Calabria</strong>”, a supportodelle politiche che sta portando avanti la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, conil Consigliere Grillo e con la Consulta, per dare la possibilità aigiovani di conoscere cosa è la <strong>Calabria</strong>. “Scuola <strong>Calabria</strong>” è lapossibilità che daremo a due giovani sotto i 40 anni, un ragazzo euna ragazza, possibilmente presidenti di qualche organizzazionesul territorio, di poter venire in <strong>Calabria</strong> ad agosto per tre settimane,ospiti dell’Istituto che con questa programmazione con icomuni e con i “Borghi della Sapienza in <strong>Calabria</strong>” ospiterannoquesti ragazzi per far conoscere usi, costumi, tradizioni, storiadi questa regione, ma soprattutto per mettere le basi per l’organizzazionedi una rete di giovani calabresi nel mondo, autosufficiente,che poi preveda una volta l’anno, sempre ad agosto, ungrande evento che possa catalizzare l’attenzione di tutti i calabresiche conosciamo in <strong>Calabria</strong>, a partire dal 2013.Chiaramente il tutto sotto l’egida della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>. Comefaremo in maniera tecnica e concreta? Noi daremo il protocollo,l’articolato di questa prima azione al Consigliere Grillo, quindialla <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, che la trasmetterà ad un rappresentanteper ogni paese nel mondo, quindi al Consiglio Direttivo.Sarete così voi a segnalarci, tramite la <strong>Regione</strong>, i due nominativi.L’idea è quella di fare un percorso, partendo da Rocca Imperialeper arrivare fino a Scilla, facendo vedere tutti i posti diquesta regione, facendola conoscere. Poi ci saranno dei meetingdi approfondimento sulla forma di stato, di governo europeo,sulla legalità e sull’attività di impresa. Ringrazio la <strong>Regione</strong>per l’opportunità, l’Assessore Caligiuri che è alla base di tuttoquanto quello che stiamo facendo, e devo anche ringraziare l’Associazione“<strong>Calabria</strong> Positiva” che porta avanti questo progettodi propositività nella persona di Franco Simonetta.Gerardo Sacco – ImprenditoreÈ sempre un piacere parlare a dei nostricorregionali, parecchi li ho conosciutifuori dalla nostra Italia, mi sento in debitocon voi, perché fate veramente tantoper questa regione, e noi qui in <strong>Calabria</strong>facciamo poco per voi. Voi siete la <strong>Calabria</strong>bella, la <strong>Calabria</strong> che merita di averepiù spazio sui giornali e sulle televisioni,per il vostro lavoro, per il vostro attaccamento alla famiglia, perl’impegno nel migliorare il paese in cui vivete. Quando ho avutol’onore di andare in giro per il mondo nelle varie comunità, neivari istituti italiani di cultura, dove ho esposto i miei lavori, nonho mai presentato linee commerciali. Ho preferito realizzare deiveri e propri racconti preziosi, attingendo alla nostra cultura, allenostre origini. Ho fatto dei gioielli che ho anche esposto a Riode Janeiro, concludendo le celebrazioni dell’unità d’Italia volutedal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. HannoNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 29


de valenza. Anche i nostri tonnieri che sono venuti in Canada,negli Stati Uniti, presso i miei clienti, portati da me, come purealtri conservieri, oggi loro sono rimasti, stanno lavorando anchebene e devo dire con grande soddisfazione. Ora la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>devo dire che ha avuto forse uno dei primi esportatori inMauro, col caffè Mauro.È stato uno dei più attenti, uno dei più antichi. Io con Lillo Mauroho fatto tutte le fiere che si facevano, e condividevamo deiclienti in diversi posti. Ho avviato un cliente in Canada che eraun emigrato nostro corregionale, arrivato a Toronto perché eratecnico di una fabbrica di macchine per scarpe, fu mandato a Torontoper sistemare questa macchina, si innamorò di una ragazzaitaliana e ci rimase. Cominciò ad importare qualche piccolacosa, ed in una delle mie visite fatte a Toronto andai a trovareuna parrucchiera che era della zona di Vibo Valentia e trovai undisplay del caffè Mauro. Chiesi: “Ma che ci fa qui?”. Mi rispose:“È un nostro corregionale che porta questo caffè, piccole quantità,e siccome ho clienti italiani, espone qui il caffè e qualcuno michiede un pacchettino di caffè”.Ho capito che questo era un ragazzo di grandi capacità, in effettilo è stato, e volli conoscerlo. Gli mandai insieme a Mauro i primi50 cartoni di olio. Gli dissi: “Guarda che 50 cartoni sono pochiperché riforniamo solo un negozietto in <strong>Calabria</strong>”. Mi rispose:“Voglio solo questo, voglio pagarti subito e non ho disponibilitàdi fare di più”. Nell’arco di pochissimo tempo questo giovanepartì da 50, poi 250, poi cominciò a crescere e fece 500 cartoni,prese un building, come lo chiamano loro, un capannone vicinoall’aeroporto di Toronto, e in società con un venditore napoletano,un bravissimo chiacchierone che sapeva vendere, cominciòad affrontare il mercato della vendita e sostanzialmente questogiovane calabrese, che aveva dimostrato anche una buona intelligenza,si dimostrò molto capace e cominciò ad ordinare degliottimi quantitativi. Solo io nel ’91 lo affidavo per 400 milioni dilire di merce tra la merce che aveva già, la merce che viaggiava ela merce in preparazione per lui. Era uno che si era inserito moltobene nella distribuzione organizzata, so che continua a lavoraree a lavorare molto bene. Fu in quell’occasione che ho conosciutoil mondo dei Consultori, all’epoca c’era Ben Bellantone inCanada, Corrado Bosco era già Consultore in Brasile, ed io hoavuto il piacere con Pippo Caffo di fare un giro con Corrado Bosco,sia in Argentina, a Mendoza dove c’era un altro Consultorecalabrese, l’architetto Bressi, c’era Rapisarda a Buenos Aires, inVenezuela, in Cile c’era Tropeano, e abbiamo fatto degli ottimicontatti con degli importatori.Devo dire che i Consultori si sono molto prestati per crearequesti contatti con gli imprenditori. E valevano molto, perchémentre i Consultori avevano non solo una credibilità ed una valenza,l’ICE, Italian Trade Commission, non aveva credibilità evi spiego il perché. Molto spesso si faceva ricorso e riferimentoall’ICE, un istituto che alla nazione italiana costava moltissimoper mantenere gli uffici sparsi per il mondo. Però quando si arrivavaall’ufficio ICE di Toronto o all’ufficio ICE di New York,tu portavi anche dei campioni, avevano appena finito gli incontricon la delegazione del Trentino o la delegazione del Veneto oquella della Sicilia, e guarda caso non avevano altro che i solitiimprenditori, che poi erano di piccolo calibro, ma per farevedere che c’era un giro di personaggi, erano sempre gli stessipersonaggi che come le vacche sacre in <strong>Calabria</strong> giravano e lefacevano girare fra tutti gli imprenditori che erano la, e non si èmai concluso nulla con quell’ICE. Adesso mi pare che le cosesiano un po’ cambiate, però sostanzialmente la credibilità venivaesclusivamente dai contatti che si creavano con voialtri, con ivostri predecessori soprattutto, perché c’era questo attaccamentodella terra, della <strong>Calabria</strong>, si facevano dei riferimenti e degliappuntamenti seri, consistenti, io mantengo ancora dei rapportianche a Montreal con un nostro corregionale, che ha una villettaa Pizzo, una persona molto seria, un imprenditore di grandissimaaffidabilità, che è un ottimo importatore e distributore di prodottialimentari italiani.Qui da Vibo, oltre al mio olio, credo che importi anche Monardo,Intertonno, ed altri. Siete in mano ad un personaggio moltovalido, Alfonsino Grillo, io lo conosco da sempre, lo conoscoda una vita, è una persona che ci mette l’anima, che ci mette ilcuore, è un personaggio che vuole realmente realizzare qualchecosa. Spero che, con il contatto che si viene a creare con voi, sipossano creare soprattutto questi rapporti che servono allo sviluppodella nostra regione. Scusate se mi sono dilungato, ma hovoluto raccontare le mie esperienze imprenditoriali, mi dispiaceche non ci siano altri imprenditori qui che possano interveniree riprendere questo argomento molto importante, il legame delrapporto che può esserci con voi.Giovanni Cugliari - ConfederazioneNazionale Artigianato di Vibo ValentiaNella Confederazione Nazionale dell’Artigianato confluisconole piccole e medie imprese che sono, in sostanza, il tessuto imprenditorialeitaliano: loro rappresentano le eccellenze, il veromade in Italy. Per entrare mercati esteri è necessario instaurarerelazioni con gli imprenditori che hanno le nostre stesse origini.Voglio evidenziare un passaggio fondamentale: all’estero lecomunità di origine sono per le imprese del territorio la veraporta di ingresso per i mercati internazionali. Ad esempio dall’esperienzache abbiamo avuto nel Nord America, a Vancouver,abbiamo capito che la forza di penetrazione nei mercati non dipendedalle relazioni con una qualsiasi istituzione, ma dal contattodiretto con le delegazioni della propria regione o con gliimportatori del luogo. Cosa significa tutto questo? Significa chese c’è quella voglia di capire il prodotto, se c’è quel senso diaffetto, quel fattore di legame alle tradizioni e all’appartenenzadel luogo, se si crede veramente che quel prodotto possa stare sulmercato, se l’importatore ha la voglia di spingere quel prodottoche ha una sua identificazione con il territorio, che ha una suacultura, allora il prodotto può sì entrare in quel mercato.Noi come calabresi chiediamo agli italiani e ai calabresi all’estero,una mano di aiuto per una regione in difficoltà, un senso diresponsabilità, di affetto verso l’imprenditoria calabrese che habisogno di relazioni e scambi e non solo di incentivi per costruirel’azienda. L’imprenditore calabrese che vuole varcare i mercatiregionali e nazionali deve poter relazionarsi con i corregionaliche sono andati via dalla <strong>Calabria</strong> e che ora all’estero rappresentanouna grande forza, ha l’esigenza di capire perché sono emi-Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 31


grati: per necessità, volontà,. Ora gli imprenditori e la <strong>Regione</strong>dovranno avviare relazioni tra il nostro territorio e quella che è lavostra sensibilità e l’amore per la vostra terra di origine. E oggicon la vostra presenza dimostrate il senso di appartenenza che vilega a questa terra di <strong>Calabria</strong>.Tony Brusco – Consultore USAIo vivo a New York, tra New York e Florida.Ero imprenditore grafico. Attualmentemi occupo di immobiliare. A New Yorksiamo invasi di prodotti calabresi. Ma in<strong>Calabria</strong> ho voluto comprare il materialeper costruire la mia villa in Florida. ALamezia Terme ho preso un architetto el’ho portato con me, l’ho messo in contattocon il mio architetto americano, che tra l’altro aveva discendenzecalabresi: si chiamava Chiaravalloti. Sono, poi, ritornatoa Lamezia per comprare marmi, parquet, cornici, porte ed hospedito tutto in America in dodici container.Ho preso con me anche sette operai di Lamezia e in tre mesiabbiamo finito la villa: splendida, stupenda. Dove voglio arrivare?Che voi imprenditori calabresi dovete capire che c’è un’altra<strong>Calabria</strong>, se uscite fuori dalla <strong>Calabria</strong> potete trovare tutti gliaccessi, non solo con i prodotti, ma anche con gli arredamentiinterni. C’è un mercato in America che apprezza molto il nostrostile classico. Allora dico che c’è tanto da fare, in molti settori.Sono a vostra disposizione per darvi i contatti necessari. Sonoin pensione e non lo faccio a scopo di business, ma per amore.Dovete però capire che c’è una <strong>Calabria</strong> che aspetta di essere valorizzata.Anche la <strong>Calabria</strong> artistica. Tramite l’Istituto Italianodi Cultura e la Farnesina dovreste lavorare per dare la possibilitàa giovani artisti (pittori, scultori) di entrare nelle fiere internazionali.Noi, poi, da qua, faremo la nostra parte. Perché dovetecapire che cultura e business vanno assieme, non c’e businesssenza cultura e non c’è cultura senza business.Giuseppe Scigliano – ConsultoreGermaniaHo ascoltato volentieri quello che è statodetto finora. Ma tutto può essere fatto seprima però si hanno le conoscenze delleesigenze dei mercati. Faccio un esempio.La Germania è invasa di formaggi francesianche se non ci abita nessun francese.I prodotti ci sono però. Cosa voglio direcon questo? Che noi siamo un valore aggiunto,va bene, ma qui si tratta di marketing, si tratta di prodotti,si tratta di competitività. Faccio un altro esempio. Ho partecipatoad un incontro con degli imprenditori della Bassa Sassonia, ungruppo enorme, si incontrano il primo mercoledì di ogni mese inun Maritim Hotel, fanno colazione insieme, si scambiano idee,informazioni, comunicano tra di loro. La stessa cosa la fannole imprenditrici tedesche della Bassa Sassonia. Ho partecipatoanche ad un loro incontro, ma non c’era nessuna imprenditriceitaliana. Voglio dire che esiste un mercato e che voi dovreste conoscerlo.Ho capito che ci siamo noi, che siamo un arricchimento,io non sono del mestiere, però ci sono, perché credo nell’interscambiodi opinioni, di esperienze, però quando un greco michiede tonnellate di olio per una grossa catena leader, non è cheposso venire in <strong>Calabria</strong> e pretendere che la stessa etichetta miproduca ad un determinato prezzo.Sono d’accordo con il campanilismo, ma lì c’è il business, c’ètutto un mondo che voi dovreste fare bene a conoscere, ma inmodo molto obiettivo. Vedo molto entusiasmo e molta intraprendenza,specialmente negli imprenditori giovani, questo mifa molto piacere, ma l’imprenditoria è una cosa privata, è unacosa per la quale bisogna partire da se stesso, ci vuole entusiasmo,rischio, capitali. Attualmente l’Italia è quella che è, nonsiamo competitivi all’estero. Siamo anche vittime di una politicanazionale che attualmente non ci favorisce.Giuseppe Bonanno - Presidente delNucleo Industriale di Vibo ValentiaVi trasferirò brevemente le esperienze che stiamo cercando difare come Consorzio per lo Sviluppo Industriale in relazione adalcune attività che noi potremmo svolgere nel settore ambientalecon l’Argentina. Sostanzialmente il Consorzio per lo SviluppoIndustriale è un ente pubblico di tipo economico, quindi puòsvolgere attività di tipo imprenditoriale. Naturalmente la finalitàè quella di favorire l’imprenditoria locale, quindi non lo facciamoin proprio, però possiamo integrarci con attività industrialilocali per cercare nell’ambito della politica di internazionalizzazioneche il Governatore ha voluto implementare in <strong>Calabria</strong>,di esportare quelle che sono alcune tecnologie che noi siamo ingrado, in <strong>Calabria</strong>, di svolgere. Siccome lavoriamo nel settoreambientale, tra le altre cose, abbiamo in un paio di occasioniincontrato una delegazione argentina, c’era oggi il Ministroall’Industria argentina Arlia, che ci ha invitato a predisporre deiprogetti per poter esportare il nostro know-how in Argentina,perché loro hanno un’esigenza reale dal punto di vista del controlloambientale del territorio, quindi di realizzare impianti. Inquesto senso volevo farvi partecipi di questa nostra esperienzache stiamo cercando di realizzare.Diciamo che siamo già in una fase sufficientemente avanzata dalpunto di vista dei contatti con la realtà locale, abbiamo avutoincontri con amministratori locali, sia a Roma, sia a Vibo, e abbiamogià trasferito dei progetti di massima su quel territorio.Quindi voglio dirvi che in <strong>Calabria</strong> esiste una realtà imprenditorialeche, attraverso alcuni enti locali come il Consorzio, puòinterloquire e creare momenti di sinergia sugli altri territori. Naturalmentequesto non è a senso unico, ma è a doppio senso.Vuol dire che noi possiamo vendere ma possiamo anche acquistare.Questa logica deve essere una logica virtuosa nella qualesia la nazione che riceve, sia quella che cede a sua volta, insenso circolare, ottengono qualcosa in beneficio. L’operazionedeve essere di tipo o commerciale o imprenditoriale per essereconcreti, vuol dire o vendiamo know-how o compriamo know-32Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


