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Download Maggio 2012 - Regione Calabria

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ispetto agli obiettivi e anche al lavoro stesso che voi fate. LaFondazione vuole essere uno strumento che non intende soltantocelebrare le figure dei calabresi nel mondo. Il modello principaleche abbiamo cercato di fare, che il legislatore ha fatto, è quellodella fondazione più antica che voi conoscete, quella dei friulaninel mondo, che opera da 40 anni e ha anche raggiunto traguardiimportanti. Il lavoro che noi andremo a fare insieme a tutti quantivoi è quello di promuovere azioni positive, di permettere nonsolo la celebrazione di figure calabresi, ma come riallacciarli aidestini della <strong>Calabria</strong>. Permettetemi di fare un discorso fuori dalrito tradizionale.La <strong>Calabria</strong> ha avuto l’emigrazione, e tanta parte di questa emigrazionenon è stata una scelta consapevole, ma è stata una necessità.Nel corso degli anni c’è stata un’emigrazione di personeche hanno scelto di svolgere la propria attività professionale, ilproprio estro, il proprio ingegno fuori dalla <strong>Calabria</strong>, sia in Italiache nel resto del mondo. Questo è stato un patrimonio che èandato via, è stata una privazione, per certi versi di quella cheè la vita sociale della nostra comunità in <strong>Calabria</strong>. Però è statoanche un modo per cui oggi calabresi in Italia e nel mondo rivestonoruoli importanti ai vari livelli sociali, economici, culturali,imprenditoriali e politici. Questo a dimostrare che l’estro el’ingegno fa parte del gene calabrese. Come pure sappiamo chemolta della presenza fuori non è certamente apprezzata perchépurtroppo una parte di presenza calabrese è collegata ad associazionicriminali.La sfida che noi abbiamo è quella di cercare di mettere insiemequell’altra parte, quella fatta da voi, dalle tantissime persone checi sono nel mondo che invece hanno generato azioni positive,hanno dato la possibilità di collegare la <strong>Calabria</strong> a questo. Perquesto dico che ci deve essere la <strong>Regione</strong>, non può farcela laFondazione, non può farcela la mia esperienza politica, insiemea quella del comitato scientifico di cui parlerò dopo, se non c’èuna <strong>Regione</strong> nel suo complesso che capta che quelli che sono icalabresi nel mondo sono la grande opportunità, sono la possibilitàche si ricostituisca un certo spirito ebraico, perdonatemiquesta parola forte, perché la nostra comunità è una comunitàche ha un forte attaccamento alle radici, ma poi non viene messainsieme a costituire un blocco in cui la <strong>Calabria</strong> può essereidentificata come soggetto complessivo ed esserne gratificata. La<strong>Calabria</strong> è un patrimonio di tutti, e quindi questa viene prima ditutto, viene prima delle divisioni sociali, viene prima delle divisionipolitiche. Questo patrimonio lo dobbiamo mettere insiemefacendo in modo attraverso questo incrocio che la <strong>Calabria</strong> abbiadegli interlocutori notevoli.Molti di voi stanno fuori, alcuni vivono qui in Italia, e conosconola difficoltà che c’è, l’isolamento che questa regione ha, a livellomediatico, a livello di circuiti sociali e istituzionali, perché siritiene la parte debole del paese, in alcuni casi si ritiene la parteche infetta la vita sociale di altre regioni. Non è così, noi lo sappiamo,ma non basta che lo sappiamo noi che riteniamo di avereuna storia e una cultura, dobbiamo fare in modo che ci siano questeazioni che lo facciano capire. Queste azioni devono essereazioni che hanno bisogno di progetti complessi e complessivi. Eallora, perché la <strong>Regione</strong>, dal momento della costituzione, avvenutanel gennaio 2011, fino ad oggi non ha visto alcuna azione?Ci siamo posti un problema: tutte queste belle idee che abbiamo,come le possiamo realizzare? La dott.ssa Nicolazzi lo ha dettocol pragmatismo tipico delle donne, anche con sincerità, le risorsesono quelle. Questo problema si è posto il legislatore, si èposto la Giunta Regionale. L’unica possibilità è che la Fondazionepossa avere quel riconoscimento che tecnicamente si chiamain house, che il legislatore regionale ha completato nel dicembre2011, cioè la <strong>Regione</strong> ha ammesso la Fondazione con tutti i riconoscimentigiuridici di essere una fondazione in house.Significa che la Fondazione potrà utilizzare fondi su progetti europei.Molto spesso si è parlato del fatto che voi stessi vorrestefare tante cose, in alcuni casi ci sono amici che hanno una certasostanza economica e li mettono di tasca, ma tante altre voltequesto non è possibile. Noi ora stiamo parlando della possibilitàdi utilizzare fondi europei, sapete bene che c’è anche una polemicasul fatto che non si riescono ad utilizzare tutti i fondi europei,sono fondi che appartengono alla cultura, sono fondi cheappartengono all’internazionalizzazione, al mondo del lavoro, almondo dell’agricoltura, e noi vogliamo mettere insieme progettiin grado di poter sfruttare tali fondi.Voglio ribadire che noi non siamo un duplicato, noi non nomineremomai rappresentanti della Fondazione nei vari paesi, perchéquello è il vostro compito, noi siamo un braccio della <strong>Regione</strong>che, insieme con le vostre capacità di poterlo diffondere, vogliamorealizzare questi progetti che mettano insieme quella che è lastoria, di alcuni ve ne parlerò dopo, che abbiamo già presentatoe che saranno a breve all’approvazione dei Direttori Generalicompetenti, proprio perché questo è l’obiettivo col quale poter36Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>

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