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Download Maggio 2012 - Regione Calabria

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costretti a commissariare. Lo dico con grande serenità, lo dicopubblicamente davanti alla stampa, non vogliamo essere costrettia commissariare. Però il tempo passa, da una parte protestanole associazioni, dall’altra abbiamo anche l’esigenza di coniugareil problema delle associazioni con il problema del cittadino liberoche vuole andare in spiaggia.Non vogliamo andare avanti sempre con le stesse proroghe, ognianno, che ci vengono richieste e che sono veramente antipatiche.È una responsabilità dei sindaci, è un diritto che ha il cittadino,che vive il territorio. Speriamo nel corso del tempo di poterdimostrare con concretezza questo nostro grande impegno. Daquesto punto di vista vi ringrazio per l’attenzione che ci aveteriservato che è per noi stimolo e induzione. Porteremo avanti conil Dipartimento queste unità di riferimento, per quanto riguardail paesaggio. Termino dandovi un’altra notizia. Noi siamo impegnatiperché questo lavoro che stiamo producendo possa raggiungereun traguardo.Il traguardo è quello di garantirci una crescita culturale e sociale,come ha detto bene il Dirigente Saverio Putortì. Non ci può essereun’equità sociale se non c’è un’equità ambientale, urbanisticae non ci potrà mai essere, perché la qualità della vita, il benessereparte proprio dal territorio che noi occupiamo. Abbiamo avutomomenti altissimi di emigrazione. Perché? Perché non si stavabene. L’emigrazione in Veneto è nata nel 1700 e rotti, quandoin <strong>Calabria</strong> non ce n’era. Noi siamo stati coinvolti nel processomigratorio solo dopo altre regioni, perché ci sono stati tempi incui effettivamente in <strong>Calabria</strong>, rispetto ad altri territori, si vivevarelativamente meglio.Poi si è capovolto il sistema, e quindi siamo stati avvolti da questoprocesso di emigrazione. Ora vorremmo invertire tale tendenza.Stiamo cercando di migliorare la qualità della vita neinostri centri storici, nelle nostre università, tutto il sistema, iltessuto economico e sociale, in modo tale da dire a chi se ne èdovuto andare: “attenzione, vi stiamo proponendo un modellourbano e ambientale nuovo”. Probabilmente con quello che stiamofacendo i vostri e i nostri figli potranno rientrare in <strong>Calabria</strong>,potranno trovare un substrato ideale per vivere nella nostra bellissimaregione finalmente. È una scommessa, ci stiamo tentando,convinti che col messaggio che portiamo avanti insieme avoi, ce la faremo. Grazie.Alfonso Grillo - Consigliere Regionale conDelega all’EmigrazioneAbbiamo vissuto tre giorni intensi, e ora siamo vicini al gameover. In realtà devo dire che l’Assessore Piero Aiello ha sposatoimmediatamente la nostra causa. Appena mi ha parlato di questoprogetto, ci siamo subito trovati d’accordo, perché dovete sapereche l’Assessore è un uomo del fare, un uomo pragmatico, unoche vuole lavorare in sintonia col progetto politico che il GovernatoreScopelliti in questi due anni ha attuato. E anche voi, chesiete venuti da tutti i paesi del mondo, vi siete resi conto in questasettimana che il clima è cambiato. In questa settimana si sonoalternati Consiglieri e Assessori regionali, che oltre a portare illoro saluto, doveroso nei confronti dei nostri emigrati all’estero,hanno anche messo in campo tutte le operazioni che stanno adottandoper migliorare la nostra <strong>Calabria</strong>, migliorarla per coloro iquali ci vivono, ma specialmente e soprattutto per chi vive fuori.Perché bisogna restituire la dignità e l’orgoglio di appartenere aduna grande regione, la <strong>Calabria</strong>, che non ha niente da invidiarealle altre regioni d’Italia.Il Dirigente Putortì ha fatto una relazione tecnica importantissima,che poi è la sintesi di questo progetto che noi vogliamoportare anche fuori dall’Italia. Saremo a Pavia, ma siamo in contattoanche con altre nazioni dell’Europa, e a questo punto, vistole proposte che arrivano dai Consultori, molto probabilmente citoccherà prendere l’aereo e fare 13 ore di volo. Magari andremoin Argentina, oppure a New York, per portare questo modelloche va condiviso, come diceva Putortì, non solo sotto l’aspettoturistico, ma specialmente sotto l’aspetto culturale. Quindi saremoimpegnati a esportare un’immagine assolutamente positivadella <strong>Calabria</strong>, che non è quella che i media spesso vogliono rappresentare,ma un’immagine totalmente nuova. Io ho condivisoquesto progetto per due motivi.Il primo, perché da sindaco di un Comune molto vicino a ViboValentia, Gerocarne, ho pensato che quando un centro storicomuore, muore l’identità di quel paese, muore la sua storia, muoionole sue tradizioni. La prima cosa che ho pensato è stata: “senon rivive il centro storico, questo paese morirà”.E allora ho attivato, da piccolo sindaco di una comunità, alcuneattività tra cui la riduzione e l’abbattimento dell’ICI nel centrostorico, l’eliminazione delle tasse a favore dei commercianti e leattività artigianali che ritornavano nel centro storico, pensando auna idea di sviluppo del cento storico. Perché, qual è il problemache ha allontanato i nostri cittadini dal centro storico? La nonpossibilità di poter utilizzare i servizi all’interno di quest’area.Va ancora una volta sottolineata l’opera dell’Assessore Aielloche si sta prodigando per far riconoscere ulteriori centri storiciin <strong>Calabria</strong>. Questo significa dare visibilità all’intera regione,perché tutti i nostri Comuni hanno un centro storico, e quindiuna storia da raccontare. E non soltanto quelli che la precedenteamministrazione aveva inserito, solo perché i sindaci eranoloro amici, lasciando fuori invece altri centri storici importanti,magari di valore superiore rispetto a quelli inseriti. Perché coniugareemigrazione con urbanistica? Lo ha detto bene Aiello.Perché chi ha abbandonato questa terra, ha ancora viva l’identitàdel centro storico e la cultura di quel momento storico edi quel luogo. Ha la memoria identitaria dei centri storici. Eccoperché abbiamo voluto coniugare Emigrazione con Urbanistica.Concludo, sottolineando che la Consulta dell’Emigrazione è unmomento importantissimo, perché c’è uno scambio di idee, unconfronto tra chi vede la <strong>Calabria</strong> fuori da essa, e chi invece lavive giornalmente.Io spero che la Consulta non diventi un momento eccezionale,ma che sia un momento magari da realizzare ogni anno, fermorestando che la nostra economia, lo avete visto e lo ha spiegatobene questa mattina la Dirigente Nicolazzi, è davvero ingessata.Per organizzare una Consulta serve un’economia importante.Ecco perché si era pensato alla videoconferenza, che comunquefaremo e ci consentirà di incontrarci magari ogni mese o al massimoogni due mesi. Concludo dandovi appuntamento in uno deivari luoghi dell’America con la mostra “Passaggi e Paesaggi”.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 49

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