how, diversamente cediamo qualche altra cosa. Il nostro interesse,come Consorzio, come ente pubblico, è quello di favorirelo sviluppo industriale nell’ambito della nostra provincia, ViboValentia, e in generale della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>. In questo sensonoi ci facciamo sportello nei confronti delle nazioni che ci ospitano,quindi dei calabresi che sono su quel territorio e magarihanno interessi industriali di sviluppare alcune tecnologie chenon posseggono, attraverso i nostri imprenditori, quindi riuscirea far conoscere questa realtà. Per fare un esempio, noi siamo ingrado di realizzare progetti di tipo chiavi in mano, cioè andiamodal pacchetto progettuale vero e proprio dal punto di vistaimpiantistico, quindi il progetto, l’implementazione sul territorio,quindi come si può inserire in quel territorio, renderlo congruentecon quel territorio, con l’esigenza, sul piano economicofinanziario e trovare la tecnologia, magari europea o di un’altranazione, che noi possiamo far veicolare. Tutto questo dovrebbecreare in realtà una trasmissione di conoscenza reciproca, sia alivello semplicemente tecnologico, ma anche commerciale, chenon è secondario. In questo senso oggi ho sentito molti interventi,quello dei giovani è importantissimo, perché uno dei settoridi cui stiamo parlando, quello ambientale, prevede l’utilizzo ditecnologie molto evolute, non solo sotto il profilo informatico,ma anche in hardware. Quindi è importante che i giovani che siavvicinano a questo tipo di tecnologie entrino in questo sistema.Volevo farvi presente questa realtà che esiste, questa possibilità,mi auguro non solo con gli argentini, ma che con i calabresi dialtre nazioni noi si possa lavorare in questo senso. Grazie.13 aprile <strong>2012</strong>mattinaOldani MesoracaNon possiamo entrare nel vivo dei lavori di oggi senza presentareil direttivo eletto ieri e perfezionato, questa mattina, conla nomina dei due vicepresidenti. Ne fanno parte per gli StatiUniti, Luigi Bava; per l’Oceania, Vincenzo Daniele; per l’Europa,Giuseppe Scigliano; per la Germania, Franco Magno; perColombia, Cile, Venezuela ed Uruguay, Corrado Bosco; per ilBrasile e l’Argentina, Franco Fiumara; per il Canada, GiovanniChieffallo; per l’Italia, Antonio Minasi, Salvatore Tolomeo eGennaro Amoruso. Sono stati eletti vicepresidenti: per l’Italia,Antonio Minasi; per il resto del mondo, Giovanni Chieffallo.Adesso possiamo cominciare i lavori di questa giornata, chesi aprono con la relazione della Dott.ssa Teresa Nicolazzi, Dirigentedel Servizio “Emigrazione” della <strong>Regione</strong>, che aveteavuto modo di conoscere in questi giorni, e che magna pars haavuto nell’organizzazione di questa Consulta e di questi lavori.L’Avv. Nicolazzi illustrerà il Piano Annuale degli Interventi.Teresa Nicolazzi - Dirigente ServizioEmigrazione <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>In questi giorni abbiamo avuto mododi parlare di molte cose, e a molte dellevostre domande, delle vostre richieste,potrò dare, per quanto possibile, rispostain questa sede, perché questo è un interventodi tipo più tecnico che può dare uncontributo alla programmazione o allafutura predisposizione delle iniziativeche i Consultori vorranno preparare nei loro Paesi di residenza.Cercherò di parlare lentamente per dare la possibilità ai giovaniConsultori di comprendere qual’è l’oggetto della sessione distamattina. Il Piano degli Interventi, in sostanza, è quel pianoattraverso cui vengono programmate le iniziative che il ServizioEmigrazione, tramite i Consultori, vuole svolgere durante l’annodi riferimento. Questo Piano degli Interventi deve essere approvatodalla Giunta Regionale, poi l’ufficio competente formulala proposta, i Consultori esprimono il loro parere, dopodichéla Giunta, sentita anche la commissione consiliare competente,approva questo programma delle attività. Unitamente all’individuazionedelle attività da svolgere, devono essere individuati anchei criteri di attuazione, cioè a dire le modalità attraverso cui levarie iniziative possono trovare esito positivo e possono esserefinanziate. Nel 2011, contrariamente a quanto detto dal Consultoredella Germania ed altri, non è stato presentato alcun tipo diprogetto dai Consultori per la semplice ragione che la Consultanon si era insediata. Quindi non abbiamo avuto nessun tipo direlazione con i Consultori volta all’organizzazione di particolarieventi o iniziative. Abbiamo avuto soltanto qualche richiesta peril turismo etnico, ma non essendosi insediata la Consulta, nonerano stati definiti i relativi criteri di attuazione e, di conseguenza,le richieste per il turismo etnico non hanno avuto seguito.Inoltre, l’anno scorso avevamo poche risorse a disposizione,come pure quest’anno. Abbiamo, pertanto, deciso di utilizzarequeste risorse, dato che non avevamo un Piano degli Interventie quindi i relativi criteri di attuazione, soltanto per accogliere ledomande formulate attraverso i Comuni dagli emigrati rientratidefinitivamente in <strong>Calabria</strong>. Abbiamo impiegato le nostre pocherisorse solo per fare questo, contributo agli emigrati. In più abbiamofinanziato la realizzazione del sito web dell’Emigrazione,Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 33


perché era un anno in cui questo si poteva fare, non essendociiniziative proposte dai Consultori rispetto alle quali potevamodecidere di erogare i contributi o altro.Anche per il <strong>2012</strong>, come dicevo, disponiamo davvero di pochisoldi. La Consulta è stata organizzata tenendo conto di questescarse possibilità finanziarie. Infatti, rispetto agli altri anni, anchea livello di gadget e così via, ci siamo molto limitati. Sespendevamo tutto per la Consulta oggi potevamo parlare delniente. La legge 33 del 2004, che è la normativa di riferimentovigente per l’emigrazione, individua una serie di ambiti attuativi,cioè una serie di possibili iniziative che possono essere intrapreseper favorire le relazioni esterne, per promuovere la culturacalabrese all’estero. Ora noi avevamo la possibilità di sceglieretra vari ambiti di intervento, cioè di decidere quali di queste possibiliiniziative finanziare.Quella che io vi presento oggi è una proposta, rispetto alla qualevoi potrete anche esprimere giudizi volti ad arricchire la propostamedesima, ma anche modificarla. Infatti questo è un passaggioobbligato perché richiede il vostro assenso sulla propostache ho predisposto. Potevamo decidere se impiegare i soldi instudi e ricerche, provvidenze socioeconomiche, contributi peravvio di attività produttive, iniziative e attività culturali, attivitàdi promozione, turismo etnico, informazioni, riconoscimenti perproduzioni artistiche o attestati di benemerenza ai nostri cittadiniresidenti all’estero. Le risorse a disposizione sono molto limitate,questi sono i nostri capitoli di spesa, dall’anno scorso sonorimasti 15.910 euro, tolti i soldi che abbiamo dato agli emigratirientrati in Italia e quelli necessari per il sito web dell’Emigrazione.Quest’anno avevamo 130.000 euro a disposizione, di cui80.000 sono stati spesi per organizzare la Consulta. Sapete beneche i biglietti aerei incidono molto sui costi di questa assemblea,costi che pensiamo di abbattere ricorrendo, per l’anno prossimoprobabilmente, alla videoconferenza per la nostra riunione annuale.Magari possiamo valutare se riunirci fisicamente l’annosuccessivo ancora, ma vedremo. Gli ambiti di intervento che ioho individuato sono attività di promozione, sostegno all’accoglienza,assegni e borse di studio. Della Consulta regionale vi hogià detto. Riguardo l’attività di promozione, noi sappiamo beneche esiste la Fondazione “Calabresi nel mondo”, che ha tra le suefinalità proprio quella di svolgere attività di promozione dellacultura, delle tradizioni, ma non solo. Ha soprattutto la funzionedi creare rete, in modo da preservare l’identità della regioneanche in un’ottica di promozione e dell’internazionalizzazionedelle imprese calabresi, sappiamo tutti quello che deve fare laFondazione.Abbiamo qui il suo presidente, e ovviamente non è mio compitosoffermarmi. Non possiamo comunque non individuare tra gliambiti di intervento dell’emigrazione l’attività di promozione,perché in caso contrario verrebbe svuotata la funzione dei Consultori.Se rinunciamo a svolgere qualsiasi attività di promozionenei paesi di emigrazione perderebbe anche di valore la figuradel Consultore. Quindi la nostra intenzione è quella, comunque,di riservare una parte delle risorse a disposizione per le attivitàdi promozione. Cosa intendiamo per attività di promozione,come ci vogliamo muovere? La cifra è molto modesta, però è lacifra per il <strong>2012</strong>, abbiamo otto mesi a disposizione per spenderequesti pochi soldi. Se noi riusciamo in questi otto mesi, dandocimagari delle scadenze, e accogliendo quindi l’istanza di GiovanniChieffallo del Canada, che diceva che serve comunque unminimo di programmazione, se riusciamo a fare bene con questipochi soldi a disposizione, certamente per l’anno prossimo possiamocontare in un sostegno maggiore, anche perché abbiamoun Direttore Generale che è molto sensibile in ordine alla verificadei risultati raggiunti in relazione alle risorse a disposizione.Siamo al 13 aprile, ed entro il 15 maggio i Consultori potrebberoinviare delle proposte di attività di promozione sul territorio. Iomi occuperei di inviare a tutti i Consultori del materiale turisticoo divulgativo, come già anticipato nei giorni passati, in mododa agevolare dal punto di vista pratico, perché parliamo di soli35.000 euro, l’organizzazione di vostre eventuali manifestazioni.Dopodiché ogni Consultore, e preciso, ogni Consultore chepresenterà un progetto elaborato da una delle associazioni o dapiù associazioni del proprio territorio di provenienza, riceverà ilbudget da utilizzare per quella manifestazione. Mi preme precisareche nell’interpretazione che io do della legge dell’emigrazione,non è possibile che le singole associazioni di cittadinicalabresi residenti all’estero presentino direttamente proposte oiniziative. Anche questo sarebbe un modo di svilire il ruolo delConsultore, quindi ogni tipo di richiesta, proposta o iniziativadeve passare obbligatoriamente attraverso il Consultore.Se lo ritenete, potrei scrivere direttamente io alle associazionicomunicando che si è insediata la Consulta, che è stato nominatoil Comitato Direttivo, e che ogni iniziativa dovrà passare attraversoil Consultore, indicando i vostri recapiti aggiornati che abbiamoreperito in queste giornate. In questo modo si comprendeche non è un’iniziativa del Consultore che vuole attribuirsi unospicchio di competenza, ma che è l’amministrazione che lo richiede.Quindi cercheremo di fare qualcosa con questi 35.000euro, che saranno integrati attraverso il materiale turistico ocomunque il materiale necessario per l’esposizione, bandiere, ecosì via, che comunque vi servirà. Non è mio compito entrare nelmerito dell’iniziativa, non avete certamente bisogno delle miesollecitazioni al riguardo. Se quindi siete d’accordo potremmodarci questa scadenza del 15 maggio, non è un termine perentorioin quanto non è scritto da nessuna parte, è un termine ordinatorio,va bene anche entro fine maggio, ma avendo pochimesi a disposizione sarebbe opportuno limitare l’arco temporale,anche perché vorrei fare una suddivisione equa di queste risorse,e di conseguenza sarebbe opportuno ricevere entro il 30 maggiotutte le proposte, in modo da poter fare una valutazione, da unaparte di tipo qualitativo che è imprescindibile, ma anche quantitativo,provvedendo una suddivisione per quanto possibile equa.Il secondo ambito di intervento che ho individuato è quello delsostegno all’accoglienza. Cosa è il sostegno all’accoglienza? Mirivolgo ai giovani Consultori.Gli emigrati che ritornano dall’estero e decidono di stabilirsidefinitivamente in <strong>Calabria</strong>, laddove si trovino in situazioni diindigenza, che dovranno essere certificati attraverso un modellospecifico, un modello ISEE, possono presentare ai Comuni unarichiesta di sussidio. I Comuni inoltrano questa richiesta alla <strong>Regione</strong>che provvede, previa verifica della regolarità e correttezzadella documentazione presentata. Questo è un tipo di sostegnoche noi non possiamo far mancare sul territorio, perché gli emigratiche ritornano sono persone, almeno quelli che presentano34Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


