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Download Maggio 2012 - Regione Calabria

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gnati complessivamente rispetto al soggetto <strong>Regione</strong>, perché poiquello che deve usufruire è la <strong>Regione</strong> come istituzione, comecapacità di essere punto di riferimento. Noi dobbiamo creare unaspecie di Consulta permanente, e grazie alle nuove tecnologiequesto è possibile, di cui il Presidente si deve fornire, e che deveservire anche alla classe dirigente della <strong>Regione</strong> di sapere quelloche da fuori sia messo in evidenza. Le cose hanno bisogno ditempo, noi dal gennaio 2011 ci siamo solo preoccupati, perchéaltrimenti tutti questi discorsi, tutte queste opportunità, tutti questidisegni, chi ha un po’ di esperienza sa che rimarrebbero cartavuota se non c’è poi il sostegno di risorse in grado di poterlefare. La <strong>Regione</strong> oggi le può soltanto identificare per i problemianche di difficoltà di risorse, inutile che parliamo, c’è un grossoproblema con la sanità, oggi per la legislazione nazionale nonci sono più alcuni ripiani che vengono dal governo nazionale,in una situazione nazionale che ben conoscete e su cui non mivoglio dilungare, però l’opportunità che c’era dei fondi europeiè di metterla al servizio di questo lavoro.Finalmente si è compreso che lavorare con i calabresi nel mondonon è un dispendio di energie o un lusso o soltanto una conventionannuale, ma deve essere un lavoro permanente e per essereun lavoro permanente ci vuole una capacità di poter mettere deiprogetti con risorse significative da poterle legare. Noi siamopartiti da queste tre cose, cultura, internalizzazione delle imprese,lavoro nel senso della capacità. Ovviamente abbiamo tantealtre cose insieme. Però è un lavoro che ha una sua finalitàse vista complessivamente, non se vista come una parte. È unlavoro che richiede tempo, speriamo di fare cose significativein questa legislatura, ma se si incardina così, in maniera lentama poi stabile e strutturata, è un patrimonio che continuerà neltempo, e la generazione nostra, la vostra e quelle future da quipotranno essere un soggetto moderno. Ma soprattutto bisognafar comprendere a tutto il mondo politico e legislativo regionale,sia la Giunta sia il Consiglio, di avere questo interscambiocomplessivo fondamentale, perché la <strong>Calabria</strong>, oggi, in un’epocafederale, deve sapere che la sua grande opportunità di risorsa,sia come mercati, sia come intelligenza, sia come punti di riferimentoin Italia e nel mondo, quella che è stata una privazioneoggi è la sua grande opportunità, altrimenti noi non ce la faremo,non possiamo pensare che c’è una solidarietà nazionale, ma c’èun limite. Per esempio, i danni provocati nel turismo nazionale,quando si è passati la promozione del turismo ad ogni regione.Voi partecipate alle fiere, c’è l’Ente Nazionale del Turismo cheha cinquanta milioni complessivi, quest’anno ridotti a trenta, epoi ogni regione ne ha centinaia.Però all’estero non è che viene conosciuta le Marche o la <strong>Calabria</strong>,o la provincia di Vibo, o la comunità montana. Sono risorseche si disperdono, per cui la promozione è stata negativa. Noiabbiamo bisogno che la <strong>Calabria</strong> trovi attraverso tutto questo suomondo. Perché molti di voi si lamentano? Perché l’interlocuzioneavviene a tratti, avviene sporadica, avviene altalenante. Noiabbiamo bisogno di creare cose che rimangono strutturalmente.Dal punto di vista delle risorse, noi non abbiamo creato nellaFondazione apparati burocratici. Siamo io, il segretario generaleche è il dott. Bianco, che è un funzionario della <strong>Regione</strong>, e ciavvaliamo di un rapporto di interazione con gli amici dirigentie funzionari dell’emigrazione, della Presidenza, proprio perchél’oggetto è unico, noi siamo uno strumento, uno strumento checi permette di recuperare risorse europee, di metterle a questiprogetti, ma funzionale a questo lavoro. Ringrazio il Presidentedel Consiglio Regionale, Franco Talarico, che ha voluto significativamente,sotto la sua presidenza, nel bilancio di dicembre,fare approvare questa messa in house della Fondazione, perché èuno strumento importante, è uno strumento al servizio di tutta la<strong>Regione</strong>, di tutte le comunità calabresi, di tutte le forze sociali,culturali, non è un patrimonio di pochi, né di parte. Se riusciremoa fare questo, e personalmente avendoci messo la faccia,avendoci messo l’esperienza, io voglio che sia al servizio di tuttied è uno strumento utile. Come tutte le cose è perfettibile, cometutti gli uomini si sbaglia, come tutte le esperienze che partonostentano a partire, ma se il successo ci sarà non sarà il successodella Fondazione ma sarà il successo di tutti noi, di tutti voi, esoprattutto della <strong>Calabria</strong>.Gennaro Amoruso – Consultore ItaliaAbbiamo apprezzato la presenza delleistituzioni regionali. Nella giornata diapertura è arrivato il Governatore Scopelliti,per non parlare dei sei consiglieriregionali più l’on. Grillo, il nostrodelegato. Da mettere in evidenza purele visite dell’on. Magno e del Presidentedella massima assise regionale, l’on.Talarico. L’attenzione della politica regionale ci ha reso orgogliosied allo stesso tempo felici. Questo è un primo risultatoche questa Consulta ha prodotto, anche perché abbiamo avutomodo di interloquire e di dialogare con le nostre istituzioni.Nello scorso novembre abbiamo organizzato una manifestazionededicata ad un sacerdote calabrese, don Carlo De Cardona,fondatore delle prime Casse di Risparmio in <strong>Calabria</strong>, all’iniziodello scorso secolo. Su iniziativa dell’associazione che presiedo,abbiamo chiesto al comune di Todi, in provincia di Perugia (donCarlo De Cardona fuggì durante il fascismo a Todi) l’intitolazionedi una strada. Ieri mi è arrivata la delibera del comunedi Todi, per cui una via nei pressi del Duomo di Todi verrà intitolataad un grande calabrese, don Carlo De Cardona, per cuinel cuore dell’Umbria ci sarà un segno vivo anche della nostrapresenza e questo lo volevo comunicare a tutta l’assemblea.Da rimarcare poi l’ottima interlocuzione dell’avv. Nicolazzi chesi è subito calata in pochi mesi in quella che è la realtà dell’emigrazionecalabrese nel mondo e in Italia.Faccio a lei i miei più sinceri complimenti e credo che anche lasua qualità di giovane donna potrà essere veramente di grandeaiuto per quelli che sono i nostri progetti. Tuttavia devo fare a leiun piccolo appunto in merito alla sua relazione. Ci hanno riferitoche il costo della Consulta è stato molto rilevante rispetto allerisorse e probabilmente, per questo motivo, non sarà possibilela riunione fisica del prossimo anno. La riunione fisica, invece,una volta l’anno dei Consultori è un qualcosa di imprescindibile,le nuove tecnologie sono bellissime, ma noi abbiamo bisognodi sentirci, di vederci, di stringerci le mani, di guardarci negli38Numero 2 - MAGGIO <strong>2012</strong>

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