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Download Maggio 2012 - Regione Calabria

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uolo in effetti noi dobbiamo avere. C’è la volontà politica dimetterci in condizione veramente di essere gli ambasciatori della<strong>Calabria</strong> nel mondo? Io qui ho conosciuto molti Consultori chenel loro territorio hanno fatto un grande lavoro, nessuno gli haregalato nulla. Io sono partito con una laurea, però poi ho fattoda me. Nessuno ci ha regalato nulla e siamo arrivati dove siamoarrivati. A mio avviso, caro Governatore, le sorti della <strong>Calabria</strong>si giocano principalmente dentro la <strong>Calabria</strong>, poi anche fuori.Noi siamo semplicemente un valore aggiunto e siamo dispostia farlo. Noi siamo consapevoli della grave crisi economica cheattanaglia l’Italia e mi rendo conto che anche la <strong>Calabria</strong> non èun’eccezione.La cosa che chiedo principalmente prima di parlare di programmiè: quali sono le finanze di cui noi disponiamo? Non possiamoparlare di programmi, fare bei discorsi se poi questo non è possibile.Ci si dica prima di partire se c’è il “lievito”, perché poi ilresto delle finanze ce lo andiamo a trovare sul territorio. Stiamoparlando di progetti, di interscambi. Con il collega dell’Argentina,per esempio, abbiamo messo in contatto l’università dove luiinsegna, e un’università in Germania, quella di Jena.Questi sono i ponti che noi calabresi riusciamo a creare. Ma cosane ha la <strong>Calabria</strong> di tutto questo? Nulla.Ma perché non è stata un’università calabrese che ha chiestoall’Argentina o alla Germania di avere le collaborazioni? È chiaroche lei, come Governatore, ha molti più interlocutori, certamenteha accesso ad ambasciatori, a uomini politici di rango.Che sia iniziata un’era nuova tutti noi ne siamo contenti felicied orgogliosi. Rendiamoci conto, signori, che il ministero degliAffari Esteri ha tagliato il 52% per i corsi di lingua italiana all’estero,li hanno praticamente decimati. Io che rappresento gli italianidi Germania, non i calabresi, posso affermare che abbiamoun problema in Germania.Non è certo responsabilità della <strong>Regione</strong>, non può la <strong>Regione</strong>dare fondi, non li ha nemmeno. È compito prima di tutto delnostro Stato. Hanno tagliato l’assistenza diretta, ovvero hannodirottato tutti i fondi al Sud America che ne ha più bisogno. Ma ipoveri, anche calabresi, ce li abbiamo anche in Europa. Tutti glienti sono stati praticamente dissanguati.Allora, parlando di questo dramma, non possiamo fare solo discorsidi rito, i problemi ci sono e sono seri. Tutti quanti noisiamo disposti a dare il nostro aiuto, però dobbiamo sapere perprima cosa se ci sono o non ci sono fondi a disposizione, se iprogetti che vengono programmati hanno una copertura.La programmazione si fa partendo dai fondi a disposizione, enell’arco di due o tre settimane si presentano i progetti, che nondevono essere per forza campanilistici e territoriali. Noi vogliamocreare un ponte tra la <strong>Calabria</strong> e i nostri paesi e siamo dispostia farlo, però carissimo Governatore, non si può organizzareun evento tre settimane prima. In Germania si programmano seimesi prima. Noi non siamo battitori di pubblico perché vi portiamoi 30 o 50 calabresi che conosciamo nel circolo.Quando voi venite io vi devo portare il suo collega della BassaSassonia, perché è lei che poi propone la nostra industria. Mase qui in <strong>Calabria</strong> è sviluppata la microindustria, la piccola imprenditoria,voglio dire, 100.000 tonnellate di olio di oliva dellastessa ditta ce li abbiamo noi? Qui si parla di globalizzazione,quindi non possiamo assolutamente dirci cose che non esistono.Se c’è una crisi, è una crisi di gestione, ma non della <strong>Regione</strong>,me ne guardo bene. Però c’è una crisi anche delle capacità produttive.Si stanno finanziando 100.000 cantine e nessuno compraun grappolo d’uva.Rendiamoci conto che non è questa la strada. Finanziatene una,ma che compra l’uva dei contadini, perché il mercato c’è inAmerica e in tutto il mondo. Noi abbiamo un vino eccezionale,ma non lo troviamo, troviamo il vino pugliese.Non voglio fare campanilismo, ma se permettete il nostro vino èquello che è. Allora noi siamo disposti a lavorare, ma dobbiamoavere delle linee, dobbiamo sapere cosa abbiamo a disposizione,e dobbiamo principalmente sapere se abbiamo degli interlocutori.Io ringrazio naturalmente il Dott. Dragone, che conosco daanni, che mi dà tutte le informazioni del caso. Lo ringrazio veramentedi cuore, però noi dobbiamo, prima di partire, sapere cosaabbiamo a disposizione con parole chiare. Grazie.Franca Berenice Vilardo - ConsultoreBelgioBuongiorno a tutti. Porto un saluto dellacomunità calabrese, in special modoquella di Bruxelles, al Governatore, alleautorità e a tutti i calabresi presenti qui ditutto il mondo. Io sono in contatto continuocon i calabresi del Belgio da moltianni, anche per il lavoro che ho fatto.Una delle cose che tengo a dire è che icalabresi che si presentavano in consolato erano gli unici chenon chiedevano mai assistenza.Questo tanto per sottolineare lo spirito calabrese. Quello che misono accorta che manca è il collegamento con la madre terra esoprattutto la fame di cultura che il calabrese ha della sua culturaall’estero.Questo è quello che io ho cercato di fare con minimi aiuti naturalmenteche la <strong>Regione</strong> qualche volta mi ha dato, grazie ancheal Dott. Dragone, con cui ho potuto realizzare moltissime cose.Questo naturalmente è qualcosa che mi invoglia ad andare avanti,ad organizzare e a programmare moltissime cose.Ma una delle cose che io debbo dire al Governatore e quindi atutte le autorità che sono interessate, che Bruxelles è la capitaled’Europa, e a Bruxelles manca l’ufficio di collegamento con la<strong>Regione</strong>.Non si sa perché da due anni l’ufficio di rappresentanza della<strong>Regione</strong> non c’è più. Praticamente la <strong>Regione</strong> è assente da Bruxellesed io mi sento domandare da tutti, dalle autorità, dalleistituzioni europee, dagli stessi calabresi, dagli altri Presidentidelle Regioni italiane, ma perché la <strong>Calabria</strong> non c’è? Questo lochiedo al Presidente e ne voglio una risposta.Oltretutto questo ufficio di rappresentanza della <strong>Regione</strong> era unpunto di riferimento per tutti i calabresi in Belgio, anche le associazionidelle piccole città, come La Louvière, che però raccoglieuna comunità importante calabrese, e che si rivolgevanoanche per consigli, perché non tutte queste persone hanno nemmenolo strumento di base dell’italiano per potersi esprimere.Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong> 15

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