la richiesta, che davvero versano in stato di bisogno, quindi nonpossiamo non tener conto della finalità di tipo solidaristico socialeche è sottesa a questo tipo di intervento. L’anno scorso hannoavuto un poco di più, quest’anno avranno di meno, ma questoè un intervento che si dovrebbe mantenere. Sto alla <strong>Regione</strong> dapochissimi mesi, però purtroppo mi sono trovata accanto allasedia un vaso di Pandora. In alcuni anni gli emigrati ritornatidall’estero, sempre sulla base del medesimo articolo della leggeregionale che prevede un sostegno all’accoglienza, hanno presentatole loro domande di contributo. Per un certo periodo ditempo, dal giugno 2005 al dicembre 2007, non ci sono stati fondiper finanziare queste domande di contributi.Di conseguenza questi emigrati non hanno avuto niente. Perloro avere un contributo di 500 euro significa avere tanto. A distanzadi anni questi emigrati continuano a scrivere lettere anchecommoventi, alcuni anche tramite l’avvocato e quelle sonomeno commoventi, perché dal punto di vista del diritto siamoin grado di far fronte a questo tipo di istanze, però c’è questoproblema dei contributi non dati per tutti quegli anni. Si potrebberisolvere facendo un piano di riparto della spesa, per cui ognianno e per i prossimi tre anni si potrebbe destinare una quotadel sostegno all’accoglienza per far fronte a queste domande.Considerate che quelli che hanno presentato domanda dal 2008al 2011 hanno comunque avuto il contributo, rimangono circa900 domande di emigrati che non hanno avuto niente. Propongoquindi ai Consultori di formulare una proposta, magari ancheorganizzando una piccola votazione, sulla possibilità di aprirequesto vaso di Pandora, perché vi assicuro che sono persone veramenteindigenti. Io ho risposto a tutti dicendo che la Consultaavrebbe affrontato questo problema, una volta insediata, e avrebbedato delle risposte. Il terzo ambito di intervento che abbiamoindividuato è quello di assegni e borse di studio, convenzioni eaccordi internazionali. Ma anche qui la cifra è ridicola. Avendopochi soldi a disposizione, dobbiamo puntare sulla qualità. Diconseguenza, anche in relazione a questo ambito di intervento,che io proporrei di mantenere, i Consultori potrebbero proporrespecifiche iniziative o possibilità di istituzioni di assegni o borsedi studio, che potremmo finanziare con questo capitolo, dei10.000 euro disponibili ne potremmo istituire 4.000, puntandosulla qualità. Purtroppo non ho tante cose da dirvi, perché parliamoin tutto di 65.000 euro, ben poca cosa.Rinnovo l’invito formulato in apertura ad aiutarmi in questo,perché se voi riuscite a formulare delle belle proposte, che sfocinoin iniziative di pregio, noi abbiamo la possibilità di portaredei risultati al nostro Direttore Generale, prima ancora che allapolitica, e quindi la possibilità di avere qualcosa in più per glianni che verranno.ILLUSTRATA L’ATTIVITÀ DELLAFONDAZIONE DEI “CALABRESINEL MONDO”La collaborazione e le sinergie con icalabresi che vivono fuori dai confiniregionali sono essenzialiGiuseppe Galati – Presidente Fondazione“Calabresi nel mondo”Innanzitutto un saluto a tutti voi, ma soprattutto,se mi consentite attraverso tuttivoi, a quel grande patrimonio che sono icalabresi nel mondo.Non per retorica, maci sono dei saluti che voglio fare. Un mioringraziamento va all’amico AlfonsinoGrillo, per il lavoro di riorganizzazionedella Consulta, con tutte le difficoltà delcaso, perché tutte le cose che si possono fare hanno poi un limitein quello che si chiamano risorse. Anche alcuni ritardi chesono stati lamentati, e che ben conosco, credo che non sono maidipendenti dalla volontà personale ma dall’incrocio che ci deveessere tra la volontà e la capacità di risorse disponibili. Un ringraziamentoa Lino Dragone, che svolge da tanti anni questolavoro prezioso, io mi sono interfacciato in questo periodo puravendo competenze diverse, ma ho notato una cosa che è la piùimportante: la passione. Senza la passione tutto il lavoro che noifacciamo sarebbe inutile.La passione del proprio lavoro, la passione della materia che siaffronta, la voglia di interloquire e di crescere ogni giorno conquel poco. A volte non sono soltanto le risorse importanti, maè importante la passione che si mette in questo lavoro. Un apprezzamentoalla Dott.ssa Nicolazzi, che conosco da poco, non èfacile avere all’interno della dirigenza regionale persone capaci,quindi questa scelta felice del Presidente, del direttore Zoccali,me ne compiaccio perché questo nostro lavoro ha bisogno anchee soprattutto di energie nuove, di entusiasmi nuovi, che vannoconiugati a competenze. E infine, voi lo conoscete, lo voglio ringraziareperché, pur nell’ambito delle difficoltà, soltanto la suacaparbietà ha permesso di far partire il famoso House Organ “Icalabresi nel mondo”, l’amico Oldani Mesoraca.Un punto deve essere chiaro nel ragionamento che facciamo:esiste solo una cosa, la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>, quella è l’interlocutricedi tutti i nostri ragionamenti. Poi tutti i bracci operativi ogli organismi sono come degli affluenti che finiscono nel fiume,ognuno deve svolgere un pezzo di attività, ma quando si interloquiscenon esiste la Fondazione, la Consulta dell’Emigrazione,l’Assessorato, ma esiste la <strong>Regione</strong> che si articola col suodiretto responsabile, che è il Presidente della <strong>Regione</strong>, nell’assemblealegislativa, che è il Consiglio Regionale. Quindi quandoparliamo, dobbiamo parlare di cosa può fare la <strong>Regione</strong> e poi,nell’ambito del lavoro che fa la <strong>Regione</strong>, ogni strumento che siautile. La Fondazione, lo vorrei ricordare brevemente, nasce pervolontà del legislatore, nasce nel 2008/2009, quindi nella scorsalegislatura, ed è stata voluta all’unanimità, perché si riscontravala necessità di avere uno strumentoche potesse essere messo alservizio della <strong>Regione</strong> per valorizzare, ampliare e permettere diessere utile allo sviluppo della regione <strong>Calabria</strong>. Mi fa piacereche stamattina quest’intervento si faccia all’interno dei lavoridella Consulta presieduta da Alfonsino Grillo, perché sta a significareche noi facciamo un lavoro che è integrato, non esistequalche cosa di duplicato, che non sarebbe utile al lavoro,non sarebbe utile per il dispendio delle risorse, non sarebbe utileNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 35


ispetto agli obiettivi e anche al lavoro stesso che voi fate. LaFondazione vuole essere uno strumento che non intende soltantocelebrare le figure dei calabresi nel mondo. Il modello principaleche abbiamo cercato di fare, che il legislatore ha fatto, è quellodella fondazione più antica che voi conoscete, quella dei friulaninel mondo, che opera da 40 anni e ha anche raggiunto traguardiimportanti. Il lavoro che noi andremo a fare insieme a tutti quantivoi è quello di promuovere azioni positive, di permettere nonsolo la celebrazione di figure calabresi, ma come riallacciarli aidestini della <strong>Calabria</strong>. Permettetemi di fare un discorso fuori dalrito tradizionale.La <strong>Calabria</strong> ha avuto l’emigrazione, e tanta parte di questa emigrazionenon è stata una scelta consapevole, ma è stata una necessità.Nel corso degli anni c’è stata un’emigrazione di personeche hanno scelto di svolgere la propria attività professionale, ilproprio estro, il proprio ingegno fuori dalla <strong>Calabria</strong>, sia in Italiache nel resto del mondo. Questo è stato un patrimonio che èandato via, è stata una privazione, per certi versi di quella cheè la vita sociale della nostra comunità in <strong>Calabria</strong>. Però è statoanche un modo per cui oggi calabresi in Italia e nel mondo rivestonoruoli importanti ai vari livelli sociali, economici, culturali,imprenditoriali e politici. Questo a dimostrare che l’estro el’ingegno fa parte del gene calabrese. Come pure sappiamo chemolta della presenza fuori non è certamente apprezzata perchépurtroppo una parte di presenza calabrese è collegata ad associazionicriminali.La sfida che noi abbiamo è quella di cercare di mettere insiemequell’altra parte, quella fatta da voi, dalle tantissime persone checi sono nel mondo che invece hanno generato azioni positive,hanno dato la possibilità di collegare la <strong>Calabria</strong> a questo. Perquesto dico che ci deve essere la <strong>Regione</strong>, non può farcela laFondazione, non può farcela la mia esperienza politica, insiemea quella del comitato scientifico di cui parlerò dopo, se non c’èuna <strong>Regione</strong> nel suo complesso che capta che quelli che sono icalabresi nel mondo sono la grande opportunità, sono la possibilitàche si ricostituisca un certo spirito ebraico, perdonatemiquesta parola forte, perché la nostra comunità è una comunitàche ha un forte attaccamento alle radici, ma poi non viene messainsieme a costituire un blocco in cui la <strong>Calabria</strong> può essereidentificata come soggetto complessivo ed esserne gratificata. La<strong>Calabria</strong> è un patrimonio di tutti, e quindi questa viene prima ditutto, viene prima delle divisioni sociali, viene prima delle divisionipolitiche. Questo patrimonio lo dobbiamo mettere insiemefacendo in modo attraverso questo incrocio che la <strong>Calabria</strong> abbiadegli interlocutori notevoli.Molti di voi stanno fuori, alcuni vivono qui in Italia, e conosconola difficoltà che c’è, l’isolamento che questa regione ha, a livellomediatico, a livello di circuiti sociali e istituzionali, perché siritiene la parte debole del paese, in alcuni casi si ritiene la parteche infetta la vita sociale di altre regioni. Non è così, noi lo sappiamo,ma non basta che lo sappiamo noi che riteniamo di avereuna storia e una cultura, dobbiamo fare in modo che ci siano questeazioni che lo facciano capire. Queste azioni devono essereazioni che hanno bisogno di progetti complessi e complessivi. Eallora, perché la <strong>Regione</strong>, dal momento della costituzione, avvenutanel gennaio 2011, fino ad oggi non ha visto alcuna azione?Ci siamo posti un problema: tutte queste belle idee che abbiamo,come le possiamo realizzare? La dott.ssa Nicolazzi lo ha dettocol pragmatismo tipico delle donne, anche con sincerità, le risorsesono quelle. Questo problema si è posto il legislatore, si èposto la Giunta Regionale. L’unica possibilità è che la Fondazionepossa avere quel riconoscimento che tecnicamente si chiamain house, che il legislatore regionale ha completato nel dicembre2011, cioè la <strong>Regione</strong> ha ammesso la Fondazione con tutti i riconoscimentigiuridici di essere una fondazione in house.Significa che la Fondazione potrà utilizzare fondi su progetti europei.Molto spesso si è parlato del fatto che voi stessi vorrestefare tante cose, in alcuni casi ci sono amici che hanno una certasostanza economica e li mettono di tasca, ma tante altre voltequesto non è possibile. Noi ora stiamo parlando della possibilitàdi utilizzare fondi europei, sapete bene che c’è anche una polemicasul fatto che non si riescono ad utilizzare tutti i fondi europei,sono fondi che appartengono alla cultura, sono fondi cheappartengono all’internazionalizzazione, al mondo del lavoro, almondo dell’agricoltura, e noi vogliamo mettere insieme progettiin grado di poter sfruttare tali fondi.Voglio ribadire che noi non siamo un duplicato, noi non nomineremomai rappresentanti della Fondazione nei vari paesi, perchéquello è il vostro compito, noi siamo un braccio della <strong>Regione</strong>che, insieme con le vostre capacità di poterlo diffondere, vogliamorealizzare questi progetti che mettano insieme quella che è lastoria, di alcuni ve ne parlerò dopo, che abbiamo già presentatoe che saranno a breve all’approvazione dei Direttori Generalicompetenti, proprio perché questo è l’obiettivo col quale poter36Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


