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ste cose, che il Settore Emigrazione o come lo si voglia chiamarenegli anni è cambiato tanto ed è stato ridimensionato al minimo,quindi per organizzare qualcosa come ciò che si sta realizzandooggi, è necessaria la volontà degli individui, per questo il mioplauso va anche al Dott. Dragone e a quanti altri con loro hannocollaborato ed hanno insistito per contattare tutti noi, in tutto ilmondo, nonostante le difficoltà.Vorrei soffermarmi su due aspetti. Siamo qui ad aprire una nuovapagina con il nostro Governatore Scopelliti, questo è un fattoconcreto. Ciò che non deve accadere è che, come nel passato,tanti decreti approvati rimangano inevasi o che leggi restino nonfinanziate, perché è il nome della <strong>Calabria</strong> ne risente, indipendentementeda quello che poi noi non riusciamo a realizzare suiterritori. Per le missioni all’estero, ad esempio, qualsiasi sia l’assessoratoo il dipartimento, e mi rivolgo anche alle altre istituzioni,come le Camere di Commercio, non bisogna aspettarsi checon una settimana di preavviso si possa avere accesso ai mercatied agli individui che rappresentano veramente la potenzialità dimercato dei settori ai quali ci si riferisce.Questo è quanto accaduto in passato ma io son sicuro che, comeaffermato dal nostro Governatore, gli investimenti debbano dareun ritorno di moneta. Ma ancora più importante, io vorrei soffermarmisu due altri punti, cioè quello che bisognerebbe fare in<strong>Calabria</strong>. Io chiederei di considerare un assessorato “Calabresinel Mondo”, perché senza un punto di riferimento solido anchecome volontà politica possiamo fare tutti i discorsi del mondo,però quando interpelliamo l’amico Alfonsino Grillo, con tuttala sua buona volontà e la sua anima, deve anche scontrarsi conquelle che sono le realtà locali, politiche ed altre, e non ha laforza di un assessorato con un bilancio, con un qualcosa che puòdedicare a quelli che sono gli sforzi del progetto.Se noi siamo gli ambasciatori ci serve un Ministero degli AffariEsteri, e quindi la <strong>Regione</strong> deve pensarci. Bisogna certamenterafforzare il settore Calabresi nel Mondo, magari anche con unoSportello Unico, non si può pensare che due o tre o quattro persone,con tutto il sostegno che possono avere nell’ufficio di Presidenza,possano mandare avanti quanto si sta programmando.Ho sentito molte proposte e ho sentito molte cose, però ancheciò che esce dalla <strong>Calabria</strong> deve avere un indirizzo specifico,non ci si può attendere di comunicare con qualcuno senza averel’indirizzo dove mandare qualcosa, e soprattutto senza avere unindirizzo specifico dal quale aspettarsi risposte.La <strong>Calabria</strong> deve dotarsi di uno Sportello Unico se vuole dialogarecol mondo, perché quando le università, le imprese e gliinvestitori chiedono “cosa si potrebbe fare in <strong>Calabria</strong>, cosa sipotrebbe fare con i programmi europei, cosa si potrebbe fare nelMediterraneo, e la <strong>Calabria</strong> è al centro di questo Mediterraneo?”,non posso dare le risposte che vorrei a questi individui, questigruppi che possono investire, che possono portare ancora piùsole, almeno dal punto di vista dell’imprenditoria.Mi fermo qui perché so che il tempo è prezioso e vorrei chealtri abbiano l’opportunità di rivolgersi al nostro Governatore ea quanti sono in ascolto, ma concludo con un’ultima riflessione.Nel 2001 abbiamo lavorato, era la mia prima presenza in Consulta,per promuovere i giovani.Oggi vedo una forza ancora maggiore. Cerchiamo di aprire leporte, cerchiamo di fare spazio e farci da parte, e farli entrarenell’esecutivo. Abbiamo bisogno di qualcuno, qui in Italia, anchecome Consultore, che dia sostegno a questi giovani.Corrado Bosco – Consultore BrasileA tutti i presenti rivolgo un caloroso salutoper conto della comunità che rappresento,e in special modo ai giovani cheoggi partecipano per la prima volta allaConsulta dei Calabresi all’Estero. A voitutti un augurio di successo, con voi arrivail futuro, noi tutti siamo ansiosi diascoltare le vostre proposte, le vostreidee e le vostre iniziative. All’estero siamo privi di informazioni,alcune iniziative svolte con successo negli anni passati sonostate abbandonate, mi riferisco alla rivista Calabresi nel Mondo,che oggi è stata ripristinata, per cui su questo voglio sorvolare.Voglio comunque ricordare che noi abbiamo una seconda<strong>Calabria</strong> all’estero, pronta a collaborare, siamo i moltiplicatorinaturali della regione, ma abbiamo bisogno di condizioni ottimaliper essere utili. Parlo del turismo, una fonte di ricchezzainesauribile e rinnovabile, la <strong>Calabria</strong> è una regione a vocazioneturistica ma mancano i flussi continui, questo deve essere motivodi riflessione, bisogna individuare le difficoltà e fare gli aggiustamentinecessari. Oggi va di moda il turismo enogastronomicoe i circuiti culturali, quindi dobbiamo essere preparati e averele capacità di offrire un prodotto di qualità, bisogna divulgarela nostra <strong>Calabria</strong>, terra di sole, di mare e di montagna, e tantealtre bellezze naturali che vanno propagandate attraverso unmarketing mirato. Le comunità all’estero possono farsi caricodi una divulgazione capillare, sui territori di appartenenza, semessi in condizioni ottimali. Voglio soffermarmi anche sui prodotticalabresi, si parla sempre della loro divulgazione, che a miomodesto avviso dovrebbe avvenire tramite delle rappresentanzenei territori desiderati. Penso ad una casa dei prodotti calabresi,permanente, sponsorizzata al minimo dagli imprenditori che nevolessero dar parte: è inutile andare all’estero in ordine sparso,perdendo tempo e denaro. Oggi rappresento quasi cento supermercatibrasiliani, ho il compito di trovare merce italiana daimportare. Gli interscambi. Sarebbe opportuno cominciare coni giovani di livello universitario, come anche con i giovani laureatiche vogliono fare esperienza nei centri di ricerca, cosa chesta avvenendo in molti paesi, un aggiornamento continuo, conscambi di idee e conoscenze, che migliora il tessuto di ricercadei vari settori: è un mondo in evoluzione e ne dobbiamo fareparte. Voglio comunicare a tutti voi che il Brasile sta mandandocentinaia e centinaia di laureati all’estero, Italia, Francia, Germania,India, in pratica in tutti i posti più avanzati per scambiarsile loro conoscenze, perché vogliono veramente realizzare tanto ediffondere idee nuove. Il governo brasiliano oggi sta sponsorizzandotutti con stage di 18 mesi. Voglio parlare , inoltre, dell’assistenzaperché abbiamo anziani bisognosi. Io sono presidentedella commissione di assistenza del Comites, e l’85% di quelliche vengono a chiedere assistenza sono calabresi. È dolorosovedere gente che è partita, spedita all’estero in base ad accordi18Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>

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