lavorare. Tant’è vero che finalmente la Commissione per le PoliticheEuropee, credo ne abbia già parlato Alfonsino Grillo, hagià deliberato un Testo Unico proprio perché c’era la necessitàche la Consulta avesse degli obiettivi, che la Fondazione avessealtri obiettivi, tutto questo in una cornice e in un quadro legislativoregionale. Da qui nasce il Testo Unico che riguarda la materiain attività di emigrazione. Sarà presentato dopo un sito che partecon l’obiettivo del lavoro che farà la Consulta e a cui noi ci integreremo.Questo è il lavoro, ognuno deve fare un pezzo dellasua storia e del suo lavoro.Cosa abbiamo iniziato a fare, che non costavano risorse? Noiabbiamo iniziato in questo anno due momenti importanti, abbiamolavorato col Presidente Scopelliti, con l’EXPO di Milano,attraverso contatti avuti con l’amministratore delegato Sala, perfare in modo che la <strong>Calabria</strong> giunga all’appuntamento dell’EX-PO con tutta una serie di presenze che mettono in rilievo quellache è la produzione agroalimentare ambientale a quell’appuntamentostorico del 2015. Un’altra iniziativa che abbiamo portatoavanti è quella di un protocollo, non so se ve ne ha parlato il PresidenteScopelliti, ho visto che ne ha parlato nella sua introduzionenella rivista, con la National Italian American Foundation,perché quest’anno la <strong>Calabria</strong>, nella sua manifestazione annualedell’ottobre <strong>2012</strong>, sia la regione dell’anno. Stiamo cercando diportare tutti i passaggi operativi, perché quella non deve esseresoltanto una vetrina di una serata, ma che intorno a quella seratasi costruiscano, nella tre giorni, presenza del mondo produttivoe culturale calabrese e che ci sia, riguardo a quel paese, gliStati uniti, un progetto che riguardi l’accompagnamento durantel’anno. Noi abbiamo portato avanti questo ragionamento, che ilPresidente Scopelliti mi ha chiesto, e non me lo ha chiesto per unproblema di carattere politico, me lo ha chiesto perché sa che incinque anni di governo ho frequentato molte delle comunità, conmolti di voi ci conosciamo indipendentemente dalla Consulta, emi rendevo conto, proprio da quest’incontro pratico, operativo,nel senso che ci si incontrava all’interno di questioni che riguardavanogià il sistema delle piccole e medie imprese italiane nelmondo, del grande patrimonio che hanno i calabresi e anche icittadini calabresi che svolgono attività imprenditoriale.Al Presidente ho chiesto una sola condizione, che ho volutomettere nello statuto della fondazione, che fosse gratuito il miolavoro. Ci metto la mia passione, la mia esperienza, ma è unacosa che voglio fare al servizio della <strong>Regione</strong>. Abbiamo pregatoalcuni amici, come sempre quando si sceglie c’è sempre qualcosache si può fare in meglio, siamo partiti con un comitato scientifico,e abbiamo chiamato a far parte personalità che racchiudanoil genio, l’esperienza imprenditoriale, culturale in Italia enel mondo, e abbiamo chiamato a presiederlo il Cavaliere delLavoro dott. Pippo Marra, che è il presidente dell’Adnkronos,ci sono amici, vedo qui l’amico Peppino Accroglianò, che haun’esperienza istituzionale in tanti anni di vita regionale che harealizzato una sua associazione che ha permesso di mettere inquesti anni in rete tantissimi calabresi. C’è l’amico Santo Versace,c’è un’altra Cavaliere del Lavoro, Pina Amarelli, c’è il prof.Quintieri che è stato responsabile ICE per l’EXPO, ma cercheremodi chiamare altri amici con le loro esperienze, proprio perchéil nostro lavoro non deve essere soltanto di rappresentanza, madeve essere anche scientificamente supportato. E abbiamo presentatotre progetti, in questo periodo di svolgimento di tutto ilsistema di messa in house della <strong>Regione</strong>, a livello della Commissioneregionale, del Consiglio Regionale, della CommissioneEuropea, poi se c’è una cosa che non brilla, non solo in <strong>Calabria</strong>ma in Italia, è la burocrazia con i suoi tempi lunghi, però siamoarrivati nella parte finale. E all’attenzione della Cultura noi voglianorealizzare un portale. Cosa è questo portale multimediale<strong>Calabria</strong> extra? Vogliamo fare una ricognizione, un’acquisizione,la catalogazione, il riuso di tutto il patrimonio identitario deicalabresi nel mondo. Per generare nuovi contenuti, cioè quelliche sono anche la nuova generazione di artisti, di uomini dicultura, di scrittori, quindi all’interno di questo portale metterenuovi contenuti, promuovere la cultura e l’immagine calabrese,lavoro importante che è stato fatto e sta facendo l’Assessoratoalla Cultura. Con Mario Caligiuri stiamo lavorando d’intesa sumolte cose, proprio perché noi dobbiamo prima di tutto manteneree mostrare attraverso questo portale qual è l’identità deicalabresi, storicamente, ma anche quello che c’è oggi, e metterlitutti insieme per un utilizzo complessivo nel mondo. Stiamolavorando ad un progetto che riguarda l’internalizzazione alloscopo di integrare il sistema delle imprese calabresi con quellodei calabresi residenti all’estero.del Direttore Generale della Cultura, Ferrara, dell’AssessoreMario Caligiuri, l’internalizzazione è all’attenzione dell’Assessorecapo e del Direttore Generale Zoccali, e questo del lavoroche è all’attenzione dell’Assessore Stillitani e del Direttore GeneraleCalvetta,Si tratta di un progetto sperimentale che chiameremo “<strong>Calabria</strong>Work”, attraverso il quale vogliamo promuovere azioni di animazione,di accompagnamento, di tutoraggio per politiche dioccupazione finalizzate all’apertura internazionale, cioè comecreare queste figure che poi possono entrare anche all’interno,sempre con il coinvolgimento della rete dei calabresi nel mondo.L’obiettivo finale sarà creare, attraverso la rete dei calabresiche dovranno essere delle antenne, dei bacini di opportunità, unaborsa lavoro sperimentale, cioè per capire insieme quali sonole promozioni delle funzioni dei giovani calabresi e del resto, ecome si possa integrare questa borsa lavoro tra capacità, offerte equelle che sono le domande. Ovviamente questi sono tre progettiprincipali, che cercheremo di sviluppare quando saranno passatial vaglio tecnico degli assessorati competenti. Il Presidente Scopellitiha posto come obiettivo ai suoi assessori che l’approvazionedebba avvenire entro la fine del mese di maggio, per poterpermettere di fare queste iniziative. Quindi la Fondazione non èun contraltare, non è una cosa distaccata, voi siete gli elementiprincipali della diffusione di questi progetti. La Fondazione èuno strumento giuridico che permette di recuperare risorse perrealizzare progetti che possono essere utilizzati da tutta la comunitàdei calabresi, che deve avere la possibilità di creare edi mettere assieme tutte queste eccellenze calabresi al serviziodella <strong>Regione</strong>. Abbiamo fatto richieste perché ci sia uno scambiocontinuo, non ci siamo riusciti sempre per problemi legati allerisorse. L’obiettivo col Presidente Scopelliti era quello di identificaredue o tre progetti di valore, perché noi lo sappiamo e voi losapete meglio di me, che anche i calabresi più importanti che cisono, o noi leghiamo il loro impegno a progetti che siano esemplificativie che siano grandi, altrimenti non li troveremo impe-Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 37


gnati complessivamente rispetto al soggetto <strong>Regione</strong>, perché poiquello che deve usufruire è la <strong>Regione</strong> come istituzione, comecapacità di essere punto di riferimento. Noi dobbiamo creare unaspecie di Consulta permanente, e grazie alle nuove tecnologiequesto è possibile, di cui il Presidente si deve fornire, e che deveservire anche alla classe dirigente della <strong>Regione</strong> di sapere quelloche da fuori sia messo in evidenza. Le cose hanno bisogno ditempo, noi dal gennaio 2011 ci siamo solo preoccupati, perchéaltrimenti tutti questi discorsi, tutte queste opportunità, tutti questidisegni, chi ha un po’ di esperienza sa che rimarrebbero cartavuota se non c’è poi il sostegno di risorse in grado di poterlefare. La <strong>Regione</strong> oggi le può soltanto identificare per i problemianche di difficoltà di risorse, inutile che parliamo, c’è un grossoproblema con la sanità, oggi per la legislazione nazionale nonci sono più alcuni ripiani che vengono dal governo nazionale,in una situazione nazionale che ben conoscete e su cui non mivoglio dilungare, però l’opportunità che c’era dei fondi europeiè di metterla al servizio di questo lavoro.Finalmente si è compreso che lavorare con i calabresi nel mondonon è un dispendio di energie o un lusso o soltanto una conventionannuale, ma deve essere un lavoro permanente e per essereun lavoro permanente ci vuole una capacità di poter mettere deiprogetti con risorse significative da poterle legare. Noi siamopartiti da queste tre cose, cultura, internalizzazione delle imprese,lavoro nel senso della capacità. Ovviamente abbiamo tantealtre cose insieme. Però è un lavoro che ha una sua finalitàse vista complessivamente, non se vista come una parte. È unlavoro che richiede tempo, speriamo di fare cose significativein questa legislatura, ma se si incardina così, in maniera lentama poi stabile e strutturata, è un patrimonio che continuerà neltempo, e la generazione nostra, la vostra e quelle future da quipotranno essere un soggetto moderno. Ma soprattutto bisognafar comprendere a tutto il mondo politico e legislativo regionale,sia la Giunta sia il Consiglio, di avere questo interscambiocomplessivo fondamentale, perché la <strong>Calabria</strong>, oggi, in un’epocafederale, deve sapere che la sua grande opportunità di risorsa,sia come mercati, sia come intelligenza, sia come punti di riferimentoin Italia e nel mondo, quella che è stata una privazioneoggi è la sua grande opportunità, altrimenti noi non ce la faremo,non possiamo pensare che c’è una solidarietà nazionale, ma c’èun limite. Per esempio, i danni provocati nel turismo nazionale,quando si è passati la promozione del turismo ad ogni regione.Voi partecipate alle fiere, c’è l’Ente Nazionale del Turismo cheha cinquanta milioni complessivi, quest’anno ridotti a trenta, epoi ogni regione ne ha centinaia.Però all’estero non è che viene conosciuta le Marche o la <strong>Calabria</strong>,o la provincia di Vibo, o la comunità montana. Sono risorseche si disperdono, per cui la promozione è stata negativa. Noiabbiamo bisogno che la <strong>Calabria</strong> trovi attraverso tutto questo suomondo. Perché molti di voi si lamentano? Perché l’interlocuzioneavviene a tratti, avviene sporadica, avviene altalenante. Noiabbiamo bisogno di creare cose che rimangono strutturalmente.Dal punto di vista delle risorse, noi non abbiamo creato nellaFondazione apparati burocratici. Siamo io, il segretario generaleche è il dott. Bianco, che è un funzionario della <strong>Regione</strong>, e ciavvaliamo di un rapporto di interazione con gli amici dirigentie funzionari dell’emigrazione, della Presidenza, proprio perchél’oggetto è unico, noi siamo uno strumento, uno strumento checi permette di recuperare risorse europee, di metterle a questiprogetti, ma funzionale a questo lavoro. Ringrazio il Presidentedel Consiglio Regionale, Franco Talarico, che ha voluto significativamente,sotto la sua presidenza, nel bilancio di dicembre,fare approvare questa messa in house della Fondazione, perché èuno strumento importante, è uno strumento al servizio di tutta la<strong>Regione</strong>, di tutte le comunità calabresi, di tutte le forze sociali,culturali, non è un patrimonio di pochi, né di parte. Se riusciremoa fare questo, e personalmente avendoci messo la faccia,avendoci messo l’esperienza, io voglio che sia al servizio di tuttied è uno strumento utile. Come tutte le cose è perfettibile, cometutti gli uomini si sbaglia, come tutte le esperienze che partonostentano a partire, ma se il successo ci sarà non sarà il successodella Fondazione ma sarà il successo di tutti noi, di tutti voi, esoprattutto della <strong>Calabria</strong>.Gennaro Amoruso – Consultore ItaliaAbbiamo apprezzato la presenza delleistituzioni regionali. Nella giornata diapertura è arrivato il Governatore Scopelliti,per non parlare dei sei consiglieriregionali più l’on. Grillo, il nostrodelegato. Da mettere in evidenza purele visite dell’on. Magno e del Presidentedella massima assise regionale, l’on.Talarico. L’attenzione della politica regionale ci ha reso orgogliosied allo stesso tempo felici. Questo è un primo risultatoche questa Consulta ha prodotto, anche perché abbiamo avutomodo di interloquire e di dialogare con le nostre istituzioni.Nello scorso novembre abbiamo organizzato una manifestazionededicata ad un sacerdote calabrese, don Carlo De Cardona,fondatore delle prime Casse di Risparmio in <strong>Calabria</strong>, all’iniziodello scorso secolo. Su iniziativa dell’associazione che presiedo,abbiamo chiesto al comune di Todi, in provincia di Perugia (donCarlo De Cardona fuggì durante il fascismo a Todi) l’intitolazionedi una strada. Ieri mi è arrivata la delibera del comunedi Todi, per cui una via nei pressi del Duomo di Todi verrà intitolataad un grande calabrese, don Carlo De Cardona, per cuinel cuore dell’Umbria ci sarà un segno vivo anche della nostrapresenza e questo lo volevo comunicare a tutta l’assemblea.Da rimarcare poi l’ottima interlocuzione dell’avv. Nicolazzi chesi è subito calata in pochi mesi in quella che è la realtà dell’emigrazionecalabrese nel mondo e in Italia.Faccio a lei i miei più sinceri complimenti e credo che anche lasua qualità di giovane donna potrà essere veramente di grandeaiuto per quelli che sono i nostri progetti. Tuttavia devo fare a leiun piccolo appunto in merito alla sua relazione. Ci hanno riferitoche il costo della Consulta è stato molto rilevante rispetto allerisorse e probabilmente, per questo motivo, non sarà possibilela riunione fisica del prossimo anno. La riunione fisica, invece,una volta l’anno dei Consultori è un qualcosa di imprescindibile,le nuove tecnologie sono bellissime, ma noi abbiamo bisognodi sentirci, di vederci, di stringerci le mani, di guardarci negli38Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


occhi e di fare una volta l’anno questo nostro incontro. Dovremoessere bravi, la <strong>Regione</strong> dovrà comportarsi come il buon padredi famiglia, come ci dice il Codice Civile, attuando il massimorisparmio possibile nell’organizzazione della Consulta. Il buonpadre di famiglia ci riesce. Bisognerà fissare sin da oggi una dataper il 2013, prenotare i biglietti aerei, che avranno, ovviamente,un costo ridotto e chiedere aiuto all’Assessorato di competenza,visto che verranno in <strong>Calabria</strong> gli ambasciatori calabresi, al finedi ammortizzare i costi.Chiederemo inoltre un sostegno ed un aiuto anche alleaziende private, nei limiti delle forme di legge, attraversodegli sconti, per spendere meno di 80.000 euro.A me ha fatto piacere quello che ha detto l’on. Giuseppe Galatiche, grazie alla sua esperienza politica, ci ha spiegato, conestrema lucidità e soprattutto con grande franchezza, il ruolo diquesta Fondazione. Come ha detto lui, è nata nella precedentelegislatura, sotto un diverso colore politico, ma con l’intento ditutte le forze politiche democratiche di questa regione di crearequesto strumento, facendo leva sull’esperienza dell’ente Friuli,anche se si tratta di una regione a statuto speciale. A mio avvisoquesta Fondazione sarà un grande hub, un grande incubatore diquelle che sono le idee relative ai progetti dei calabresi nel mondoe, grazie alla sua forma giuridica di società in house della<strong>Regione</strong>, riuscirà a ottenere risultati significativi.Mi rivolgo ancora alla dottoressa Nicolazzi, che rappresenta ilSettore dell’Emigrazione, affinché si attivi, nei limiti delle suecompetenze, scorrendo il bilancio, a ricercare altri capitoli dispesa. I calabresi nel mondo non possono “accontentarsi” di pochispiccioli, anche perché a noi non interessa la quantità, ma laqualità. Vorremmo disporre di risorse dignitose per portare avantitutti questi progetti. All’estero esiste un’altra <strong>Calabria</strong>: in effettici sono 6 milioni di persone, nel resto del mondo, legate alleorigini calabresi. Sono pienamente d’accordo con il consigliereGrillo che ha esaltato il nostro Testo Unico, una legge organicaveramente importante. Ieri siamo stati protagonisti di un’audizionepubblica davanti ad un Consigliere Regionale che si segnavai nostri suggerimenti e che credo possano essere tramutatiin testo legislativo. Dobbiamo essere veramente orgogliosi, nellealtre regioni questo non avviene, che le istituzioni calabresi dianospazio al ruolo delle associazioni sia in Italia che nel mondo.Chiedo alla dottoressa Nicolazzi, infine, di rafforzare l’ufficio,con la presenza fisica di altri dipendenti, perché questo progettoha necessità di avere altre risorse.Giovanni Chieffallo – ConsultoreCanadaLe mie riflessioni sono rivolte all’on. Galati. La Fondazione sista discostando un pò da quello che era il progetto iniziale. Sirischia, così, di disperdere energie e risorse che già non abbiamo.Lei ha parlato di una lettera inviata all’estero. Io ne ho sentitoparlare, ma come Consultore non ne ho visto traccia. A chi èstata inviata e perché non attraverso la Consulta. La prego dicapirmi che il mio non è un rimprovero, ma sono soltanto degliappunti per cercare di creare una sinergia anche nella comunicazione.Credo di interpretare il sentimento di tutti dicendo: quandomi si incontra per strada e mi si dice “ho ricevuto una letteredella <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong>: ne sei al corrente?”.Vi lascio immaginare il mio l’impaccio nel difendere l’ente. Passiamoper incompetenti. Questa è una cosa da evitare visto cheil tutto ricade su di noi e sulla <strong>Calabria</strong>. Infine ritengo, in modopragmatico, che sia molto importante ufficializzare i ruoli e leresponsabilità della Consulta e della Fondazione. Se andiamosui territori parallelamente rischiamo di distruggere il mondo associazionisticoche ha mantenuto vivo il sentimento calabrese intutti gli angoli del mondo.Antonio Minasi – Consultore ItaliaLe mie preoccupazioni sono simili a quelle espresse da GiovanniChieffallo. E’ inutile affollarsi in discussioni rispetto a coseche vanno verificate. Mi preme segnalare che quest’anno ricorreil cinquantesimo anno della consacrazione della <strong>Calabria</strong> a SanFrancesco di Paola e questo potrebbe essere un evento che ciconsenta di ritrovarci tutti uniti: <strong>Regione</strong>, Consulta e ovviamentela Fondazione. Insomma, un’iniziativa unitaria. A Roma la miaassociazione, l’ha già programmata, anche perché la capitale èpiena di calabresi, organizzeremo una manifestazione alla qualeparteciperanno pure le istituzioni regionali. Chiudo con un’ultimaosservazione. Si possono fare progetti concreti pur avendorisorse modeste, ma le risorse, anche se poche, ci devono essere,vanno quantificate e si deve sapere quante sono e in quale direzioneorientarne la spesa.Approfitto della presenza dell’On. Talarico rivolgendo a luiun’ultima riflessione. Nella sua recente visita in Argentina hadetto che c’è stata da parte della <strong>Regione</strong> una donazione di alcunivolumi dati alle associazioni. Mi pare legittimo che il PresidenteTalarico faccia delle scelte, ma questo significa che le risorse cisono quando si vogliono trovare. Allora perché affidarsi semprea questa precarietà del finanziamento riguardo le nostre attività?Possiamo fare grandi progetti che poi vanno cestinati perché lerisorse sono assolutamente poche. Lo sforzo che chiedo io è chevenga tracciato un recinto per cui si sappia con molta semplicitàe con molta tranquillità quanto risorse ci sono sul piatto e comepotrebbero essere utilizzate.Peppino Accroglianò – Consultore ItaliaVoglio dire con molta franchezza, proprio per l’esperienza cheho avuto come Consigliere Regionale, che una volta, riguardol’emigrazione, c’era molta sensibilità da parte dei colleghi, anchedell’opposizione.Mi rivolto al Presidente affinché tenga conto dell’esperienza edel lavoro che svolgiamo noi, soprattutto a Roma, a Milano, aToronto, in Australia, ovunque in pratica, tenendo alta l’immaginedella <strong>Calabria</strong>. Bisogna fare un sforzo e dobbiamo coinvolgeretutte le forze politiche. Io sono entusiasta che ci sia oggi il PresidenteTalarico che, a mio avviso, può essere la chiave di voltaper risolvere i problemi delle attività istituzionali della <strong>Regione</strong>.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 39


Assessorati, Cultura, Turismo, Attività Produttive e via dicendo.Io sono uno di quelli che ha presentato una domanda e ad ogginon ho ricevuto alcuna risposta. Mi era stato consigliato di farela domanda in base alla legge 770. Ci sono dei fondi europei.Come accedere a questi fondi? Come sfruttarli? Credo che tuttiassieme dovremo trovare una forma dove poter effettivamentelavorare, perché con queste risorse, che sono state prospettateoggi, non credo che riusciremo a lavorare molto. Chiedo a tuttidi svolgere bene il compito dei Consultori.Francesco Magno – Consultore UruguayNessuno ne ha parlato, ma qui siamo rappresentatida tanti giovani, provenientida ogni angolo del mondo, che voglionoemergere. Lei onorevole Galati ci haparlato dei progetti e vorrei sapere se noipossiamo accedere a questi progetti cheprovengono dal Mercato Comune Europeo?A noi che viviamo all’estero, e parloanche per conto di questi giovani che hanno tante speranze, tanteprospettive, nessuno dà ascolto. Io sono varie Consulte chefaccio nella nostra regione, credo che sia la quinta e spero difarne altre. Io, onorevole Galati, ancora non ho capito bene ladifferenza. La Fondazione è stata approvata nell’anno 2009, perquel che mi ricordo. Quando si inviano richieste ai Consolati esi ignorano i Consultori, poi ci chiama l’ambasciatore e ci diceche ha ricevuto una certa lettera, io rimango allibito, devo direla verità. Se ci sono i Consultori è giusto che sia rispettato illoro ruolo. Propongo affinché venga organizzata una conferenzaregionale che coinvolga tutti, l’abbiamo fatta 40 anni fa al “Rendano”di Cosenza.Giuseppe RitoI fondi per queste iniziative sono scarsi, pochissimi. Secondo menon è il caso di pensare a tante iniziative fatte male, ma pensare apochissime iniziative fatte bene, possibilmente ad una iniziativada far convergere quei pochi fondi che ci sono. Io parlo comepiccolo imprenditore e sono abituato ad essere molto chiaro, nonmi perdo nei meandri politici.Occorre che i Consultori e la Fondazione facciano molta promozioneincisiva, ma promozione incisiva vuol dire essere concreti,è inutile vedersi, parlare, fare filosofia e non essere incisivi conprogetti che devono trovare forte riscontro. È giusto che la Fondazione“Calabresi nel mondo” e i Consultori si rapportino conle Camere di Commercio calabresi e con le associazioni imprenditoriali.Se non c’è questo collegamento, a che serve fare questiincontri con la Consulta o con la Fondazione? Noi dobbiamocreare un rapporto forte con le associazioni imprenditoriali, noiabbiamo milioni di italiani che sono sparsi nel mondo, grossiimprenditori, grossi professionisti, grossi manager, con cui nonsi riesce ad interloquire. Non possiamo fare filosofia, ma dobbiamoessere pragmatici, dobbiamo fare affari, e gli affari sifanno in contemporanea con molti imprenditori. La politica cideve aiutare e deve aiutare voi soprattutto su questo. Occorre chequesta Consulta con questo comitato scientifico, che è di grandequalità, perché i nomi che ha citato sono nomi forti, importanti,lo dico all’onorevole Galati, dia una scossa alla Giunta Regionale,perché a me è dispiaciuto molto per la dottoressa Nicolazzi,l’ho trovata in difficoltà, ha detto tantissime cose belle, ma eraimbarazzata perché sapeva che non ci sono fondi, e quando unadirigente si deve trovare in quelle condizioni tanto vale, amici,che non la si esponga.È meglio esporre l’immagine della <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> con progettiforti, supportati da molti fondi, che non cercare di far farerelazioni che non trovano sostegno da nessuna parte.Valerio Grillo – Commissario RegionaleAFORNoi come <strong>Regione</strong> paghiamo uno scotto, quello di aver sempreritenuto i nostri emigranti mandolino, spaghetti, tarallucci evino. Non è vero. Noi riteniamo che ieri il Presidente della GiuntaRegionale abbia detto una cosa molto intelligente che deveessere valutata appieno. Non parliamo più di emigranti, ma parliamodi una classe dirigente che all’estero vale molto di più diqualunque altra classe dirigente. Questa è la nuova valutazioneche dà la <strong>Regione</strong> <strong>Calabria</strong> a questa classe dirigente di Calabresiall’estero e non più di emigranti. Noi dobbiamo già cominciare avalutarla in questo modo.Io mi sono permesso di chiedere di intervenire come AFORperché ieri ho sentito discutere un nostro amico della ConsultaRegionale tedesca. In Germania hanno il grande problema dellepiogge acide che stanno distruggendo le grandi foreste.Noi in <strong>Calabria</strong> abbiamo l’abete bianco che è l’unico cheregge l’impatto delle piogge acide. Se il nostro amico ci facesseintervenire ad un discorso con gli amici tedeschi, potremmorisolvergli il problema. Noi infatti l’abete biancol’abbiamo come primizia autoctona e potremmo darglielo.Caro Accroglianò, riguardo il problema dei finanziamenti per leConsulte, questi potrebbero venire da questo tipo di rapporto diinterscambio.Si discuteva con Alfonsino Grillo che sarebbe più opportunoinvitare in Australia anche imprenditori, oppure questi enti subregionaliper avere rapporti con gli altri enti sub-regionali o congli imprenditori dei luoghi dove andremo a fare queste riunioni,che non devono essere più, come una volta. Finiamola con lepasserelle e le riunioni dove si mangia e si parla di nduja e peperoncino,finiamola con questi luoghi comuni.L’Ikea comincia a venire nel nostro Paese per realizzare i suoimobili. In <strong>Calabria</strong> abbiamo abete e faggio più della Svezia, percui potremmo diventare partner privilegiato dell’Ikea per la fornituradelle materie prime. E noi oggi, su questa logica, offriamoa tutti i Consultori un testo che ha stampato l’AFOR qualcheanno fa, e che è attualissimo, “<strong>Calabria</strong>: un tesoro verde”, inmodo che tutti i nostri amici Consultori nel mondo sanno checosa c’è in <strong>Calabria</strong>. Anche perché la <strong>Calabria</strong> non è solo mare.Quest’anno per la prima volta la Giunta Regionale, Franco Tala-Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 41


ico lo sa, ha parlato per la prima volta della <strong>Calabria</strong> esaltandoil suo mare i suoi boschi e le sue pianure.Franca Berenice Vilardo – ConsultoreBelgioVoglio soffermarmi su solo tre punti. La creazione della Fondazioneè un punto interrogativo. Non sappiamo quasi nulla. Ioin sette anni di attività dell’associazione non ne ho mai sentitoparlare. Comunque una Fondazione richiede dei fondi. Ieri ilPresidente mi ha detto che si è chiuso l’ufficio di rappresentanzadella <strong>Calabria</strong> presso l’Unione Europea per mancanza di fondi. Esi crea una Fondazione che richiede dei fondi? In questo c’è unacontraddizione. Bellissima la spiegazione dell’on. Galati, chedà speranza, però vogliamo i fatti, e i fatti sono che l’ufficio dirappresentanza, dove dobbiamo raccogliere i soldi dell’Europa,è chiuso.La <strong>Calabria</strong> non è rappresentata, e poi facciamo la Fondazione.Come ci si mette nei riguardi delle associazioni, che siamo tuttidei volontari, che impegniamo il nostro tempo, i nostri soldi, ilnostro impegno e le nostre amicizie? Tutto ciò che noi abbiamocostruito per noi stessi, lo mettiamo al servizio della <strong>Calabria</strong>.C’è una contraddizione che non mi lascia pensare assolutamentea qualcosa di veramente risolutivo.Giuseppe Galati – PresidenteFondazione “Calabresi nel Mondo”È chiaro che la Fondazione deve essere un recettore di idee, progettiche verranno anche da voi e dalle associazioni, soprattuttose penso al fatto che in questa Consulta si sono recepite molteistanze giovanili, quelle che sono le esigenze moderne.L’amico Chieffallo ha posto due problemi, posti anche da altri.Sulla questione della cosiddetta mailing list o della lettera.Chiariamoci, anche per evitare complicanze inutili. La lettera eraun momento di ampliamento non soltanto ai rappresentanti delleassociazioni, e chiedo scusa se dal punto di vista organizzativosono stati saltati alcuni Consultori, questo obiettivamente hapotuto portare a disfunzioni di interpretazione, ma la necessità,vorrei essere molto chiaro, di aver coinvolto i Consolati e le Ambasciateè perché noi avevamo un dovere istituzionale legato alfatto di dover coinvolgere anche dal punto di vista istituzionaledovendo operare anche con il lavoro ed il concorso del Ministerodegli Esteri.Infatti abbiamo chiesto a loro di dare dei nominativi che ritenevano,per quanto riguarda la comunità calabrese, e quindi oltreai Consultori, utile a conoscere. Questo è un problema di maggiorecoordinamento, le cose più si conoscono, meglio è. Quelloche conosciamo in 50 se lo conoscono in 500 è una maggiorepossibilità di lavoro. Poi noi che siamo delle istituzioni, dob-42Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


iamo rispettare delle procedure. Ci sono le istituzioni e vannorispettate, questa è la mia cultura. Poi se alcune sono efficienti,altre sono non efficienti, non tocca a me dare un giudizio,perché altrimenti mettiamo in discussione la Camera, il Senato,le Ambasciate, il Governo, il Ministero degli Esteri, facciamoun mondo globale disorganizzato e non è questo il punto. Unacosa è essere più organizzati, una cosa è essere non organizzati.Chieffallo poneva il problema dei ruoli e delle responsabilità diConsulta e Fondazione. Avevo chiesto a Grillo se aveva diffusola legge. In Commissione il lavoro è stato fatto per determinarenel Testo Unico quelle che sono le responsabilità. È la <strong>Regione</strong>che presiede a tutto.Poi però nel testo vingono demandati i compiti che svolge laConsulta e quelli che svolge la Fondazione proprio per determinare,dal punto di vista legislativo, quindi non ad interpretazionepersonale, quelli che sono i compiti dell’uno e dell’altro. Nonso se è stata diffusa, ma è stata già approvata in Commissione.Il Presidente Talarico probabilmente nel suo intervento ci diràanche quando potrà essere messa all’approvazione del Consiglio,perché quello ci permette di avere tutto questo nostro ragionamentonon più su quello che dice Galati o quello che diceGrillo, ma dal punto di vista legislativo. Ha detto bene l’amicoMinasi, tutte le cose vanno poste al banco di prova. Sono d’accordocon lui, nel senso che il lavoro che abbiamo prospettato, leiniziative che vogliamo porre devono essere soggette a verifica.Per quanto riguarda le iniziative, io credo che questo sia moltoimportante.Noi ci abbiamo pensato, riflettuto. Io ho, dal punto di vista informale,qualche contatto anche con la RAI, perché credo chequesta grande occasione del cinquantesimo anniversario di SanFrancesco di Paola debba essere un’iniziativa che la <strong>Regione</strong>,credo che anche il Presidente Scopelliti sia consapevole, prendain considerazione. Quando è venuto la scorsa settimana il responsabiledelle relazioni istituzionali della RAI, in occasionedella presentazione dello speciale su Natuzza, credo che ci siastata una discussione anche per una produzione che vuole farela RAI, che coinvolga soprattutto queste figure religiose, e ovviamentenon si può non partire da San Francesco di Paola, siaperché è il patrono della <strong>Calabria</strong>, sia perché c’è questa occasionedel suo cinquantennale. Peppino Accroglianò, da uomo checonosce sia l’istituzione che il mondo associativo, ha racchiusotutto. Ci dispiace, io credo che quando c’è questo patrimonio,non è patrimonio né del centrodestra, né del centrosinistra, nédel centro.È un patrimonio di tutti. La sensibilità è personale, se in questidue giorni non c’è stata la presenza delle opposizioni, a me dispiace,anche perché la legge sulla Fondazione la volle proprioil centrosinistra, approvata dal centrodestra. Io vorrei che colvostro pungolo si capisca che esiste la <strong>Calabria</strong>, patrimonio nédell’una né dell’altra parte, ma patrimonio di tutti. Io non finiròmai di ringraziare ognuno di voi. In particolare conosco la realtàdi Peppino, perché tante volte fin da ragazzo mi ha coinvoltonelle sue iniziative. Per rispondere a Croci, è chiaro che il lavorodeve essere a conoscenza dei Consultori, ma non lo devonoconoscerlo solo loro. Noi abbiamo il dovere di diffondere a tuttii calabresi, attraverso tutte le forme possibili, quello che è il nostrolavoro. È chiaro che voi lo dovete conoscere prima, in modoche lo potete diffondere in maniera più diffusa.L’amico Micalizzi, l’amico Magno ecc. hanno toccato l’argomentodell’utilizzo dei fondi europei, come pure la signora Vilardo.Questa è una materia tecnica. L’utilizzo dei fondi europeinon è una cosa che si può utilizzare se non si hanno delle condizionigiuridiche adeguate, non le possono chiedere le associazioni,non lo può chiedere un soggetto qualsiasi: per poter usufruiredei fondi europei ci vuole una condizione giuridica adeguata.Il soggetto deve far parte al 100% della <strong>Regione</strong>, Servono unaserie di requistiti.I fondi, non si possono utilizzare per l’apertura di sedi, sigmoraVilardo, anche se sono soldi della <strong>Regione</strong>, non si possonoutilizzare per altri scopi. Purtroppo la <strong>Calabria</strong>, come pure altreregioni, è conosciuta perché non spende tutti i fondi, ma questoperché i fondi per essere spesi hanno bisogno di alcuni requisitia volte molto complessi. I fondi europei non possono essereutilizzati per aprire delle sedi. I fondi possono essere utilizzatiperché si facciano dei progetti. Se questi progetti richiedono poi,per un certo periodo di tempo l’apertura di una sede, allora haun senso. Ma lei sta parlando di un altro problema. Una regionecome la <strong>Calabria</strong> deve avere la possibilità di avere delle sedi importanti,ma che devono andare sul conto del bilancio regionale,il Presidente Talarico ve lo spiegherà, tant’è vero che a livello dirisparmio di risorse, a Roma, il Consiglio Regionale e la GiuntaRegionale hanno unificato in un’unica sede, proprio per evitareil dispendio di risorse. Il problema dell’utilizzo è che hannobisogno di alcuni requisiti. Giustamente si dice “noi abbiamofatto degli sforzi”. Ma questi sforzi, per produrre dei risultati piùcomplessi, devono avere delle risorse. E qua sta l’intuizione, hocercato di dirlo all’inizio e lo ripeto, della nascita della Fondazione,perché è uno strumento giuridico tecnico che permette dipoter utilizzare e di poter realizzare questi progetti che hannocome finalità tutti i calabresi.Nell’ambito di questo lavoro, i Consultori che voi rappresentateall’interno di queste comunità dovranno essere i veicolatori. Staovviamente a noi, in un lavoro combinato, che se un progettoriguarda le regioni dell’Oceania o che riguarda il Nord America,o che riguarda l’Europa, a dover coinvolgere i riferimenti locali,sempre rispettando i requisiti tecnici. Ora noi siamo qui per lavorareinsieme. Nessuno può pensare che senza l’altro si possanorealizzare degli obiettivi.Quello che vi chiedo è di comprendere il fatto che noi sappiamochi deve fare cosa. Ognuno deve avere un compito. Se siamosquadra, arrivano i risultati. Noi siamo uno strumento importante,ma al servizio di tutta la <strong>Regione</strong> e al servizio della complessità.Noi siamo un qualche cosa in più. Non siamo un qualchecosa che toglie per poter mettere, altrimenti non sarebbe servitaa nulla la costituzione della Fondazione che, ripeto, opera dal2011. venti un momento eccezionale, ma che sia un momentomagari da realizzare ogni anno, fermo restando che la nostraeconomia, lo avete visto e lo ha spiegato bene questa mattina laDirigente Nicolazzi, è davvero ingessata. Per organizzare unaConsulta serve un’economia importante. Ecco perché si era pensatoalla videoconferenza, che comunque faremo e ci consentiràdi incontrarci magari ogni mese o al massimo ogni due mesi.Concludo dandovi appuntamento in uno dei vari luoghi dell’Americacon la mostra “Passaggi e Paesaggi”. Grazie a tutti.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 43


13 aprile <strong>2012</strong>pomeriggioPRESENTATA AI CONSULTORILA MOSTRA MULTIMEDIALE“PASSAGGI E PAESAGGI”La rassegna voluta dall’Assessore all’UrbanisticaPiero Aiello ha presentato con foto e disegni labella <strong>Calabria</strong> ricordata dai calabresi all’esteroOldani MesoracaRiprendiamo il nostro incontro, e lo facciamo con l’introduzionee, quindi, l’illustrazione, da un punto di vista tecnico e scientifico,della mostra che avete appena visto, da parte del DirigenteGenerale del Dipartimento “Urbanistica e Governo del Territorio”,l’Arch. Saverio Putortì.Saverio PutortìQuesto mio intervento lo voglio dividerein due parti, una parte legata all’illustrazionedella mostra e delle quattro sezioniche la compongono, un’altra, per illustrarele attività del Dipartimento che vannonella direzione di riqualificare, valorizzarei centri storici, in quanto strategicamenteconsiderati come lo “scrigno culturaledei calabresi”. La mostra si compone fondamentalmente diquattro sezioni. Una prima sezione, che poi giustifica il nome di“passaggi”, è dedicata ai geografi e agli antichi viaggiatori.Dovete sapere, sicuramente molti di voi lo sapranno già, che la<strong>Calabria</strong> è stata oggetto, nel corso dei secoli, di moltissime visiteda parte dei viaggiatori, soprattutto inglesi, perché in questanostra terra si trovava quella varietà di paesaggi, in uno spaziorelativamente ristretto, introvabile da altre parti.Questa cosa ha stuzzicato la fantasia degli scienziati dell’epoca,ma soprattutto dei viaggiatori e dei geografi, un’antica e nobileprofessione quest’ultima, che purtroppo ultimamente è un po’ indisuso. Eppure, vi posso assicurare, che il Presidente dell’Osservatoriosul paesaggio, quello della Catalogna in Spagna, che è ilpiù importante al mondo, è esattamente un geografo.La cosa può sembrare paradossale, ma i geografi erano coloroche riuscivano, un po’ con la fantasia, un po’ con la scienza eun po’ con gli studi, a descrivere molto di sentimento e poco ditecnica, ma riuscivano a descrivere bene i territori.Quindi la prima sezione si compone di tutta una serie di cartined’epoca, che sono state gentilmente messe a disposizione dacollezionisti, e che riportano la terra calabrese vista dagli occhidi un viaggiatore europeo, piuttosto che da un viaggiatore orientale,nelle varie epoche. La seconda sezione invece riguarda icentri storici.Prima di illustrare questa sezione è necessario soffermarci unattimo, quindi apriamo una parentesi, sulla caratterizzazionemorfologica della nostra regione. La <strong>Calabria</strong> si caratterizza essenzialmenteda due elementi fondamentali. Una componenteè quella delle aree costiere. Quello del mare, della costa, è unelemento fortemente caratterizzante l’identità della <strong>Calabria</strong>, inquanto, come dicevo prima, la nostra regione possiede circa 800chilometri di costa, quindi il 10% dell’intero territorio nazionalecostiero.L’altra componente morfologica fondamentale è quella dellearee interne. Perché queste due componenti sono perfettamenteindividuabili in <strong>Calabria</strong>? Proprio perché c’è uno stacco e unavisibilità abbastanza netti.C’è l’interno, fatto dal sistema collinare e montano, dall’Aspromontevia via salendo alle Serre, alla Sila, al Pollino, e a margine,quasi a merlettare questa straordinaria terra, il sistema dellearee costiere. Dimenticavo di dire che la <strong>Calabria</strong> ha qualcosacome tremila anni di storia.La nostra regione infatti è stata fondata dalle colonie greche, acominciare da Reggio, ma anche da Locri, Crotone, Sibari, ecc.,nel 700/800 a.c. I primi insediamenti urbani sono nati nel territorioattraverso l’attracco delle navi.Normalmente chi ci colonizzava arrivava dal mare, poi avvenival’impianto nella prima collina. Questo per due ragioni: inprimis per ragioni difensive, e poi per ragioni igienico sanitarie,posto che questo merletto di cui parlavo prima, che rappresentail sistema delle aree costiere, era fortemente caratterizzato dauna situazione ambientale di tipo paludoso.Quindi il pericolo di malattie che tendeva a colpire un’intera comunità,un’intera popolazione, era talmente alto da far sì che lepopolazioni si ritirassero nel più vicino entroterra e là realizzasserole prime edificazioni. Fermo restando che ogni insediamentourbano importante aveva la sua longa manus nel merletto, nelsistema delle aree costiere e là normalmente realizzava un avampostodella città, in quanto serviva comunque da elemento di44Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


scambio con le altre popolazioni. Normalmente, questo scambio,avveniva normalmente via mare. Quindi arriviamo alla secondasezione che è formata dai centri storici. I centri storici, comedicevo, rappresentano per noi calabresi “cultura e naturalità.Questo, lo slogan che strategicamente abbiamo coniato insiemeall’Assessore Aiello, perché ancora, in questo sistema delle areeinterne nel quale esistono i centri storici, quelli fondamentali, iborghi di eccellenza, è ancora intatto quel livello, quella caratterizzazioneformale, per quanto riguarda l’urbanistica, ma anchesostanziale, antropologica e culturale, delle comunità che hannoabitato quelle zone. Quindi la seconda sezione è caratterizzata daun’illustrazione dei centri storici.Qua bisogna aprire una parentesi, perché non vorrei che la mostradesse solamente questo significato quasi accattivante o comunqueattrattivo verso un territorio. Certamente, ciò, è sempreben augurante, ma non è solo questo l’obiettivo che caratterizzala nostra azione, in quanto noi curiamo e trattiamo il governo delterritorio.Un aspetto importante per i non addetti ai lavori, che vorrei metterebene in evidenza, è la conformazione urbana dei nostri centristorici medioevali. Io vi dico, da pianificatore quale sono, che sitratta di un modello di struttura urbana che le città postmodernenon hanno più, dove per postmoderno si intende tutta quell’attivitàdi architettura e di urbanistica creatasi a cavallo degli anni‘40-’50 fino ai nostri giorni, che ha avuto la capacità di creareespansioni delle nostre città, ma che ha degenerato da un puntodi vista urbanistico e, inevitabilmente, influito negativamentesull’aspetto sociale. Non a caso sostengo, ma perché oramai ènoto, che laddove non c’è equità urbanistica, non ci può essereequità sociale. Faccio riferimento evidentemente alle espansioni,ai quartieri nati a cavallo di quegli anni, privi di attrattività edi qualità, che hanno portato alla degenerazione di intere classisociali, tant’è vero che oggi il tema dominante dell’architetturao meglio dell’urbanistica moderna è quello della rigenerazioneurbana, intendendo per rigenerazione quella procedura che tendenon solo a riqualificare fisicamente e a conferire qualità all’espansionie alle nostre periferie, ma soprattutto a riqualificarei territori anche da un punto di vista sociale. Questo perché losquilibrio urbanistico inevitabilmente riverbera effetti negativisull’aspetto sociale delle comunità. Tale è la città postmoderna.Invece, la città medioevale, al quale schema, oggi, tutti noi pianificatoriurbanisti ci rifacciamo nel progettare le città moderne,tale fenomeno non lo ha subito. Non si è verificato in primisperché era un modello di città la cui struttura urbana era perfettamentericonoscibile nel territorio, aveva un limite, un perimetromolto preciso, e soprattutto, rispettava un equilibrio fondamentale,quello della separazione città/campagna.Fino a un punto esisteva la città, da quel punto in poi, cominciavala campagna.Quindi la città medioevale era capace di mantenere questo equilibrioimportantissimo ai fini anche di un equilibrio sociale chesi generava all’interno della società stessa.Questo è l’aspetto che, più di ogni altro, mi interessa metterebene in evidenza e che si nota molto lungo il percorso della mostra.La Terza sezione riguarda invece le aree costiere, quel merlettodi cui vi ho parlato prima, che poi nel tempo è stato oggettoNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 45


di bonifica, non ultima la bonifica della zona di Sibari, quindiquelle zone paludose che prima si opponevano a qualunque formadi vivibilità, ma che poi nel tempo sono state un po’ bonificate,elevando il livello della profilassi, quello igienico/sanitario, eche ha fatto sì che le comunità cominciassero a scendere verso learee costiere. Lungo tali aree avvenivano infatti la maggior partedegli scambi commerciali e quindi anche quelli di tipo culturale.Questo oggi ha portato a un grande disequilibrio culturale tra lafascia costiera e quella interna.La fascia costiera è fortemente caratterizzata da sistemi urbanilineari, nati lungo i tracciati ferroviari o i tracciati stradali, perchéevidentemente rappresentavano i collegamenti con la partepiù ricca dell’Italia. Per intenderci, le ferrovie, la benemerita,ha rappresentato ciò che per 50 anni ha garantito i collegamenti.I famosi flussi migratori verso il nord avvenivano esattamenteattraverso la ferrovia. Quindi, sulle coste, si è raggiunto unmaggiore livello di civiltà, dove per civiltà intendo quella commistionedi tante culture. La zona costiera infatti era quella piùcontaminata anche da un punto di vista turistico. Il turismo dimassa, nato intorno agli anni ’60, quando la FIAT motorizzaval’Italia, ha fatto registrare una commistione di culture e questocertamente è stato un aspetto positivo, però è diventato esso stessoun aspetto negativo nel momento in cui l’identità della comunitàche abitava quel luogo è stata interamente cancellata daquesta commistione di culture. Ciò ha fatto sì che la caratterizzazioneforte, identitaria, di tipo culturale, calabrese, certamenteoggi non la possiamo ritrovare nella fascia costiera, tranne chein qualche raro caso. Viceversa, la ritroviamo quasi intatta neicentri storici ed ecco il concetto di “scrigno culturale della <strong>Calabria</strong>”.Addirittura, in talune zone, è ancora inalterato il substratoculturale originario. Invece, nelle aree costiere non c’è quasi piùquesto elemento forte.A tal proposito, il Presidente Scopelliti, questa Giunta, l’AssessoreAiello, hanno voluto con determinazione che si avviasse asoluzione un annoso problema che caratterizza in negativo la<strong>Calabria</strong>: quello dei posti barca. Quindi è stato avviato lo studiodella portualità turistica con l’approvazione del master plan daparte della Giunta Regionale, e che, come dicevo prima, parte dauna semplicissima considerazione. La <strong>Calabria</strong> ha il 10% dellecoste, e invece presenta, al momento, solamente il 2,5% dei postibarca su base nazionale. L’operazione che abbiamo fatto quindi èstata molto semplice: siccome a livello nazionale esiste uno standardche prevede 20 posti barca su ogni chilometro costiero, alcontrario dei 6 posti barca su ogni chilometro della <strong>Calabria</strong>, noiadeguiamo questo standard esattamente al livello nazionale. Èchiaro che l’idea di adeguare agli standard del Paese la dotazionedi posti barca in <strong>Calabria</strong> è nata da una considerazione oggettivasuffragata anche da una serie di riunioni a livello nazionale cheabbiamo avuto con le associazioni di categoria. Quelle associazioniche gestiscono la portualità privata, addirittura la realizzano,proprio perché i porti privati sono realizzati esclusivamentecon denaro privato e da parte di imprenditori privati, aiutaticertamente da un quadro normativo nazionale che ne agevola leprocedure. Quindi in questa terza sezione, e ovviamente non potevanon essere così, troverete anche qualche elemento portuale,sia esistente, ovvero qualche tratto di costa nel quale abbiamoprevisto la realizzazione di un porto. Arriviamo infine all’ultimasezione, la quarta, dal tema: “Architetture naturali”, compostefondamentalmente da due elementi: l’ulivo, fortemente caratterizzantela nostra regione, l’altro rappresentato dai geositi, quellerocce modellate dal vento o comunque dalle condizioni climatiche,che ne hanno determinato delle architetture perfette, allequali l’uomo, o meglio qualche “archistar “ di livello mondialeha cercato di avvicinarsi. Ed evidentemente faccio riferimento amolte opere di quello che forse è l’archistar contemporaneo perantonomasia, Renzo Piano, il quale nei suoi lavori si rifà sempread elementi naturali, e specificatamente alle architetture naturali.Questa è la quarta sezione. Per concludere voglio fare qualcheriferimento solamente all’aspetto procedurale e di quanto questaamministrazione, in modo specifico l’Assessore Aiello, haa cuore affinché tutto quello che noi produciamo non resti solamentemera procedura amministrativa, ma si concretizzi conatti veri, che riverberano effetti sul territorio della regione. L’art.48 della legge urbanistica regionale, che è il nostro vangelo, recitaal primo comma, e questo dà anche la misura dell’azione diquesta amministrazione regionale: ”Entro 120 giorni dall’entratain vigore della presente Legge, la Giunta regionale, su propostadell’Assessore all’Urbanistica, adotta un organico strumentonormativo sulla identificazione dei centri storici”. Attenzione, i120 giorni prescritti dalla legge sono scaduti nove anni e mezzofa. Perché questa è una legge del 19 aprile 2002 che prescrivevaentro 120 giorni l’emanazione di un atto amministrativo forteche tendesse ad identificare i centri storici ed elencarli. Ebbene,questa è un’attività che è stata fatta solo lo scorso 10 febbraio2011, quando con la delibera n. 44, si è proceduto ad identificarei centri storici e si è proceduto a normare, e questo è l’aspetto importante,la metodologia per l’identificazione del centro storico.Attenzione, non è una cosa scontata dire che un centro è storicorispetto ad un altro.In base a cosa noi avremmo dovuto dire, o chi verrà dopo,potrebbe mai valutare un centro rispetto ad un altro? Dunqueandava individuata una metodologia precisa, per la quale poiidentificare tutti i centri storici. Terza ed ultima operazione fondamentaleè stata quella di chiudere un accordo con il Ministerodei Beni Culturali, con il MIBAC, specificatamente con l’IstitutoCentrale del Catalogo e del Documento (ICCD), che è una sezionedel Ministero dei Beni Culturali, per far certificare i primi165 centri storici, o borghi di eccellenza, individuati con questadelibera. Questa è un’attività che l’ICCD presso il Ministerodei Beni Culturali ha terminato da qualche giorno. Ne è venutafuori un’attività sperimentale della quale si avvarrà il Ministeroanche per le altre regioni. E’ nata infatti una catalogazione,ma soprattutto una certificazione, condotta non dalla <strong>Regione</strong>,che può essere parte nel ragionamento complessivo, ma da unistituto che per competenza è quello che deve certificare alcunecose di tipo storico/culturale. Per concludere, è di qualche giornofa, la disposizione dell’Assessore Aiello, che ha provvedutoa reperire anche dei capitoli di spesa, di allargare sino a 380centri storici della <strong>Calabria</strong>, l’attività di individuazione, catalogazione,e certificazione da parte del Ministero. Perché conla delibera precedente si sono individuati solamente 165 centristorici. Questo, credo che sia un merito speciale dell’Assessore,che ringrazio ovviamente, perché si tratta di una cosa veramentestraordinaria. Grazie.46Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


abbiamo anche la responsabilità di produrre atti.Avevamo una riserva del 15% delle risorse a diretta responsabilitàassessorile. Cosa fare? Anche qui ci siamo posti il problema,costruiamo tanto per costruire, chiamiamo i comuni, mettiamol’ANCI intorno ad un tavolo e diciamo che abbiamo 38 milionidi euro e facciamo una cosa qua e una cosa là? Ma così avremmoancora una volta polverizzato risorse, risolto magari il problemadel Comune di Parghelia, o del Comune di Mongiana, o del Comunedi Tropea, ma avremmo accontentato solo i singoli.Dovevamo immaginare anche qui qualcosa di nuovo e di innovativo.Dunque siamo andati a parlare con il Consiglio Nazionaledelle Ricerche (CNR). Vi chiederete ma cosa c’entra l’Urbanisticacon il CNR. C’entra, perché abbiamo proposto al CNR unprogetto anche qui innovativo, e abbiamo detto loro che siccomehanno in <strong>Calabria</strong> delle strutture, e che per queste strutture si paganodei fitti, e siccome questi soldi per i fitti potrebbero essereutilizzati per creare nuova occupazione, noi facciamo una proposta.Costruiamo noi, come Urbanistica, le nuove strutture neicampus universitari di Cosenza, Catanzaro e Reggio <strong>Calabria</strong>,e voi assumete i nostri ricercatori calabresi in queste strutture.In questo modo facciamo innovazione, ricerca, e in più garantiamoil livello occupazionale necessario, perché anche qui vale ilprincipio che se i nostri ricercatori, e ce ne sono tantissimi sparsiin tutto il mondo, sono così bravi da studiare e da creare novità,perché non possono farlo in <strong>Calabria</strong>? I ricercatori potrebberodire “Ma voi createci l’humus ideale, e noi torniamo”. Noistiamo cercando di creare l’humus ideale, abbiamo firmato unaconvenzione, siamo quasi alla fine dell’iter burocratico, perchéil politico ha l’idea, ma poi dobbiamo sottoporre alle forche caudinedella burocrazia, tutti i passaggi giusti, corretti, dal puntodi vista procedurale. Voglio dire che queste idee noi le abbiamoe le stiamo portando avanti. Un’altra sperimentazione di gestionel’abbiamo fatta sulla ristrutturazione del Tribunale di Vibo.Anche qui abbiamo firmato una convenzione con il Presidentedel Tribunale di Vibo in cui si prevede che la ristrutturazionedel Tribunale venga fatta con materiale ecocompatibile. Perchéaltrimenti si blatera tanto sull’ecosostenibilità, ma non si iniziamai con questa sperimentazione.Anche in questo caso sono stati analizzati dei materiali che possonorappresentare delle innovazioni avveniristiche nelle costruzioni,e il Tribunale di Vibo verrà ristrutturato con questo tipo dimateriale ecocompatibile, ecosostenibile, che sta sperimentandoanche il CNR. Andiamo oltre. Per esempio, c’era un problemaattualissimo, quello dell’immigrazione. Voi sapete che soprattuttola zona di Rosarno è caratterizzata da forti fenomeni immigratori.Anche qui l’Urbanistica e il Governo del Territorio ha volutodire la sua, e anche qui, con la riserva delle risorse assessorili,abbiamo sperimentato un altro modello. Abbiamo immaginatoun atto deliberativo, approvato con il sostegno dell’Assessoratoalle Politiche Sociali.Considerato il problema della socializzazione che hanno gli immigraticon le popolazioni circostanti, abbiamo attenzionato tuttequelle che erano le zone “a rischio”, da questo punto di vista,e abbiamo immaginato dei percorsi gestionali, amministrativirisolutivi. Dove, insieme all’Assessore Stillitani, uno costruiscele strutture per dare ospitalità agli immigrati, ed un altro, investeper creare progetti di risocializzazione degli immigrati. Anchequi abbiamo investito delle risorse per cercare di attenuare questoproblema. Quindi, una miscellanea di situazioni che effettivamentepossono consentirci di governare il territorio, ma digovernare soprattutto i problemi più impellenti, quelli che piùhanno risvolti sociali, quelli che di più potenzialmente possonoallentare il “rischio sociale”. Non potevamo però andare avantida soli. E allora abbiamo pensato: “Come raggiungiamo i nostriamici fuori regione? Come cerchiamo di mandare questo messaggio,che arrivi preciso, a coloro i quali sono i nostri rappresentantifuori regione?”.Ci siamo rivolti all’On. Grillo, il quale di buon grado ha accettato,insieme a noi, di fare questo percorso, e di questo lo ringrazioancora una volta pubblicamente. Stiamo dunque andando avanti.Intanto stiamo avendo altre idee. Questa bellissima mostra laporteremo a Pavia. Già abbiamo avuto la garanzia della partecipazionedel Sindaco e del Presidente della Provincia di Pavia,che sono entusiasti di ospitare l’iniziativa. Abbiamo pensato dinon farla a Milano, ma di spostarci un po’.Pavia è una città bellissima. La mostra si terrà al Ghisleri, unastruttura antichissima. Ma Abbiamo avuto anche la richiesta daparte di Pisa e crediamo di portare la mostra anche in altre regionid’Italia. Con il consigliere Grillo abbiamo avuto l’idea diportarla in Germania, a New York, e poi, molto probabilmente aSidney, Buenos Aires e Montevideo.Stiamo cercando di riguadagnare questa identità. Alla fine delpercorso, quello che vogliamo è avere la coscienza tranquilla, aposto, cioè di aver fatto fino in fondo il nostro dovere. Anche sequando si lavora si rischia di sbagliare, non dobbiamo tralasciarenulla, soprattutto dal punto di vista delle idee da portare avanti.Con le idee io credo che noi possiamo essere ricordati come una<strong>Regione</strong>, ma soprattutto come una Giunta Regionale, che comunqueha prodotto gestione, che ha prodotto soprattutto identità.Stiamo ponendo l’attenzione su altri problemi. Per esempio,abbiamo da valutare il dissesto idrogeologico, che interessa moltoi Comuni, i nostri territori. Anche qui, pur non avendo competenzespecifiche, stiamo lavorando insieme al Dipartimentoai Lavori Pubblici, su come coinvolgere l’Urbanistica anche suprogetti di monitoraggio e di difesa delle coste. Abbiamo il problemadei cosiddetti Piani Spiaggia. Giorni fa abbiamo avutouna protesta forte delle associazioni perché ancora molti sindacinon ottemperano ai cosiddetti Piani Spiaggia. È una cosa dolorosissimaquesta, io faccio appello, perché non vogliamo essere48Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


costretti a commissariare. Lo dico con grande serenità, lo dicopubblicamente davanti alla stampa, non vogliamo essere costrettia commissariare. Però il tempo passa, da una parte protestanole associazioni, dall’altra abbiamo anche l’esigenza di coniugareil problema delle associazioni con il problema del cittadino liberoche vuole andare in spiaggia.Non vogliamo andare avanti sempre con le stesse proroghe, ognianno, che ci vengono richieste e che sono veramente antipatiche.È una responsabilità dei sindaci, è un diritto che ha il cittadino,che vive il territorio. Speriamo nel corso del tempo di poterdimostrare con concretezza questo nostro grande impegno. Daquesto punto di vista vi ringrazio per l’attenzione che ci aveteriservato che è per noi stimolo e induzione. Porteremo avanti conil Dipartimento queste unità di riferimento, per quanto riguardail paesaggio. Termino dandovi un’altra notizia. Noi siamo impegnatiperché questo lavoro che stiamo producendo possa raggiungereun traguardo.Il traguardo è quello di garantirci una crescita culturale e sociale,come ha detto bene il Dirigente Saverio Putortì. Non ci può essereun’equità sociale se non c’è un’equità ambientale, urbanisticae non ci potrà mai essere, perché la qualità della vita, il benessereparte proprio dal territorio che noi occupiamo. Abbiamo avutomomenti altissimi di emigrazione. Perché? Perché non si stavabene. L’emigrazione in Veneto è nata nel 1700 e rotti, quandoin <strong>Calabria</strong> non ce n’era. Noi siamo stati coinvolti nel processomigratorio solo dopo altre regioni, perché ci sono stati tempi incui effettivamente in <strong>Calabria</strong>, rispetto ad altri territori, si vivevarelativamente meglio.Poi si è capovolto il sistema, e quindi siamo stati avvolti da questoprocesso di emigrazione. Ora vorremmo invertire tale tendenza.Stiamo cercando di migliorare la qualità della vita neinostri centri storici, nelle nostre università, tutto il sistema, iltessuto economico e sociale, in modo tale da dire a chi se ne èdovuto andare: “attenzione, vi stiamo proponendo un modellourbano e ambientale nuovo”. Probabilmente con quello che stiamofacendo i vostri e i nostri figli potranno rientrare in <strong>Calabria</strong>,potranno trovare un substrato ideale per vivere nella nostra bellissimaregione finalmente. È una scommessa, ci stiamo tentando,convinti che col messaggio che portiamo avanti insieme avoi, ce la faremo. Grazie.Alfonso Grillo - Consigliere Regionale conDelega all’EmigrazioneAbbiamo vissuto tre giorni intensi, e ora siamo vicini al gameover. In realtà devo dire che l’Assessore Piero Aiello ha sposatoimmediatamente la nostra causa. Appena mi ha parlato di questoprogetto, ci siamo subito trovati d’accordo, perché dovete sapereche l’Assessore è un uomo del fare, un uomo pragmatico, unoche vuole lavorare in sintonia col progetto politico che il GovernatoreScopelliti in questi due anni ha attuato. E anche voi, chesiete venuti da tutti i paesi del mondo, vi siete resi conto in questasettimana che il clima è cambiato. In questa settimana si sonoalternati Consiglieri e Assessori regionali, che oltre a portare illoro saluto, doveroso nei confronti dei nostri emigrati all’estero,hanno anche messo in campo tutte le operazioni che stanno adottandoper migliorare la nostra <strong>Calabria</strong>, migliorarla per coloro iquali ci vivono, ma specialmente e soprattutto per chi vive fuori.Perché bisogna restituire la dignità e l’orgoglio di appartenere aduna grande regione, la <strong>Calabria</strong>, che non ha niente da invidiarealle altre regioni d’Italia.Il Dirigente Putortì ha fatto una relazione tecnica importantissima,che poi è la sintesi di questo progetto che noi vogliamoportare anche fuori dall’Italia. Saremo a Pavia, ma siamo in contattoanche con altre nazioni dell’Europa, e a questo punto, vistole proposte che arrivano dai Consultori, molto probabilmente citoccherà prendere l’aereo e fare 13 ore di volo. Magari andremoin Argentina, oppure a New York, per portare questo modelloche va condiviso, come diceva Putortì, non solo sotto l’aspettoturistico, ma specialmente sotto l’aspetto culturale. Quindi saremoimpegnati a esportare un’immagine assolutamente positivadella <strong>Calabria</strong>, che non è quella che i media spesso vogliono rappresentare,ma un’immagine totalmente nuova. Io ho condivisoquesto progetto per due motivi.Il primo, perché da sindaco di un Comune molto vicino a ViboValentia, Gerocarne, ho pensato che quando un centro storicomuore, muore l’identità di quel paese, muore la sua storia, muoionole sue tradizioni. La prima cosa che ho pensato è stata: “senon rivive il centro storico, questo paese morirà”.E allora ho attivato, da piccolo sindaco di una comunità, alcuneattività tra cui la riduzione e l’abbattimento dell’ICI nel centrostorico, l’eliminazione delle tasse a favore dei commercianti e leattività artigianali che ritornavano nel centro storico, pensando auna idea di sviluppo del cento storico. Perché, qual è il problemache ha allontanato i nostri cittadini dal centro storico? La nonpossibilità di poter utilizzare i servizi all’interno di quest’area.Va ancora una volta sottolineata l’opera dell’Assessore Aielloche si sta prodigando per far riconoscere ulteriori centri storiciin <strong>Calabria</strong>. Questo significa dare visibilità all’intera regione,perché tutti i nostri Comuni hanno un centro storico, e quindiuna storia da raccontare. E non soltanto quelli che la precedenteamministrazione aveva inserito, solo perché i sindaci eranoloro amici, lasciando fuori invece altri centri storici importanti,magari di valore superiore rispetto a quelli inseriti. Perché coniugareemigrazione con urbanistica? Lo ha detto bene Aiello.Perché chi ha abbandonato questa terra, ha ancora viva l’identitàdel centro storico e la cultura di quel momento storico edi quel luogo. Ha la memoria identitaria dei centri storici. Eccoperché abbiamo voluto coniugare Emigrazione con Urbanistica.Concludo, sottolineando che la Consulta dell’Emigrazione è unmomento importantissimo, perché c’è uno scambio di idee, unconfronto tra chi vede la <strong>Calabria</strong> fuori da essa, e chi invece lavive giornalmente.Io spero che la Consulta non diventi un momento eccezionale,ma che sia un momento magari da realizzare ogni anno, fermorestando che la nostra economia, lo avete visto e lo ha spiegatobene questa mattina la Dirigente Nicolazzi, è davvero ingessata.Per organizzare una Consulta serve un’economia importante.Ecco perché si era pensato alla videoconferenza, che comunquefaremo e ci consentirà di incontrarci magari ogni mese o al massimoogni due mesi. Concludo dandovi appuntamento in uno deivari luoghi dell’America con la mostra “Passaggi e Paesaggi”.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 49


Consultaregionaledei calabresiall’estero2010/2015PRESIDENTE DELLA CONSULTAGiuseppe SCOPELLITI – Presidente della Giunta RegionaleCOMPONENTIClaudio PARENTE - Presidente Commissione Consiliare PoliticheComunitarie e Relazioni esterne;Emilio VERRENGIA - rappresentante UPI;Rosa Maria PERRONE - rappresentante Organizzazioni Sindacali.Daniele Maria CIRIANNI – rappresentante “Unioncamere <strong>Calabria</strong>”RAPPRESENTANTI ASSOCIAZIONI IN CALABRIAMons. Antonio DENISIAntonio MINASIGennaro AMORUSORAPPRESENTANTI ASSOCIAZIONI FUORI REGIONEAntonio MICALIZZI (Torino)Salvatore TOLOMEO (Milano)Peppino ACCROGLIANO’ (Roma)RAPPRESENTANTI ESTEROBELGIO: Franca Berenice VILARDOFRANCIA: Antonino e Mariano PORPIGLIAGERMANIA: Giuseppe SCIGLIANOGRAN BRETAGNA: Elio FOLINOCANTON TICINO – SVIZZERA: Carmelo MASTROIANNI;AUSTRALIA: Nicola COMITO, Vincenzo DANIELE,Antonio MITTIGA, Giuseppina ZANDA;ARGENTINA: Franco FIUMARA, Dino NOVELLO,Josè TUCCI, Graciella LAINO;COLOMBIA: Maria FERRARO;BRASILE: Emilia CAIRO MELLO, Corrado BOSCO,Guido DI GIANNI, Francesco BRUNO;CILE: Marcelo COTRONEO CRUZ,URUGUAY: Francesco MAGNO;CANADA: Giovanni CHIEFFALLO, Basilio POLICARO,Angela CAPUTO;U.S.A.: Luigi BAVA, Tony BRUSCO, Domenico PROCOPIO,VincenzoBIANCOMANOVENEZUELA: Teresina GIUSTINIANO;SUD AFRICA: Vincenzina ABELA MOLEZZI;GIOVANI RESIDENTI ALL’ESTEROFRANCIA: Antonio PORPIGLIA;GERMANIA: Francesco PARISE;GRAN BRETAGNA: Giovannina R. PAGNOTTAAUSTRALIA: Santo PASCUZZI;ARGENTINA: Julio CROCI;COLOMBIA: Francesco ROSSI;BRASILE: Tiziana SETA MASELLOURUGUAY: S.A. ROMANO BELLIZZICANADA: Salvatore ANDRICCIOLA;U.S.A.: Valentina VIRNO;SUD AFRICA: Dino RECH;BRASILE: Daniella MORELLO SANTORO50Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>


STRUTTURE DELLA GIUNTA REGIONALE PRESIDENZADIRIGENTE GENERALE: Francesco ZOCCALIVia Sensales – Pal. “Alemanni” – 88100 Catanzaro - Tel.0961-858752- f.zoccali@regcal.itCAPO DI GABINETTO DEL PRESIDENTE – Elena SCALFAROVia Sensales – Pal. “Alemanni” -88100 Catanzaro - Tel.0961- 893683 – e.scalfaro@regcal.itDIRIGENTI GENERALIDIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA: Anna TAVANOVia Enrico Molé - 88100 Catanzaro - Tel. 0961-853405 – anna.tavano@regcal.itDIPARTIMENTO BILANCIO E PATRIMONIO: Pietro MANNAVia Massara, 2 - 88100 Catanzaro –Tel. 0961-856247 / 856254 / 772319 – pietro.manna@regcal.itDIPARTIMENTO ATTIVITÀ PRODUTTIVE: Maria Grazia NICOLÒViale Cassiodoro, - 88060 Santa Maria di Catanzaro Tel. 0961 -769619 – mariagrazia.nicolo@regcal.itDIPARTIMENTO AGRICOLTURA: Giuseppe ZIMBALATTISede: Via Enrico Molè - 88100 Catanzaro - Tel. 0961-752763 / 0961-853101- gzimbalatti@regcal.itDIPARTIMENTO ORGANIZZAZIONE E PERSONALE: Umberto NUCARAVia Enrico Molè - 88100 Catanzaro -Tel. 0961-769631/2/3 – u.nucara@regcal.itDIPARTIMENTO URBANISTICA E GOVERNO DEL TERRITORIO: Saverio PUTORTÌViale Isonzo, 414 - 88100-Catanzaro - Tel. 0961 854008 – 854091- s.putorti@regcal.itDIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE - LAVORI PUBBLICI: Giovanni LAGANÀVia Crispi – 88100 Catanzaro - Tel. 0961/709572 – 857460 – giovanni.lagana@regcal.itDIPARTIMENTO LAVORO - POLITICHE DELLA FAMIGLIA: Bruno CALVETTASede: Via Lucrezia della Valle - 88100 Catanzaro - Tel. 0961 858462 – bruno.calvetta@regcal.itDIPARTIMENTO CULTURA – UNIVERSITÀ: Massimiliano FERRARAVia Enrico Molé - 88100 Catanzaro - Tel: 0961 852081 / 852094 – Massimiliano.ferrara@regcal.itDIPARTIMENTO TURISMO - BENI CULTURALI: Raffaele RIOVia S. Nicola, 8 - 88100 Catanzaro - Tel. 0961-856882 / 0961-856884 – raffaele.rio@regcal.itDIPARTIMENTO TUTELA DELLA SALUTE: Antonino ORLANDOSede: Via Buccarelli, 30 - 88100 Catanzaro - Tel. 0961-746946 – antonino.orlando@regcal.itDIPARTIMENTO POLITICHE DELL’AMBIENTE: Bruno GUALTIERISede: Viale Isonzo,414 - 88100 Catanzaro - Tel. 0961.737896 – b.gualtieri@regcal.itDIPARTIMENTO CONTROLLI: Alessandra SARLOSede : Via Crispi 19, 88100 Catanzaro - Tel. 0961/858029 - 858031 – a.sarlo@regcal.itAVVOCATURA REGIONALE: Paolo Filippo ARILOTTAViale Cassiodoro 88060 –Santa Maria di Catanzaro – Tel. 0961-858377 – p.arillotta@regcal.itNumero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 51


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